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Autore: LaVampy    25/08/2018    2 recensioni
dopo l'ennesima lite a causa della magia,Alec sfida Magnus a stare una settimana senza magia. e come farà il nostro stregone???
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non lo avrebbe mai ammesso davanti ad Alec, ma essere senza magia lo riportava indietro a tanti anni prima, quando non era in grado di controllarsi, ed era costretto a scappare di notte, dopo aver dato fuoco ad uno dei ripari trovati nel buio, ma poi gli bastava guardarsi intorno per calmarsi. La risata di suo figlio, -suo figlio!- o semplicemente scorrere le pareti di case piene di fotografie, ricordi indelebili stampati su carta lucida, che sarebbero rimasti con lui per sempre, e forse un giorno, ne era certo, li avrebbe maledetti. 

 

Ma ora, era felice, semplicemente umano, e con una sana dose di vendetta che non attendeva altro che uscire, ma per quello ci sarebbero voluti ancora un paio di giorni. C'era troppo silenzio in casa, ed era strano, sapendo che c'era un bambino, anzi un piccolo stregone, che gattonava qua e là. Ora che ci pensava, c'era veramente troppo, troppo silenzio nel loft, e quello lo spinse a scattare come una molla correndo nella camera del bambino. Max però, non era nel suo letto, e lui sapeva benissimo dove trovarlo. 

 

Si diresse quindi nella camera matrimoniale, trovando Max addormentato, con al suo fianco il Presidente che vegliava su di lui. Si fermò ad osservare, appoggiato allo stipite, quella scena che gli faceva scoppiare il cuore. Lui, che per troppi anni si era sentito abbandonato e diverso, ora aveva una famiglia, e un figlio a cui insegnare tutto quello che sapeva. Schioccò le dita, per farsi materializzare in mano la macchina fotografica, senza successo. Ottenne solo che un infastidito gatto lo guardasse con sdegno.

 

-Hai poco da guardare male, sai,caro mio?- disse sottovoce, puntandogli contro il dito, per poi uscire e cercare il suo telefono, appoggiato, o per meglio dire lanciato, sul divano.

 

Tornò in camera cercando di non fare rumore, accese la telecamera, e scattò una foto, si ricordò solo all'ultimo che c'era il volume e poco dopo incontrò lo sguardo assonnato di suo figlio. Presidente scese dal letto borbottando, se mai era possibile per un gatto borbottare, uscendo dalla stanza. Max mosse le braccine verso il padre, agitando le piccole gambe azzurre. Un odore poco gradevole si diffuse ben presto nell'aria e a Magnus non restò altro che prendere il suo piccolo stregone, portandolo in bagno. Dopo un dieci minuti, svariati sbuffi di polvere per neonati in faccia e tra i capelli, Max sorrideva appoggiando la testa sulla spalla del padre, torcendo con le manine una ciocca colorata. Magnus inspirò l'odore di suo figlio, e un altro piccolo vuoto dentro la sua anima si riempì di colore e amore. Forse era senza magia, un semplice umano, ma con il semplice schiocco delle dita non si sarebbe mai goduto veramente suo figlio, su questo Alec aveva pienamente ragione. Ma non c'era alcun bisogno che il compagno lo sapesse. Sorridendo chiuse la porta del bagno, andando sul divano, sempre con il bambino stretto al suo petto.

 

Click ! Un piccolo rumore fastidioso, che gli fece aprire gli occhi velocemente, solo per vedere il viso di suo figlio, addormentato e il suo compagno con il cellulare in mano. Era l'uomo più felice del mondo, aveva tutto, tutto quello che desiderava, e lo avrebbe difeso da tutto e da tutti. Chiuse di nuovo gli occhi, quando la mano lieve del compagno, gli scostò il ciuffo dalla fronte per poi baciarlo delicatamente sulle labbra.

 

-Sono a casa-disse piano Alec, togliendogli il bambino dalle braccia, per portarlo nel suo lettino.

 

-Niente demoni da uccidere, vampiri o lupi da mettere in riga?-chiese Magnus, poco dopo.

 

-Solo uno. Un mezzo demone colorato-.

 

-Lo conosco? - chiese innocentemente lo stregone.

 

-Non so tu, ma io lo conosco molto bene. Ho preso la giornata di ferie-.

 

-Interessante- disse baciandolo con passione, prima di separarsi perché Max aveva iniziato a piangere. -Ma credo che tuo figlio, voglia stare un po' con te-.

 

-E io con te- rispose Alec infelice.

 

-Oh ma io non sono piccolo stregone-.

 

-Oh lo so, tu di piccolo hai ben poco- rise Alec.

 

-Cacciatore, hai fatto una battuta ?- chiese Magnus, sorridendo.

 

-Oh sì, e non sai che altro ti farò più tardi- disse ancora, andandogli vicino e accarezzandogli la schiena.

 

-Ti amo- rispose lo stregone, con in braccio il figlio, sorridente.

 

-Mai quanto io amo voi- rispose Alec. -Mai quanto me-. 

   
 
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