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Autore: PabloX    25/08/2018    0 recensioni
Situato dopo la settima stagione di Buffy e la quinta di Angel, si svolge circa un anno dopo la fine di quest’ultima. Buffy si è ritirata dalla sua attività di Cacciatrice, e bada all’istruzione di Dawn mentre Willow, Kennedy, Xander e naturalmente Faith continuano a vigilare sotto la guida di GIles sull’umanità. Intanto a Los Angeles Lorne ha riaperto la sua attiività di karaoke per umani e non. La Angel investigation è chiusa ma Angel vive ancora all’Hyperion Hotel, pensando ancora a Buffy….
Trama: Dopo essersi svegliata in un luogo a lei sconosciuto Faith non ricorda più chi è. Il suo unico indizio è un biglietto da visita della Angel Investigation e si reca quindi a Los Angeles dove Angel e Lorne avranno il loro daffare a farle tornare la memoria. La Cacciatrice Oscura inizia ad aiutare Angel nella sua missione, ma i due dovranno fare fronte ad una minaccia più grande del previsto. Giles e gli Scoobies saranno chiamati in loro soccorso ed anche una riottosa Buffy li aiuterà. Ma un temibile nemico si profila all’orizzonte….
Genere: Azione, Commedia, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Angel, Faith Lehane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sommario: Grazie ad un incantesimo di Willow, Faith ed Angel sembrano finalmente in grado di coronare il loro amore, ma qualcosa va per il verso sbagliato. Preparate i fazzoletti…




Riassunto delle puntate precedenti

Faith fugge da una casa dove è tenuta prigioniera. Non ha niente in tasca né si ricorda nulla. L’unico suo aggancio con la realtà è un biglietto della Angel investigations. Recatasi a Los Angeles viene aiutata da Angel e Lorne a ritrovare se stessa e la memoria perduta. A Los Angeles viene raggiunta da Xander. Nonostante le attenzioni di quest’ultimo Faith sceglie di recarsi  a cena nella lussuosa dimora di uno stravagante miliardario, Zebutti, che si rivela essere un potente demone.
L’intervento di Angel la salva, ma prima di scomparire Zebutti profetizza che Angel ritroverà la sua umanità quando qualcuno si sacrificherà per  lui.
 Successivamente Faith ed Angel salvano da un gruppo di malintenzionati Willow e Kennedy. Più tardi Giles li informa che un nuovo consiglio degli osservatori, capitanati da una misteriosa ed ambigua figura di nome Tavros, è dietro alla perdita di memoria di Faith e all’aggressione a Willow e Kennedy. Insieme a Xander Faith parte per raggiungere Buffy, nel frattempo ritiratasi a vita privata, per avvisarla del pericolo. I due giungono in tempo per salvarla da un rapimento e la conducono all’Hotel Hyperion. La presenza di Buffy porta però all’esplodere di vecchi rancori e gelosie con Faith e le due litigano e vengono alle mani, coinvolgendo nei loro litigi sia Xander che Angel. Nel frattempo gli uomini di Tavros rapiscono Giles e bruciano il locale di Lorne. Faith e Kennedy riescono a liberarlo, ma Giles sotto l’effetto di una droga ha parlato, rivelando dove e chi sono i membri del gruppo dell’Hyperion. Gli uomini di Tavros, spalleggiati da un gruppo di slayer al loro servizio e capitanati dall’ambizioso Faulkner, assaltano l’Hotel Hyperion. Vengono respinti ma nella lotta  Xander rimane ucciso.
Faith, sconvolta per la morte dell’amico, giura vendetta. Tuttavia il gruppo sceglie di seguire la via legale proposta da Buffy, e fa arrestare grazie alla collaborazione della investigatrice Kate, la banda di Tavros. L’intervento degli avvocati della Wolfram e Hart porta al  rilascio degli arrestati e mette sulle tracce di Faith un gruppo di poliziotti corrotti.
Intanto le arti magiche di Tavros chiamano un antico e potente vampiro, di nome Lo Straniero.
Nel frattempo Willow e Giles vengono a sapere, grazie ad un ex-collega del precedente Consiglio degli Osservatori, che il piano di Tavros è infatti quello di impadronirsi, grazie all’aiuto di questo antico vampiro, di un potente talismano chiamato Medaglione del Grande Potere Occulto
Buffy cerca attraverso l’aiuto di Louise, una delle slayer del gruppo di Tavros, di convincere queste ad unirsi a loro, ma Mary, fanatica seguace di Tavros , uccide Louise.
Intanto Lo Straniero vampirizza lo stesso Tavros, per renderlo più forte, in modo che tutto il suo gruppo venga trasformato.  Le slayer Annabel e Pam scoprono Tavros mentre vampirizza Mary  e scappano per unirsi all’Hyperion gang.
Intanto Faith nella sua fuga finisce nell’Antro dei vampiri di fronte a Lo Straniero, ma riesce a fuggire grazie a Lorne ed Angel.
Una volta all’Hotel Faith dichiara il suo amore ad Angel, che però è ancora incerto e teme che la maledizione degli zingari ancora gravi su di lui.
Un folto gruppo di vampiri e creature infernali attacca l’Hyperion, viene distrutto dalla banda di Angel e Faith ma Lo Straniero rapisce Connor.
Angel, Faith e una determinata Buffy si recano nelle grotte dove Lo Straniero ha portato Connor.
I tre si fanno largo tra un nugolo di nemici, riescono a liberare Connor, ma intanto Tavros ordina alla fedele Mary, diventata ormai una vampira, di uccidere Lo Straniero allo scopo di impossessarsi del Medaglione. Faith e Buffy si lanciano all’inseguimento di Tavros, ma Mary si sacrifica permettendo al Monaco-Vampiro di fuggire.
Al ritorno Buffy comunica ad Angel che vuole tornare dalla sorella Dawn e vivere una vita normale.



 

CAPITOLO 15

PER SEMPRE

(parte 1 e 2)



 Cantina dell’Hotel Hyperion
Angel stava di fronte a Faith.
-Prova a fare questo movimento- le disse mentre elegantemente si metteva in una posa di lotta che poteva ricordare il movimento di un ballerino.
-Vuoi ballare?- chiese la bruna, e così dicendo si avvicinò ad una grossa radio con sound system, l’accese e subito una musica dance molto ritmata riempì la cantina. Faith si scatenò subito in un ballo molto sensuale come era solita fare quando andava in discoteca.
Angel la guardò serio per un attimo, poi si avvicino con molta calma alla radio e la spense.
Faith lo guardò accigliata- Ehi, ma perché diavolo hai spento? Era un ottima base per allenarsi-
-Per allenarsi ad andare in discoteca, Faith. Qui dobbiamo allenarci per migliorare i tuoi movimenti, per renderli più armonici. Mi pare che fossimo d’accordo su questo punto-
-Sì, ma come vuoi renderli più armonici? Con quei passettini da danza classica? Io voglio energia! E quella musica…wow! Mi dà un sacco di energia!-
Angel scosse la testa
-No, Faith. Non hai bisogno di energia, di quella ne hai da vendere. Ti ho vista combattere e sei una vera forza della natura. Ma manchi spesso di coordinazione, e questo alle volte ti rende vulnerabile. Siamo qui per questo, per migliorarci, non ti ricordi?-
Faith fece una faccia un po’ corrucciata, poi ammise – Sì va bene. Hai ragione. Solo che per me la lotta è energia. E’ come ballare, insomma- e riprese ad accennare la sua danza sexy sorridendo ad Angel.
-Su da brava vieni qui- il vampiro la prese per mano e riprese il suo tentativo di farla danzare secondo delle coreografie eleganti.
Faith stette per un po’ al gioco, impegnandosi nei movimenti coreografici che il vampiro con l’anima le proponeva – Brava, stai migliorando- la incoraggiò Angel –vedi che se ti impegni i risultati si vedono?-
-Sono stata brava?-
-Certo-
-Posso avere allora la mia  ricompensa- disse Faith avvicinandosi con la sua aria sexy. Angel la guardò un po’ perplesso, ma in fondo divertito. La bruna si allontanò improvvisamente e assunse una posa da lotta
-Forza vampiro, fammi vedere di cosa sei capace!-
-Ma dai, Faith- disse Angel ridendo – non ho voglia di fare a pugni e cazzotti -
Faith fece come se niente fosse e, rapidissima, gli si fece sotto e lo sgambettò facendolo cadere per terra. Poi gli si sdraiò sopra e disse- E se non hai voglia di fare a botte, di cosa hai voglia? Sentiamo un po’…- gli disse accarezzandogli il  petto possente.
Angel era divertito dalla situazione, e accarezzando la schiena della cacciatrice le disse sornione – - -Non so, dunque, una cioccolata calda, oppure un caffè oppure un tè…
-Oppure me…- disse Faith appoggiando le sue labbra su quelle di Angel, che rispose al bacio.
I due assaporarono quel momento di tranquillità e passione, dopo settimane di tensioni, scontri e dure lotte.
Fu  per poco però perché la porta si aprì e fece capolino Connor
-Faith,..Angel, scusate, disturbo?- poi il ragazzo vide i due per terra impegnati in una attività che non poteva essere scambiata  per un allenamento di lotta.
-Ehm, sì, a quel che vedo disturbo- disse con aria imbarazzata.
Faith si tolse dalla sua posizione, mentre Angel si alzava e si rassettava – Stavamo provando un nuovo tipo di lotta –
-Un nuovo tipo di posizione…per la lotta- confermò Faith
-Già, proprio così- annuì cercando di essere convincente Angel.
Connor li guardò con l’aria divertita di chi non se la beve.
-Sì, una nuova posizione…del Kamasutra-
-No!- negò Faith con aria poco convinta, lo sguardo divertito di Connor provocò in lei uno scoppio di risa improvviso, imitata subito dopo dal ragazzo, mentre Angel li guardava con aria apparentemente seccata ma in realtà divertita.
-Va bene Connor, visto che ci hai disturbato, almeno diccene il motivo –
-Be, noi…- Disse il ragazzo che continuava  a far fatica a contenere il riso – sì insomma, saremmo pronti per andare nelle caverne. – poi si fece più serio –C’è ancora Tavros in libertà, ricordate?-
-Sì, in effetti mi pare di ricordare qualcosa del genere- rispose Faith.
-Già, c’è ancora un conto da sistemare- sentenziò Angel
-Esatto, poi voi due sarete liberi di fare…quello che stavate facendo- riprese con aria ilare Connor
- Vai avanti, su, spicciati- disse Faith tirando un calcetto scherzoso sul deretano del giovane.

*****

Angel e Faith raggiunsero nella Hall tutta la ganga.
Kennedy e Gunn stavano distribuendo le armi.
-Ben arrivati- disse il gigantesco nero.
- Pensavamo non arrivaste più- aggiunse con uno sorriso malizioso la moretta.
- Non potevamo di certo lasciare dei ragazzi inesperti come voi andare alla ventura- replicò Faith facendo finta di non cogliere il sottinteso.
- Ok, come ci dividiamo?-
-Io direi che le ragazze stanno da una parte e i ragazzi dall’altra- disse Kennedy
-No, l’altra volta non ha funzionato molto bene, mi pare- Disse Gunn guardando Rona
-Infatti - confermò quest’ultima.
- Le gallerie sono vaste, non le conosciamo nemmeno tanto bene- intervenne Faith – io direi di rimanere tutti uniti, almeno inizialmente-
-Io ho raccolto un po’ di materiale- aggiunse Willow- certo non posso sapere tutte le diramazioni, ma ci sono tre vie principali all’interno- mentre diceva questo mostrava un foglio agli astanti.
Faith glielo strappò quasi di mano e osservò con interesse quello che vi era scritto.
Poi lo mostrò ad Angel - Credo che l’altra volta abbiamo fatto questa strada.-
-Probabilmente Tavros si è rifugiato in questa zona qui-
-Possiamo prenderlo in mezzo se una parte va di qua e l’altra di là. Allora quanti sono i volontari?
Tutti alzarono le mani
-Io direi che vengono tutti tranne Giles e Lorne-
-Perché noi no?Chi siamo i figli della serva?- chiese risentito il demone verde.
-E’ quello che  mi stavo domandando anch’io- aggiunse Giles.
-Ci serve qualcuno che coordini l’azione da fuori e come punto di riferimento. Giles può usare il computer e la trasmittente e Lorne stare in collegamento mentale con Willow-
Giles fece una smorfia all’idea di usare il computer – Non mi entusiasma l’idea di usare quella macchina strana, ma se è per dare una mano…-
-Per me va bene se possiamo essere utili anche da qui- concluse soddisfatto Lorne.
-Allora direi Gunn, Connor e le due… come vi chiamate?-
-Pam e Annabel-
-Pam e Annabel, più Rona da una parte, Kennedy Willow me ed Angel dall’altra-
Connor si avvicinò ad Angel e gli sussurrò –Però Papi, oltre che essere forte e sexy la tua ragazza ha pure cervello. Complimenti!-
Angel lo guardò male, ma in fondo a sé sentì una certa soddisfazione.
Il gruppo partì verso quello che venne chiamata “operazione pulizia caverna”

*****

Il gruppo di Faith ed Angel era ormai da due ore impegnato nella operazione di ricerca di Tavros, ma se si esclude un paio di quegli strani esseri delle caverne, non avevano trovato nulla di interessante, nessun indizio della presenza di Tavros.
-Niente, non c’è nessuno qui- disse Faith
-Chissà, forse gli altri hanno trovato qualcosa- aggiunse Kennedy
-Willow puoi metterti in contatto?-
-Posso provare a contattare Lorne telepaticamente-
La ragazza chiuse gli occhi, impegnata in uno sforzo mentale prodigioso. I tre la guardarono attoniti, poi la strega parlò.
-Dice che non hanno trovato Tavros ma sono sotto attacco, vicino al posto dove tenevano Connor prigioniero-
Faith guardò la cartina
- Dev’essere giù di qua. Andiamo!-
I quattro si precipitarono armi alla mano. In breve sentirono i classici rumori di uno scontro in atto.
Quando giunsero videro alcuni vampiri e creature che attaccavano i 5 che componevano il gruppo di Connor. Non fu difficile per loro piombare alle spalle dei mostri e liquidarli senza troppi problemi.
-Contenti di vedervi!- esclamò Rona – Vero Connor?-
-Vero! La mia ricetrasmittente funziona bene allora!-
- Ce la stavamo cavando benissimo anche da soli- corresse Gunn con la sua solita aria spavalda.
- Scusa del disturbo, la prossima volta ti lascerò mordere- gli disse Faith a muso duro.
-Va bene, stavo scherzando, non arrabbiamoci! -
-Avete trovato qualcosa?- chiese Angel
-No, solo questo gruppo qui, ma niente Tavros.-
-Strano, deve essersi rifugiato più nel profondo- commentò Faith
- Abbiamo visto dappertutto- la interruppe Kennedy
-Non è qui- disse Willow decisa.
Tutti si voltarono verso la rossa, che aveva assunto un’aria particolarmente ispirata.
-Non è qui, non sento nessuna presenza importante-
-Penso anch’io che non ci sia più.- Disse Angel- Qui poteva essere colpito da qualcuno dei vampiri dello Straniero. E poi come vampiro novello ha la necessità di nutrirsi. Lo prenderemo. Statene sicuri-
- Allora si torna- disse Faith
-Finalmente una buona notizia. Francamente in queste caverne c’è una umidità insopportabile- concluse Gunn.

*****

Angel se ne stava tranquillo nel suo ufficio, riordinando le sue carte e i libri della collezione di Wesley. Gli avvenimenti delle ultime settimane lo avevano fatto uscire dal tran-tran precedente. L’arrivo di Faith, poi quello di Buffy, tutta la vecchia banda che si era riunita, l’arrivo di suo figlio Connor, l’addio di Buffy: tutte queste cose avevano lasciato  un’impressione profonda nell’animo del vampiro gentile.
Angel conosceva i suoi sentimenti nei riguardi di Faith. Ormai era convinto di amarla, ma ancora non sapeva valutare le conseguenze di ciò. Poteva abbandonarsi ai sentimenti e alla gioia dei sensi o questo avrebbe risvegliato in lui il demone che sopravviveva dentro di lui?
Bussarono alla porta timidamente.
-Chi è?- chiese
La porta si aprì e fece capolino il volto di Willow.
-Posso?
-Certo Willow-
Dietro di lei comparve anche Lorne
- Salve Giovane- disse il demone marcando l’ultima parola.
Angel rimase stupito dallo strano accoppiamento.
-Come mai voi due mi venite a trovare…insieme?-
- Vedi Angel, noi volevamo parlarti di una cosa- disse Willow.
- Più che parlarti di una cosa volevamo farti una cosa- la interruppe Lorne
-Zitto, Lorne.-
-Di che si tratta?-
- Volevamo aiutarti a risolvere uno dei tuoi problemi-
-Io non ho problemi- rispose Angel un po’ seccato.
- Beh sì, non intendevo dire che sei una persona con dei problemi, o meglio tutti abbiamo i nostri problemi, anch’io ho i miei problemi, Lorne ha i suoi. E così via.-
-Faith ha i suoi problemi- aggiunse Lorne- che sono un po’ i tuoi-
-Faith? Che c’entra Faith- disse Angel sempre più innervosito.
-Beh, c’entra e non c’entra, sappiamo che sei molto preoccupato per lei-
-No, io non sono preoccupato per Faith. Non hai cancellato i suoi file nei computer della centrale di polizia?-
-Si!, certo- disse Willow –Era un altro tipo di problema che volevamo aiutarti a risolvere.-
-Continuo a non capire-
-Vedi Angel, noi siamo qui per aiutarti a risolvere un problema grosso che hai, o almeno avevi un tempo, Vogliamo sincerarci che tu non torni ad essere…pericoloso-
-Non ho nessuna intenzione di fare del male a nessuno- rispose piccato il vampiro.
-Oh, lo sappiamo- disse Lorne- ma a volte le intenzioni non bastano. Ti prego, seguici. E’ una cosa di estrema importanza-
Il tono serio dell’amico convinse Angel. –Va bene, vi seguo. Ma non fatemi perdere tempo inutilmente.-
I tre scesero in cantina.
Willow tracciò un cerchio e inscrisse al suo interno una stella a cinque punte, mise una sedia al centro del tutto ed invitò Angel a sedersi.
-No, Willow io non mi siedo lì se prima non mi spiegate che cosa intendete fare.-
-Va bene. Adesso ti spieghiamo-
Un uccello nero spuntò all’improvviso e andò a posarsi sull’avambraccio della strega.
-Buono Jack,non è venuto ancora il tuo momento- disse Willow sorridendo all’animale
-Siamo venuti qui per vedere un corvo ammaestrato?- chiese Angel – Era questo il grande mistero: ti sei messa ad ammaestrare corvi?-
-Sì, cioè no. Siediti-
Angel la guardò stupefatto, e poi guardò Lorne. Erano andati fuori di testa, per caso?
-Siediti.- ripeté Willow con un tono che non ammetteva repliche.
Sconsolato e contrariato al tempo stesso Angel si sedette.
-Allora, posso sapere di che si tratta?-
-Sì, adesso sì. Tu hai un problema, Tutti sappiamo il tuo problema,  tu per primo, anche se non vuoi che se ne parli-
-Io non ho problemi-
-Sì ce l’hai. Quando provi la sensazione di felicità perdi l’anima e torni ad essere un vampiro psicopatico. E generalmente questo ti succede quando fai l’amore con una ragazza di cui sei innamorato. O sbaglio?-
-Beh sì, ma non è una regola precisa, voglio dire la maledizione è confusa e poi…-
-Taci, le maledizioni non sono confuse ma molto precise. La mente umana è confusa. Adesso io e Lorne faremo un incantesimo e faremo tornare le cose come prima-
-Cosa intendete fare, riportare in vita Frank Sinatra?- chiese Angel con tono sarcastico.
-Ho detto di stare zitto!- Willow quasi urlò.
-Angel, ti conviene non fare arrabbiare Willow. La graziosa fanciulla quando si arrabbia diventa estremamente permalosa.-
-Lorne, sai quello che devi fare.- disse la rossa
Lorne si posizionò alle spalle di Angel.
Willow accese delle candele e le pose ai vertici di ciascuna delle punte della stella.
Poi iniziò a declamare delle strane formule-
-O Colei che fa rivivere il tempo, fa rivivere il tempo nella mia mente!-
Poi distese il braccio, il corvo vi si posò sopra. Chiuse gli occhi, il corvo volò da  Lorne e poi si posò sulle spalle di Angel
-Portate via questa bestiaccia!- esclamò il vampiro
Willow non gli dette retta ma distese ancora il braccio e il corvo volò verso di lei riposandosi sulla sua mano
-Tu che metti in contatto i vivi coi morti dimmi cosa hai visto nell’animo del morto!-
Il corvo avvicinò il becco all’orecchio della giovane, ed Angel ebbe quasi la sensazione che stesse dicendo qualcosa alla strega – Non è possibile- bisbigliò tra sé e sé.
Il corvo poi spiccò il volo ed iniziò a volare con dei giri concentrici attorno al cerchio tracciato per terra.
Willow iniziò ad avanzare verso Angel e così fece Lorne. I due congiunsero le proprie mani sulla testa di Angel. Una sorta di scarica elettrica pervase i corpi dei due. Lorne cadde a terra, mentre Willow posava le sue mani sul petto di Angel. Immagini della passata vita di Angel affluirono nella mente di Willow. Il momento in cui Darla lo rendeva vampiro e poi via via a velocità della luce fino a che non arrivò al momento della maledizione degli zingari e poi ancora al momento in cui Angel si trasformava in Angelus dopo aver fatto l’amore con Buffy.
Willow tolse di colpo le mani dal petto di Angel che emise un urlo.
Willow chiamò con un fischio il corvo che si diresse verso di lei. Willow lo afferrò con forza e la bestia si mise a strillare poi lo consegnò ad Angel, mentre Lorne dava un coltello ad Angel.
-Uccidilo- ordinò.
-Perché?-
-Fallo altrimenti questo rituale non sarà servito a nulla-
Angel afferrò il coltello e tagliò il collo alla bestiola.
-Non è che devo berlo o cose del genere?-
- Per carità! Sarebbe un disastro! Il rituale è finito. Solo un’ultima cosa. – poi si rivolse a Lorne facendo un cenno. Lorne mise le mani sulle spalle del vampiro e poi sulla testa e infine sul cuore.
-Mi sembra vada bene. Puoi provare a cantare qualcosa?-
-Mandy va bene?-
-Preferirei qualcos’altro. Ma va bene anche Mandy-
-I’ll remember all my life…. shadows of a man-
-Basta, basta, va bene così- sussurrò quasi stremato Lorne, poi il demone si girò verso Willow –Mi pare che sia a posto, Anche la sua aura lo conferma. Niente più maledizione-
-Cosa? Di cosa state blaterando?-
-Non sono chiacchiere, Angel. Questo rituale ti ha liberato per sempre della maledizione degli zingari. O meglio ti ha liberato della parte “discutibile”. Ora non rischi più di perdere l’anima e di tornare Angelus. Ora sei libero. Certo, sei sempre un vampiro, per quello non posso farci niente. Ma almeno adesso la tua anima è dentro di te. Non ti giocherà più dei brutti scherzi-
Angel li guardò esterefatto. Non sapeva se crederci o meno. Non sapeva se essere felice o meno. O meglio sapeva che voleva esserlo, ma ancora non poteva crederci. E se fosse stato falso?
Lorne interruppe il fluire dei suoi pensieri.
-So a cosa stai pensando. Non sei sicuro che sia così. Bene. Prova a crederci, prova ad essere felice. Se impazzisci di colpo, allora vuol dire che non ha funzionato, ma se non impazzisci,  se non torni a volere e agire il male, allora vuol dire …-
-Che sono guarito- concluse Angel.
Si guardò le mani, poi guardò il volto dei due davanti a lui. Doveva essere come dicevano.
Li abbracciò forte e corse su dalla cantina, uscì fuori nel giardino dell’hotel. Quasi sullo slancio finì per abbrustolirsi al sole.
Poi vide Connor. Lo abbracciò e lo baciò come non aveva mai più fatto da quando era un neonato che piangeva affamato. Connor lo guardò esterefatto – Ehi, lo so che mi vuoi bene.-
-Sì ti voglio bene, Connor, non sono mai riuscito a dirtelo, ma adesso, adesso posso, adesso so che ti voglio bene e te lo voglio dire. –
I due si guardarono negli occhi con le lacrime negli occhi, lacrime di felicità.
- Ho tante cose da dirti-
-Non c’è n’è bisogno. Non più ora- disse Connor.

****

Angel rientrò dopo un’ora  nell’albergo. Gli altri si preparavano a mangiare.
-Dov’è Faith?- chiese a Kennedy
-Non so, è sparita. Ah, eccola -
Faith si avvicinò ad Angel - Guarda qui cos’ho- disse sventolando due biglietti sotto il naso del vampiro-
-Cos’è. Balletto, opera, cinema?- chiese incuriosito
-Naa! Non sono così intellettuale, E’ basket. Stasera Los Angeles Lakers- Celtic Boston. Era da una vita che l’aspettavo. La rivincita-
Angel la guardò un po’ deluso
-Ehi! che c’è? non ti piace il basket?- disse con aria corrucciata la ragazza- Dai ti prego, ci divertiremo-
-Ho un programma più interessante- rispose Angel iniziando a baciarla-
-Ehi che è successo?-
-Qualcosa di bello- rispose Angel continuando a baciarla.
-Beh ripensandoci…sembra più interessante del basket-
Angel la prese in braccio e la portò su per le scale
-Ehi, ma la partita inizia tra un’ora!- protestò
-Facciamo in tempo per il secondo tempo- disse Angel chiudendo dietro a sé la porta della stanza 312.

*****

La cella del carcere di massima sicurezza era disadorna. Pochi poster strappati alle pareti, raffiguranti le forme di qualche pin-up, qualche cartolina attaccata in qualche modo con uno scotch  che oramai non faceva più presa, e che penzolava indecisa se staccarsi o no, un tavolino sorretto da delle gambe esili che sembrava anch’esso rimanere in piedi per scommessa.
Faulkner era sdraiato sul letto a meditare su quanto era successo, su tutto ciò che l’aveva portato lì. Ma non era esatto dire che stesse meditando. La sua mente era pervasa da un solo pensiero. Che fine avesse fatto Tavros. Per quello che ne sapeva era diventato una creatura della notte. Questo è quello che gli avevano raccontato Giles ed Angel all’Hotel Hyperion, prima di consegnarlo nelle mani di quella poliziotta dai capelli biondi.
Tavros: una creatura della notte.
Che ironia, per uno che diceva di avere una sola missione nella vita: combattere il male.
E lui c’era cascato. Aveva seguito Tavros nella sua follia omicida, per ritrovarsi poi a rimpiangere amaramente il passato. Certo, quando aveva capito che la cosa stava assumendo toni inquietanti, quando aveva capito che le tenebre si erano impossessate dell’anima di Tavros aveva cercato di fermare la follia, o per essere più corretti, se ne era dissociato. Ma prima, quando aveva visto Tavros far uccidere Williams non aveva mosso un dito. Anzi, ne era stato intimamente soddisfatto. Certo tra lui e Williams non scorreva buon sangue. E poi Williams era di troppo, era un ostacolo alla sua carriera all’interno del Consiglio. La carriera, ecco la parola magica. Era per la carriera che aveva fatto tutto questo? Lui, brillante e promettente avvocato di Manchester, aveva sacrificato la sua carriera per intraprenderne un’altra, e adesso si trovava in una galera con poche speranze di uscirne per i prossimi vent’anni.
Bella carriera.
Qualcosa lo distrasse dai suoi tormentati pensieri. Una folata di vento che aprì la finestra all’improvviso. Faulkner si alzò per andare a chiuderla ma come si avvicinò vide una figura che lo guardava nell’oscurità con due occhi rossi e malvagi. Lo riconobbe subito. Possibile che…
Faulkner- disse una voce proveniente dalle tenebre – Non mi riconosci?-

***
Faith ed Angel fecero l’amore per tutta la notte, scordandosi dei biglietti per la partita di Basket, dei Celtics e dei Lakers, delle maledizioni, del carcere, degli omicidi, delle lotte, dei famigliari abbandonati o uccisi secoli fa, della solitudine, della disperazione, del male che tutti e due avevano toccato con mano.
Poi verso l’alba Faith si alzò dal letto e scrutò attraverso le veneziane il sole che stava per sorgere sulla immensa città di Los Angeles. Si voltò e guardò il suo compagno e pensò che lui non avrebbe mai potuto vedere sorgere il sole, forse poteva scrutarlo come faceva lei al di là di una persiana, ma non poteva farsi accarezzare dal sole, non poteva camminare su una spiaggia con lei, mano nella mano a guardare il tramonto e nemmeno l’alba. Una improvvisa tristezza la prese. A che era servito tutto questo, a che era servito l’incantesimo di Willow se la loro poteva essere solo una felicità a metà?
Si avvicinò al letto e scosse Angel dal sonno
-Che c’è Faith, non vorrai farlo ancora?- disse ancora assonnato il vampiro
-No, voglio che tu mi morda-
-Cosa?- Angel si tirò su dalla posizione supina in cui si trovava con un movimento veloce del busto
- Cosa stai dicendo?-
-Voglio che tu mi morda-
-Sei impazzita? A che gioco credi di giocare?-
-Nessun gioco. E’ l’alba che mi ha convinto-
-Cosa stai dicendo? Stai delirando-
Faith si girò dall’altra parte, dando le spalle ad Angel, a guardare verso la finestra quel piccolissimo barlume di luce che filtrava.
-Forse. Sai quando ero piccola mia madre mi diceva che se si stava in silenzio ad osservare una cosa, un albero, un animale, o la luna, o le stelle, ad un certo punto si poteva sentirle parlare-
Angel la guardò in silenzio
- Io ho guardato l’alba, il sole che sorgeva. E sono stata ad ascoltarli-
-E…cosa ti hanno detto? -
-Mi hanno detto che non potremo mai essere felici. Perché saremo sempre separati, Perché tu vivi solo la notte, e non potrai mai venire con me a passeggiare su una spiaggia e guardare il tramonto, perché siamo diversi, perché io sono una cacciatrice e tu un vampiro. Perché io invecchierò e tu rimarrai giovane per sempre. –
- Lo sapevi anche prima-
- Forse non volevo saperlo. Ma adesso lo so, e so che c’è un solo modo per essere veramente unito a te, ed è essere come te-
 Faith si girò guardando fisso negli occhi Angel.
- Non c’è altro modo. Mordimi.-
- No. Ti trasformerei in una assassina. Dovrei ucciderti.  Oppure lo farebbe qualcun altro delle tue colleghe giù. Non lo capisci?-
-Ma forse Willow potrebbe…-
-No, Willow non potrebbe proprio fare niente. E’ una follia-
Faith si rigirò verso la finestra.
-Beh non sarebbe la prima, e nemmeno l’ultima, in ogni caso-
Sentì come un urlo strozzato alle sue spalle.
Angel era diventato paonazzo e aveva gli occhi sbarrati rivolti verso l’alto.
-Angel, cosa sta succedendo, stai male? Stai male, oh mio Dio!-
Angel era ora sdraiato sul letto, il suo corpo immobile in stato di catalessi non muoveva un muscolo né sembrava respirare.
-La maledizione! Qualcuno mi aiuti. Aiuto!- Urlò Faith prima di uscire dalla stanza correndo in cerca di soccorsi.

****

Faith corse nel corridoio e per prima cosa, quasi istintivamente, bussò alla porta di Willow e Kennedy.
Quest’ultima aprì.
-Sì può sapere che diavolo c’è?-
-Presto chiama Willow ho bisogno del suo aiuto, presto!-
Willow arrivò subito.
-Cosa c’è?-
-Angel sta male. Vieni, presto!-
Le tre ragazze si precipitarono nella stanza di Angel.
Faith era agitatissima e continuava a ripetere –La maledizione, la maledizione-
-Calmati!- le disse Kennedy scuotendola per le spalle- non serve a niente agitarsi, adesso Willow guarda che è successo.-
Willow si avvicinò al letto e guardò Angel immobile, il corpo freddo e lo sguardo fisso e immobile, sembrava quasi di marmo. Willow scosse la testa – Non so che cosa è accaduto, ma non c’entra niente la maledizione. Altrimenti se ne andrebbe in giro a mordicchiare tutti quanti-
-Magari c’era qualche controindicazione all’incantesimo che hai fatto-
Nel frattempo erano entrati attirati dal trambusto anche Giles e Lorne.
- Cosa sta accadendo qui?- chiese Giles, che poi, senza attendere la risposta che nessuno era in grado di dargli, si avvicinò al letto dove giaceva immobile Angel.
-Mio Dio, cosa è successo?- Giles guardò prima Willow e poi Faith, le cui espressioni terrorizzate e sconsolate sembrarono ai suoi occhi la prova che le due avevano combinato qualcosa di irreparabile.
-Mentre entravo qui ho sentito parlare di incantesimi- poi si rivolse a Willow – Cosa hai combinato questa volta?-
-Niente, nel pomeriggio io e Lorne abbiamo fatto un incantesimo ad Angel ma era a fin di bene, era per permettergli di essere felice, cosi…-
Giles la interruppe –Non c’è bisogno che tu dica altro- poi guardò Faith –E immagino che tu fossi la beneficiaria di questo”Incantesimo”-
-Io…non sapevo- disse con voce bassissima Faith guardando per terra.
-Ma bene, abbiamo una strega dilettante che si diletta di incantesimi di cui non conosce le conseguenze, ed una ragazzina che non sa tenere a freno i propri…pruriti. Ed ecco lì il risultato.- disse indicando Angel. Poi si rivolse a Lorne- Ed anche Lei era della partita, e dire che iniziavo a pensare che, dietro l’aspetto ed il fare da buffone, si celasse una persona seria e responsabile-
Lorne avanzò verso l’amico senza badare alle accuse di Giles, gli prese le mani, poi pose le sue mani sulla testa di Angel. Lorne stette per alcuni secondi con gli occhi chiusi, cercando di concentrarsi al massimo e di “sentire” i messaggi che provenivano dall’aura di Angel.
-Straordinario- commentò
- E ora cosa fa, una diagnosi? Sentiamo un po cosa si inventerà? Che dobbiamo andare subito a Las Vegas a cantare in un musical?-
-Giles, taccia. I suoi sentimenti di invidia per Willow e la sua ostilità per il sottoscritto non porteranno da nessuna parte.  Lei sta facendo solo confusione. Willow e Faith non hanno nulla a che vedere con questo.-
- Immaginavo che avrebbe detto una cosa del genere-
-Io dico quello che so e so quello che vedo e quello che sento. E ho sentito con chiarezza una cosa. Angel non è più un vampiro-
-Cosa?- dissero le tre ragazze all’unisono
-E cosa sarebbe allora?- Chiese con tono sarcastico ed incredulo al contempo Giles.
-In questo momento non è più un vampiro ma non è nemmeno di nuovo un uomo. O meglio è un uomo ma in stato di totale catalessi. Il problema è che non sappiamo come farlo uscire da questo stato.-

****

I ragazzi si dettero il turno per vegliare Angel mentre Willow, Giles e Lorne cercavano sui libri e manuali qualsiasi minima traccia che spiegasse che cos’era accaduto ad Angel.
Faith riposava nella sua camera quando nel dormiveglia le apparvero delle immagini strane.
Dapprima sognò la sua vecchia osservatrice. Sally stava in piedi davanti a lei e le diceva – Cosa ti ho insegnato? Devi guardare alle cose in modo semplice. Spesso la soluzione è sotto i nostri occhi e non la vediamo. Cosa cercava Tavros?, Cosa ha rubato nella grotta,?. Pensaci pensaci…-
Faith cercò allora di pensare, e si trovò nella grotta, al buio, ma alcuni alti candelabri mandavano la loro vivida luce rischiarando l’ambiente. Vide una culla, si avvicinò e vide un neonato piangente. Lo prese in braccio e cercò di consolarlo.
 – Dai su da buono, fai il bravo che arriva la mamma- e iniziò a coccolarlo. Un volto noto comparve dalle tenebre.
-Mister Zebutti, cosa ci fa qui?-
-E’ uno dei posti dove risiedo. L’inconscio delle persone. Commovente vederti coccolare quel bambino. Peccato che non potrai mai averne uno-
-E lei che ne sa?-
-Il tuo bello è in una situazione leggermente complicata…o sbaglio?-
-Stronzo!- commentò Faith con aria disgustata
-Puoi insultarmi quanto vuoi, non me ne faccio un problema, anzi.- Poi guardò Faith che continuava a coccolare il bambino –Però credo che ti posso aiutare-
-Non credo-
-Aspetta prima di dirlo, prova ad andare in quell’altra caverna di lì, forse troverai quello che cerchi-
-Perché dovrei crederle?-
Zebutti alzò le spalle – Forse perché vuoi salvare Angel. Ma se vuoi lasciarlo morire, non è un mio problema.-
-Va bene- disse Faith- posso portare il bambino?-
-Come vuoi. Ah, ricordati, il bambino rappresenta l’innocenza- e detto questo il demone schioccò un paio di volte le dita e scomparve.
Faith entrò nella caverna e vide Tavros, con il suo vestito lungo e nero, lo sguardo spiritato. In mano aveva un medaglione d’oro massiccio. Lo teneva in alto sopra la sua testa e pronunciava delle parole in lingue sconosciute.
Faith trattenne il fiato ma il bimbo si mise a strillare. Tavros interruppe il rituale e guardò Faith fissa. Poi proruppe in una risata catacombale.
Faith aprì gli occhi tutta sudata, balzò in piedi. Adesso sapeva chi e cosa aveva ridotto in quello stato Angel.

*****

Faith si precipitò nella stanza di Angel, dove si trovava Connor.
-Ho trovato! Ho trovato!- disse in preda ad uno stato emotivo talmente forte da rasentare l’isteria.
-Cosa hai trovato?- chiese Connor.
-La chiave del mistero è il medaglione. Il medaglione che aveva Tavros!-
-Sei sicura?-
-L’ho sognato. Dov’è Willow? E gli altri?-
-Giù da basso-
Faith corse nell’ufficio di Angel dove si trovavano Willow, Giles e Lorne a comunicare la sua scoperta.
- Come fai a saperlo?- chiese Giles dopo aver sentito la scoperta di Faith.
-Ho fatto un sogno chiarissimo. Non può essere sbagliato-
-Quindi Tavros avrebbe usato il Medaglione del Potere Occulto per colpire Angel.-
-Ma certo!-esclamò Willow – deve essere così. Non aveva detto anche Buffy che era scappato via portando via qualcosa?-
-Si, mi pare di ricordare. Ha ucciso Lo Straniero. Non era lui ad avere quel medaglione?- chiese a sua volta Faith.
-Sì, così pare- confermò Giles
- Non sappiamo però come fare ad annullare questo sortilegio, né qual è lo scopo ultimo di Tavros- notò Lorne.
-Forse vuole solo vendicarsi- disse Faith
-Potremmo chiederlo a Faulkner- intervenne Willow.
-Già, peccato che in questo momento sia in galera- puntualizzò Giles
-Provi a chiamare Kate. Potremmo farci dire qualcosa di interessante.-
Giles compose il numero dell’ufficio di Kate.
-Pronto agente Lockley? Sono Giles, è possibile avere un colloquio con Faulkner, quel tipo che ha arrestato una settimana fa? Ah capisco…-
Giles mise giù il telefono con aria sconcertata.
-E allora?-
-Faulkner è stato trovato morto nella sua cella stamani, impiccato. Pare un suicidio. Kate dice che aveva un’espressione di terrore sul viso che non aveva mai visto in vita sua-
- Non sapremo niente allora-
-Un attimo, non aveva un quaderno?- chiese Willow
-Sì- confermò Giles- aveva un quaderno, ma credo che sia stato dato a Kate, non è così Lorne?-
-Sinceramente non ricordo-
-Willow?
-Non saprei-
-Volete dire quel quaderno nero, pieno di strani simboli, eccetera, eccetera?- chiese Faith.
-Sì proprio quello-
-Ehm, l’ho preso io. Curiosità femminile- disse Faith arrossendo.-
-Brava! Hai fatto bene.- esclamò Willow entusiasta- E dove l’hai messo?-
-A dire il vero…non ricordo-
-Accidenti Faith, vedi di ricordare- la rimproverò Giles.
-Dunque vediamo l’ho aperto in cucina…-
-Cosa?-
-Seguitemi- disse Faith andando verso i locali della cucina.
Nella cucina si trovavano le due ex-slayer al servizio di Tavros, Annabel e Pam.
-Siete venuti a darci il cambio per caso? Perché d’accordo che dobbiamo farci perdonare, ma tocca sempre a noi lavare i piatti!-
-Zitte!- disse Faith- dunque dovrebbe essere qui-
-In mezzo alle ricette?- Esclamò sbalordito Giles-
-Ecco perché il mangiare qui ultimamente era di così scarsa qualità- commentò Lorne attirandosi le occhiatacce di Pam e Annabel.
Faith estrasse da una pila di libri e quaderni un quaderno nero, con una copertina intarsiata e piuttosto spessa.
–Ecco dovrebbe essere questo-
Giles quasi le strappò di mano il manoscritto, lo aprì e con aria contrariata disse- Ma guarda guarda un po’-
-Cosa c’è scritto?- chiese incuriosita Willow
-Macchie di pomodoro- rispose Giles
-Questa mi pare senape- lo corresse Willow
-Mi sono fatta un Hamburger, mentre ci davo un’occhiata. Mi piace con tanta senape- disse Faith sorridendo imbarazzato.
-Faith, sono veramente contrariato, Sottrai un libro importante senza dirci nulla e lo sporchi di cibo!-
-Almeno ti ricordi cosa c’era scritto?-
-No, mi sembrava noioso.Non scrive bene quel tipo, Voglio dire, a me piace William King-
-Stephen King- la corresse Lorne
- Beh insomma, quelle cose lì, ci siamo intesi-
-Va bene, Faith- disse Giles. -Il resto del quaderno sembra in buone condizioni, adesso lo analizziamo e vediamo di trovare una soluzione-
-Lo spero tanto. Io vado di sopra da Angel a dare il cambio a Connor, OK?-

*****

Faith entrò di nuovo nella camera di Angel. Connor stava seduto vicino al letto con aria assorta.
-Sono venuta a darti il cambio. Come sta?-
-Come prima- Disse Connor senza alzare la testa- Allora avete scoperto qualcosa?-
-Giles e gli altri stanno leggendo il diario di quel matto, Tavros, per trovare un indizio certo e vedere cosa fare-
-Bene-
-Mi spiace tanto, Connor-
-Lo so-
-Forse è colpa mia-
- Non devi darti colpe che non hai-
- Non so, e se fosse stata colpa mia? Poco prima che stesse male io gli ho detto…un sacco di stupidaggini. Che doveva trasformarmi in una vampira, così gli sarei stata più vicina, cose del genere-
Connor sorrise mestamente –Non una grande idea, lo ammetto, ma non credo abbia qualcosa a che vedere con la sua malattia-
I due tacquero per qualche istante poi Connor le chiese.
-Gli vuoi tanto bene, realmente?-
-Io… credo di sì-
-Voglio dire. Lo ami?-
- E’ strano, io non ho mai amato nessuno, realmente. Non credevo nemmeno di esserne capace. Con Angel è diverso. Forse perché lui mi ha aiutato veramente e disinteressatamente. –
Guardò Connor e poi riprese- Sì, credo di amarlo.Vai ora, rimango io con lui-
-Sono sicuro che è in buone mani-
-Grazie Connor-

****

Giles aveva finito di analizzare i diari di Tavros-
-Qui si dicono alcune cose interessanti in mezzo ad una marea di deliri, è difficile capire cosa sia vero e cosa falso-
-Vuoi dire che Tavros scriveva cose false nel suo diario personale, e perché avrebbe dovuto farlo?- Chiese Willow incuriosita.
-Abbiamo di fronte una personalità a dir poco disturbata. Spesso queste persone soffrono di manie di grandezza, miste a idee di persecuzione, e hanno un difficile rapporto con la realtà. Spesso quindi prendono per reale ciò che invece è solo una creazione della loro mente malata. La cosa terribile è che sono talmente convinte di questo che tendono ad essere convincenti con chi gli sta attorno. Non c’è da stupirsi che avesse un così largo seguito.-
-Eppure sappiamo che alcune cose le ha fatte sul serio. Per esempio quel vampiro, l‘ha portato lui, o sbaglio?-
- Lui lo ha evocato, di certo non lo ha creato. Pare che il suo scopo fosse effettivamente quello di arrivare al Medaglione, così come ci aveva avvertito McFly-
-Sì, ma perché?-
- Per arrivare al potere supremo, quello sui vivi e sui morti-
-Vuole dire che adesso ha questo potere-
-Non lo sappiamo. E’ possibile-
-Ma certo!- Lorne interruppe la conversazione tra i due – Non vi ho forse detto che Angel non è, in questo momento né vivo né morto ma in una sorta di limbo? Ecco di cosa si tratta. Il potere che Tavros esercita sui morti, o meglio i morti viventi, Ha iniziato da Angel, o da  quelli come lui.-
-Probabile, ma non sappiamo come fare a fermarlo-
-Aspettate un attimo- disse Willow- se le cose stanno così la soluzione c’è. Dovrebbe essere qui-
Willow prese in mano un pesante volume rilegato in pelle scura. Lo pose con fatica sul tavolo e inizio a sfogliarlo- Accidenti ero sicura che fosse qui…eccolo! Il medaglione del Grande Potere Occulto. Dà il potere sui vivi e i morti. Può far rivivere tutti i morti e far morire i vivi, che cadono in stato di catalessi. Per far funzionare questo bisogna però che vi siano alcune condizioni.-
-Ovvero ?-chiese Giles.
- L’uccisione di un vampiro antico per mano di una cacciatrice-
-Lo straniero è stato ucciso, ma non da Faith o da Buffy-
-No, ma è stata Mary, anche lei era una cacciatrice-
-Vuol dire che Tavros aveva previsto tutto?- chiese Lorne
-Tutto forse no, ma ecco cosa dice nel diario “Ora che è arrivato Lo Straniero, la sua morte mi aprirà la strada del potere assoluto”-
-E ci sono altre condizioni?- chiese Lorne
-No, ma dice che il primo a cadere sotto l’influenza del talismano sarà colui che è guardiano dei vivi dal mondo dell’oscurità-
-Angel!- esclamò il demone verde.

SECONDA PARTE



La sala da pranzo era piena degli ospiti dell’Hyperion Hotel. Non era in corso un cena, ma una riunione. Willow stava spiegando agli ospiti  cosa era successo ad Angel e quali erano state le scoperte fatte da lei, Giles e Lorne sul potere del Medaglione nelle mani di Tavros.
-Cosa bisogna fare per annullare questa maledizione?- chiese Faith.
-Credo che sia necessario trovare questo medaglione, toglierlo dalle grinfie di Tavros, e probabilmente bisognerà anche fare un contro incantesimo-
-Oppure distruggerlo- disse con gravità Giles
-Per prima cosa bisogna trovarlo. E quindi bisogna trovare Tavros- tagliò corto Faith.
-Già, ma non abbiamo idea di dove sia quel maledetto- aggiunse Kennedy
-Sono convinto che Willow potrebbe trovarlo- disse Lorne.
-Beh, sì forse, ma avrei bisogno di un oggetto personale di Tavros-
-C’è il quaderno!- disse Faith
-Sì ma non so se basta, ci vorrebbe qualcosa di più personale.-
-Io forse avrei qualcosa- si intromise Annabel, denotando una certa timidezza ed imbarazzo.
-Su, coraggio, dicci di cosa si tratta- la incoraggiò Willow.
- Beh sapete, noi ragazze avevamo una certa… ammirazione per Tavros.- Faith la guardò con uno sguardo ironico. –Soprattutto Mary, lei aveva una scatolina, e una volta per curiosità guardai dentro quella scatolina-
-E allora?- chiese Faith
- C’erano dentro dei peli… erano di Tavros-
-Peli di quale parte del corpo?-chiese Faith suscitando l’ilarità generale.
-Della barba…?- chiese Willow per trarre dall’impaccio Annabel.
Annabel la guardò sempre più imbarazzata e intimidita –Credo di sì…-
Il tono imbarazzato della ragazza produsse altre risate, Giles reagì spazientito –Insomma, la situazione non mi pare molto divertente, non mi pare proprio il caso di sghignazzare. Lasciate questa povera ragazza parlare!-
-Grazie Mr Giles. Volevo dire che presi quella scatolina, prima di andare via.-
-Ce l’hai qui?- chiese Willow
La ragazza fece un cenno d’assenso.
Intanto era entrato Connor nella sala
- Presto venite, stanno dando una notizia importante in televisione-
Tutti si spostarono velocemente nella Hall dove un televisore sintonizzato sul notiziario stava dando la seguente notizia
-Cose strane stanno  accadendo in tutta la contea di Los Angeles. Si è diffusa un specie di psicosi, di voci incontrollate, secondo cui persone morte da alcuni mesi, o addirittura anni, sono state viste in giro. In particolare sono segnalati dei casi attorno al cimitero di Orange County. Qualcuno parla addirittura di persone aggredite da questi…chiamiamoli “morti viventi”. Sembra una sceneggiatura di un brutto film Horror. Noi diamo la notizia con beneficio di inventario. Le autorità hanno allertato la protezione civile. Forse avrebbero dovuto avvertire il reparto di psichiatria dell’Ospedale di Los Angeles- concluse il commentatore con un sorriso beffardo.
-Idiota- commentò Giles – Se è come penso…-
-Potrebbero essere dei segni della maledizione di Tavros e del medaglione- dedusse Willow.
- I morti che vivono e i vivi che muoiono- disse Lorne con aria stranamente seria.
-Non c’è tempo da perdere- disse Faith, scuotendo il gruppo che pareva sotto shock.
–Qualcuno deve andare a controllare la situazione ad Orange County e cercare di saperne di più. Intanto Willow cercherà di individuare dove sta Tavros. Appena lo sapremo, andremo a cercarlo.-
-Ok- rispose Kennedy per tutti.
-Allora, io direi che Rona, Gunn e le due novizie vanno a controllare in giro la situazione, noi ci diamo da fare a capire dove sta Tavros e a controllare la base.-

****

Faith, Lorne e Connor si trovavano nella stanza di Willow e Kennedy.
La strega si stava preparando ad un rituale per individuare la posizione di Tavros
Willow  mise su un tavolino la scatola coi peli della barba di Tavros, la sua agenda poco distante e poi  una mappa degli Stati Uniti. Poi prese delle spezie magiche da un barattolo che aveva con sé.
Le sparse sulla mappa. Accese una candela nera, recitò una formula.  Poi prese in mano il quaderno nero, recitò ancora la formula, ed infine seguì lo stesso procedimento con la scatola.
Poi prese in mano la candela nera e iniziò a farla girare lentamente vicino alla carta della mappa.
-Non è che piglia fuoco tutto?- chiese Faith sottovoce
-Zitta, Willow sa quello che fa- le rispose secca Kennedy.
A conferma della parole della giovane cacciatrice una parte della cartina iniziò a brillare e mandò una luce fortissima, quasi come quella di un raggio laser
- E qui! è qui! l’ho trovato!- urlò entusiasta Willow. Con un soffio spense la candela, e la luce si spense di colpo.
- E come facciamo a trovarlo? non si vede più!- disse Faith
- Donna di poca fede, nonostante il tuo nome- la rimbeccò Lorne- guarda è proprio qui, dove c’è un buco-
- E se c’è un buco come facciamo a vedere la posizione esatta?-
-E’ sulle montagne dalle parti del Sequoia Park!- spiegò Willow- in un raggio di 40 miglia circa in questa zona qui. Il grosso è fatto, basta cercarlo-
- La fai semplice, ma trovarlo in una zona così ampia  e sconosciuta non è uno scherzo-
-Volevi l’indirizzo preciso?- chiese Kennedy irritata per le critiche che Faith riservava a Willow.
-No, però avrebbe aiutato. In ogni caso sono pronta a partire subito-
- Non è meglio aspettare di saperne di più?-
- E che altro dobbiamo sapere?-
In quel momento fece irruzione Gunn con aria trafelata. Il ragazzo portava evidenti i segni di una dura lotta.
- E’ peggio di quel che pensavamo. C’è una rivolta di zombie in atto!-
- Tavros si sta dando da fare- sentenziò Lorne
Cosa vi dicevo? Parto subito-

****
Il reportage di Gunn e Rona era drammatico. In diverse zone della periferia decine e decine di zombie circolavano. In alcuni casi erano tutto sommato pacifici, e il loro aspetto abbastanza normale, ma in alcuni casi si erano rivelati aggressivi e loro stessi erano stati attaccati e avevano dovuto difendersi, cavandosela per un soffio.
- Evidentemente la maledizione di Tavros sta facendo i suoi effetti. La situazione al momento è ancora sotto controllo ma  presto avremo un intero esercito di zombie, e fermarlo sarà impossibile- Spiegò con la sua solita calma Giles.
-Vuole dire come nei film di Bomero? – chiese Faith
-Romero, George Romero- la corresse Lorne
-Esattamente - ripetè Faith, cercando di essere convincente.
-Io direi allora che bisogna trovare Tavros assolutamente, e prendergli il medaglione-
- Non basta, ci vuole anche un rito per annullare la maledizione-
-Non sono sicura di questo- aggiunse Willow- io penso che basti trovarlo, perché senza l’influenza maligna di Tavros, il medaglione perderà i suoi effetti-
-Bisognerà uccidere Tavros - Chiarì Giles
-Nessun problema. È da mesi che aspetto il momento per regolare i conti con lui.-
- Bisogna però vedere se per quanto riguarda Angel, basterà questo, oppure se bisogna fare qualcos’altro-
Connor prese la parola rivolgendosi a Faith e Willow – Qualsiasi cosa possiate fare, fatelo!. Non lasciate nulla di intentato-
-Bisogna però decidere chi andrà alla ricerca di Tavros Mi pare di capire che Faith sia della partita, chi altri si offre?-
Gunn, Connor  Kennedy e Rona alzarono le mani.
- Un bell’esercito-
-No!- esclamò Faith scuotendo la testa- siete in troppi-
-Ma cosa dici?- protestarono i quattro.
-Siete in troppi!- ribadì Faith. -Innanzitutto non sappiamo nemmeno come andarci, visto che non abbiamo più mezzi di locomozione. Per andare velocemente lì il mezzo più adatto è una motocicletta,  e quindi c’è posto per due. Inoltre se gli zombie aumentassero di numero e attaccassero la città? E se ci fosse un’invasione di vampiri? Io credo che il grosso di voi debba stare qui a bloccare quest’apocalissi che sta avanzando-
Giles fece larghi cenni di consenso – Mi pare che Faith abbia ragione, per una volta tanto –
- Grazie Giles, farò un murales qui fuori dedicato a Lei, quando sarò di ritorno -
La battuta di Faith provocò delle risate generali e lo stesso Giles si trovò a sorridere
- Chi vuoi portare con te, allora? Non io suppongo- la stuzzicò l’inglese.
-Ma per favore, Giles, che si è messo in testa? No, mi serve qualcuno che mi indichi la strada, in modo che si possa trovare Tavros nel più breve tempo possibile. E qualcuno che sappia anche fare buon uso del medaglione. Non possiamo permetterci né errori, né perdite di tempo-
Faith squadrò uno ad uno i presenti, alla fine il suo sguardo si posò su Willow
-Tu Willow!-
Willow si guardò intorno con aria smarrita
-I-I-Io?- balbettò- ma io…-
-Sì tu! Eddai! non fare la timida. So quello che vali. L’hai dimostrato quando c’è stato l’attacco qui e sei stata tu a scoprire dove è Tavros. Inoltre hai tolto la maledizione degli zingari da Angel-
-Già…-disse con aria di rimprovero Giles. Faith non gli badò
-Ma io credo che Kennedy o Rona, o Connor siano più adatti-
-Loro sono in gamba, ma sono delle cacciatrici…pardon dei cacciatori- disse Faith guardando Connor – mentre tu sei qualcosa di diverso. Io ho la forza fisica, e tu la forza mentale, io sono rapida nei movimenti, e tu nel pensiero. –
-Io sono analfabeta e tu laureata- disse Gunn con voce in falsetto
Faith si girò inviperita- Ehi Gunn, Ti ho sentito!-
Gunn si allontanò prudentemente
-Insieme facciamo una grande squadra. Solo unendo le nostre forze possiamo pensare di farcela contro uno come Tavros-
Willow la guardò, inorgoglita per quelle parole di apprezzamento, e disse
-Va bene accetto. Quando partiamo?-
-Subito direi, beh, diciamo entro un paio di ore. Il tempo di procurarmi una moto nuova di zecca-
Poi si rivolse a Gunn- Ehi Big Man, ho bisogno del tuo aiuto. E poi vorrei discutere con te quella storia dell’analfabeta…-

****

Faith incontrò Lorne
-Allora, principessa, sul piede di partenza?-
-Sì- rispose Faith con un sorriso che cercava di mascherare un certo nervosismo e una buona dose di paura – Possiamo parlare in privato?-
Lorne la guardò coi suoi occhi rossi, resi ancora più rossi dal buio della sala
-Va bene, andiamo su da me-
I due entrarono nella stanza di Lorne
-Carino qui, vedo che non ti sei fatto mancare niente- disse Faith indicando un frigo bar e un vecchio juke-box.
-Sai com’è- rispose Lorne.- per ingannare il tempo tra un massacro e l’altro-
Faith fece un cenno di assenso col capo alla battuta di Lorne, poi si sedette.
-Ti vedo preoccupata, cosa c’è che non va?-
-E’ una cosa che posso dire solo a te. Non la direi a nessuno qui. Nemmeno ad Angel, se potesse sentirmi.-
- Non è detto che non ti ascolti. Sappiamo che non si può muovere, ma io credo che abbia coscienza-
-Già. E questo rende tutto ancora più doloroso -
Lorne prese le mani di Faith tra le sue –Sentiamo allora-
-Ho una sensazione Lorne, è una cosa che non posso e non riesco a spiegare. Penso che comunque tu non abbia bisogno di spiegazioni più o meno razionali-
-No, anzi, ne faccio volentieri a meno-
- Vedi, ho questa forte sensazione, come quando arrivai qui, non sapevo se potevo fidarmi, ma qualcosa mi diceva di sì. E ora, io so che devo andare, ma qualcosa mi dice di non andare, Insomma, penso che sarà l’ultima cosa che farò. Lo sento. E so anche che è la cosa giusta da fare. Lo devo ad Angel. E devo bloccare questa possibile apocalissi. Se non fermo Tavros, tra poco…-
-Non ci sarà più posto per i vivi sulla terra- concluse Lorne
-E’ proprio così. Puoi leggere nella mia aura?-
-Dovresti cantarmi una canzone. Ma io non posso sapere il futuro. Non posso sapere tutti i dettagli.
Ti posso dire questo, e lo so da quando ti ho visto e ti ho sentito cantare nel mio vecchio locale, prima che andasse in fumo, come la mia vita…-
-La tua vita non è andata in fumo!- protestò Faith.
-Ah, lasciamo perdere. Dicevo che so,  so che tu ridarai la sua umanità ad Angel. Ma non so come. Forse uccidendo Tavros, o forse…-
-Morendo…-
Lorne distolse lo sguardo
Faith si alzò in piedi- Va bene non voglio sapere altro, Ti ringrazio per la tua sincerità-
-Faith, io…-
Faith gli strinse le mani – Lorne, tu sei una bella persona, o demone o..insomma essere del creato. Solo con te posso confessarmi. Se ci fossimo conosciuti prima, quando ero da sola a Sunnydale, penso che la mia vita sarebbe stata diversa. Avrei commesso meno errori.-
Faith voltò le spalle al suo amico proveniente da un’altra dimensione e fece per uscire.
-Faith!-
-Sì?-
-Buona fortuna-

 ****

Faith era già in moto col motore acceso. Aspettava Willow. Questa uscì dal portone continuando a salutare allegramente gli ospiti dell’Hotel. Sulla soglia fu fermata da Kennedy che le dette un ultimo bacio.
-Buona fortuna Willow, sta attenta!-
-Non ti preoccupare, Kennedy, c’è Faith con me. Sono al sicuro-
-Speriamo- poi la giovane cacciatrice guardò verso Faith mentre Willow si avviava verso la moto nera ed agitò la mano – Ciao Faith, in gamba!-
-Ciao monella!- rispose Faith rispondendo al saluto.
Willow montò in groppa alla moto sul sedile posteriore
-Hey ma non ti ho visto salutare nessuno-
-No, non stiamo andando in gita. Tutti questi salamelecchi mi rendono solo triste e nervosa-
- Beh, ma è carino che tutti gli altri ci facciano gli auguri. Porta fortuna-
-Mettiti il casco in testa- tagliò corto la cacciatrice.
-Va bene, va bene, non t’arrabbiare- disse Willow obbedendo all’ordine perentorio. Chissà cosa aveva Faith, pensò. Va bene essere preoccupati, va bene essere concentrati, ma essere così arrabbiati già prima di partire…speriamo bene, pensò la strega.

*****

Le due viaggiarono senza interruzioni per tutta la notte. Solo poco prima delle prime luci dell’alba si fermarono.
Faith fermò il motore in uno spiazzo sotto un albero. Willow scese barcollando dalla moto e si levò il casco mostrando un’aria stravolta
-Stanca?- chiese Faith mentre si levava a sua volta il casco.
-Più che stanca morta, direi. Ho bisogno di un cafferone e di una bella colazione.-
-Il cafferone è in quel termos. E le provviste sono in quella borsa. Non  te le sbafare tutte che ci devono bastare.-
-Termos, borse… dove hai preso tutta questa roba?-
- Un amico…un amico di Gunn-
-Cos’è?  Roba riciclata?
- Senti è roba utile, la provenienza non ha importanza.-
Willow fece  finta di non sentire il tono di Faith. Aveva troppa fame. Ma dopo aver bevuto un po’ di caffè e messo nello stomaco un paio di dolcini, e dopo che Faith aveva fatto altrettanto, chiese:
-Senti, cosa c’è che non va? E’ da quando siamo partite che ti vedo nervosa. Cos’è? Non ti vado più bene come compagna di viaggio? Lo sai, io non volevo venire, sei stata tu ad insistere-
Faith meditò per un attimo sulle parole della compagna poi disse- Scusami Willow, non ce l’ho con te. Ti ho scelto io e sono sicura di aver fatto la scelta giusta.-
Willow si sentì rincuorata, ma non del tutto convinta, e chiese – C’è qualcosa che non va. Posso sapere cosa?-
-Non ti preoccupare Willow. Non è niente, Sono solo un po’ nervosa. Passerà-
-Va bene, allora dobbiamo ancora fare un tratto di strada fino a questo punto qui.- disse Willow indicando un punto sulla cartina che aveva in mano Poi bisognerà proseguire a piedi-
-Capisci perché vado di fretta. Dobbiamo cercarlo in fretta, e a piedi. Prima arriviamo e meglio è-
-Concordo-

****

Le due ragazze lasciarono la moto in un posto sicuro e si incamminarono lungo un sentiero stretto in mezzo al bosco. Il sole era ancora alto ma nel giro di un paio di ore la visibilità sarebbe calata.
Camminarono per un po’ e giunsero ad una piccola radura.
-Dove siamo?- chiese Faith
Willow trasse fuori la cartina dalla tasca. –Dovremmo essere qui-
-Siamo sicuri che sia la strada giusta? Io non vedo nessun punto di riferimento qui-
-Non credo stia in un gran Motel-
-Certo che no, ma non capisco dove possa essere e come trovarlo-
Willow tirò fuori la scatola con i peli della barba di Tavros.
- Ah, te la sei portata dietro!- Faith sorrise
-Certo, può essere utile. Sento che non è molto lontano-
-Sì. Cinquanta miglia più a sud o più a nord, che differenza deve fare?-
Willow la guardò: - Generalmente dovrei essere contrariata a queste battute. Ma vedo che ti sta tornando il buon umore-
-Buon umore? Che roba è? Si mangia?- disse Faith, poi si fermò come se avesse sentito qualcosa.
-Zitta!- disse a Willow- non senti?-
Willow scosse il capo in senso negativo. –Dietro quei cespugli- Faith si avvicinò lentamente ad una piccola macchia. Qualcosa effettivamente si mosse e una figura fece capolino dalla folta vegetazione. Un uomo massiccio e imponente, con lunghi capelli bianchi, vestito coi tipici vestiti degli Indiani D’America, si presentò alla vista delle due giovani.
-Ehi, Cavallo Pazzo, che cosa vuoi?- chiese Faith col suo solito modo strafottente.
Willow la raggiunse cercando di evitare qualche incidente diplomatico
- Buona sera signore, io sono Willow e questa è la mia amica Faith- disse sorridendo e mostrando il palmo della mano secondo l’usanza indiana.
L’uomo rispose con calma al saluto e disse – So chi siete, e so perché siete qui. Dovete fermare la tenebra che sta scendendo sul mondo. E dovete ridare la vita al guardiano dell’Oscurità. –
-Può aiutarci?- chiese Willow
-Io non posso, ma il Grande Spirito può. Seguite il messaggero del Grande Spirito, lui vi guiderà. Abbiate fiducia e compirete la vostra missione. – Poi prese una borsa della medicina indiana e la offrì a Willow. – Questa vi proteggerà.-
Senza dire altre parole, così come era venuto, l’indiano se ne andò.
-Cosa voleva dire Toro Seduto?- chiese Faith.
-Non so esattamente, ha detto che un messaggero del grande Spirito ci guiderà-
-E lui non poteva farlo?-
- Forse è solo un vecchio un po’ rintronato. O forse no. Comunque seguirò il suo consiglio- disse Willow indossando la borsa della medicina consegnatali dall’indiano.
 Dopo aver mangiato un panino, le due si rimisero in cammino. Dopo non molto si  fermarono:
-Sembra che inizi a fare buio- notò Willow.
- E anche freddo-
-Ehi, ma non hai portato niente di pesante? Guarda che qui siamo in montagna, mica a Los Angeles!- disse Willow mentre si metteva un berretto di lana in testa e infilava dei guanti.
Faith allacciò il suo giubbetto di pelle e mise attorno al collo una sciarpa nera – credo che dovrebbe bastare-
- Ma perché ti vesti sempre in nero?- chiese Willow. - Dei colori più vivaci ti donerebbero-
Faith la guardò severa, poi estrasse il coltello, prese per il braccio Willow e avvicinò la lama del suo coltello alla gola della spaventata ragazza.
-Perché sono la cacciatrice oscura- disse assumendo un’aria truce.
Willow la guardò terrorizzata e Faith proruppe in una risata liberatoria.
-Ahahah, ci sai cascata eh? Ci caschi sempre, mi fai troppo ridere-
Willow continuava a guardarla di traverso
-Beh, che c’è Will, era uno scherzo. Tranquilla, non sono impazzita.-
Willow indicò alle spalle di Faith. La ragazza si voltò e vide un enorme orso grigio che avanzava nella loro direzione.
-Oh cavoli!. E questo da dove sbuca?-
-Dalla foresta-
-Stai dietro di me, non muoviamo un muscolo e vedrai ci lascerà stare-
-E se non vuole lasciarci stare?-
- Allora improvvisiamo-
L’orso si avvicinò guardò le due ragazze dondolando la testa.
-Che fa, Faith?-
-Non so. Forse non gli piacciamo. Forse è vegetariano-
L’Orso si alzò su due piedi ed emise una sorta di ruggito. Willow si aggrappò con le sue forze alle spalle di Faith che estrasse di nuovo il coltello - Ci siamo!-
L’orso girò su se stesso e, mostrando il dorso alle due ragazze fece per andarsene. Poi si girò
-Non ci ripensare, ti prego-
-Ciao ciao, piacere di averti conosciuto Yoghi, vai!-
La bestia tornò verso di loro.
-Ma che ha ‘sta bestia, è rintronata?-
Nuovamente l’orso rifece lo stesso movimento di prima, si alzò sulle due zampe ed emise il suo ruggito. Prima di rigirarsi e allontanarsi, per poi fermarsi.
-Ehi, ci sono!- esclamò Willow –è il Messaggero, il Messaggero del Grande Spirito!-
-Sei andata di testa, Will?-
-E’ così. L’Orso è importante nella simbologia indiana-
-Può darsi. Io non mi fido-
Willow si fece avanti e seguì l’orso, il quale, dal suo canto, fece come un cenno e iniziò a camminare più velocemente, fermandosi di tanto in tanto ad aspettare le due ragazze. Faith, che aveva esitato dapprincipio, dovette correre per recuperare il terreno perduto
-State filando come dei treni. Sicura che ci porti dalla parte giusta?-
-Fidati, siamo vicini-
Le due ragazze si inerpicarono, sempre seguendo l’enorme animale, per dei sentieri sempre più impervi, mentre il paesaggio si faceva sempre più selvaggio e la luce del sole più flebile.
- Ehi. Yogi, non puoi rallentare?- disse ad un certo punto Faith.
L’animale si fermò di botto e si girò.
-Non è il caso di arrabbiarti, non volevo offenderti…-
-Forse vuole dirci qualcosa- disse Willow.
L’animale mosse la testa quasi ad indicare la direzione di marcia. Le due ragazze guardarono in quella direzione. Uno stretto sentiero si inerpicava tra le rocce, la vegetazione non c’era più ma qui il terreno era innevato.
-Dobbiamo andare su di lì- disse Faith
-Credo proprio di sì- rispose Willow, poi si voltò verso l’orso
-Grazie amico, sei stato molto gentile-
-Grazie Yogy, ci rivediamo. Forse-
 

Le due ragazze stavano salendo verso una destinazione che loro stesse non conoscevano, Willow illuminava i passi di Faith che la precedeva con una piccola torcia.
-Fermati Faith-
-Cosa c’è?-
-Lo sento, sento la sua presenza.-
Faith si fermò e guardò in giro, scrutando nell’oscurità e tendendo al massimo tutti i suoi sensi.
Per quanto guardasse nell’oscurità non riusciva a scorgere nulla.
Poi lo vide.
Due occhi maligni e rossi scrutavano le due ragazze.
-Di là!- indicò la cacciatrice alla compagna
Il raggio di luce della torcia illuminò il volto di Tavros. Quello che una volta era un volto umano ora era diventato una maschera di pura malvagità, che incuteva terrore alla sola sua vista. Un terrore che aveva indotto, insieme ai sensi di colpa, Faulkner al suicidio. Intuendo la forza negativa che questa apparizione poteva esercitare su Faith, ma anche su di sé, Willow lanciò un incantesimo di protezione
-Cosa hai fatto?-
-Non ti preoccupare Faith, vai, ti proteggo le spalle-
Faith si lanciò verso il vampiro brandendo il suo coltello.
-Hai una cosa che mi serve-
-Bene, vieni a prenderlo!- urlò Tavros con una voce che aveva poco a che vedere con quella che ancora aveva una settimana prima.
La luna fece capolino da dietro le nuvole illuminando la scena. Willow corse dietro ai due, non voleva perdere contatto, sapeva che il suo aiuto poteva essere fondamentale.
Infatti vide Tavros che aveva sorpreso Faith, l’aveva colpita con un pugno e la cacciatrice aveva perso il suo coltello. Tavros afferrò Faith per il collo ma Willow intervenne. Con un incantesimo riuscì a sprigionare una vampata di energia che fece cadere per terra il vampiro. Questi si accorse della presenza della strega si rialzò ed esclamò.
-La tua amica vuole giocare alla magia, va bene, la accontenterò subito!-
Alzò in aria il medaglione. Da questi si sprigionò una luce che andò a colpire Willow.
La ragazza urlò e cadde a terra . Willow cercò di rialzarsi ma non riusciva a vedere niente
-Non riesco a vedere, non ci vedo più!!-
Tavros rise oscenamente al sentire il dolore e la disperazione nella voce di Willow. Ma un dolore acuto al ventre lo fermò :Faith aveva ripreso il coltello e si era scagliato contro di lui
-Ride bene chi ride ultimo- gli gridò in faccia la cacciatrice. Tavros la afferrò per la gola e la scagliò lontano. Faith cadde su una roccia. Il colpo fu duro, ma stavolta non perse il coltello. Il vampiro corse via sotto la luce lunare. Faith si alzò –Tutto bene Will?-
-No, non riesco a vederci. Tu vai, non fartelo sfuggire. Ti posso aiutare con la forza del pensiero. Vai, Faith, vai!-
La cacciatrice non se lo fece dire due volte. Si lanciò con le forze che le rimanevano sulle tracce dell’odioso vampiro.
-Non ti dai per vinta, vero?-
-Non così facilmente!-
-Va bene, come vuoi, adesso morirai!- gridò il vampiro
-Dopo di te, prego!-
Il vampiro si gettò verso Faith. e lei senti qualcosa di freddo penetrarle lo stomaco. Tavros aveva con sé un coltello e l’aveva infilato nella pancia della cacciatrice
In un istante ricordi dolorosi attraversarono la mente di Faith: Buffy che l’accoltellava, lei che cadeva dal terrazzo di casa sua, poi si vide cadere insieme ad Angel da un palazzo disastrato, e poi lottare con lui, poi rivide Angel che la accarezzava e lei che lo baciava.
 Angel.
 Non poteva abbandonarlo adesso, non poteva cadere, doveva riprendersi. Ancora l’ultimo sforzo e il medaglione sarebbe stato suo. Ed Angel sarebbe guarito.
 Niente più sofferenza, niente più dolore.
 Loro potevano essere felici.
 Essere felice e salvare il mondo. Che cosa poteva desiderare di più?
-Sorpresa?- disse con un ghigno Tavros
-Sorpreso?- rispose Faith affondando il suo coltello proprio nel cuore della creatura delle tenebre
Un espressione di sorpresa e di dolore si dipinse sulla faccia deforme del vampiro, proprio un attimo prima che iniziasse a trasformarsi in polvere.
Faith cadde in ginocchio, estrasse con molto dolore il coltello che Tavros aveva affondato nella sua carne, riprese fiato.
Mancava ancora qualcosa. Doveva farcela. Frugò tra la cenere e la neve e trovò un oggetto metallico. Lo alzò in alto, verso quel poco di luce che la luna mandava.
Era lui, quel maledetto medaglione. Doveva correre da Willow ora, prima che le forze la abbandonassero del tutto. Si rialzò tenendosi la pancia, mentre il sangue  caldo bagnava la neve gelata e sentiva il gelo della morte soffiarle sul viso. Camminò giù per il pendio con la sola forza di volontà, vide una figura in piedi, un’ombra nell’oscurità che l’avvolgeva.
Era Willow.
-Stai bene Faith? Mio Dio, sei ferita!-
- Il medaglione, tienilo. Salva Angel!-gridò la bruna prima che le forze la lasciassero e cadesse a terra.


Un suono dolce, il cinguettio degli uccelli, una stanza calda e illuminata dal primo sole del mattino. Faith si stirò, mentre sbadigliava. Niente più freddo, né neve, né sangue, né vampiri.
 Eppure non era all’Hyperion Hotel, era in un posto strano. Eppure in quel posto doveva esserci già stata. Tutto le sembrava così familiare. Si alzò, lavò i denti e vestì.
Aprì l’armadio della stanza.
Stranamente non c’erano pantaloni di pelle o jeans, né giubbotti o giacchini, ma abiti leggeri colorati molto femminili. Faith ne indossò uno. Poi sentì bussare alla porta.
-Chi è ? Avanti?-
Una ragazza molto giovane apparve – Ciao Faith. dormigliona, non vieni? Gli altri ti aspettano-
-Va bene Dawn vengo subito-
Faith uscì dalla stanza e vide una scala che scendeva. La casa era bella ed ampia. Adesso capiva dove si trovava. A casa di Buffy a Sunnydale. Ma non era stata distrutta insieme a tutta Sunnydale?
Un volto familiare la tolse da questi pensieri tristi-
-Ben alzata Faith, hai ben riposato?-
-Sì, grazie, Joyce-
-Mi spiace, gli altri hanno già fatto colazione, Sai come sono le mie bambine. Quando sono appena sveglie sono voraci come cavallette.-
-Certo Joyce, non ti preoccupare- disse Faith avviandosi giù per le scale ma appena arrivata in basso fu afferrata da Buffy.
-Dai Faith, dove ti eri cacciata?-
Faith alzò le spalle
-Sono tutti là fuori che ci aspettano!-
-Chi ci aspetta?-
-Sei la solita distratta!-
Faith seguì Buffy fuori dalla porta e fu accecata dal sole. Poi vide una macchina decappottabile.
Xander era alla guida e una ragazza mora era seduta vicina a lui. Chi era? Sì, adesso ricordava il suo nome, era Cordelia. E poi c’erano Willow e Dawn e Buffy.
Salì sulla macchina, l’aria era calda e l’atmosfera allegra.
Arrivarono in un bellissimo parco, pieno di verde alberi e fiori.
-Sarà uno stupendo picnic- esclamò Dawn scendendo dalla macchina.
I ragazzi scesero tutti e misero giù tovaglie e prepararono i panini per il picnic.
Faith si allontanò un poco. Tutta quella allegria le metteva tristezza. Vide una bambina dai capelli neri, piangeva. Faith le si avvicinò, la accarezzo la testa e le disse
- Non piangere piccola-
La bambina alzò il viso e la guardò.
-Ci conosciamo già, non è vero?- le disse. Faith stette a guardarla. L’aveva già vista ma non ricordava quando.
La bambina ora non piangeva più. Le prese le mani e disse –Dai Faith, vieni con me-
-Ma io…- disse la ragazza guardando verso i suoi amici. Ma non vide più nessuno.
-Se ne sono andati via, ti hanno lasciata sola. Loro ti lasciano sempre sola- disse la bambina.
La condusse in una specie di labirinto, fatto di grandi siepi.
-Sono già sta qui. Non riusciremo ad uscire- disse preoccupata.
-Sì che usciamo, seguimi-
Dopo un po’ riuscirono ad uscire. C’era uno spiazzo enorme ed una casupola in fondo al viale.
-Non vieni?- chiese Faith volgendosi verso la sua piccola amica.
-No. E’ venuto il momento di salutarci- disse la bambina.
-Posso sapere il tuo nome?-
-Il mio nome? Il mio nome è Faith-
Faith andò avanti fino alla casa. Girò la maniglia ed entrò. L’ambiente era buio, ma all’improvviso le luci si accesero e illuminarono la scena. Sembrava un piano bar ed una strana figura vestita elegantemente  suonava il pianoforte e cantava.
-Lorne! Che ci fai qui? -Chiese Faith
Il demone smise di suonare.
-Ciao Faith chi non muore si rivede! E a volte anche chi muore!-
-Che vuoi dire?-
-Io? Niente, Niente, c’è una persona là fuori che ti aspetta. Và piccola mia e… auguri-
Faith corse con il cuore in gola verso la piccola porta che dava sul retro della casetta.
Aprì e il sole la inondò col suo calore, vide una figura vestita di nero. Si avvicinò. La riconobbe
-Angel, ma tu stai al sole, come mai?-
Angel le sorrise con quel suo sguardo pieno di comprensione ed amore.
- Sono guarito, sono umano finalmente. Adesso niente ci separerà.-
La prese tra le sue braccia e la baciò-
-Oh, Angel-



Una brezza spirava nel cimitero comunale di Los Angeles. Il sole stava per tramontare.
Due persone erano davanti ad una lapide.
Una era inginocchiata davanti alla lapide con in mano dei fiori. L’altra stava in piedi, a qualche passo di distanza dalla prima. Lentamente mosse qualche passo in avanti e la sua mano si posò sulla spalla sinistra della persona inginocchiata.
-Angel, amico mi  ,sei lì da un’ora. Non c’è niente altro che tu possa fare. Anche se inondassi tutta Los Angeles e tutta la California di lacrime sarebbe inutile. Lei non tornerà. E’ morta-
L’uomo si asciugò le lacrime che gli colavano dal viso
-Perché. Perché. Perché tutto questo? Perché è finita così?-
-Lo sai, l’ha fatto perché ti amava. L’ha fatto perché era suo compito. L’ha fatto perché era destino-
-Lei mi ha salvato, mi ha restituito la mia umanità. Ed è morta per questo. Nessuno credeva in lei. Io sì. Ho sempre creduto in lei-
-Sì, è morta eroicamente. Non ti eri sbagliato. Era una gran donna-
- Mi sento così inutile, Lorne. Adesso sono un uomo, ma sono anche solo. Ho sempre sperato in questo momento. E adesso sento solo dolore e frustrazione.-
- Su, fatti coraggio. Domani è un altro giorno- gli disse Lorne aiutandolo ad alzarsi.



Faith aprì gli occhi.
Aveva ancora sulle labbra il sapore del bacio di Angel. Ma ricordava anche il freddo del coltello di Tavros. Quale dei due era un sogno, e quale la realtà? O erano tutte e due sogni? Il tavolo su cui era sdraiata sembrava quello di un obitorio. Un brivido la percorse. Vide una porta e l’aprì.
Meglio cambiare decisamente aria. Vide un ascensore e delle scale. Meglio l’ascensore, di sicuro.
Lo chiamò e la porta si aprì. Entrò, schiacciò il bottone dell’ultimo piano. Il numero era 666. Doveva essere un grattacielo molto alto. Stranamente l’ascensore arrivò subito.
Faith uscì e si trovò in un ambiente molto moderno, come poteva essere quello di una grande azienda. Le ricordava stranamente quello di quegli avvocati, quelli della Wolfram&Hart.
Non sapeva bene neanche perché, si trovò di fronte ad una porta. Si guardò in giro. Non c’era nessuno. Provò a girare la maniglia ed entrò
-C’è qualcuno?- avanzò nella sala arredata con stile elegante e moderno ma molto, molto freddo.
Guardò dalla finestra. Stranamente non c’era il sole ma delle nubi cupe e un rimbombo  continuo come di tuoni. Qualcuno entrò, Faith si girò e vide una vecchia conoscenza.
-Mr Zebutti, cosa ci fa qui?-
-E’ il mio ufficio!-
-Il suo ufficio?-
-Sì, dove credevi che lavorassi, dentro una caverna con un mestolone di anime bollite sul fornello?-
-No, ma…-
-Piuttosto tu cosa ci fai qui?-
-Io? Veramente, non saprei…-
- Uh, che sbadato, già, se sei qua ci deve essere una ragione, Anzi c’è un’unica ragione-
-Cioè?- chiese Faith preoccupata
-Prova ad indovinare?-
Faith scosse il capo.
- Capisco perché a scuola andavi male.Te lo dico io. Sei morta.-
-Morta? E questo posto che diavolo è?-
-L’hai detto! E’ l’inferno-
-Me lo immaginavo diverso-
- A molti accade. Beh, come avrai visto non è molto differente dalla vostra terra. Anche qui c’ è burocrazia, inquinamento, politici corrotti… programmi televisivi noiosi. Solo che qui è per l’eternità. Non si può cambiare, Non c’è speranza. E non c’è mai il sole-
-Come in Inghilterra.-
-Un po’ peggio, a dire il vero. Ma prego accomodati. Dobbiamo parlare-
-Ah sì?-
-Immagino che fino a pochi istanti fa tu stessi in un posto molto più bello di questo-
-Sì, effettivamente-
-Era un sogno. Il tuo ultimo sogno. Sai quando si muore si sogna ciò che si desidera. Ci si riconcilia con le persone a cui si è voluto bene. Un contentino nel momento del trapasso.-
-Capisco- disse Faith annuendo seriosamente.
-In realtà…in realtà…. In realtà ti devo un favore, Faith-
Faith lo squadrò, Non era mai riuscita ad inquadrare quel tipo, Che voleva da lei, se non torturarla per l’eternità? Magari l’avrebbe assunta come segretaria. Segretaria per l’eternità. Sai che pizza megagalattica!
-Proprio così Faith. guarda un po’ laggiù- disse Zebutti indicando uno schermo. Sullo schermo apparvero le immagini di una miniera e gente che lavorava.
-Cos’è?-
-E’ il posto dove vengono mandati quelli che…non si sono comportati bene. Una miniera di zolfo. E’ inutile dire che io sia il principale azionista-
-Ehi, ma io quello lo conosco!-
-Eh già è proprio il nostro Tavros, o meglio Charles Namson, per l’anagrafe-
-Ma non è che mi mettiate insieme a quel…-
-Modera il linguaggio, ragazzina. Di certo no, e’ proprio di questo che volevo parlarti-
-Io non sono brava a scrivere a macchina-
-Cosa?-
-Scrivere a macchina- Faith imitò il gesto della dattilografa.
-Oh no, no, non è di questo che ti volevo parlare. Ti volevo dire che ti sono grato.-
Faith lo guardò sempre più stupita- Ah si?-
-Certo, ti sono grato per essere  riuscita a portarmi l’anima di Tavros. Complimenti-
-Non è un favore che abbia fatto a lei-
-Oh certo, per carità. Hai salvato il mondo. E anche di questo ti sono grato. Vedi, ti parrà strano, ma la fine del mondo non è ancora stata pianificata. Noi non abbiamo interesse che ciò accada. Ma ti rendi conto se tutta quella gente morisse di colpo, che affollamento ci sarebbe qui? E la disoccupazione e l’inflazione? Per non dire dei disordini sociali. Sì, cara mia, mi hai fatto proprio un gran bel favore- disse Zebutti accendendosi un sigaro cubano.
-Ho piacere. E quindi?-
- E quindi…sono in debito con te, Un grosso debito. E io odio essere in debito, Mi capita così raramente.-
Faith lo guardò. Non ci capiva più niente
-Chiedimi una cosa, qualunque cosa, e io la esaudirò-
Faith lo guardò esitante.
-Ce l’avrai un desiderio no? Su sbrigati, prima che cambi idea-
Faith non sapeva quale pesce prendere. Il suo pensiero corse ad Angel. Chissà cosa gli era successo. Il mondo era salvo, ma lui?
-Angel?- il nome gli era affiorato spontaneamente alle labbra.
Zebutti la guardò perplesso per un attimo, poi disse- Ah sì, Angel. Certo, il tuo amico vampiro. Non ti preoccupare, non mi interessa più. Adesso è umano. Gliel’avevo predetto. Già hai fatto anche questo, hai sacrificato la tua vita per la sua. Sei stata brava.- La fissò con i suoi occhi sottili e  nerissimi
-Allora? Hai deciso?-
- Io veramente… un desiderio ce l’avrei.- disse Faith sorridendo timidamente.
-Sentiamo-
La ragazza si avvicinò a Zebutti e  gli sussurrò all’orecchio – Vede io vorrei….


Angel entrò nella Hall dell’Hyperion. Quell’ambiente così caldo e gradevole che così tanto conforto gli aveva dato in passato anche nei momenti di maggiore tristezza, ora gli sembrava insopportabile.
Troppi ricordi, troppo dolore. E sentiva ancora il profumo di lei, dei suoi passi, delle sue risate, dei suoi scherzi. E gli mancava la sua dolcezza e la sua insicurezza.
 E anche le sue mattane. Sì, pure quelle.
Willow e Kennedy giocavano a carte, o forse Willow faceva le carte.
Non la sopportava più quella ragazza presuntuosa, con tutte le sue manie di magia.
Lei era là, quando Faith era morta. Era stata scelta per proteggerla e non l’aveva fatto, l’aveva lasciata morire. Certo gli aveva anche restituito l’anima e il corpo di un uomo. Ma a che serviva adesso che Faith non c’era più?
-Angel vuoi che ti faccia le carte? -Chiese
-Non sono dell’umore- rispose freddamente Angel
Willow lo guardò  seria in volto
-Tornerà. Ne sono sicura. Lo sento-
-Certo- disse con gelida ironia Angel. Ma perché quella strega non lo lasciava in pace. Perché continuava a perseguitarlo con false speranze. Tornerà, tornerà, tornerà….
Nessuno torna dalla tomba. A dire il vero, quasi nessuno.
Uscì nel giardino dell’hotel, per fare due passi.
Poi qualcosa attrasse la sua attenzione. Una figura femminile se ne stava nella penombra della sera. Aveva un lungo abito bianco, i piedi scalzi e i capelli bruni, quasi neri, mossi dalla brezza della sera.
Angel si avvicinò alla figura, che, a sua volta, uscì dall’ombra.
-Angel, non mi saluti?-
-Faith, sei tu?-
-Sì, sono io-
-Ma…non è possibile. Tu…tu sei morta-
Faith gli sorrise con dolcezza, e gli si avvicinò di qualche passo, fino a portarsi a breve distanza da lui. I loro occhi si incontrarono.
- Ti sembro morta?- gli disse accarezzandogli il viso
- Ma allora, sei tornata?-
Faith si fece ancora più vicina stringendosi a lui con forza, le loro labbra si incontrarono con dolcezza.
-Sì. sono tornata. Per stare con te. Per sempre.-
 
 

FINE





 
   
 
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