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Autore: ONLYKORINE    24/08/2018    3 recensioni
L’Amortentia è sempre uguale? O Cambia con il passare del tempo?
One shot per incuriosirvi sulla mia storia oppure se l'avete già letta, un piccolo regalo per tornare a Hogwarts.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'Ritorno a Hogwarts e one shot'
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I personaggi della saga di Harry Potter sono di proprietà dell’autrice JK Rowling e l’opera, di mia invenzione, è stata scritta senza scopo di lucro

 -

DI COSA PROFUMA LA TUA AMORTENTIA?

-

Draco camminava lentamente per uno dei corridoi dei sotterranei. Lumacorno l'aveva fatto chiamare e lui non aveva nessuna voglia di incontrarlo. Sospirò. Avrebbe dovuto vedere Hermione in biblioteca e, se fosse stato fortunato, sarebbe riuscito a convincerla a lasciar perdere i compiti e aprire la stanza delle necessità per rimanerci fino a sera. Sospirò ancora.

Quando svoltò l'ultimo angolo prima dell'aula di pozioni, vide Pansy appoggiata alla porta dell'aula. Quando lo vide lei si tirò su.

"Dra" lo salutò.

Lumacorno aveva chiamato anche lei? "Ciao Pansy. Lumacorno non c'è?" chiese, chiedendosi perché lei non fosse entrata in classe.

"Ho aperto la porta, ma sta ancora finendo di sistemare i calderoni delle lezioni del pomeriggio. Devono aver fatto un casino, perché quando sono entrata mi girava la testa…" Draco alzò un sopracciglio. Chi c'era a lezione nel pomeriggio nell’Aula di Pozioni? Il sesto anno. Il sesto anno non era male, quell’anno, non avevano fatto del casino di sicuro.

"Ma va là. Mangia di più" disse, non dando peso alle sue parole. Pansy gli fece una boccaccia mentre lui apriva la porta. Quando entrò venne investito da una ventata di profumo. Melissa. No. Cera d'api e melissa. Cera d'api, melissa e legna che brucia. Merlino! Amortentia! Si bloccò di colpo e sentì Pansy sbattere contro la sua schiena.

 

Pansy sbatté il naso contro la schiena di Draco. Merlino che male! Si portò una mano al viso e imprecò all'indirizzo del biondo. Lui si voltò verso di lei con uno sguardo corrucciato in viso. Glielo aveva detto, che era strana l'aria lì dentro. Constatò con piacere di non avere sangue sulle mani.

"Non fai più il furbo eh? Stordisce anche te, questo profumo!" esclamò, soddisfatta.Lui fece una faccia strana.

"Cosa senti tu?" le chiese. In che senso? Draco continuò: "Lo senti anche tu questo profumo forte di..."

"Pino di Scozia? Certo!" rispose prontamente lei e alzò le spalle. Lui rise. Beh? Perché rideva?

"Io non sento Pino di Scozia" confidò il biondo mentre ghignava e ammiccò poco prima di entrare.

Draco non riuscì a nascondere il ghigno. Due anni prima Lumacorno aveva preparato l'Amortentia quando loro erano al sesto anno. Ma Pansy quel giorno non c'era. Lui invece sì. Sorrise al ricordo. Si voltò alle sue spalle, ma la ragazza aveva ancora quello sguardo confuso.
"È Amortentia" sussurrò verso di lei. Vide la ragazza annuire distrattamente, mentre si controllava il naso e poi spalancare la bocca quando realizzò quello che le aveva detto. Quando arrossì, Draco rise ancora.
Pansy lo guardò con un'occhiataccia e ghignò anche lei. "E dimmi Draco, di cosa sa la Granger?" chiese con finta innocenza.
"Non di Pino di Scozia" rispose lui, con lo stesso tono. Lei arrossì ancora.

 

Pansy si incamminò lungo i banchi, verso la cattedra, sbuffando.
Un calderone fumava in prima fila. Larghe spirali di fumo salivano al soffitto. Al sesto anno si era persa la lezione in cui Lumacorno aveva fatto sentire loro l'Amortentia e presentato le altre pozioni illegali. I ragazzi ne avevano parlato in sala comune tutti eccitati. Ma non si era preoccupata. Ora, però era curiosa.
Si avvicinò al calderone. Pino di Scozia. Sorrise pensando a lui. Pino di scozia, inchiostro e biscotti. L'ultimo profumo la incuriosì. Non lo avrebbe mai detto. L'inchiostro, lo sapeva. Quando comprava un boccetto di inchiostro nuovo, la prima cosa che faceva era aprirlo e annusarlo. I biscotti invece... una visione di bambini, tappeti bianchi e camini accesi le prese il cervello e la portò lontano, continuando a sentire il profumo dei biscotti.
Non sentì Draco avvicinarsi, così quando le chiese: "È la prima volta che la senti?", non disse niente e annuì.

 

Draco sorrise all'amica. Com'era la sua Amortentia? "E com'è?" le chiese.
Lei ghignò. "Buona. E la tua?" gli ripropose la stessa domanda Pansy.
"Cera d'api, melissa e legna che brucia. L'avevo sentita al sesto anno" confidò Draco.
"È uguale? Sempre la stessa?" chiese lei incuriosita e Draco annuì.

 

Ma se era sempre la stessa, cosa avrebbe sentito lei al sesto anno? Non avrebbe sentito niente? Che tristezza... Lui la guardò incuriosito.
Pansy sapeva che Draco spalmava la cera d'api sul manico della scopa quando era nervoso perché lo rilassava e il profumo della legna che brucia nel camino lo faceva pensare all'infanzia. Melissa invece doveva essere il profumo della Grifondoro. Sorrise ancora.
"Dovresti dirmi anche tu com'è la tua…" disse Draco, imbarazzato dalla precedente confessione. Lei gli scoccò un'occhiata divertita. "Ma, non lo so..." disse vaga, ghignando.
Lumacorno entrò in quel momento dal magazzino delle scorte.
"Buonasera ragazzi, scusatemi, ma non ho ancora finito di sistemare…" disse prima di tirare fuori la bacchetta e far sparire il calderone.
L'aria della classe tornò normale. Draco storse il naso. Ora si sentiva chiaramente l'odore di Mandragola e di ruta. Era meglio quando sentiva il profumo di Hermione.
Beh, se si muovevano, l'avrebbe sentito dove gli piaceva sentirlo di più: sulla pelle della ragazza.

Lumacorno alla fine, non aveva molto da dir loro. Voleva informarli di alcune faccende pratiche che riguardavano i prefetti e li aveva aggiornati in poco tempo. Dopo mezz'ora erano fuori.
"Cosa fai adesso?" chiese il biondo.
"Oh, andrò a fare una passeggiata nel parco…" rispose lei. Lui la guardò alzando un sopracciglio.
"Una passeggiata?" chiese senza convinzione. Pansy sentì le guance scaldarsi. "Mmm sì... ecco io pensavo... sì, fumerò una sigaretta… nel parco…”

Draco rise. "Una volta eri molto più brava" disse.
Lei si voltò verso di lui incuriosita "In che senso?" gli chiese.
"Una passeggiata nel parco? Davvero? O hai intenzione di andare a vedere l'allenamento di Quidditch dei Grifondoro?" chiese ancora.
Lei sorrise e arrossì. "Pensavo ti saresti offeso…" ammise lei.
"Beh, effettivamente non sei mai venuta a vedere me" disse Draco, alzando le spalle. Lei alzò un sopracciglio e disse: "Due anni fa la tua Amortentia profumava di melissa e io dovrei sentirmi in colpa per un allenamento?"
Lui rise ancora. La prese a braccetto e imboccarono il corridoio che andava verso l'ingresso.

-

***

-

Il giorno dopo una Ginny trafelata si sedette al tavolo della biblioteca dove le ragazze erano sedute.
"L'Amortentia può cambiare?" chiese a tutte.
"Ciao anche a te, Ginny. Che succede?" Hermione aveva il tono da maestrina. No, non era il momento. Era una cosa importante.
Ginny sbuffò e salutò, poi richiese: "L'Amortentia è sempre la stessa o cambia?" Hermione la guardò con uno sguardo corrucciato e snocciolò: "L'Amortentia varia da persona a persona, a seconda di ciò che ci attrae..."
"Sì, grazie Hermione per la spiegazione da dizionario, quello che ho chiesto io è diverso…" Si voltò verso le altre ragazze, sperando che fossero più comprensive.
La Greengrass disse che la sua Amortentia era sempre uguale. "L'ho sentita la prima volta al quarto anno. E sento sempre Blaise".

Pansy si girò verso di lei. "Dal quarto anno? Com'è che io ho saputo che ti piacesse Blaise solo l'anno scorso?" chiese, curiosa.
Daphne alzò una spalla, imbarazzata. "Mi vergognavo…" ammise. Daphne era sempre stata timida. Troppo. Pansy si sporse verso di lei e le prese il viso fra le mani prima di darle un bacio sulla guancia.
"Non avresti dovuto" le sussurrò.
"E te?" chiese Ginny direttamente a Pansy.
"Io cosa?", disse prendendo tempo la Serpeverde. Sentì un po' caldo.
"È sempre uguale, la tua?" chiese la giovane Grifondoro.
"Non lo so, l'ho sentita per la prima volta ieri…" confidò lei, alzando le spalle.
"E cosa hai sentito?" le chiese Daphne sorridendo. Pansy si voltò verso le altre e tutte la guardavano con uno sguardo divertito.
"Non sono affari vostri!" esclamò sbuffando. Sentì Hermione ridere.

"Al sesto anno, quando Lumacorno l'aveva preparata, avevo sentito odore di erba tagliata, pergamena nuova e il profumo di Ron. Ora invece immagino che sia diversa, ma non l'ho più annusata…" disse Hermione sfogliando un libro. "Dov'è che l'hai sentita, ieri, tu?" chiese a Pansy.
"Lumacorno ha fatto la lezione sulle pozioni illegali a quelli del sesto anno, ieri. A noi l'ha fatta all'inizio dell'anno" intervenne Ginny. La giovane Grifondoro si voltò verso la mora e le chiese: "L'avrai sentita nell'aula di pozioni, no?" La mora annuì.
"C’era anche Draco. E Lui dice che la sua è sempre uguale" rispose, facendo una smorfia divertita all'indirizzo della riccia.

"Come fai a sapere della lezione del sesto anno?" chiese Hermione sospettosa a Ginny, cercando di ignorare Pansy mentre sentiva le guance scaldarsi.
La rossa si voltò con un ghigno degno del miglior serpeverde e le chiese: "Secondo te?", e tirò fuori un boccettino di vetro con il tappo colorato.
La riccia si agitò e chiese con voce strozzata: "Hai rubato l'Amortentia?" Tutte si avvicinarono a osservare il boccetto, mormorando.
"Shh.. ragazze! Volete farci buttare fuori dalla Pince?" sussurrò Ginny nascondendo il boccetto nella mano e voltandosi verso la bibliotecaria.
"Bagno di Mirtilla?" propose Hermione. Le altre si guardarono e quando Pansy annuì si alzarono radunando le loro cose.
Quattro minuti e al tavolo non c'era più nessuno.

La porta del bagno di Mirtilla si aprì e quattro ragazze entrarono con la confusione che avrebbero fatto solo se fossero state in dieci.
"Da quando frequenti Malfoy infrangi un po' troppo le regole Hermione, lo sai?" disse Ginny prendendo in giro l'amica. Lei fece una smorfia molto carina e appoggiò la borsa sul ripiano del lavandino.
"Allora?" Tutte si girarono verso Ginny. La rossa tirò fuori dalla tasca della divisa il boccetto di prima e tolse il tappo.

Hermione era colpita. Rubare a Lumacorno non era da Ginny. "Perché l'hai presa? Cosa pensavi di farci?" le chiese.
"Niente. L'ho sequestrata a una ragazza" disse vaga cercando di non guardare in faccia nessuna, "avevo paura che lo usasse come filtro d'amore, che facesse una sciocchezza..."
La riccia annuì. E le fece cenno di continuare.
"Ma poi, quando l’ho avuta in mano, non ho resistito e… l'ho annusata" disse e avvicinò il contenitore al naso, per enfatizzare il suo discorso. Chiuse gli occhi e sorrise. Ma poi il sorriso sparì e continuò: "L'ultima volta che l'avevo sentita, all'inizio dell'anno, era diversa.... Era come le altre volte, mentre adesso… no".
Questa volta le guardò tutte e tre, un po' spaesata e chiese sottovoce: "È possibile?" Hermione si avvicinò e gliela prese di mano. L'avvicinò al naso e chiuse gli occhi anche lei. Erba tagliata, pergamena nuova e... aspettò. Assenzio. Sorrise. Draco. Lo sapeva!
"Sì è possibile" disse, ridandoglielo. Ginny la guardò con gli occhi sbarrati. "Si offenderà?" chiese, a nessuno in particolare. Chi doveva offendersi? Ma cosa stava dicendo?
Hermione sapeva, perché glielo aveva detto Ginny, che l'Amortentia per lei aveva il profumo di Harry, del cuoio e della torta di pesche. Stava forse dicendo che non le piaceva più Harry?
"Perché è cambiata?" chiese ancora in un sussurro.
 

"Forse... è cambiato qualcosa in te. Può essere che se cambiamo noi, quello che ci piace, quello che siamo... Cambino le nostre magie?" chiese Pansy rivolta verso Hermione, che era la più affidabile su quelle cose.

La riccia annuì. Sì, era senz'altro quello. "Io sono cambiata, dal sesto anno. E quando Tonks si è innamorata di Lupin, è cambiato il suo Patronus. Immagino che sia una cosa simile. Sarai cambiata tu…" disse dolcemente, verso Ginny. Tutte si voltarono verso di lei.
"Dovrò dirglielo, allora..." disse. Il suo tono era un po' basso e quasi triste.
"Chi è che si è innamorata?" chiese il fantasma di Mirtilla ad alta voce, uscendo dalla parte superiore di uno dei gabinetti. Le ragazze sobbalzarono. Non avevano pensato di controllare se Mirtilla ci fosse o no.
"Ciao Mirtilla" disse Hermione. Ginny allungò il boccetto a Pansy e con un ‘Devo andare’, se ne andò.

Pansy guardò il contenitore. Adesso sembrava veleno. "Ma... cosa... non le piace più Potter?" chiese Daphne. La mora si voltò verso la bionda.
"Non ho mica capito" ammise Pansy.
"Mi sa di sì" Hermione si voltò verso le serpeverde "e ora?" chiese.
"Ora niente" disse la Serpeverde.
"Come niente? Harry deve saperlo. Dobbiamo dirglielo!" esclamò Hermione, sorpresa dalla sua risposta.
"Assolutamente no" continuò la mora. Mai mettersi in mezzo in quelle cose. Mai.
La Grifondoro la guardò negli occhi e disse: "Harry è un mio amico", le prese di mano la pozione e la scosse un po', "se ti dicessi che non sento Draco qui dentro, ma sento il profumo di un altro, tu cosa faresti?" chiese, dura.

Lo sguardo della Serpeverde divenne di ghiaccio. Hermione l'aveva già visto. Sapeva di cosa era capace.
"Ti obbligherei a dirglielo. Ma lo farei fare a te. Non glielo direi io" ammise Pansy.
Hermione si bloccò. Giusto. Era più giusto così. Non ci aveva pensato. "E come mi obbligheresti?" chiese, alzando un sopracciglio.
"Veritaserum? Imperius? Vuoi sapere da cosa devi difenderti? Di cosa sa la tua Amortentia, Granger?" Il tono di Pansy era duro e l’aveva chiamata per cognome come l’anno prima, ma non le fece paura. Anzi. Era un buon segno che glielo avesse chiesto. Sorrise.
"Erba tagliata, Pergamena nuova e Assenzio" Hermione vide la Serpeverde sorridere e annuire  "quello che non ci hai detto, Parkinson, è cosa senti tu".
Questa volta Pansy ghignò prima di rispondere: "Lo so. E non ho nessunissima intenzione di dirvelo!" La Grifondoro non riuscì a trattenere un sorriso. Hermione le ridiede il boccetto e se ne andò salutando.

"Che cos'è l'Assenzio?" chiese Daphne quando furono sole.
"Il nome babbano per l'Artemisia" le rispose la mora, chiudendo il boccetto e controllando la chiusura.
"Ed è il profumo di Draco?" chiese ancora. Pansy scrollò le spalle. "Non lo so. Ma le sono brillati gli occhi mentre lo diceva. O finge molto bene, o è cotta a puntino".
Daphne annuì e indicò il boccetto. "Dammelo. Devo andare a fare quattro chiacchiere con qualcuno…" Pansy si voltò verso di lei, allungandole la pozione. "Con chi?" chiese.
"Con la ragazza a cui l'ha preso" esclamò la bionda.
"Oh, sai chi è?" chiese Pansy curiosa.
"Oh, ho un brutto presentimento. Ieri Astoria aveva pozioni e ieri sera ridacchiava con le sue amiche su un certo Mike. Spero proprio di sbagliarmi…" Scosse la testa e se ne andò anche lei.
Pansy rimase sola. Sentì un sospiro sopra di lei. "Anch'io mi sono innamorata, una volta…" Mirtilla svolazzò fino a sdraiarsi sulla pancia sul ripiano dei lavandini. Appoggiò il mento sulle mani e dondolò le gambe. La Serpeverde si voltò verso di lei e sorrise.
"Ed era carino?" chiese mentre si avvicinava al fantasma. Non aveva nessuna intenzione di tornare a fare i compiti.

***

-

"Ron, dimmi cosa senti!"
Ron alzò lo sguardo dal piatto, verso la sorella. Era da solo a mangiare. Hermione era ancora in biblioteca o dove andava quando diceva che faceva i compiti e Harry era stato chiamato dalla McGranitt.
"Cosa vuol dire?" Ginny sbuffò e si sedette sulla panca vicino a lui, avvicinando ancora il boccetto che aveva in mano.
"È Amortentia. Dimmi cosa senti" disse lei sottovoce. Ma era impazzita? Perché sua sorella possedeva una pozione illegale? Ron strabuzzò gli occhi e guardò la mano della sorella. Aveva sentito l'Amortentia due anni prima. Si sentì un po' imbarazzato. All'epoca aveva sentito il profumo di Hermione e l'aroma che c'era nella cucina di sua madre il giorno prima di Natale. Però ora, ora era veramente curioso di sapere... Si avvicinò con quello che sperò fosse un gesto casuale e l'annusò. Sorrise.
"Allora?" Ron tornò a mangiare. "Lasagne, cedro, mela e cannella" rispose, sorridendo. Ginny sbuffò ancora.
"Ma sono tutte cose da mangiare!" Lui alzò le spalle. Non aveva intenzione di spiegarle perché sentiva quelle cose. "Io adoro mangiare" disse noncurante, ma sentì le orecchie scaldarsi. Per fortuna Ginny non ci badò. Sembrava pensierosa.
"Qual è il problema?" le chiese. "La mia Amortentia è cambiata" ammise lei, sottovoce. Lui alzò un sopracciglio. "Anche la mia. Totalmente. Due anni fa sentivo cose diverse".
Lei alzò lo sguardo "Quindi è una cosa normale?" gli chiese. Ron alzò una spalla. Come faceva lui a sapere se fosse normale o no?

 

Ginny mise la pozione in tasca, gliela aveva riportata la Greengrass dopo che aveva scoperto che l'aveva presa ad Astoria. Chissà come aveva fatto a capire che era stata lei. Prese un piatto e si servì. Forse era normale davvero. Andava bene così. Ma si sentiva ancora in colpa. Doveva dirglielo. Non voleva che fosse un segreto. Non le piaceva avere segreti.
"Vuoi sapere cosa sento io?" chiese al fratello, facendo finta di niente, ma con l’animo di chi aveva bisogno di raccontare i suoi problemi a qualcuno.
"A dir la verità, no" rispose Ron senza alzare lo sguardo dal piatto. Ma... Come?
"Ma dai! Per una volta che tento di chiacchierare con te!" esclamò Ginny, contrariata.
"So già quanto sbavi dietro a Harry, non voglio sapere nient'altro…" disse noncurante il suo caro fratellino. Sbuffò.
"Io non sbavo!"
"Dici?" disse lui ammiccando.
"Non capisci niente!"
Ron rise, ma ebbe pietà. "Ok, dai, dimmi cosa ti preoccupa…"
Lei sospirò e glielo spiegò.

-

***

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Quella sera alla ronda Ron era stanco. Non vedeva l'ora di finire il giro e tornare in sala comune. Vide Hermione quando tornò dalla perlustrazione e si prepararono per tornare nella torre.
"Ti ha detto Ginny dell'Amortentia?" gli chiese Hermione. Ma che avevano le ragazze? Era un affare di stato? Lui mica aveva fatto tutto quel casino per il fatto che fosse cambiata l'Amortentia...
"Sì. Ma guarda che è una cosa normale" disse alzando le spalle, vedendo il viso preoccupato dell’amica "anche la mia è cambiata”.

Hermione lo guardò. "È normale?" chiese, più retoricamente che aspettandosi veramente una risposta. Lui aggrottò la fronte. "Secondo me sì. Tu, al sesto anno, sentivi quello che senti adesso?" chiese un po' impacciato. Oh.
"No, no, io sentivo altro. Hai ragione" rispose, guardando da un’altra parte. Lui sembrò sollevato. Così gli chiese: "Tu cosa senti?"
A Ron brillarono gli occhi e rispose: "Lasagne, cedro, mela e cannella". Lei annuì. "Cedro... è il profumo di quella pasta che metti sulla pelle dei guanti da Quidditch?" Annuì anche lui.
"Quindi dicevi... che è normale..." ridisse Hermione dopo un po’.
"Già" rispose l’amico.
Ma lui non pensava che Harry dovesse saperlo? Cioè, se la tua ragazza ti nasconde una cosa così... importante, non dovresti saperlo? "E dici che glielo dirà?" gli chiese.
Il rosso alzò una spalla. "Lo farà. A Ginny non piace avere segreti. Quindi immagino di sì. Con i suoi tempi, ma glielo dirà" concluse lui. Hermione sospirò. Secondo lei avrebbe dovuto dirglielo al più presto.

-

***

-

Hermione sembrava da un'altra parte. Draco sospirò. "Che succede? Hai litigato con la piccola Weasley?" le chiese.
"No", rispose, ma il suo tono era strano. Cercò di essere paziente.
"Ma...?" riprovò il biondo.
"Secondo te, se a lei non piacesse più Harry e io lo sapessi, dovrei dirlo a lui?" gli chiese, guardandolo negli occhi e mordendosi un labbro. Come? Cosa? Doveva essere impazzita. Alla teppistella era sempre piaciuto Potter. Anche quando lui si era comportato da Troll.
"Perché dici che non le piace più? Te lo ha detto lei?" le chiese ancora. Non che gli importasse molto, ma se fosse riuscito a toglierle i suoi dubbi, avrebbero potuto riprendere quello che stavano facendo. Si chinò a baciarle il collo.
"La sua Amortentia è cambiata" sussurrò lei. Draco capì che la serata era andata. Si tirò su e sospirò ancora.
"Ok. E di chi sa? Chi sente lei?" chiese, sperando che la domanda avesse la giusta dose di curiosità.
"Non me lo ha detto."
"Quindi come fai a dire che..." disse e riprovò nel suo intento iniziale cercando di distrarla sbottonandole due bottoni della camicia.
"Draco! Per favore, sto cercando di parlare con te!"
Sospirò per la terza volta. "E se ne parlassimo dopo?" L'occhiataccia che gli lanciò lei non gli piacque per niente.

 

Hermione era un po' imbronciata. "Cioè, tu non vorresti saperlo se a me piacesse un altro?" gli chiese.
"Ti piace un altro?" chiese lui in risposta, ma il suo tono non era preoccupato. Il biondo ghignava, strafottente e sicuro di sé.
"Quanto sei troll!" Sbuffò lei sorridendo "La tua Amortentia di cosa sa?" gli chiese.
"Te lo dico se poi non parliamo più e ti lasci sbottonare la camicetta. Il suo sguardo era diabolico. La riccia sorrise. Gli appoggiò le mani sul petto e si alzò in punta di piedi a baciarlo.
"Ok…”

***

-

Ginny attraversò la sala comune molto velocemente e molto velocemente salutò i ragazzi e salì la scala a chiocciola. Hermione vide chiaramente Harry rimanerci male quando lei non lo baciò per salutarlo, nonostante si fosse sporto e avesse provato a baciarla lui. Povero Harry. Aveva uno sguardo confuso.
"Cos'ha Ginny?" chiese lui a Ron e Hermione. Lei sospirò, ma Ron rispose molto più tranquillamente. "Oh, è un po' nervosa. Ma non preoccuparti. Le passerà presto" Oh, Ron, sei stato molto conciso effettivamente. Pensò Hermione. Ma lui e Harry non erano amici?
Guardò verso la scala a chiocciola. Si alzò e andò verso i dormitori femminili. Se Pansy diceva che era meglio farlo fare a Ginny, avrebbe convinto Ginny a dirglielo.

Ginny era seduta sul suo letto e guardava fuori dalla finestra. Beh, c'era buio e non guardava niente. Quando entrò Hermione si girò verso la porta.
"Hermione" la salutò.
"Dovresti dirglielo, si vede che stai male anche tu" disse invece l’amica.
Tutte e due sapevano che si riferisse all’Amortentia. Ginny annuì. "Sì, lo so. Domani lo faccio" rispose.
"Dovresti farlo adesso. Non rimandare a domani..." continuò, pignola, la riccia.
"Adesso?" chiese Ginny un po’ stranita. E come faceva a farlo subito? Scosse la testa "Ho detto domani", e tornò a guardare fuori.

 

Hermione si sedette vicino a lei e le posò un braccio sulle spalle. "Non pensavo sarebbe successo. Mi sento così in colpa... Ron dice che non devo sentirmi in colpa, che non è colpa mia, ma sai..." si confidò con lei l’amica.
Hermione la strinse a sé. Povera piccola. "Dice che non si offenderà, che non la prenderà male, che è una paturnia mia, ma io mi sento malissimo. Cose se avessi tradito la sua fiducia..."
La riccia annuì ancora. "Va beh, basta parlare di cose tristi. Domani sistemo tutto" disse, sorridendo. Oh, così? Tutto liquidato così velocemente? Per un attimo Hermione stentò a credere che Ginny fosse la sua migliore amica. Che fosse qualcun altro sotto pozione polisucco?

 

In quel momento entrò in camera Latonya, una delle sue compagne di stanza. "Ginny, tuo fratello con chi va a Hogsmeade il prossimo sabato? Dici che se glielo chiedo mi accompagna da Madama Piediburro?" le chiese e la rossa sbuffò.
Odiava le ragazze che ci provavano con Ron in quella maniera stucchevole. Soprattutto Latonya.
"Ci va con la sua ragazza" rispose un po' troppo duramente e nascose un ghigno quando vide la ragazza rimanerci male.
"Ginny! Perché le hai detto così?" le chiese Hermione quando la trascinò fuori dalla stanza. La rossa alzò una spalla.
"Non mi piacciono le ragazze che fanno le sceme" Annuì anche Hermione, mentre entravano nella stanza del settimo anno e salutavano Lavanda e Calì.

-

***

-

"Ma non avevi detto che la Weasley avrebbe rotto con Potter, oggi?" chiese la Greengrass a Hermione, quando insieme a Pansy entrarono in sala grande e videro Ginny e Harry in un angolo a baciarsi.
Effettivamente Hermione pensava che Ginny avrebbe parlato con Harry quel giorno. Che non lo avesse fatto? Vide arrivare Ron, Luna e Neville da un altro corridoio e loro si avvicinarono.
"Hermione!"
La riccia si voltò verso Ginny che correva verso di loro con un Harry sorridente alle calcagna. "Hermione! Gliel'ho detto! Ci sono riuscita!"
Ora Hermione era piuttosto confusa. Che Harry avesse accettato la cosa senza dire niente?
"Parli dell'Armortentia?" le chiese, corrugando la fronte. Magari Ginny intendeva qualcos'altro, anche se secondo Hermione era molto più importante quella faccenda di tutto il resto. Lei annuì e chinò la testa per cercare qualcosa nella borsa dei libri. Tirò fuori una pergamena e disse: "Non si è offesa! Ha detto che è normale e nella vita succederà ancora!" Ginny era contenta e si girò verso Harry facendogli un sorriso dolcissimo. "Grazie per avermi aiutato".
Ma... di cosa stava parlando? Chi è che non si era offesa? Per fortuna Neville riempì il vuoto lasciato dalla riccia.

"Di cosa parli Ginny?" le chiese Neville. La rossa si voltò verso l'amico e sorrise ancora spiegando: "Ho annusato l'Amortentia, due giorni fa, e ho scoperto che non era uguale all'ultima volta".
Neville era confuso, così Ginny spiegò "All'inizio dell'anno la mia Amortentia sapeva di cuoio della pluffa, torta di pesche di mamma e..." sentì le guance arrossarsi mentre si girava verso Harry "... e Harry. Ma due giorni fa invece ho sentito odore di cuoio, Harry e... pizza".
"PIZZA?" esclamarono insieme Hermione, Pansy e la Greengrass.
Si voltò verso di loro con uno sguardo stranito e disse: "Sì, pizza. Sapete... la pizza?". La rossa vide Pansy voltarsi verso Ron e dire: "Sì, conosco la pizza", mentre lui sorrideva.

LA PIZZA! Merlino! Si era fatta tutte quelle paranoie su Harry e il suo cibo preferito era la pizza invece che la torta di sua mamma? O Santo Godric! Hermione sospirò e iniziò a dire: "Ma io pensavo che..."
Sentì Pansy darle un colpetto al braccio con il suo e dire ad alta voce: "Effettivamente la pizza è buonissima. O no?" e la Serpeverde guardò tutti fermandosi un po' di più su di lei. Hermione annuì.
"E poi avresti dovuto sapere che tua mamma non se la sarebbe presa per un cosa così…" La rossa annuì sorridendo alle parole della Serpeverde.

"Avete ragione. Me lo avevano detto anche Ron e Harry, ma finché lei non ha risposto al mio gufo non ci ho creduto. Mi sa che sono stata un po' lagnosa in questi giorni, eh?" disse, per scusarse.
"Oh, non preoccuparti, ti farai perdonare, vero Hermione?" disse Pansy guardandola insistentemente. Come? Già già. "Oh, sì sì. Certo…"
Poi la serpeverde si avvicinò e sussurrò in maniera che sentisse solo Hermione:  "La prossima volta che inizi una tiritera come questa, dico a Draco di chiudervi nella stanza delle necessità con un bel letto grande e di tenerti lì per almeno una settimana!" Sentì le guance arrossarsi mentre guardava il suo sguardo divertito.
Annuì ringraziandola per averla coperta con Ginny. Effettivamente avrebbe dovuto iniziare a preoccuparsi un po' meno per tutto.

Poi Luna disse guardando per aria dicendo: "La mia Amortentia ha il profumo del sole…" Tutti si voltarono verso Luna. 

Ma di cosa sa il sole???????????

   
 
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