Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Christyslsb    24/08/2018    0 recensioni
Elsanna. No-incesto. Elsa è una impiegata che lavoro sotto di Anna, le due hanno avuto una storia ma Anna l'ha lasciata senza dirle il motivo. Tutto è cambiato in quei mesi. I sentimenti di Elsa non sono cambiati e crede che anche Anna provi ancora qualcosa per lei.
Genere: Angst, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Grazie a Dio, domani è venerdì e manca poco per finire di lavorare, non vedo l’ora di sedermi sul divano, guardarmi un film con Olaf e rilassarmi. Spengo il computer e sento Meg piangere, vado immediatamente da lei per vedere che cosa le è successo.
“Meg!? Che succede!? Stai bene?” cerco i suoi occhi che sono bloccati sul suo telefono. Prendo le sue mani e le stringo forti. “Meg, rispondimi, mi stai facendo preoccupare.”
“Herk..”
“Cosa!?!”
“Herk torna a casa prima! Domani mattina sarà in aeroporto!” voglio tirarle uno schiaffo. No, davvero.
“È fantastico! Ma Meg, cara.. mi hai spaventata! Pensavo fosse successo qualcosa di grave.”
“Scusa.. vieni con me in aeroporto? Sarei troppo emotiva per guidare.” Le sorrido dolcemente.
“Certamente. Vado da Anna ad avvisarla che domani faremo un po’ tardi. Hai bisogno di una mano per pulire casa?” mi guarda. Oh no, conosco quello sguardo. Avrei dovuto tenere la bocca chiusa.
“Se non ti dispiace..”
Non è quel tipo di donna che tiene la casa tutta in ordine, be’ non è che sia un disastro, però per Herk sì. A volte penso che abbia qualche disordine compulsivo cronico.

Busso alla porta dell’ufficio della rossa, la cui voce sento dall’altra parte che mi invita ad entrare. Non appena entro, chiudo la porta dietro di me e lei mi guarda sorpresa.
“Elsa!? Che cosa ci fai qui?” mi chiede preoccupata e guardandosi attorno.
“Scusa, so che non dovrei essere qui, ma dettagli. Domani mattina, Meg ed io faremo tardi. Herk torna a casa e lo andiamo a prendere all’aeroporto.”
“Ah okay, grazie per avermelo fatto sapere. Come sta Meg?”
“Bene, è davvero entusiasta, per questo vado con lei. Non è sicuro per lei guidare. Anzi, stavo pensando.. e se le dessi la giornata libera? Così può stare con lui.”
“Sì, non è una cattiva idea. Dille che domani può stare a casa.”
“Perfetto. Grazie, domani vengo al lavoro non appena li lascio a casa. Dovrei andare adesso, sono rimasta anche fin troppo a lungo.” Annuisce ed esco per raggiungere Meg. La informo che può rimanere a casa col ragazzo e tornerà al lavoro lunedì.

Arrivate entrambe alle rispettive case, controllo come sta Olaf e lo trovo sul tavolo della cucina. Pensavo fosse un cane, non un gatto, perché è sul tavolo? Anzi come ha fatto ad arrivarci? Lo prendo e quando mi guarda emette un piccolo abbaio e inizia a leccarmi in faccia. Non mi piace proprio quando lo fa, però non puoi arrabbiarti con questo piccolino.
Gli verso un po’ da mangiare e da bere nelle ciotole e vado ad aiutare Meg.

Entro in casa sua e mi guardo in giro, non c’è molto disordine, qualche istante dopo esce da una stanza con una scopa tra le mani.
“Allora, ho bisogno che mi fai la cantina, sai che ho paura di quel posto e penso che ci siano dei ragni e molta polvere. Perciò, tutta tua! Ah sì, l’aspirapolvere è laggiù. Herk l’ha lasciata lì prima di partire.” Sospiro e annuisco avviandomi verso la cantina. Accendo la luce. Oh dio, ce n’è davvero tanta di polvere qua, fortunatamente non sono allergica se no sarei già in shock. Afferro l’aspirapolvere e inizio a pulire. Ogni tanto trovo qualche ragno o scarafaggio.
Dopo qualche ora tutto è bello pulito e ritorno a casa dopo aver cenato con lei. Olaf mi sta aspettando sul divano, ha mangiato la sua pappa e giochiamo un poco. Non molto dopo si addormenta sul tappeto, io sono troppo stanca per controllare il telefono o il computer.

Quando mi sveglio sento Olaf abbaiare alla porta d’ingresso, vado da lui e l’apro. Meg entra mi dice che sono in ritardo e che avrei dovuto esser già vestita. Controllo l’ora e sono solo le 7:30, l’aereo dovrebbe atterrare alle 9, arrivare in aeroporto impiega solamente 40 minuti. Ma capisco il motivo della sua fretta, vuole semplicemente andare dal suo amato Herk. Le sorrido e vado in camera per vestirmi.
Salutiamo Olaf e prendiamo la mia auto. Il viaggio è tranquillo, ogni tanto Meg esprime la sua gioia e quanto non veda l’ora di dirgli del bambino. Mi piacerebbe dirle che molto probabilmente avrà una sorpresa anche lei, ma so bene che non è il mio posto dirlo.
Alle 8:20 arriviamo in aeroporto, c’è stato un poco di traffico, ma niente di esagerato. Aspettiamo in sala d’attesa, comodamente, se così si può dire, sedute nei posti messi a disposizione. Anche se si tratta di un venerdì mattina ci sono parecchie persone, la maggior parte sono dei lavoratori. Son contenta di non dover prendere l’aereo per andare al lavoro. non sono mai salita su un aereo, ma non sento la necessità di provare tale esperienza. Penso di avere anche un poco di paura, com’è che quei cosi così grandi e pesanti siano in grado di volare!?
Prendo il telefono dalla tasca e inizio a giocare a Pokémon smeraldo con un’applicazione chiamata MyBoy, si tratta semplicemente di un emulatore del gameboy advance. Lo so, ho 27 anni e ancora gioco coi pokémon in un aeroporto. Non posso farci nulla, li adoro questi mostriciattoli tascabili. Ora che ci penso, non ho ricevuto nessun messaggio ieri, forse nessuno mi ha vista andare nell’ufficio di Anna o magari non è qualcuno del lavoro.
Il volo da Atene è atterrato. Una voce femminile dice dagli altoparlanti.
Meg si alza e andiamo dove arrivano i passeggeri del volo in questione. Prima mi ha detto di fare un cartello, così che Herk possa individuarci facilmente. I miei occhi vanno in giro e trovano un energumeno pel di carota, come mi piace dire, che sta venendo nella nostra direzione. Vede Meg e sorride, lei corre verso di lui e si abbracciano. Sono così carini assieme. Dopo vari baci scambiati, finalmente mi guarda.
“Elsa! Come stai?” abbraccia anche me. Oh mamma, non ricordavo fosse così forte!
“Ehi.. lasciami respirare, mi piacerebbe rimanere viva. È bello vederti.” Lui ride.
“Scusa! Allora, qualche novità? Che è successo mentre non c’ero?” osserva Meg.
“Be’, una notizia c’è.” Lui curioso aspetta che continui. “Stai per diventare padre!” i suoi occhi si spalancano.
“I.. tu.. tu sei incinta? Davvero? Grandioso!” l’abbraccia di nuovo e una volta che si separano le accarezza la pancia. “Stiamo per diventare genitori.. aspetta, da quanto lo sei?”
“Circa un mese, volevo essere sicura prima di dirtelo.” Lui le da un bacio veloce sul naso.
“Non preoccuparti, ho una sorpresa anche io per te, penso che questo sia il momento perfetto per dartela.” Lui mi guarda e io gli sorrido per dargli l’approvazione. Lui si inginocchia e tira fuori dalla tasca una piccola scatola rossa. Meg immediatamente porta le mani in bocca, sapendo chiaramente cosa stesse succedendo. “Sai, sin dalla prima volta che ti vidi in Grecia, vicino al lago Trichonida, sapevo che fossi speciale. Mi sono innamorato di te la prima volta che abbiamo parlato. Quando ti guardo, so che sei quella giusta e voglio passare il resto della mia vita con te. Stai portando in grembo il prodotto del nostro amore e so che sarai una splendida madre. Ho chiesto ad Elsa il permesso di avere la tua mano in matrimonio. Perciò, Megara Egan, vuoi sposarmi e rendermi l’uomo più fortunato su questo pianeta?” apre la scatolina e un anello d’oro bianco con un piccolo diamante si trova davanti agli occhi lucidi di Meg. Lo guarda, lacrime che stanno per scendere e un grande sorriso sul suo volto.
“Hercules Alcaeus, sì voglio sposarti.” Lui sorride e le mette l’anello al dito, si alza e la bacia dolcemente. Io sono qui a testimoniare questa meravigliosa coppia e sono così felice di vedere quanto amore provano l’uno per l’altra. Non pensavo che Herk avrebbe fatto la proposta qui in aeroporto, ma be’, dopo tutto non importa dove ti trovi, ma con chi ti trovi. Tutte le altre persone si congratulano e applaudono alla coppia. Dopo questo lungo bacio, Meg mi guarda e mi mostra l’anello.
“È meraviglioso Meg, sono davvero contenta per voi due!” mi sorridono e mi abbracciano. Dopo qualche minuto decidiamo che sia l’ora di andare e prendo la valigia di Herk. Camminano davanti a me con le mani congiunte e non posso far altro che sorridere ed essere felice per loro.

Una volta lasciati a casa loro mi avvio per andar al lavoro. sono le 10 e spero di esser fortunata abbastanza da trovare un parcheggio vicino all’entrata. Ma ovviamente no, non lo sono e ne trovo uno vicino al cassonetto dell’immondizia. Scendo dall’auto e la chiudo. Sto per entrare quando mi accorgo di aver dimenticato gli occhiali in macchina. Torno indietro e appena raggiungo la macchina  sento qualcosa di duro colpirmi dietro la desta. Sento del dolore e poi non vedo nulla.
Tutto diventa nero.

Non so quanto tempo sia passato da quando ho perso conoscenza e per di più non riesco a vedere nulla, penso di avere qualcosa in testa, tipo una busta, perché sento che ho qualcosa di pesante addosso. Il dolore dietro la testa mi sta facendo diventare pazza. Che cos’è successo? dove sono? So che fa freddo, credo di essere su un pavimento. Ovviamente non sento alcun odore a causa della busta. Sento dei passi e rimango ferma. Non vorrei che si accorgessero che sono sveglia.
“Sì. È qui. Dobbiamo occuparci della macchina. Certo, ho le chiavi. Sì, te le porto. Okay. A dopo allora.” Non riconosco la voce. Stava parlando con qualcuno al telefono. Il telefono! Devo recuperare il mio telefono. Maledizione, devo stare ferma. Elsa stai ferma, avanti.
“Finalmente, sei fuori dal quadro una volta per tutte. Avresti dovuto ascoltare il mio consiglio. L’unica cosa che dovevi fare era stare lontana da Anna. Ma no, volevi infastidirmi. Elsa, piccola puttana, la pagherai cara per la tua stupidità.” Se ne va via e chiude la porta.
Chi cazzo è questa donna?!
  
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