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Autore: bik90    25/08/2018    2 recensioni
Sapeva che sarebbe dovuta rimanere a casa a studiare per la maturità, ma non poteva lasciare Eleonora da sola al mare con quella ragazza che le ronzava intorno. Perché Bianca era bellissima, aveva un corpo perfetto, due occhi scuri da cerbiatta, lunghi capelli rossi. E ci stava provando con la sua ragazza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
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La guardò per l’ennesima volta mentre giocava a pallavolo in acqua e sospirò tornando a concentrarsi sul libro di letteratura che si era portata dietro. Credeva che sarebbe stato più semplice resistere alla tentazione di averla solo per sé ma si era sbagliata. Nel sentirla gridare, tornò di nuovo ad alzare gli occhi sulla figura dell’altra e un moto di stizza la scosse nel vedere come la ragazza che stava giocando con Eleonora ora la stava schizzando gridando di tuffarsi. E si ricordò come mai quella mattina avesse deciso di non restare a casa a studiare, tutto poteva racchiudersi in un’unica parola: Bianca, l’amica di università della più grande, quella di cui le parlava sempre, quella che le aveva dato una mano con l’esame di latino, quella con cui andava spesso a mensa. Le stava sempre attorno. Fin dal loro primo incontro avvenuto a Roma durante una cena tra amiche di facoltà, non era riuscita a togliersi la sgradevole sensazione che quella ragazza ci stesse velatamente provando con la sua. Quella era una cosa che proprio non sopportava soprattutto perché non poteva parlarne con Eleonora. La maggiore sarebbe scoppiata a ridere ripetendole per non si sa quanto tempo che era estremamente gelosa e che Bianca era etero. Strinse con forza la matita che stava usando fino a far diventare bianche le nocche e le osservò con estremo fastidio. Quasi non si accorse dell’arrivo di Federico e Giacomo.
<< Ehi Marty! >> esclamò il fratello di Eleonora << Allora hai deciso di uscire dalla tana e vedere la luce del sole? >> scherzò alludendo alla maturità che doveva affrontare la ragazza.
Giacomo le fece un cenno del capo scoppiando a ridere e diede il cinque a Federico.
<< Davvero divertenti >> rispose Martina passando da sdraiata a seduta.
Il ragazzo con gli occhi azzurri le si sedette vicino passandosi una mano tra i capelli e si voltò verso la riva.
<< Oh, cavolo! C’è Bianca! >> esclamò Giacomo togliendosi gli occhiali da sole << Cazzo quanto è figa in costume! >>
<< Davvero, davvero >> fece eco l’altro guardando nella sua stessa direzione << Eleonora mi ha detto che si è lasciata un paio di mesi fa col ragazzo >>.
<< Porca troia, sul serio? >>.
Federico annuì alzandosi in piedi. Si tolse la maglietta e gli occhiali.
<< Non ci pensare nemmeno, Fede! >> disse Giacomo << Ci voglio provare io >>.
<< Non ho intenzione di lasciartela >> rispose Federico con un sorriso << Ma puoi sempre provare! >> aggiunse.
Martina ascoltò lo scambio di battute leggermente sconvolta e si domandò come avesse fatto Eleonora a dividere l’appartamento a Roma con loro. Pareva che stessero chiacchierando di un’appetitosa torta.
<< Sei uno stronzo! >> gli urlò contro l’altro ragazzo prima di correre verso il mare dove si trovavano le ragazze.
Federico lo imitò cercando di arrivare prima e la diciannovenne fu lasciata da sola. Quella breve conversazione non aveva fatto altro che instillarle ancora di più la convinzione che quella ragazza stesse facendo di tutto per allontanarla da lei.
Bastarda, pensò guardandola venire sollevata da Federico e gettata subito dopo in acqua.
Eppure doveva ammettere che era davvero bella, non era esattamente il genere di ragazza che si potrebbe incontrare tutti i giorni. Slanciata, con tutte le curve al punto giusto, un decolté generoso, due occhi da cerbiatta così scuri da sembrare neri, una cascata di capelli rossi leggermente ondulati. E, cosa non meno importante, era intelligentissima, dava filo da torcere ad Eleonora facendola delle volte addirittura sentire inferiore. Era questo che attirava maggiormente la più grande, la continua sfida, il continuo impegnarsi per emergere, il punzecchiarsi incessantemente. L’aveva notato sin dalle prime volte che Eleonora aveva iniziato a parlarle di lei, ma se Bianca credeva di potersi appropriare di qualcosa che era suo, si sbagliava di grosso. Ed Eleonora lo era.
<< Non basta averla tra i piedi l'inverno >> mormorò a voce alta << Anche d'estate mi tocca vederla >>.
Ricordava perfettamente la telefonata che Bianca aveva fatto a Eleonora per comunicarle che avrebbe trascorso con altre due sue amiche qualche giorno in un bed&breakfast nel suo paese per andare al mare. La ragazza era originaria della Calabria e non si era capito come mai, tra tanti posti in cui andare in vacanza, Bianca avesse scelto proprio quello. Anche questo non faceva altro che avvalorare la tesi che ci stesse provando con Eleonora. Improvvisamente la vide uscire dall'acqua e salire verso di lei. Le sorrise mentre l'altra prendeva il suo asciugamano dalla borsa per asciugarsi. Si avvolse il corpo prima di stendersi accanto a Martina. 
<< Ehi >> le disse sorridendo e dandole un bacio leggero sulle labbra << Come va con lo studio? >>.
Da quando il liceo era terminato e si era trasferita a Roma per l’università, non aveva fatto mistero a nessuno della sua relazione con la più piccola. Paolo e Giacomo, coi quali aveva diviso la casa, non avevano avuto problemi facendo trovare entrambe sempre in un clima sereno. Il secondo anno poi avevano cercato un appartamento più grande in vista dell’entrata all’università di Federico e possibilmente con l’aria condizionata visto il caldo infernale della capitale durante i mesi estivi. Lei e il fratello avevano diviso una stanza doppia per tutto l’anno concordando da poco di prendere, rispettivamente per il terzo e il secondo anno di università, due camere singole. Entrambi, infatti, si erano accorti che la parola privacy in quella situazione aveva smesso di esistere e che ogni volta che saliva Martina per un fine settimana, il ragazzo doveva dormire da un’altra parte. Lo stesso valeva per Eleonora quando Federico decideva di portare a casa la ragazza con cui si vedeva in quel periodo. E se la cosa all’inizio poteva sembrare divertente, a lungo andare era diventata pesante.
<< Bene >> mentì Martina passandole una mano tra i capelli bagnati. In quelle ore trascorse sotto l’ombrellone aveva combinato poco e niente e tra esattamente dieci giorni ci sarebbe stata la prova di italiano << Divertita in acqua? >>.
<< Abbastanza >> rispose Eleonora iniziando a sfogliare il libro dell’altra << Vuoi una mano a ripetere qualcosa? >>.
La più piccola scosse il capo e immediatamente dopo la loro attenzione fu attratta dalle grida di Giuliana, una delle due amiche di Bianca. Eleonora scosse il capo vedendo che a provocarle era stato Giacomo.
<< Non ha proprio speranze quel ragazzo >> proclamò con una scrollata di spalle.
<< Perché? >> chiese l’altra.
<< Perché non ci sa fare! Guardalo! Si mette a schizzare come se fosse un sedicenne in calore! >>.
<< Mi sembra che anche Bianca ti abbia schizzato prima eppure non lo stai commentando >>.
La più grande rise.
<< Ma dai, è diverso! >> esclamò << E tu non dovresti ripetere invece di guardarmi? >>.
<< Sei una fonte di distrazione >> disse Martina mettendo il broncio.
Eleonora rise di nuovo prima di baciarla cercando la sua mano per intrecciare le loro dita. Stava per dire qualcosa quando fu interrotta da Bianca e gli altri ragazzi che nel frattempo erano usciti dal mare.
<< Ehi, Marty! >> fece l’amica della sua ragazza << Come sta andando la ripetizione? >>.
<< Procede >> rispose l’altra ragazza mettendosi seduta.
<< Silvia, te li ricordi gli esami di maturità? >> continuò rivolgendosi alla figura che le stava accanto dai corti capelli biondi << Che chiusa che abbiamo fatto per ripetere! >>.
Silvia annuì ridendo.
<< Che poi si sono rivelati una passeggiata! >>.
Quelle parole fecero scoppiare a ridere anche Eleonora mentre in Martina produssero un senso di ansia.
<< E poi adesso se non esci con almeno novanta non sei nessuno! >> aggiunse ancora Bianca inforcando gli occhiali da sole << Che porti all'orale? >>.
Fantastico, pensò la più piccola, Sarò considerata una cacchetta vivente finita la maturità.
<< I sogni >> rispose asciutta.
<< Ah, quindi Freud di filosofia >> fece l'altra riflettendo << Immagino poi... di storia Martin Luther King? Oppure l'atterraggio sulla luna? Di letteratura direi… D'Annunzio? Diceva sempre che la vita deve essere vissuta come un'opera d'arte. Poi direi che di arte il Surrealismo e di latino il Somnium Scipionis >>.
Martina la ascoltò allibita. Era davvero così prevedibile?
<< A me piace tanto >> affermò Eleonora << Soprattutto geografia astronomica, le stelle cadenti >>.
<< È un po'... scontata >> rispose Bianca stringendosi nelle spalle << La tua, invece, sui fumetti doveva essere una gran figata da ascoltare! >>.
La più piccola vide Eleonora arrossire leggermente per il complimento e ne provò un estremo fastidio.
<< Grazie >> disse << La tua sull'esistenza invece doveva essere una cosa parecchio complicata e pesante! >>.
Quanto tempo avevano parlato delle loro maturità?, si chiese Martina osservando poi Bianca chinarsi verso il viso della sua ragazza.
<< Le cose complicate mi sono sempre piaciute >> mormorò a poca distanza dalle sue labbra << Allora, che facciamo? Vogliamo andare? >> aggiunse rialzandosi.
<< Dove? >> domandò Martina guardando prima Bianca e poi Eleonora.
<< Bi mi ha chiesto di insegnarle un po’ di windsurf >> rispose la ragazza dai lunghi capelli biondi indicando un punto indefinito accanto al loro stabilimento dove c’era la scuola << E il vento è perfetto per farlo >>.
<< Oh, certo. Divertitevi >>.
<< Ehi, vuoi venire anche tu? >>.
<< Noi iniziamo ad andare >> s’intromise Federico spingendo leggermente Bianca ad allontanarsi comprendendo che stava iniziando una tempesta << Anch’io so surfare, se vuoi ti do qualche dritta >>.
Bianca scosse il capo sorridendo.
<< Preferisco Eleonora, mi ha detto che fa windsurf da quando aveva undici anni e sicuramente ha più esperienza di te! >> disse poggiando l’indice sul petto nudo del ragazzo << Ele, dai sbrigati però! >> aggiunse ancheggiando una volta di troppo prima di allontanarsi.
La ragazza agitò una mano in segno di saluto e tornò a guardare Martina.
<< Vuoi venire anche tu? >>.
Nell’ascoltarla, l’altra ragazza chiuse di botto il libro.
<< Non posso, devo ripetere >>.
<< Dai Marty, dieci minuti! Non cadrà mica il mondo >>.
<< Certo, perché non si può dire di no alla tua amica Bianca, vero? Ovviamente no! >> fece Martina alzandosi in piedi e iniziando a vestirsi.
<< Ma che ti prende? >>.
<< Davvero non te ne rendi conto, Eleonora? >> sbottò la più piccola << Quella ci sta provando con te! E anche spudoratamente! >>.
<< Ma di cosa stai parlando? Andiamo, credi sul serio che voglia me? E’ etero! >>.
<< Sei proprio stupida! >>.
<< Sai una cosa? Fottiti, Martina >> esclamò la più grande alzandosi in piedi e dirigendosi verso la scuola di windsurf.
 
Il pomeriggio era trascorso senza che nessuna delle due si facesse sentire con l’altra. Martina era terribilmente nervosa per il prosciutto che Eleonora dimostrava sempre di avere sugli occhi in situazioni del genere e telefonarle sarebbe equivalso solo a litigare. L’altra, che aveva trascorso il resto della giornata con gli amici al mare, era diventata improvvisamente taciturna e infastidita da chiunque provasse a rivolgerle parola. Federico, che riusciva sempre a capirla, forse anche per l’anno che avevano trascorso praticamente respirando la stessa aria, aveva cercato in vari modi di stemperare la tensione che minacciava di crearsi senza il risultato sperato. Giacomo era troppo preso dal provarci spudoratamente con Bianca per cogliere i segnali mentre le due amiche della ragazza parevano quasi divertirsi nel far saltare il nome di Martina un po’ ovunque nei loro discorsi. L’unica che pareva a suo agio era proprio Bianca che non faceva altro che fare battute spiritose al momento giusto riuscendo in minima parte a trascinarsi Eleonora.
<< Allora >> affermò Bianca improvvisamente guardando l’altra dritta negli occhi << Stasera Christian? >>.
Il sole stava tramontando e rivolgeva i suoi ultimi raggi morenti alla compagnia che, sulla riva della spiaggia, si stava preparando a rincasare. Giacomo accolse la proposta con un lungo fischio di approvazione mentre Federico osservò la reazione della sorella. Christian era un locale all’aperto molto in voga tra i ragazzi che organizzava delle serate con fiumi di alcol e buona musica per quasi tutta la notte. Era uno dei pochi che lo facesse e questo lo rendeva molto ambito tra i giovani. Il fatto che, inoltre, fosse situato sul lungomare della cittadina, affascinava ancor di più. Si poteva prendere un drink e scendere fino alla scogliera per ascoltare il rumore del mare. Era molto suggestivo.
Come ogni volta, Eleonora si sentì a disagio di fronte all’oscurità delle iridi dell’altra ragazza. Adorava la compagnia di Bianca anche per questo suo modo di comportarsi con lei. Era l’unica persona che aveva conosciuto all’università in grado di saperle sempre rispondere, aveva la battuta pronta e riusciva a starle dietro con lo studio. Perché Eleonora passava ore e ore immobile in biblioteca a studiare e Bianca era stata l’unica che non si fosse stancata del suo ritmo. Certo, c’era stata la pausa sigaretta o i dieci minuti di boccata d’aria, ma entrambe perseguivano lo stesso obiettivo: laurearsi con voti alti nel minor tempo possibile. Per questo erano in sintonia.
<< Non mi va molto, Bi >> rispose infine passandosi una mano tra i capelli << Però… >>.
<< Oh, avanti Domenghi >> scherzò l’altra dandole una spallata senza farle male << Non fare la rompiballe, siamo in vacanza. E ce lo siamo meritate >>.
Strizzò l’occhio a Federico che la stava osservando come se fossero complici e il ragazzo si rese conto di quanto riuscisse tranquillamente ad approfittare delle debolezze altrui.
<< No, Bi >> riprese Eleonora << Davvero, non mi… >>.
<< Ricordi? >> la interruppe Bianca << Mi avevi promesso che avresti fatto qualunque cosa desiderassi mentre ero qui perché sono tua ospite. Mi sbaglio? >>.
Federico voltò il capo di scatto per essere sicuro che davvero sua sorella si fosse lasciata sfuggire simili parole. La vide aggrottare le sopracciglia e incrociare le braccia sul petto.
<< Non erano esattamente queste le mie parole >> disse.
Bianca si protese verso di lei sorridendo.
<< Il senso non è questo quindi? >>.
<< Beh, sì ma… >>.
Eleonora guardò prima Giacomo che era raggiante all’idea della serata e poi il fratello che contraccambiò l’occhiata stringendosi nelle spalle.
<< Ottimo, allora vedi di non farci aspettare come tuo solito >> concluse la ragazza con una nota di soddisfazione nella voce prima di allontanarsi verso il suo b&b seguita dalle amiche.
<< Ti ha fregato alla grande, Ele >> mormorò Federico avvicinandosi in modo da essere udito solo da lei.
<< Puoi dirlo forte >> rispose la ragazza senza smettere di osservare la schiena nuda dell’amica.
 
<< Pronto, Fede? >> domandò Martina attivando la conversazione con una leggera apprensione nella voce.
Era davvero raro che il ragazzo le telefonasse quindi doveva essere successo qualcosa di grave. E il suo pensiero volò a quella capocciona che per tutto il pomeriggio si era divertita in spiaggia senza di lei.
<< Marty, ciao >> rispose il ragazzo << Tranquilla, stiamo tutti bene >> aggiunse << Almeno per il momento >>.
<< Sarebbe? >>.
<< Volevo solo avvisarti che stasera andiamo tutti al Christian >>.
<< Tutti? >> domandò Martina poggiando la fronte sullo schermo del computer e facendo un respiro profondo.
<< Anche Eleonora. È stata di Bianca l’idea e ha anche insistito parecchio per trascinarsi dietro mia sorella >>.
<< Figurati. Poi sono io la pazza gelosa >>.
<< Ti volevo solo avvisare perché quella capocciona di mia sorella è troppo orgogliosa e non ti avrebbe telefonato. Fai un salto anche tu >>.
<< Ah, quello era scontato Fede >> rispose la ragazza << Se quella crede che… le faccio vedere io >>.
<< Ehm, Marty >> riprese l’altro << Senza scenate possibilmente >>.
<< Naturalmente >>.
<< E il kalashnikov non entra in borsa >>.
<< Ho quello portatile >> rispose Martina prima di riagganciare.
 
Eleonora se stava in piedi addossata al bancone del locale mentre giocherellava completamente senza voglia con la cannuccia del suo drink. Intorno a lei moltissimi ragazzi ridevano, ballavano e bevevano come se nulla potesse scalfire il loro buon umore. Sbuffò mentre cercava il suo cellulare nella borsa e lo controllava per l’ennesima volta. Martina non si era fatta sentire nemmeno con un misero messaggio. Eppure era lei ad aver sbagliato, a essere esagerata e quindi le spettava il compito di chiedere anche scusa. Si passò una mano tra i capelli e per poco non le sfuggì il bicchiere nel sentire la mano di Bianca posarsi sulla sua schiena nuda.
<< Allora, te lo togli o no quel muso lungo? >> scherzò la ragazza sporgendosi verso il barista per chiedere una birra.
<< Non sono dell’umore adatto per divertirmi >>.
<< Perché hai litigato con Martina? >> le chiese a bruciapelo l’altra.
Fece un sorso dalla bottiglia e poi la fissò. Eleonora aveva indossato un vestitino nero, scollato e corto con un paio di sandali dal tacco sottile. Stava molto bene, e ciò che stonava con tutto era l’espressione del suo viso. Si vedeva chiaramente che aveva la testa da tutt’altra parte e lei voleva che fosse lì quella sera. Perché era bellissima e desiderava la sua compagnia mentre si divertiva. Ancheggiò una volta di troppo e le strizzò l’occhio cercando di portarla dalla sua parte. Eleonora abbozzò un sorriso prima di scuotere il capo.
<< Ele! >> esclamò allora Bianca << Coraggio vieni a ballare! >>.
L’altra fece un sorso dal suo bicchiere e cercò con lo sguardo l’aiuto di Federico, era sempre lui quello che la tirava fuori dai guai; ma in quel momento era troppo impegnato a osservare i movimenti sinuosi del didietro di Silvia come un ebete.
<< Bi >> iniziò cauta << Non sono davvero dell’umore giusto per… >>.
<< Domenghi, avanti! È solo uno stupido litigio! Vuoi rovinarti la serata per questo? >>.
<< Non la conosci, Martina è capace di tenermi il muso per giorni. Oggi non mi ha mandato nemmeno uno straccio di messaggio! >>.
<< E allora? Te la sei scelta tu così pesante! Sciogliti un po’ e divertiti con me stasera! >>.
Eleonora non seppe spiegarne il motivo, ma quel commento le diede particolarmente fastidio. Stava per replicare, quando entrambe le mani di Bianca si serrarono intorno al suo polso.
<< Vieni a ballare con me, Eleonora >> disse facendo oscillare le balze del suo vestitino.
Le sorrise, ma l’altra non la stava fissando. I suoi occhi si erano improvvisamente illuminati mentre lasciava il drink sul bancone. Era come se d’un tratto tutto avesse smesso di avere importanza. Si alzò in piedi e in quel momento si voltò. Un sorriso bello come quello che Eleonora aveva, Bianca raramente glielo aveva visto. Ancor prima che potesse rendersi conto di cosa stesse accadendo, Martina la divise dall’altra con un movimento brusco.
<< Lascia in pace la mia ragazza >> le disse a denti stretti e senza salutare.
Bianca si riprese in fretta e si portò entrambe le mani sotto il seno incrociandole prima di sollevare un sopracciglio.
<< Stavamo solo andando a ballare >> rispose cercando lo sguardo di Eleonora.
Ma l’amica non aveva occhi che per Martina. Le circondò la vita con un braccio e la attirò a sé per poter affondare il viso nei suoi riccioli rossi e sentirne l’odore. Le era mancata così tanto. Martina si voltò e le mise entrambe le braccia intorno al collo. Indossava un top verde acqua e una gonna nera che fece ingoiare un groppo di saliva alla sua ragazza per quanto era bella.
<< Sei… >>.
Martina la zittì baciandola con voga e trasporto mentre la stringeva contro il suo corpo. E Eleonora ubbidì completamente in balia delle sensazioni che solo l’altra poteva scatenarle. I loro corpi si ritrovarono a combaciare e a stringersi prima che la maggiore si ritrovasse a sorriderle sulle labbra. La minore si voltò verso Bianca, che era rimasta a guardare, e la osservò con aria di sfida.
<< Puoi andare a ballare da sola, se vuoi >> le disse << Le tue amiche ti stanno aspettando >>.
Intrecciò le dita della mano a quelle della sua ragazza e la guidò fuori dal locale, sulla scogliera dove la musica arrivava ovattata e c’era un minimo di privacy.
<< Sei bellissima >> mormorò Eleonora non potendone fare a meno mentre la seguiva << Sono così contenta che tu sia qui >>.
<< E tu sei mia, Eleonora >> rispose prontamente Martina fermandosi << Non sarei potuta essere da nessun’altra parte >>.
Con uno sfondo stellato alle spalle, gli occhi della più grande le parevano ancor più luminosi. La afferrò per i fianchi costringendola a scontrarsi nuovamente col suo corpo. La ragazza fremette mentre sentiva l’eccitazione montarle dentro. Martina riusciva a mandare in tilt la sua ragione con pochi gesti.
<< Mi dispiace per come sono andate le cose a mare >> disse Eleonora << Non avrei… >>.
Martina iniziò a baciarle pigramente il collo.
<< Cosa? Farti rigirare dalla tua amichetta? >>.
L’altra soffocò una piccola risata.
<< Sei più eccitante quando sei gelosa >>.
<< Sono tremendamente gelosa di ciò che è mio >> ammise la ragazza << E tu lo sei, Eleonora. Non dimenticarlo mai >>.
<< Non potrei mai dimenticarlo >> le rispose la maggiore con un filo di voce << Sei l’unica ragazza che voglio al mio fianco >>.
Martina la abbracciò.
<< Non voglio che ti ronzi più intorno >> mormorò.
<< Nessuno mi poterà mai via. Amo solo te, Martina >>.
<< Ti amo anch’io, capocciona >>.
 
 
L’angolo di Bik
Eccomi qui. Non chiedetemi come sia successo o perché. Prendetelo per quello che è, un unico capitolo su Eleonora e Martina. Sono tornata da poco dalle vacanze con tanta voglia di scrivere e, forse complici le canzoni che si sentono sulle spiagge, è nato questo. In fondo, mi erano mancate e spero che vi piaccia. Prometto che presto riprenderò anche a pubblicare regolarmente, sto organizzando un paio di cose in vista del Narni Festival cui parteciperò l’8 e il 9 di settembre per il lancio del numero 0 del mio fumetto. Chiunque fosse di quelle parti o si trovasse a passare, è invitato all’evento J Sarà divertente vedermi in preda all’ansia visto che odio stare al centro dell’attenzione XD
Alla prossima,
F.
 
 
  
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