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Autore: Esch    21/08/2018    0 recensioni
La paura sotto forma di muro invalicabile, può esser superata, specialmente se la si affronta in due.
Questa storia è scritta in maniera completamente diversa rispetto alla mia opera "Il Morbo".
Inoltre i personaggi sono molto più loro stessi; è un OOC lieve: qui sono molto più Teen, rispetto alle loro controparti de "Il Morbo".
Questa storia è un semplice esperimento: niente azione! E niente cattivoni super cattivi.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Cyborg, Raven, Robin, Starfire
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Libro_cap 4 Sistemammo Mumbo in men che non si dica, ma purtroppo con il poco tempo che mi rimaneva, dovetti barattare il pranzo, per potermi permettere di meditare: dissi a B.B., in cambio del mio sacrificio (rido ancora a pensare alla sua espressione... dannazione i crampi), ho espresso chiaramente il mio desiderio imperativo di offrirmi una pizza, pena non uscivo con lui!

A dire il vero, durante la meditazione, mi sono percepita, come dire... impaziente...: "Deve essere la fame" Esclamai arrivate finalmente le due del pomeriggio.

TOC TOC!

"Chissà perché penso di sapere chi è" Dissi dirigendomi verso la porta, per poi aprirla, sfoderando la mia migliore faccia da poker, e tono glaciale: "Toh guarda! Chi l'avrebbe mai detto?! E' Garfield! Ciao Garfield, sei venuto a prendermi? Ooooh ma che dolce!".

(L'espressione di lui... ooooh Azarath! Avrei voluto troppo fargli una foto, per poi incorniciarla e metterla sul comodino affianco al mio letto... aspetta... no! NO! ehm no! Calmati Raven... è solo quel calore... non pensare cose strane... meno male che è troppo stupido, per poter notare il mio cambio repentino di espressione... chissà che faccia ho fatto?).

"Raven...".

"Andiamo?" Cercai di fare finta di niente.

"Perché hai fatto una faccia da cerbiatta innamorata?" BOOOM!!!

Si sentii un grido provenire dalla Main Ops room: "NO! LA CONSOLE! NOOOOOO!!!".

B.B. mi afferrò una mano, tirandomi dietro di sé, correndo come una scheggia: "Presto Rae, prima che Cyborg ci acchiappi!".

Era tutto così stupido... divertente... e verde... e... e... dolc... oh Azarath! Accidenti! (Non vedo l'ora di scoprire cos'è quella nube di calore, celata dal muro di paura di B.B.! Così da poter tornare concentrata!).

"Ehi Rachel, guarda quante bancarelle stracolme di fumetti e libri!" Aveva l'aria di un bambino portato alle giostre (da super eroina a babysitter di un mutaforma... ho fatto carriera).

"Ok B.B., stammi vicin... è già sparito... grrr".

Riapparve mezzora dopo, mentre io da perfetta cicerone disoccupata, mi perdevo assorta nelle bancherelle piene di libri: "RAAAAEEE!!! Ti ho trovata finalmente!".

"Dov'eri finito tu, vorrai dire? Mi chiedi di accompagnarti, e poi sparisci come un idiota?" Avrei dovuto stritolarlo sul posto tramite le mie arti magiche... se non fosse per il libro che teneva stretto tra le mani.

"Oh? Sì cercavo questo: volevo ringraziarti per avermi fatto compagnia fino all'alba! Questo è per te: un regalo da parte mia" Rimasi sorpresa... ed imbambolata... quel calore si fece ancora più forte... proveniva da lui, ne ero sicura... il problema è che lo percepivo anchio, colpa l'averlo sondato magicamente di nascosto mesi fa (oh Azarath... ma quel libro è...).

Persi un respiro: "B.B. come facevi a saperlo?".

Rise come un bambino che gioca a fare l'adulto... e ci riesce: "Ho chiesto a Robin: sai a lui è difficile che sfugga qualcosa. In cambio dell'informazione, mi ha chiesto di riuscire a dargli un pugno in faccia: non hai idea di quanto è stato difficile! Ma ne è valsa la pena: scoprire il libro che cercavi da mesi, sapere dove poterlo trovare, e potertelo regalare".

"E tutto in meno di ventiquattrore... Gar... io... non so..." (Ecco perché Robin era così contento di quell'ematoma vistoso in faccia: era riuscito a convincere B.B. a fare sul serio, ricattandolo con la promessa di sapere dove trovare il libro che cercavo da mesi!).

"E' lui vero? Non ho toppato anche questa volta! Sono felice!".

Le mie mani erano salde al libro; era un manoscritto rarissimo: un trattato sulla magia del vuoto! Se il suo contenuto era autentico, avrei imparato a materializzare dei buchi neri! Non come i miei portali, ma veri ed autentici buchi spaziali: sarei riuscita a piegare lo spazio ed il tempo! (Ooooh Azarath! Le probabilità che questo libro sia un falso, sono altissime, come le probabilità che B.B. non diventi più alto di me... è un tappo... verde).

(E poi cosa mi importa se è più basso di me... in fondo anchio sono bassa... ok non sono una cima, ma... ma che diamine sto pensando?!).

Rinsavì di colpo, senza fare caso alle mie gote rosso fuoco: "Gar, come hai fatto a pagarlo? E' un libro più unico che raro!".

"Era tra i libri rubati da Mumbo: Robin stamattina mi aveva detto dove poteva essere il libro, e sfortuna vuole, che fosse la stessa libreria dove quel mago da circo, aveva deciso di rubare!".

"Non ci credo" Ero stupita.

"Come ben sai, poi hanno insistito per ricompensarci in qualche modo, ed allora io ne ho approfittato per chiedere loro quel libro: talmente segreto da non essere presente nemmeno nelle bolle d'ordine!".

"B.B. potevi dirmelo! A saperlo, l'avrei chiesto direttamente io, invece di chiedere loro uno sconto sui miei prossimi acquisti".

"Sono riuscito a comprarlo scontato 80% in meno sul prezzo richiesto: ok ho praticamente fucilato tutti i risparmi di un anno, ma volevo farlo per te".

"Santo Azar! Per me?! Ma sei impazzito?!" (Dovrei aprirgli un buco nero nella testa, se solo non ne avesse già uno tra le orecchie).

"Ma facendo così, non solo hai il libro, ma hai anche lo sconto!" Sorrise talmente con trasporto... così spontaneo: "Gar non c'era bisogno che tu rinunciassi alla tua ricompensa... per me".

"Ma io ho avuto la mia ricompensa!".

Lo guardai confusa: i crampi erano di nuovo scomparsi, e quel calore mi chiamava a sé.

"Sei uscita con me".

"Oh..." Una parte di me avrebbe voluto ucciderlo sul posto... l'altra lo stava abbracciando... dopo aver lasciato cadere il libro a terra.

"Rae?!".

"Zitto ed abbracciami idiota!".

"Uh?! S-subito!".

Potevo sentirlo chiaramente: la coltre di nebbia dentro di lui stava sparendo.

"Mmm Rae?".

"Ssssh! Continua ad abbracciarmi".

"Mmm... o-ok".

"Garfield...".

"R-Rachel?".

"Se lo racconti a qualcuno...".

"...ricevuto!".

Avevo svelato il mistero: ora sapevo cos'era quel calore, nascosto in quella coltre di paura.
La rottura definitiva con Terra, aveva generato in lui una paura verso le ragazze, per cui provava attrazione sincera, e non solo per l'aspetto fisico: su di loro quella paura non attecchiva! Faceva da mastice solo con un'infatuazione: ci doveva essere di mezzo il cuore, pena nessuna paura.

Ma lui aveva... p-paura... paura di ME?! Appena realizzata quella verità, le bancarelle dietro di noi subirono una folata di magia nera, ed i loro libri presero il volo per il viottolo in mezzo alla gente.

Alzai la testa dalla sua spalla e lo fissai negli occhi: "Lo so d'essere tremenda a volte".

"Haha! Spaventosa è più corretto".

"Uff... spaventosa, va bene".

"Hehehe".

"G-grazie Garfield".

"P-prego Rachel... ma... ma perché mi stai fissando negli occhi?".

"Ah! V-volevo spaventarti!" (Azar, ti prego: fa che se la beva!).

"Fa niente Raven: tu rimarrai per sempre Rae per me, spaventosa o no" (A volte amo il fatto che sia così stupido... Azar seppelliscimi sottoterra, ora! C-cosa ho pensato?!).

"P-potevi dirmelo però... i-io avrei capito" Pigolai, concentrandomi al mio massimo per non far saltare in aria l'intera fiera.

"Potevi dirm?! Ho cavolo! Tu mi hai letto dentro!" Era appena diventato rosso come il naso di un clown... ed io maledizione lo trovavo adorabile.

Cercai di salvarlo dall'infarto, deviando il discorso; slacciata dal nostro abbraccio, raccolsi il libro a terra: "Ti ricordo che mi devi una pizza".

"VERO!" Mi pareva parecchio grato, del cambio di discorso repentino.

(Non ti preoccupare Garfield, il discorso era stato solo rimandato di qualche ora: abbiamo un alba da guardare assieme, no? Mi divertirò come un demone, a tenerlo sulla brace... a proposito di fuoco... ma solo io ho caldo?).

"Comunque B.B., per noi sarà meglio tornare alla torre dopo cena: a quell'ora Cyborg ormai avrà sbollito la rabbia e non ti ucciderà".

"Perché dovrebbe uccidere me? Hai fatto esplodere tu la" Non gli feci finire la frase: "La console che ho fatto esplodere, perché tu mi hai destabilizzato la concentrazione".

"Ma!" Gli posi il dito indice sulle labbra: "Niente capricci! FORZA! Abbiamo altre bancarelle zeppe di libri da esplorare!".

"E la pizza?".

"Quella la mangeremo per cena: abbiamo ancora qualche ora!" Lo trascinai con forza in quel dedalo di persone e libri, passando con lui tutto il pomeriggio, tra piccoli e divertenti battibecchi... ho pensato davvero divertenti? Ehm... e le risate! Per Azarath quanto ho riso! Ho dovuto fare un sacrificio ulteriore: oltre a doverlo sopportare, mi sono lasciata, un minimo andare, ed ho riso un sacco: probabilmente gli ho fatto sfiorare l'infarto tante di quelle volte, che a confronto, le nostre missioni sono una bazzecola.

Venne presto la sera, e con essa andammo nella prima pizzeria che ci capitò a tiro.
Mi rifiutai di andare con lui nella pizzeria frequentata sempre da tutti i membri della squadra, ed optai quindi per un altra pizzeria: come avrei potuto spiegare agli altri, che ero praticamente fuori a mangiare pizza, sola soletta con quell'idiota di B.B.?

Ero così assorta nei miei pensieri, mentre masticavo la pizza, che non mi accorsi in tempo di quel matto del mio amico verde: non riuscendo a destarmi dal mio mondo di pensieri, ebbe la brillante idea di stamparmi un bacio sulla guancia... (io lo uccido... io lo smembro... io lo viviseziono... io gli stritolo le ossa una ad una... io... io... io...) mi ritrovai ad afferrarlo con ambo le mani, al colletto della tuta, trascinarlo verso di me, deglutire la pizza, e maldestramente  (ed anche un po' violentemente, lo ammetto) baciarlo sulle labbra.

Ovviamente ad occhi chiusi... avevo troppa paura di riaprirli... quanto tempo era... oh! Il fiato! Raven! Il fiato dannazione! Lo mollai d'impeto, e finalmente riaprii gli occhi: "Oh... Azarath... cosa ho fatto? C-cosa diamine mi è preso?".

Lui era visibilmente felice in viso, oltre ad essere ancora fortemente incredulo, e forse anche un po' sconvolto: "Rachel, n-non credevo... oh cavoli".

(Ti prego non dire qualcosa di stupido, non rovinare il momento! Aaaaah! Cosa mi tocca fare! IDIOTA! IDIOTA! IDIOTA!).

Prima che potesse dire una delle sue tipiche idiozie, lo riafferrai al colletto, e gli sigillai (questa volta con meno violenza) le labbra con le mie.

Questa volta fu un bacio dolce: io seguivo le sue labbra, e lui seguiva le mie... e probabilmente poco distante, quel rumore, doveva indicare un auto saltata in aria (scusatemi).

L'unica cosa che ricordo furono le nostre labbra allacciate una all'altra (c-credo fino all'alba).

Il primo raggio di luce ci diede una carezza, per intimarci gentilmente di riprendere fiato.

"Oh cavoli Rachel... ci hai teleportato entrambi sulla costa della torre!".

"Meno male che avevi già pagato le pizze" (Potevo dire qualcosa di più stupido? Oh no: mi ha contagiata con la sua stupidità! Noooooo!!!).

"Ehi, qui qualcuno è un attimo confuso, se la prima cosa alla quale pensa, dopo ore di baci, è il conto della pizzeria" Mi fissava con un filo di delusione.

"Perché hai quell'aria delusa? B-bacio così male?" (Dove era finita la mia io cinica e fredda?! DOVE?! NO! GARFIELD CHE COSA MI HAI FATTO?! IO TI UCCIDO!).

"No, io intendevo d'averti deluso: se la prima cosa a cui pensi è la pizzeria, allora, IO, devo proprio baciare male" Era così dolce, e dannatamente goffo.

"S-scusami Gar... io... io... credo sia meglio che me ne vada in camera mia, da sola!".

"Q-quindi per te è stato...".

"...stato..." Non lo volevo dire: non ne avevo le forze.

"... un errore" I suoi occhi erano umidi, ed in quel momento ogni possibile desiderio d'ucciderlo, svanì nell'etere dell'amore che era scoppiato nel suo petto.

Avrei voluto solo dannare me stessa, per essere così chiusa in me stessa, e lasciarmi di nuovo andare, e baciarlo tutto il giorno; avrei voluto innamorarmene seduta stante, e farlo mio li sulla costa, fregandomene di tutto e di tutti (mmm... ok forse l'ultima parte si deve essere intromessa Rabbia, decisamente fuorviata da Passione).

"A cosa stai pensando?" Si intromise B.B. con fare abbattuto.

Gli risposi in preda ormai alla mia parte più fisica e istintiva: la parte demoniaca: "Violenza carnale".

Lui si impietrì completamente: una parte di lui era estremamente felice... tutto il resto del corpo era paralizzato dal terrore d'esser, effettivamente ucciso nell'atto.

"S-scusami Garfield, n-non sono abituata a certe emozioni, ti prego perdonami, ecco io, davvero: è meglio se corro in camera mia a meditare per tutto il resto della giornata! Devo controllarmi o farò saltare in aria tutta la torre" Cercai di tranquillizzarlo, anche se auspicare la distruzione della nostra base, non fu (lo devo ammettere) una buona idea.

"Eh... hai ragione Rae... che ne dici se riprendiamo il discorso, dopo pranzo?".

"No Gar, non credo d'avere il controllo di poter pranzare con tutti gli altri, mentre ripenso a quello che è appena successo".

"Potrebbero saltare di nuovo tutti i piatti?" Chiese in maniera infantile.

"Peggio" Gli risposi ritrovata finalmente un po' di freddezza, seppur mite.

"Ma non puoi restare a digiuno anche oggi fino a cena" Mi guardava sognante (quanto volevo di nuovo baciarloNOOOOOOOOOOOO!!! Raven tu ora, apri un portale e ti fiondi in camera!).

"B.B. è ora che vada".

"O-okay... mi mancherai" (No vi prego, lo ha detto davvero? A me?!).

"Ehm... o-okay... ci vediamo stanotte?".

"L'alba?" Era così dannatamente felice quando mi guardava.

"Sì" E sparì in un portale.

Ormai solo, sospirò: "Uao!".

Fece una pausa, dandosi due forti schiaffoni sul muso, per poi scoppiare a ridere, ed urlare a squarcia gola: "IO TI AMO RACHEL! IO GARFIELD LOGAN, AMO RACHEL ROTH!".

Non poteva averlo fatto davvero: ero riuscita a sentirlo chiaro e tondo persino dalla finestra della mia stanza, da dove lo stavo osservando, poco prima di mettermi a meditare.

"Spero che gli altri stiano dormendo ora... o domani qualcuno finirà in un altra dimensione" Profetizzai austera, per poi cedere al cuore; chiusi gli occhi e misi le mie mani sul petto, nel vano tentativo di coprire tutti quei battiti impazziti che riecheggiavano nella mia cassa toracica, e bisbigliai:

"...Anchio".
   
 
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