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Autore: Alexys_Tenshi    25/08/2018    4 recensioni
[OS|Pre-Voltron|Plance|Slice of Life]
"Mi chiedo se tu riesca davvero a sorridere amico" borbotta Lance portandosi le mani dietro la testa mentre camminano fianco a fianco per tornare nelle loro stanze.
"Scusa?" risponde Pidge alzando lo sguardo da terra e lanciando un'occhiata poco gentile al ragazzo.
"Sì... nel senso che non ti vedo mai sorridere e la domanda mi è sorta spontanea." continua lui mentre ammicca ad una cadetta del primo anno.
"Non credo sia una cosa così importante, quindi non preoccuparti più di tanto eh..." dichiara finalmente Pidge quando arriva alla porta della sua stanza ed entra senza salutare il suo amico.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Gunderson Pidge/Holt Katie, McClain Lance
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Note: Salve! Approdo su questo Fandom con una storia che non mi sarei mai aspettata di scrivere.
Una Plance, leggerissima tra l'altro, ambientata prima della serie (quindi spero mi perdonerete l'inserimento di "oddio ma hai costruito tu questo computer/ageggio/cose" che viene visto nell'episodio 1x1). Spero che i personaggi siano IC
Non scrivo da molto tempo quindi sono un po' arrugginita.
Con Pidge è stato difficile perché sono ancora alla Garrison e Lance non sa che Pidge è una ragazza e non sapevo che pronome usare.
Edit: Ho inserito sia HET che SHONEN-AI perché la vedo come prima "opzione" dal punto di vista di Pidge e come seconda da quello di Lance.
Spero possa piacere a qualcuno!

Alexys


 
If it made you smile… it was worth it.

 
 
Dall'inizio dell'anno non lo ha mai visto sorridere.

Quando pranzano in mensa, tra un'esercitazione e una lezione teorica, mentre Hunk parla di come potrebbe migliorare il servizio mensa con i suoi piatti e Lance risponde con una battuta - seguita da un'occhiata nella sua direzione - sul viso di Pidge non appare mai un sorriso vero. Forse una smorfia, a volte un ghigno, ma le labbra sono per la maggior parte del tempo piegate verso il basso.

"Mi chiedo se tu riesca davvero a sorridere amico" borbotta Lance portandosi le mani dietro la testa mentre camminano fianco a fianco per tornare nelle loro stanze.

"Scusa?" risponde Pidge alzando lo sguardo da terra e lanciando un'occhiata poco gentile al ragazzo.

"Sì... nel senso che non ti vedo mai sorridere e la domanda mi è sorta spontanea." continua lui mentre ammicca ad una cadetta del primo anno.

"Non credo sia una cosa così importante, quindi non preoccuparti più di tanto eh..." dichiara finalmente Pidge quando arriva alla porta della sua stanza ed entra senza salutare il suo amico.
 


Gli sta sorridendo da qualche minuto e questa cosa è davvero disturbante.

Pidge alza un sopracciglio e punta gli occhi su Lance seduto dall'altra parte del tavolo mentre sfoglia distrattamente un libro.

"Cosa?"

"Che ne dici se stasera sgattaiolassimo fuori ad osservare le stelle?" domanda continuando a sorridere in quella maniera così "abbagliante" - direbbe Pidge - in attesa di una risposta.

"Sembra quasi un appuntamento" borbotta prima di tornare al suo libro di Metodi Numerici in Ingegneria Aerospaziale.

Lance ci pensa un attimo e "non sarebbe male per te! In fondo io sono irresistibile" dice ridendo di gusto.

Pidge continua a nascondersi dietro il libro, sorridendo per quelle parole. "Ok..."
 


Sono sul tetto della sezione Nord della Garrison, seduti a gambe incrociate intenti a mangiare patatine - che Lance ha rubato dall'armadietto di Hunk - e parlando del più e del meno. In realtà è Lance che parla e Pidge resta ad ascoltarlo.

"Mi spieghi cos'è quell'aggeggio che hai accanto?" Lance non resiste alla curiosità da quando ha visto il ragazzino uscire dalla porta con uno strano computer.

"Devo spiegarti un po' troppe cose ultimamente" risponde spostandosi leggermente per far vedere meglio. "Questa è la mia creazione! Serve a captare segnali dallo spazio" spiega semplicemente Pidge con gli occhi che brillano. Non volendo inizia a mostrare l'uso e anche i materiali che ha usato per costruire la macchina "ho preso qualche vecchio rottame qui e lì che trovavo buttati o inutilizzati" dice prima di iniziare a premere tasti e pulsanti per mostrare meglio il funzionamento.

Lance non può fare a meno di aprire la bocca e osservare come quel piccoletto sempre taciturno e nervoso si sia rilassato così tanto in quel momento e parli a raffica.

Gli passa una mano sulle spalle per fermarlo, facendolo girare verso di lui.

"Allora è questo che ami, creare cose! Sono davvero impressionato Pidge"

Ed ecco il momento.

Il sorriso più bello che Lance abbia mai visto sul suo viso, quasi lo fa emozionare - ma non lo ammetterebbe mai - e restare ammutolito.

Pidge che sorride è una meraviglia, e pensare questa cosa di uno dei suoi "migliori amici" della Garrison lo rende un po' nervoso.

"Oh, finalmente hai sorriso davvero" riesce a pronunciare la frase con la gola secca ma una gioia tremenda nel petto.

Pidge si sente davvero in imbarazzo sentendo quelle parole. Non è il tipo di persona da esternare i suoi sentimenti - almeno da qualche anno a questa parte - e la cosa rende più difficile la situazione.

"Potresti sorridere più spesso sai?" punzecchia il più grande.

"Il mio sorriso è per pochissime persone" risponde allora Pidge, con il viso leggermente rosso.

"Posso farne parte allora?"

Questo battito mancato fa male.

Abbassa il viso per non mostrare i suoi sentimenti...

"Ok..." sussurra prima di sorridere di nuovo.

Lance ricambia il sorriso e le passa di nuovo la busta di patatine per sigillare l'accordo.
   
 
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