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Autore: rekichan    21/08/2018    1 recensioni
Se noi ombre vi siamo dispiaciuti,
immaginate come se veduti
ci aveste in sogno, e come una visione
di fantasia la nostra apparizione.
[W. Shakespeare; A Midsummer Night’s Dream, Explicit]

[Per Alex][Summer!AU][KakaSaku]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ad Alex,

Buon compleanno (in ritardo)

 

A Midsummer Night’s Dream

 

1.       Prima sera

La prima sera in cui l’aveva vista danzare sotto la luce della luna, Kakashi aveva pensato si trattasse di un’allucinazione. Nudo, il corpo snello si muoveva flessuoso al ritmo delle onde sulla battigia. Non era un ballo sensuale né coinvolgente, ma era così naturale e spontaneo che non aveva potuto fare a meno di restare a osservare quella fanciulla muoversi, celato dietro gli scogli.

Aveva seguito con lo sguardo i piedi nudi lasciare impronte sulla sabbia, lo spazio tra le dita mischiarsi ai piccoli granelli.

Profumava di spensieratezza, giovinezza e vita… tutto ciò che lui non aveva più.

 

2.      Seconda sera

La seconda sera l’aveva scorta davanti a un falò, a ridere e scherzare con un gruppo di ragazzi. I capelli tinti di rosa rilucevano delle sfumature aranciate del fuoco e l’odore dolciastro dei marshmallow impregnava l’aria frizzante della notte. In un silenzio quasi religioso, aveva contemplato il suo chinarsi a prendere una bottiglia di birra, l’inclinare leggero del capo e la risata soffusa che si stendeva agli occhi verdi… quegli occhi che sembravano fissare un punto più lontano rispetto agli altri, sempre in qualche modo rivolti alle stelle che vegliavano su quella notte bianca da adolescenti.

 

3.      Terza sera

La terza sera, non fu la luce pallida della sera, ma quella accecante del giorno a regalarla alla vista dei suoi occhi stanchi. Stava passeggiando lungo il bagnasciuga, nel tentativo di scuotersi dal torpore della calura estiva, quando la scorse in lontananza, un piccolo puntino rosa travolto dalle onde assieme a una tavola da surf troppo grande per lei. Il suono cristallino della risata mentre, incurante dello schiaffo del mare, si rigettava tra i cavalloni lo accompagnò per il resto della giornata, assieme al ricordo di mille e più gocce d’acqua salmastra a rilucere sulla pelle bruciata dal sole.

 

4.      Quarta sera

La quarta sera la colse seduta al bar della spiaggia, avvolta in pantaloncini troppo corti e in una maglia troppo larga che lasciava scoperte le braccia abbronzate. Il naso arrossato e un po’ spellato si arricciava sbarazzino ogni volta che il liquore del cocktail ambrato le bruciava la gola. Sorrideva a due ragazzi in bermuda e maglietta, i muscoli guizzanti tesi in pose troppo adulte per la sua giovane età. Col volto da bambina, Kakashi si chiese quante volte il corpo da donna avesse giocato al gioco dell’amore e si rimproverò per il calore che invase le proprie viscere.

 

5.      Quinta sera

La quinta sera la vide in un sogno. Ballava sotto la luna come il primo giorno e mentre danzava rideva di quel riso spensierato della gioventù. Gli tendeva la mano e Kakashi la afferrava, titubante, prima di gettarsi assieme nelle acque del mare. Il reflusso delle onde fu testimone di carezze e baci al sapore di salsedine, d’estate e di freschezza. Il mattino fu pregno di vergogna assieme allo specchio, implacabile riflesso delle rughe disegnate attorno agli occhi e sulla fronte. Quel giorno non andò in spiaggia, troppo occupato a recriminare se stesso e il tempo che scorreva inesorabile.

 

6.      Sesta sera

La sesta sera fu lei a scorgerlo in mezzo alla folla di turisti che si prodigavano in saluti e promesse vacue di restare in contatto. Kakashi incrociò i suoi occhi luminosi solo dopo che questi lo avevano squadrato per diversi minuti; notò le labbra sorridenti suggere maliziose la cannuccia del cocktail, le gambe tendersi nell’ atto di alzarsi, i muscoli guizzare sotto la pelle brunita. A ogni passo della ragazza sentì il peso dei suoi anni farsi più grave sulle spalle; spaventato dalla propria età, tradì ogni promessa racchiusa in quell’ancheggiare deciso e voluttuoso. Scappò prima che potesse raggiungerlo.

 

7.      Settima sera

La settima sera lei partì. Kakashi la osservò salire sul battello assieme ai suoi amici; piccoli ciuffi di capelli rosa si agitavano al vento sotto un cappello di paglia. La luce del tramonto illuminava la pelle abbronzata, facendo rilucere le bianche strisce di sale dell’ ultimo bagno su di essa; la valigia stretta in una mano e lo sguardo rivolto al cielo tinteggiato di colori caldi dal sole che andava pigramente a dormire sulla linea dell’orizzonte. La scia della nave la portò via con sé, lasciando indietro solo ricordi e rimpianti di una notte di mezz’estate mai vissuta.

 

Se noi ombre vi siamo dispiaciuti,
immaginate come se veduti
ci aveste in sogno, e come una visione
di fantasia la nostra apparizione.

[W. Shakespeare; A Midsummer Night’s Dream, Explicit]

 

N/A: questa… beh, questa cosa è un tentativo di KakaSaku per il compleanno di Alex. Volevo scrivere un’altra storia, ma poi questa ha preso il sopravvento, per quanto di Kakashi e Sakura ci sia molto poco. È più il racconto di un uomo adulto che rivede la propria giovinezza perduta nella spensieratezza di un’adolescente.

Spero ti sia piaciuta. Mi dispiace per il ritardo immondo <3

   
 
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