Questa storia fa parte della serie 'Point of View' di cui trovate il link in fondo alla pagina.
Inoltre la storia partecipa al contest 'Living Mars' di Fanwriter.it: https://www.facebook.com/events/493973734407385/
 

Point of view 05

La situazione stava peggiorando. Su Marte non era raro che le tempeste scoppiassero violente all’improvviso.

“Alber Jaro a Base, mi sentite?” l’uomo si trascinò più a fondo nella grotta; un sasso sollevato dal vento lo aveva colpito fra la spalla e la nuca: la testa gli girava e aveva l’impressione di sanguinare.

“Base? Qui Alber Jaro rispondete!” l’apparecchio gli restituì un suono incoerente, probabilmente non c’era segnale con la bufera di sabbia in corso.

Se non trovava subito aiuto sarebbe finita male.

Preso dai suoi pensieri si rese conto, con un attimo di ritardo, che la parete rocciosa gli stava restituendo lo sguardo.

“Chi sei?” il grosso occhio giallo incastonato nella roccia lo squadrò da testa a piedi.

Alber lo fissò a bocca aperta senza rispondergli.

Poi la parete si spostò.

Quelli che l’esploratore aveva scambiato per speroni rocciosi in realtà erano il gigantesco corpo di una creatura tutt’altro che inanimata. L’essere si scrollò di dosso uno strato di polvere e avvicinò il muso all’uomo come per metterlo a fuoco. Aveva quattro zampe ornate da artigli e quelle ripiegate sulla schiena avevano tutta l’aria di essere due ali.

“Drago?” si trovò a rantolare Alber.

“Sei un drago?” chiese l’essere.

“No!” esclamò l’umano sorpreso “Tu sei un drago!”

“Non ho idea di cosa parli, chi sei da dove vieni? Non ho mai visto una creatura come te!”

“Sono un essere umano, vengo da un altro pianeta, siamo una missione esplorativa, credevamo che Marte fosse disabitato”

“La mia specie vive principalmente sotto la superficie. Anche il mio popolo non aveva mai incontrato un’altra forma di vita intelligente, questo è un grande momento per le nostre razze, seguimi gli anziani vorranno incontrarti.”

Si voltò verso il fondo della grotta e Alber si rese conto che c’era una nuova apertura, prima coperta dal corpo del ‘drago’. Insieme si addentrarono nelle profondità della montagna.

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“Base, qui Calhun Zeden della squadra di ricognizione, abbiamo trovato Alber Jaro, si era rifugiato in una grotta alla base della montagna. Non ce l’ha fatta; l’analisi preliminare ha rivelato dei danni al sistema di supporto vitale e uno strappo nella parte posteriore della sua tuta, collocato alla base del collo. Deve essere stato colpito da qualcosa.”

“Qui Base, ricevuto. Procedete al recupero del corpo, passo e chiudo.”

Gli uomini di Calhun sollevarono la salma per portarla sul rover mentre l’uomo dava uno sguardo al resto della grotta, era composta per lo più dalle rocce rossastre tipiche della superficie di Marte. Inoltre sporadicamente un secondo tipo di minerale spuntava sulle pareti; era di un giallo brillante e si presentava in forma sferica.

Distrattamente Calhun ne prelevò un campione e si avviò al veicolo con passo stanco. Alber era un buon amico e un ottimo astronauta. La morte per asfissia era lenta e di solito accompagnata da allucinazioni, poteva solo sperare che il poveretto avesse perso i sensi prima di soffocare.
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