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Autore: KatWhite    23/08/2018    1 recensioni
Il cuore aveva preso a batterle impazzito nascosto dietro la cassa toracica lacerata da parte a parte, talmente forte da farle male. Il naso le bruciava e trattenne a stento un urlo. Percepì i polmoni come trafitti da mille lame cosparse di sale che li trapassavano con lentezza esasperante, ma i suoi occhi erano ancora aperti e vigili, e non si mosse di un millimetro: le sue iridi erano fisse sul cielo che le si parava di fronte, un cielo notturno e attorniato di stelle, in cui la luna spiccava troneggiando brillante nella sua bellezza infinita.
Genere: Angst, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Céline sbattè gli occhi un paio di volte perfettamente cosciente, mentre sentiva le cornee più umide e bagnate che mai.
L’acqua doveva essere blu, ma le pareva così lontano… Intorno a lei c’era solo una macchia scarlatta all’interno della quale i propri capelli si camuffavano alla perfezione, e che ben presto avrebbe sovrastato il colore ceruleo del cielo riflesso nell’oceano.
Rilassò i muscoli mentre sentiva leggeri pizzichi nelle terminazioni nervose, e si abbandonò completamente alle onde del mare, non tentando nemmeno di combattere per la sopravvivenza, di salvarsi… In fondo era una morte piacevole, lasciarsi trasportare dalla corrente giù, sempre più giù, fino a quando nei polmoni non sarebbe rimasta neanche la più piccola particella di ossigeno. Se non avesse esaurito le energie, avrebbe potuto riavvolgere il proprio tempo e salvarsi… Ma anche se ne fosse stata in grado, non era sicura che lo avrebbe fatto.
Spalancò la bocca e aiutò il liquido a penetrare dentro il suo copro ancora più velocemente, mentre affogava nel suo stesso sangue che si spargeva nel mare come il fuoco alimentato dalla benzina. Se ne stava lì, a soffrire sorridente: sapeva che non poteva respirare, sapeva che non poteva muoversi e che sarebbe morta. Riteneva che era senza dubbio la peggiore delle torture: soffrire e sapere che Thanatos sarebbe arrivato e tu non potevi fare altro che aspettarlo tremante ed impotente. Tuttavia non era spaventata e, forse per la prima volta dopo tanto tempo, non aveva nemmeno rimorsi: non avrebbe più potuto vivere dopo, ma almeno aveva vissuto negli ultimi istanti, e aveva temporaneamente messo da parte la sua quasi ossessione per la mera sopravvivenza. La consapevolezza che il suo sacrificio sarebbe servito a rendere il mondo un posto migliore per tanti, e che ci sarebbe stata la possibilità che più nessuno avrebbe dovuto rivivere il suo stesso fato, fu abbastanza per farle affrontare la morte col suo solito ghigno beffardo sulle labbra.
Il cuore aveva preso a batterle impazzito nascosto dietro la cassa toracica lacerata da parte a parte, talmente forte da farle male. Il naso le bruciava e trattenne a stento un urlo. Percepì i polmoni come trafitti da mille lame cosparse di sale che li trapassavano con lentezza esasperante, ma i suoi occhi erano ancora aperti e vigili, e non si mosse di un millimetro: le sue iridi erano fisse sul cielo che le si parava di fronte, un cielo notturno e attorniato di stelle, in cui la luna spiccava troneggiando brillante nella sua bellezza infinita. Il luccichio etereo delle stelle si fece leggermente sfocato, mentre piano e con quel tono speranzoso e afflitto che aveva ogni volta che pensava ad esse e al proprio padre, per l’ultima volta, le contava nella propria testa: “Uno, due, tre, quattro…” e andò avanti, fino a quando la sua voce non si spense al numero millesettecentonovantadue.

 
KitKat says- author's corner
Vorrei scrivere tante cose che ho per la testa, ma purtroppo sono ispirata solo a scrivere di Céline, mannaggia! Non che mi lamenti, è uno dei miei personaggi preferiti che ho creato, ma mi sarebbe piaciuto creare altro... ma vabbé.
Vi starete chiedendo, chi cavolo é questa Céline? Si tratta di un personaggio che fa parte di una fanfiction nella mia testa, molto, troppo, ambiziosa e che quindi non vedrà mai la luce *sigh*. Ho deciso quindi di riutilizzarla adattandola al GDR al quale appartengo attualmente, e questa fanfiction fa capo all'universo di quel GDR. Qui se siete interessati a saperne di più ^^
Comunque, il fatto di contare le stelle e arrivare fino a millesettecentonovantadue è una specie di "rito" che Céline fa ogni notte prima di addormentarsi e quello è il numero più alto a cui è riuscita ad arrivare.
E niente, spero di scrivere almeno qualocosa sui Falice.

Baci stellari,
Kat
  
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