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Autore: DesiKookie93    27/08/2018    0 recensioni
Non potevo averla vicino a me quando volevo...
Ma avrei fatto qualsiasi cosa pur di vederla di nuovo e stare con lei...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre erano in pausa durante le prove per il loro nuovo comeback, Jungkook rilesse per la millesima volta quella lettera, lettera che aveva ricevuto solo un paio di giorni prima.
Nonostante ormai conoscesse a memoria ogni parola scritta su quei pochi fogli, continuava a rileggerla ogni volta che aveva un momento libero, proprio come aveva fatto con tutte le precedenti.

A volte, quando veniva beccato da Taehyung o Jimin con quei fogli tra le mani, veniva preso in giro da loro proprio perché ogni volta, ovunque andassero, lui se li portava dietro, continuando a leggerli di continuo.

“- Perché continui a rileggerla? Non ti stanchi a leggere sempre le stesse parole? -”
“- Fai sempre così ogni volta che ne arriva una nuova, non sarai un po' troppo ossessionato da quelle lettere? -”


Queste erano solo alcune delle domande che gli ponevano di solito i due ragazzi, da quando Jungkook aveva iniziato a portarsi ovunque andassero una lettera.

Taehyung e Jimin erano abituati, come del resto lo erano gli altri membri del gruppo, a ricevere lettere dalle/dai fans, sia quelle che gli arrivavano per posta, sia quelle che gli consegnavano di persona ai fansign, ma nessuno dei due si era mai ossessionato così tanto con una lettera come invece faceva il maknae.

Per loro, le lettere che Jungkook continuava a portarsi dietro e rileggere, erano solo le lettere che una fan scriveva proprio al maknae, e che a volte gli dava di persona quando si incontravano ai fansign.

Ma quelle non erano semplici lettere.

O almeno, non lo erano per Jungkook.

Infatti, era vero che quelle lettere che si portava ovunque appartenevano ad una fan, ma per lui, lei non era una fan qualunque.

Quella particolare ragazza l'aveva vista per la prima volta al loro fansign di due anni prima, quando stavano promuovendo Blood, Sweet and Tears.

Ricordava ancora benissimo il primo giorno in cui la incontrò, nonostante fossero passati ormai due anni, e avesse visto tantissime altre fan oltre a lei.

Ma quella particolare ragazza, gli aveva lasciato il segno.



- Per oggi fermiamoci qui. Tornate al dormitorio. - disse il coreografo, dopo l'ennesima prova, che li aveva lasciati stremati, risvegliando così Jungkook dai suoi pensieri.

Tutti si misero a raccogliere le proprie cose, per poi dirigersi verso l'auto che li avrebbe condotti al loro dormitorio, dove potevano finalmente rilassarsi un pochino.

Nessuno di loro parlò, tanto era la stanchezza che avevano.



Quando Jungkook arrivò al dormitorio, andò subito a farsi una doccia ristoratrice, per poi dirigersi verso la sua camera.

Prese per l'ennesima volta quella lettera tra le mani, e sdraiandosi sul suo letto, ripensò alla persona che gliel'aveva scritta.

Ripensò a quel fansign di due anni prima.


Non era la prima volta che una fan gli si presentava davanti molto timida e impacciata, ne aveva viste già alcune agli altri fansign.
Quella ragazza però, l'aveva notata prima ancora che arrivasse da lui, e aveva già notato quanto fosse timida.

Mentre firmava le copie delle altre fan e interagiva con loro, con la coda dell'occhio continuava a guardare lei, non riusciva a staccarle gli occhi di dosso nemmeno per un momento.

L'aveva vista parlare con Namjoon, anche se non aveva sentito la sua voce perché troppo bassa, ma avendo sentito lui risponderle in inglese, capí che quella ragazza doveva essere straniera, e Jungkook a quel punto si sentì un po' impacciato.

Infatti, non sapendo parlare bene l'inglese come Namjoon, non sapeva bene come rivolgersi alle fan straniere, per farsi capire, e aveva paura di dire qualcosa di sbagliato.

Quando poi vide quella ragazza avvicinarsi, dato che dovevano scorrere la fila, iniziò a sentirsi un po' agitato, e iniziò a mordersi il labbro inferiore nervosamente.
Prima di lui, c'era Jimin, mentre Taehyung era l'ultimo dopo di lui.
Vide quella ragazza molto più imbarazzata di prima quando iniziò a parlare con Jimin, e lui pensò che il motivo era perché a lei piacesse proprio Jimin...

O almeno, lo pensò finché non se la ritrovò davanti.

Infatti, nel momento in cui Jimin le aveva preso la mano per salutarla, e lei salutandolo si era spostata per andare avanti, e aveva incontrato lo sguardo di Jungkook, lo aveva abbassato subito, e il ragazzo aveva notato quanto il suo viso fosse arrossito in quel momento.

Quel semplice gesto, aveva fatto perdere un battito al ragazzo.
Si era sporto leggermente verso di lei incuriosito, per guardarla, e poi aveva allungato una mano verso di lei, alzandole il viso.

Quando le sfiorò il mento, la sentì sussultare leggermente, e poi i loro sguardi si incontrarono di nuovo, facendo spalancare gli occhi a Jungkook per la sorpresa.

Infatti, quando poté finalmente guardarla negli occhi, rimase sorpreso dal colore degli occhi di quella ragazza, che erano azzurri.

Certo, non era la prima volta che vedeva una ragazza dagli occhi azzurri, avendone già viste molte straniere, ma era la prima volta che vedeva degli occhi azzurri come i suoi.

Rimase a fissarla per qualche secondo, e poi, timidamente, le chiese come si chiamasse, parlando però in coreano, perché gli era venuto d'istinto.
La ragazza lo guardò un momento prima di rispondere, e Jungkook si sorprese di sentirla parlare la sua lingua, e soprattutto, dal modo gentile ed imbarazzato in cui aveva risposto.

Lei gli disse che purtroppo non parlava bene il coreano, e sapeva solo poche parole.

Iniziò così a firmarle il cd, anche perché sapeva che non aveva molto tempo, e se non si fossero mossi, sarebbe arrivato qualcuno dello staff a dirgli di sbrigarsi.

Non era la prima volta che vedeva una fan timida, ma lei lo era particolarmente, dato che difficilmente lo guardava negli occhi e, al contrario, teneva sempre lo sguardo basso, per poi arrossire violentemente nel momento in cui incontrava il suo.

Quando finì di scrivere sul cd, allungò le mani verso quelle della ragazza, facendo intrecciare le loro dita, e vide che a quel gesto, la ragazza spalancò leggermente gli occhi, diventando ancora più rossa di prima mentre guardava le loro mani, e quando poi alzò lo sguardo su di lui, Jungkook le sorrise dolcemente, muovendo appena le loro mani intrecciate, per tranquillizzarla almeno un pochino.

Pochi secondi dopo, vide la ragazza ricambiare il sorriso, anche se timidamente, e lui allargò il suo, contento di vederla finalmente sorridere.

A quel punto però, dovevano salutarsi, e lei doveva andare da Taehyung quindi, anche se un po' a malincuore, Jungkook le lasciò andare le mani, e la salutò, continuando a sorriderle.

Lei lo guardò per qualche secondo prima di andare verso Taehyung, per poi spalancare leggermente gli occhi, come se si fosse ricordata solo in quel momento una cosa importante, e si abbassò appena a rovistare nello zainetto che aveva con sé, per poi rialzarsi poco dopo, e lui notò che diventò di nuovo rossa come un pomodoro, mentre gli porse qualcosa.

Abbassando lo sguardo verso le sue mani, notò che gli stava porgendo quella che sembrava una lettera, e la afferrò ringraziandola, infilandosela nella tasca della giacca per non farla prendere a qualcuno dello staff, per non stare troppo tempo a cercarla dopo il fansign, dato che era molto curioso di leggerla, per poi guardarla interagire con Taehyung.

Proprio come aveva fatto prima che lei arrivasse da lui, continuò a firmare ed interagire con la fan davanti a sé, guardando però con la coda dell'occhio quella ragazza, provando una punta di gelosia quando vide Tae afferrarle una mano e stringerla, avvicinandosi a lei mentre parlava.

Quando infine lei si alzò per scendere dal palco, dopo aver salutato Taehyung, Jungkook la vide girarsi appena e posare lo sguardo su di lui, arrossendo per l'ennesima volta quando i loro sguardi si incrociarono, e poi scendere velocemente e raggiungere il suo posto sotto il palco.

Da quel giorno, lui non aveva smesso nemmeno una volta di pensare a lei.



Appena tornato in dormitorio dopo quel fansign, aveva subito preso la sua lettera, aprendola e leggendola.

Anche la lettera mostrava tutta la timidezza di quella ragazza.
Infatti, leggendo ripensò a quando poche ore prima lei era davanti a lui, e al modo in cui arrossiva ogni volta che lui le parlava e la guardava.

In quella lettera, a differenza di altre che aveva letto, in cui le fan gli dicevano quanto fossero innamorate di lui, lei aveva scritto quanto apprezzasse la sua voce, a quante emozioni era in grado di farle provare ogni volta che lo sentiva cantare, quanto le piacesse il suo modo di ballare, l'impegno che metteva in qualsiasi cosa facesse, e a quanto le piacesse il suo carattere.
Inoltre, gli aveva scritto che sperava che lui un giorno acquisisse più fiducia in sé stesso e nella sua voce, avendolo visto in alcuni episodi in cui diceva di non essere così sicuro del suo modo di cantare, e questo scaldò il cuore al ragazzo.

In quella lettera, poteva sentire la sincerità contenuta in ogni parola della ragazza, e l'amore e l'impegno che aveva messo nello scriverla.


Da quel giorno, ogni volta che si sentiva un po' insicuro, rileggeva quelle righe, e iniziò a portarsi appresso quella lettera.



Dopo quella prima volta, rincontrò quella ragazza al fansign successivo, e notò che non era cambiata per nulla dalla prima volta, essendo ancora tremendamente timida quando finiva davanti a lui, e incontrando a fatica il suo sguardo.

Quella volta, Jungkook le afferrò subito le mani, intrecciando le loro dita, e vide che quel semplice gesto, bastó a farle alzare lo sguardo su di lui per più di qualche secondo, nonostante il suo viso era ancora visibilmente rosso.

Anche quella volta lei gli consegnò una lettera, e lui fece lo stesso, consegnandogliela senza farsi vedere da nessun altro, facendo rimanere sorpresa la ragazza.

Infatti, dato che durante i fansign non aveva molto tempo per parlare con le fan, ed essendo rimasto molto colpito dalle parole scritte nella prima lettera, lui aveva deciso, anzi, aveva sentito il bisogno di risponderle, e così aveva fatto, consegnandole quella piccola busta che aveva portato con sé, sperando di rincontrarla.


Lei aveva chinato leggermente il capo, ringraziandolo mentre prendeva la lettera scritta dal ragazzo, e poi lo salutò, per far scorrere la fila.

In quella lettera, l'aveva ringraziata per le parole che gli aveva scritto, e le aveva promesso che sarebbe stato più confidente in sé stesso e nella sua voce, e che avrebbe lavorato sodo per migliorare sempre di più.

Inoltre, aveva piegato un piccolo angolo in fondo alla sua lettera, perché si vergognava un po' di quello che aveva scritto in quel punto preciso, ma che però non aveva cancellato, e una parte di lui, sperava che la ragazza non lo notasse, mentre l'altra parte ci sperava eccome.

Forse era meglio se avesse strappato quel pezzettino, o almeno ci avesse pasticciato sopra, dopotutto non la conosceva per nulla, e quella domanda era stata scritta di getto, senza pensarci.

Infatti, in quel piccolo angolino in fondo alla lettera, aveva chiesto alla ragazza se potevano parlarsi tramite messaggi, e l'aveva scritto perché lui era rimasto così colpito da lei e la lettera che gli aveva scritto, che voleva conoscerla meglio, e sapere qualcosa in più di lei, ma allo stesso tempo, si sentiva tremendamente in imbarazzo per aver scritto quella domanda, e aveva paura di cosa lei avrebbe pensato di lui leggendola, e di cosa avrebbe risposto.


Però, la sua paura si rivelò inutile quando al fansign successivo, lei gli consegnò un'altra lettera, e in quella lettera, come ultima cosa, gli aveva scritto il suo contatto.

Non appena l'aveva letta una volta tornato al dormitorio, aveva salvato il suo numero sul suo telefono e solo dopo qualche giorno, aveva trovato il coraggio di scriverle.

Da quel giorno, aveva iniziato a scriverle spesso, anche solo per mandarle il buongiorno o la buonanotte.



Anche per messaggio constatò quanto quella ragazza fosse timida, dato che non scriveva mai messaggi lunghi, e non gli faceva molte domande.

Anche la prima volta che decise di chiamarla, per sentire la sua voce, lei fu di poche parole, anche se lui non era da meno, dato che non era così abituato a parlare con le ragazze.

Tutti i messaggi e le chiamate che si fecero da allora, servirono a Jungkook a conoscere meglio la ragazza, e a farsi conoscere meglio da lei, e lui poco alla volta, iniziò a provare dei sentimenti per lei, tanto che quando fecero l'ultima tappa del Wings tour, a cui lei aveva partecipato, l'aveva chiamata prima del concerto, dicendole se poteva fermarsi un attimo alla fine, perché lui doveva dirle una cosa importante.

Fingendo di dover andare al bagno quando finito il concerto tornarono tutti nei camerini, Jungkook si diresse verso l'uscita dello stadio, e trovò lei ad aspettarlo.

Era la prima volta che si incontravano faccia a faccia da soli, senza che la ragione fosse un fansign, e Jungkook era particolarmente nervoso.

Si avvicinò a lei, mordendosi nervosamente il labbro inferiore, e quando le si trovò davanti, aveva abbassato lo sguardo imbarazzato.
Passò così qualche minuto, finché lei infine parlò, chiedendogli cosa fosse la cosa importante che voleva dirle.

Prendendo quel po' di coraggio che gli era rimasto, finalmente Jungkook parlò, chiedendole se volesse provare a stare con lui, nonostante non potesse prometterle molto dato il lavoro che faceva, che non gli permetteva di avere molto tempo da dedicare a lei, ma dicendo anche che lui avrebbe fatto tutto quello che poteva per portare avanti una relazione con lei, nel caso avesse accettato.

Quando finì di parlare, tra di loro calò il silenzio, e lui ebbe il brutto presentimento che lei non avrebbe accettato, ma decise comunque di alzare lo sguardo, spalancando gli occhi, sorpreso.

Infatti, quando il suo sguardo incontrò quello della ragazza, vide i suoi occhi pieni di lacrime, e le sue mani coprirle la bocca, e il secondo dopo si ritrovò tra le braccia della ragazza, che nascondendo il viso per l'imbarazzo e per non farsi vedere mentre piangeva, gli disse che le sarebbe piaciuto stare con lui, e che non le importava se non avesse potuto stare molto tempo con lui, l'avrebbe continuato a supportare comunque nel suo lavoro, e si sarebbero sentiti comunque per telefono e avrebbe continuato anche a scrivergli lettere.

A quelle parole, Jungkook le aveva preso il viso tra le mani, e senza pensarci un secondo di più, l'aveva baciata, più e più volte, finché non si ricordò che doveva tornare dagli altri, prima che lo venissero a cercare.
Aveva salutato la ragazza, promettendole che avrebbe fatto di tutto, che avrebbe approfittato di qualunque pausa avessero fatto, per cercare di rivederla di persona, e lei gli aveva risposto di non sforzarsi troppo, che lei lo avrebbe sempre aspettato.

Iniziò così la sua relazione con quella ragazza, relazione che però tenne segreta a tutti, non ne parlò nemmeno con gli altri membri del gruppo.

Era un segreto tra lui e quella ragazza.



Ora erano due anni che stavano insieme, ed erano pochissime le volte che in quei due anni l'aveva potuta vedere di persona.

Senza contare i fansign e i concerti, le volte che aveva potuto stare fisicamente con lei si potevano contare sulle dita di una sola mano.

Questo era anche dovuto al fatto che non volesse parlare con nessuno della sua relazione con quella ragazza, quindi non poteva uscire all'improvviso dicendo che andava da lei, cercava sempre di inventare qualche scusa.

Aveva paura di cosa avrebbero detto le fan se l'avessero scoperto, e soprattutto di cosa avrebbero detto a lei, e lui non voleva che le altre ragazze le dicessero qualcosa di brutto, quindi preferiva tenerlo segreto.

E questo non dispiaceva nemmeno a lei, come gli aveva detto una volta al telefono.
Infatti, lei stessa aveva detto che era meglio non dire nulla, per non alzare problemi inutili, che avrebbero potuto rovinare la sua carriera, o comunque deconcentrarlo dal suo lavoro e passione che tanto amava.


Ma in quel momento, a Jungkook lei mancava parecchio.

Era dura per lui sapere di stare con lei, ma non poterla abbracciare e averla vicino ogni volta che voleva, ma poterlo fare solo in rarissime occasioni, occasioni in cui potevano stare insieme per pochissimo tempo.

Sapeva però di averla comunque vicino, in senso astratto, perché comunque sapeva che lei seguiva ogni video o altra cosa che usciva su di loro, e puntualmente lei gli scriveva per congratularsi quando vincevano un trofeo, o quando usciva un nuovo album.

Inoltre, quando lui aveva un problema e voleva parlarne solo con lei, lei c'era sempre per ascoltarlo, e cercava sempre di trovare una soluzione o un modo per farlo stare meglio.

Da quando avevano iniziato a scriversi, lei aveva imparato bene il coreano, e un po' gliel'aveva insegnato proprio lui, soprattutto quando facevano le video chiamate, insegnandole bene la pronuncia di ogni parola ed il relativo significato, e lentamente, era diventata anche meno timida, e parlava un po' di più.

Nonostante si sentissero con chiamate e messaggi, lei non aveva comunque smesso di scrivergli lettere, dicendo che le piaceva mettere su un foglio di carta i suoi pensieri da scrivere a lui, e comunque era proprio grazie alle lettere che si erano conosciuti, quindi non avrebbe mai smesso di scriverle.

Ma Jungkook voleva rivederla di persona, e stringerla a sé, sentendola davvero vicino a lui.

Girò il viso verso la finestra, guardando verso il cielo, che in quel momento si stava oscurando dato che era ormai tardi, e si chiese se lei fosse ancora sveglia, sapendo che non si trovava in Corea come lui.

Controllò sul suo telefono il fuso orario, che aveva impostato apposta dove si trovava lei, per sapere che ore fossero ovunque lei si trovasse, e decise di chiamarla, sperando che rispondesse.

Aveva deciso di far partire una video chiamata, perché voleva vederla, e si mise girato su un fianco, stando sdraiato sul suo letto, mentre aspettava che lei accettasse.

Dopo il terzo squillo, quasi sobbalzò non appena il suo viso apparve attraverso lo schermo del telefono, e lui notò che anche lei era sdraiata sul letto, girata su un fianco come lui.

- Buongiorno. - disse Jungkook quasi sussurrandolo, per poi rivolgerle il sorriso più dolce. Le aveva detto buongiorno nonostante fosse sera, perché per lui vedere il viso della ragazza, era come un buongiorno, e comunque, aveva notato che la ragazza era mezza addormentata, probabilmente stava andando a dormire quando lui l'ha chiamata.
- B-buongiorno. - rispose lei, e lui la vide arrossire, cosa che lo fece sorridere.

Gli piaceva vederla arrossire ogni volta per lui, la trovava tenera.

- Mi manchi... - disse, accucciandosi e avvicinando di più il telefono a lui, sporgendo il labbro inferiore, con sguardo triste.
- Anche tu mi manchi... tanto... - disse lei, per poi nascondere metà viso nelle coperte per quello che aveva appena detto.
- Voglio vederti... e stare con te... - disse lui, tenendo sempre quel tenero broncio, nonostante gli fosse scappato un sorriso alla reazione della ragazza.

Voleva parlare con lei come faceva di solito, non farle sapere quanto le mancasse o altro, ma non riusciva a trattenersi, e l'aveva detto senza pensarci.

- Quando avrai la prossima pausa? - chiese lei.
- Non lo só. Adesso stiamo preparando i live per il nuovo comeback, quindi ora siamo parecchio impegnati... -

Era vero, purtroppo.
Solo pochi giorni prima era uscito il loro ultimo MV, Fake Love, e quindi adesso lo aspettavano parecchi live e fansign per promuovere il nuovo album e le nuove canzoni.

- Beh, al prossimo fansign ci sarò sicuramente, quindi ci vedremo lì. - disse la ragazza, donandogli un sorriso.
- Ma non è la stessa cosa... non posso abbracciarti davanti alle fan... - rispose lui, accentuando il suo piccolo broncio.
- Kookie. Lo hai detto tu stesso quando mi hai chiesto di stare con te che eri consapevole che non avremmo avuto molto tempo per stare insieme, ma volevi farlo lo stesso- - disse, ma Jungkook la interruppe.
- Lo só. È solo che... non sopporto più di non poterti vedere quando voglio... se solo facessimo meno comeback- -
- Non dirlo nemmeno per scherzo. Sai benissimo che quello che stai dicendo adesso non è quello che pensi veramente. A te piace davvero il tuo lavoro, e ti piace fare ogni comeback, per stupire le tue fan con canzoni nuove e dimostrando che migliori sempre di più, quindi non dire così. Troveremo un giorno per stare insieme, ma adesso devi concentrarti sui live che devi fare. Non voglio che ti vada storto qualcosa perché pensi a me, e a come fare per vederci... - disse lei.

Jungkook sapeva che lei aveva ragione.
In quel momento, doveva concentrarsi sul suo lavoro, e non doveva farsi distrarre.

- A te sta bene? Che non ci possiamo vedere quasi mai? - chiese, facendole gli occhi dolci.

Il modo in cui lei gli aveva parlato, non era stato per nulla cattivo, anzi, gli aveva parlato con il suo solito tono dolce, ma per Jungkook, era stato un po' amaro.

- No... - rispose lei, sospirando. - Anche io ti vorrei qui con me, e vorrei stare più tempo insieme a te. Ma quando abbiamo iniziato tutto questo, sapevamo entrambi che questo non sarebbe stato possibile, anche perché lo stiamo nascondendo a tutti, e quindi non possiamo nemmeno rischiare di farci vedere in giro insieme. E poi, per me i pochi giorni in cui ho potuto vederti e stare con te, sono i più speciali che ho, proprio perché essendo pochi, ho aspettato ogni giorno che venisse quello in cui potevo di nuovo abbracciarti, e quindi sono diventati più speciali di qualsiasi altra cosa, e non li dimenticherò mai, e aspetterò i prossimi allo stesso modo. Non posso negare che anche in questo momento ti vorrei qui con me, ma non possiamo fare altrimenti. Non voglio rovinare la tua carriera per colpa dei sentimenti. -

Quando finì di parlare, la ragazza nascose quasi completamente il viso nella coperta, avvampando, mentre Jungkook rimase a guardarla ad occhi spalancati.

Era la stessa identica cosa che provava lui.

Quando qualche giorno prima la avvertiva di quando potevano finalmente vedersi, continuava a pensare a lei anche più del solito, e il giorno fatidico si sentiva in ansia finché non si trovava davanti a lei, per poi sciogliersi stando insieme.
Anche per lui quei pochi giorni in cui riuscivano a vedersi erano davvero speciali, e non li avrebbe mai dimenticati, ma non poteva nemmeno dire che a lui quei pochi giorni bastavano.
Infatti, molte volte si era trattenuto dall'uscire all'improvviso dallo studio o dalla sala prove per andare da lei, perché la voleva accanto a sé, e aveva resistito solo perché sapeva che a lei non sarebbe piaciuto se l'avesse raggiunta durante le prove, quindi mettendo da parte il suo lavoro per lei, ma a volte era dura anche resistere.

Rimase a fissare la ragazza che ancora si stava nascondendo sotto le coperte per l'imbarazzo, pensando a quanto fossero forti i suoi sentimenti per lei, e a quanto lo fossero quelli della ragazza per lui.

Nessun'altra avrebbe resistito a stare lontano l'uno dall'altra come facevano loro, e questo rendeva la loro relazione più speciale.

- Scusa... - sussurrò Jungkook, abbassando appena lo sguardo.
- Non fa niente. Aspetterò il giorno in cui potrò rivederti. Nel frattempo possiamo sempre sentirci per telefono, così è come se fossimo sempre vicini. - disse lei, guardandolo.

Lui annuì senza rispondere.
Quello era quello che lei gli diceva ogni volta, e lui si sentiva rincuorato, perché sapeva che lei era davvero sempre vicino a lui, anche se non sempre fisicamente.

Restarono un altro po' a parlare, raccontandosi a vicenda le loro giornate, finché non si addormentarono, con ancora la video chiamata in corso.

Quando riaprì gli occhi qualche ora dopo, la prima cosa che vide fu il viso addormentato della ragazza attraverso lo schermo del telefono, e un sorriso si fece spazio sul suo volto.

Era la prima volta che dimenticava di riattaccare prima di addormentarsi, e quindi la prima volta che vedeva la sua ragazza dormire, e in quel momento, avrebbe dato qualsiasi cosa per poterle accarezzare la guancia e i capelli.

Provò a sussurrare piano il suo nome un paio di volte, e vide che lei aprì leggermente gli occhi, guardandolo sorpresa quando si accorse che la chiamata era ancora in corso.

- Sei bellissima mentre dormi. - disse lui, continuando a tenere la voce bassa.

Non voleva rischiare che qualcuno degli altri membri lo sentisse.

Sorrise quando la vide arrossire, e poco dopo la salutò, sentendo dei passi fuori dalla sua camera.

Chiuse gli occhi per qualche secondo, pensando ancora a lei, poi portò la sua attenzione su un unica cosa, la più importante in quel momento.

Il suo lavoro.

Se voleva rivederla e stare con lei, prima di tutto doveva impegnarsi a fondo nel suo lavoro, e non farsi condizionare o distrarre da nulla, altrimenti lei non glie l'avrebbe perdonato.

Qualche minuto dopo, Taehyung fece irruzione nella sua camera, rimanendo sorpreso dal fatto che fosse già sveglio, e che sembrava non si fosse minimamente cambiato per andare a letto, e lo avvertì che la colazione era pronta, e che dovevano sbrigarsi dato che dovevano tornare in sala prove a provare le nuove coreografie.

- Chi stavi chiamando? - chiese Tae, notando il telefono in mano al maknae.
- N-nessuno. - rispose lui, bloccando lo schermo e nascondendo il telefono nella tasca dei pantaloni, arrossendo lievemente.
- È da un po' che non mi fai più vedere il tuo telefono... che nascondi? - chiese Tae pensieroso, picchiando il gomito nelle costole del maknae quando questo gli fu vicino, mentre un ghigno si fece spazio sul suo volto.

Jungkook non rispose.
Non è che non volesse più mostrare il suo telefono a Taehyung, semplicemente, da quando stava con lei, come sfondo aveva una loro foto insieme, che avevano scattato la prima volta che si erano visti e avevano potuto passare una giornata da soli, e non voleva che uno degli altri ragazzi la vedesse, soprattutto se cercavano di tenere segreta la loro relazione.

Lui era stato sul punto di raccontarlo, almeno a Taehyung e Jimin, dato che erano i due ragazzi a cui era più legato, e non gli piaceva tenerli all'oscuro, e mentirgli, ma si era trattenuto.
Non sapeva cosa loro avrebbero pensato, e meno persone sapevano, meglio era per non rovinare la sua relazione e il suo lavoro, o almeno, questo era quello che pensava lui.
Allo stesso tempo però, non gli piaceva non poter essere completamente sincero con quei due ragazzi, e gli sarebbe piaciuto avere qualcuno con cui parlare di lei, cosa che invece non poteva fare.

Durante le prove, cercò di non pensare a lei, e di concentrarsi il più possibile sui passi da fare, ma non riuscì a farlo completamente.

Ormai quella ragazza era il centro dei suoi pensieri, e la cosa più importante per lui, quindi non riusciva a non pensarla.

Sapeva che sarebbe venuta a vederlo durante il primo live di Fake Love, in cui avrebbero fatto conoscere le nuove canzoni del nuovo album, e questo lo agitava un po', come era già successo durante quei due anni con i loro altri comeback.

Questa volta però era leggermente diverso, si sentiva ancora più agitato perché durante la coreografia di Fake Love, doveva alzare la maglia, e sapeva che le altre fan avrebbero tutte gridato in quel punto, e lui si sentiva in imbarazzo per quello, e perché sapeva che lei sarebbe stata lì presente a vederlo.

Guardò il suo riflesso nello specchio della sala, ripensando alla conversazione avuta con lei la sera precedente.

Anche lei voleva rivederlo e stare con lui quanto lo voleva lui stesso, e questo unico pensiero, bastò a farlo sorridere, e dargli di nuovo la carica per riprendere le prove.

Voleva che i suoi passi fossero perfetti, perché non voleva fare brutte figure ne davanti alle/ai fans, ma soprattutto davanti a lei, quindi doveva impegnarsi più che poteva, senza però strafare, o avrebbe combinato un casino.



Sapeva che da quel giorno, avrebbe passato un intero mese tra fansign, live, programmi che dovevano registrare e ovviamente un mucchio di prove, e quindi non sarebbe riuscito in nessun modo a vederla molto presto, se non a quei pochi avvenimenti.

- Bravi ragazzi, per oggi può bastare, andate a riposarvi un po'. - disse il loro coreografo dopo ore e ore di allenamento.

Le prove di quel giorno erano state soddisfacenti.
Nessuno di loro aveva commesso troppi errori, e quindi erano anche più sereni tutti loro.

Avevano fatto solo la pausa per mangiare a pranzo e cena, e il resto del tempo l'avevano passato tra prove di canto e di ballo.

Jungkook si sentiva stanchissimo, ma soddisfatto dei risultati che aveva ottenuto quel giorno.

- Ti va di giocare un po' con me e Taehyung quando torniamo al dormitorio? - gli chiese Jimin mentre entravano in auto.

A dire la verità, il maknae voleva solo farsi una doccia e buttarsi nel letto, lasciandosi andare alle braccia di Morfeo fino al giorno seguente, ma non riuscì a dire di no al viso del piccolo mochi che lo stava fissando aspettando una risposta.

- Va bene. Tanto domani non dobbiamo svegliarci troppo presto. - rispose, lasciandosi andare sul sedile, riposandosi almeno un po'.

Uno dei motivi per cui aveva accettato, era anche perché per parlare con lei, a volte evitava di stare con Jimin e Taehyung, e gli mancava divertirsi con loro.



Arrivati al dormitorio, dopo aver fatto la doccia, i tre ragazzi andarono nella camera di Taehyung, ed iniziarono a sfidarsi facendo qualche partita ai videogame.

Jungkook riuscì facilmente a batterli ogni volta, essendo più bravo, e Jimin era quello che ci rimaneva più male ogni volta che perdeva.

- Certo che potresti farci vincere ogni tanto... - si lamentò infatti, dopo l'ennesima sconfitta.
- Perderesti anche se io restassi fermo e non facessi nulla. - disse in tono scherzoso Jungkook, volendo prenderlo un po' in giro.
- Ya! Ti ricordo che sono il tuo Hyung! - rispose Jimin, girandosi verso di lui, guardandolo male.

A quel punto, Jungkook e Taehyung si guardarono qualche secondo, per poi scoppiare a ridere, e la risata contagiò anche Jimin, che qualche secondo dopo si unì a loro.

- Ragazzi, andate a dormire. È tardi. - disse Jin, facendo capolino dalla porta, avendoli sentiti ridere.

In effetti, avevano giocato così tanto, che la mezzanotte era ormai già passata, e anche se il giorno dopo non dovevano svegliarsi troppo presto, avevano comunque poche ore per dormire, per poi rimettersi al lavoro.

Decisero così di smettere di giocare per quella sera, e di andare a dormire.



Jungkook appena rientrò nella sua camera, guardò lo schermo del telefono, e la sua mente ripensò a lei, mentre guardava la loro foto insieme.

- Mi manchi... - sussurrò, lo sguardo puntato sulla loro foto.

Continuò a guardarla anche mentre si sdraiò nel letto, e finché non si addormentò.



Quando venne il giorno in cui si sarebbero esibiti per la prima volta con Fake Love e le nuove canzoni, Jungkook si sentiva più teso che mai.

Agli occhi degli altri membri, sembrava solo che lui fosse imbarazzato per il fatto di dover alzare la maglia e mostrare i suoi abs alle fan, sapendo quanto lui fosse timido, ma la verità era un'altra.

Infatti, lui da quando si era svegliato quella mattina, non aveva fatto altro che pensare a lei, e a cosa avrebbe pensato quando l'avrebbe visto esibirsi.

- Forza, le nostre Army ci aspettano! - disse Namjoon a tutti loro, quando furono nei camerini e furono tutti pronti.

Jungkook inspirò profondamente, cercando di calmarsi, e poi seguì gli altri sul palco, mentre faceva vagare il suo sguardo verso le fan, che avevano tutte gli occhi incollati a loro, finché il suo sguardo non incontrò due occhi azzurri familiari.

Quando incontrò lo sguardo della ragazza, si lasciò scappare un sorriso, che a lei non passò inosservato, e che ricambiò, facendo perdere un battito al ragazzo con quel semplice gesto.

Quando però la musica partì, portò tutta la sua concentrazione, o almeno una buona parte, sulla coreografia che doveva fare, e sul testo che doveva cantare, e cercò di non pensare a nient'altro.

Con la coda dell'occhio, continuò a guardare la sua ragazza, e vide che non smetteva di seguirlo con lo sguardo nemmeno per un momento, cosa che lo fece sentire imbarazzato e felice allo stesso tempo.

Quando la canzone finì, la vide applaudire insieme a tutti gli altri, e vide che sorrideva più di prima, guardandolo orgogliosa, e questo lo fece sentire benissimo, perché solo con lo sguardo, lei gli stava comunicando che le era piaciuta l'esibizione, ed era orgogliosa di lui perché sapeva quanto si fosse impegnato.

Purtroppo quel giorno non riuscì ad avere qualche minuto per parlarle da solo, ma poté soltanto guardarla dal palco, o dal backstage, e questo lo rattristò un pochino, ma sapeva di non poterci fare nulla.

Non se la sentiva ancora di dire a tutti della loro relazione, anche se non sopportava poterla vedere dal vivo, ma non potersi avvicinare a lei.

Infatti, il fatto di averla fisicamente davanti a lui, e non potersi avvicinare per le altre fan e persone che non sapevano di loro, era ancora più insopportabile che poterla sentire solo tramite chiamate, messaggi e lettere.

Cercò comunque di non farsi troppo influenzare da questi suoi pensieri.
Non voleva sembrare triste davanti alle sue Army che erano venute per vedere il loro nuovo comeback, e quindi cercò di nascondere al meglio le sue emozioni, e mostrarsi felice di essere lì con loro.

Però, non riuscì a nascondere proprio a tutti quelli che stava pensando in quel momento.

Infatti, due persone in particolare, senza contare la ragazza, che aveva notato qualcosa di strano nel maknae, lo guardarono più volte con la coda dell'occhio, senza farsi notare, per poi scambiarsi un'occhiata confusa, anche se non dissero nulla.



Nulla, finché...

- Che succede? Non sei convinto di come sei andato oggi? - gli chiese Taehyung sottovoce, quando tornarono nei camerini, una volta finito il live.

Jungkook lo guardò per qualche secondo, sorpreso dalla domanda, anche se effettivamente, tanto sorpreso non era.
Infatti, sapeva benissimo che ogni volta che qualcosa lo turbava o comunque aveva la testa altrove, Taehyung e Jimin se ne accorgevano subito, e non esitavano a fare domande una volta che si trovavano faccia a faccia con lui.
Mentre parlava Taehyung, infatti, arrivò anche Jimin, avendo sentito la domanda posta.

- No... non è niente... davvero. - disse il ragazzo sentendosi messo alle strette.

Sapeva che quei due non si sarebbero arresi al suo primo no, e avrebbero continuato a porre domande, finché non avessero ricevuto una risposta soddisfacente.

- Lo sai che non sei capace di mentirci, vero Kookie? - disse Jimin, avvicinandosi al maknae per guardarlo in viso.

Fortunatamente, gli altri membri del gruppo stavano riposando o pensando ad altro, e quindi non li sentirono parlare, o pensarono che stessero solo parlando di cose loro, quindi Jungkook si sentiva un po' più sollevato.

Infatti, già doveva pensare a come cambiare argomento con Taehyung e Jimin, per non parlare di lei, se avesse avuto addosso anche tutti gli altri, sarebbe stato peggio, o avrebbe finito per rivelare tutto.

E lui a questo, non si sentiva ancora pronto.

È vero che a Jimin e Taehyung avrebbe preferito non nascondere nulla, ma dato che ormai era passato parecchio, aveva paura che se avesse iniziato a parlare in quel momento, loro se la sarebbero presa proprio perché lui non aveva parlato prima con loro di una cosa così importante.

E soprattutto, in quel momento dovevano pensare al loro lavoro e a quello che li aspettava il loro comeback, che era la cosa più importante, quindi preferiva restare in silenzio.



Quando tutti si furono cambiati, uscirono un'ultima volta sul palco, per salutare e ringraziare tutte le fan che erano venute quel giorno a vederli.

Jungkook incontrò subito lo sguardo della ragazza, essendo proprio davanti a lei, e non riuscì a nascondere il sorriso che si formò sulle sue labbra vedendola ricambiare lo sguardo, nonostante fosse molto rossa in viso.

In quel momento, avrebbe davvero voluto baciarla, ma cercò di trattenersi il più possibile.



Quando tornarono al dormitorio però, dopo aver mangiato e fatto la doccia, si chiuse in camera, mettendosi sul letto mentre fece partire la video chiamata con lei.

Rispose poco dopo, e il ragazzo notò che anche lei era già stesa sul letto, ma felicissima di poter parlare con lui.


Quello che non sapeva Jungkook però, era che mentre lui stava parlando con la ragazza, qualcuno era passato davanti alla sua porta, e aveva sentito la voce di lei, essendo una video chiamata, e sul volto di questa persona, era apparso un ghigno furbo.

Forse aveva capito a cosa stesse pensando il maknae qualche ora prima, e il motivo per cui ultimamente sembrasse a volte da un'altra parte.

Iniziarono così i vari live e interviste che tennero il gruppo parecchio impegnato nei giorni seguenti, ed infatti, erano ancora più rari i giorni in cui Jungkook poteva chiamarla e sentire la sua voce, e questo non fece altro che aumentare il fatto che gli mancasse infinitamente.

Passavano i giorni tra prove, live, interviste, registrazioni di nuovi episodi da caricare sul loro canale, e ogni giorno, finivano sempre così tardi che avevano appena il tempo di farsi una doccia, per poi cadere tra le braccia di Morfeo per la stanchezza fino al mattino seguente.

Ovviamente questo per loro non era affatto un peso, dopotutto stavano facendo quello che amavano di più fare, quindi la stanchezza era per lo più solo fisica.

Quando aveva qualche momento di pausa, Jungkook riguardava le loro foto insieme che aveva sul telefono, o che le aveva scattato di nascosto quando si vedevano, e non riusciva a non sorridere ogni volta, ricordando il momento esatto in cui aveva scattato quelle foto.

Senza che lei lo sapesse, l'ultima volta che si erano visti loro due da soli, le aveva fatto un piccolo video, e gli piaceva riguardarlo ogni volta che poteva.



Anche in quei momenti, qualcuno si accorse di quanto fosse concentrato sul telefono, anche se non seppe cosa esattamente stesse guardando il maknae.



Dal loro comeback erano ormai passate due settimane, e da quel che sapevano, sarebbero stati impegnati anche nelle due successive.

O almeno, questo era quel che credevano.



Infatti, pochi giorni dopo, il manager li chiamò per parlare a tutti loro, e disse che quella era l'ultima settimana in cui sarebbero stati impegnati, e che avevano deciso di lasciare loro una settimana libera, dato che in quei giorni avevano lavorato parecchio.

I ragazzi non credevano alle loro orecchie, e si guardarono confusi.

Stava parlando sul serio, o li stava prendendo in giro?

Questo era il pensiero che passò tra le menti di tutti i ragazzi, ma il manager assicurò loro che non li stava affatto prendendo in giro, e che quella settimana se la meritavano.

Tutti furono felici, dato che volevano riposarsi un po'.

Tutti tranne uno.

Jungkook infatti, non appena realizzò che quello non era un sogno, aveva un unico pensiero per la testa.

Lei.

Durante quella settimana di pausa, avrebbe potuto vederla, stare di nuovo solo con lei, e magari passare più di qualche ora insieme.

Certo, voleva anche stare insieme ai suoi hyung, magari visitando qualche posto sconosciuto insieme, o semplicemente stando in loro compagnia a divertirsi.

Però il fatto di poter vedere molto raramente la sua ragazza, aumentava il suo desiderio di stare con lei per un po'.

Solo questo pensiero lo elettrizzava, ma gli venne in mente anche un'altra cosa, una cosa molto importante.

Non aveva i soldi per andare da lei.

Certo, non è che proprio non ne avesse, ma non voleva usare quelli che aveva guadagnato con il suo lavoro, e comunque, non poteva nemmeno usarli come voleva lui quei soldi.

Non si spiegava il motivo, non avendo avuto questo problema le altre volte che era andato da lei, ma questa volta, avendo la probabile possibilità di stare di più con lei, voleva che tutto fosse... diverso.



Questo pensiero lo tormentò tutta la notte quel giorno, e il mattino dopo... trovò una possibile soluzione.

Decise infatti che durante quei giorni che gli restavano prima della loro settimana di vacanza, avrebbe approfittato di qualsiasi pausa per cercarsi qualcosa che gli facesse guadagnare la somma necessaria per andare a trovarla.

Per farlo aveva solo una settimana, che forse non sarebbe nemmeno bastata a fargli avere la cifra necessaria, ma voleva provarci comunque.

Voleva fare qualcosa di speciale per andare da lei, quindi quel giorno, dopo le prove, fece un giro in centro, chiedendo se qualcuno cercava del personale per qualche giorno.

Purtroppo non trovò granché, infatti alcuni posti cercavano personale, ma lui non poteva coprire quegli orari di lavoro, avendo ancora il suo a tenerlo occupato la maggior parte del giorno.

Decise di tornare al dormitorio, un po' deluso che il suo piano fosse andato a rotoli così in fretta, ma si bloccò poco dopo.

Infatti, poco distante dai negozi di quella via, c'era un tizio che indossava un vestito da orso, e distribuiva volantini alla gente, ma sembrava parecchio impacciato.

Si avvicinò a lui, e questi gli diede un volantino, e quando Jungkook lo lesse, vide che si trattava di un negozietto che aveva appena aperto, e cercava di farsi pubblicità.

Si diresse quindi verso questo negozio e, una volta entrato, chiese se cercavano del personale, e quello che probabilmente era il capo del negozio, gli disse che gli serviva qualcuno che distribuisse i volantini.

Jungkook e quel signore parlarono per qualche minuto, poi lui uscì dal negozio con un'espressione soddisfatta.

L'aveva trovato.

Non aveva specificato che lavoro facesse, ma aveva spiegato a quell'uomo che cercava un lavoretto per qualche giorno, perché voleva guadagnare qualcosa per un viaggio, e che aveva poche ore a disposizione.

L'uomo gli disse che l'avrebbe preso molto volentieri, e che la paga si basava su quanti volantini riusciva a dare, e quindi a quante persone avrebbe fatto conoscere il negozio.

Jungkook era felice di aver finalmente trovato qualcosa, e si convinse che avrebbe fatto il possibile per raggiungere la cifra che gli serviva.


Appena tornato al dormitorio, cercò subito il volo che avrebbe dovuto prendere, e fece quindi il calcolo dei soldi che gli sarebbero dovuti servire.

Dopodiché, chiamò la ragazza, ma non le parlò minimamente di quello che aveva fatto quel giorno, ne del fatto che avrebbero avuto una settimana libera.
Voleva tenerle tutto segreto per farle una sorpresa.
L'unica cosa che le chiese, era se la settimana dopo era impegnata, ma quando lei chiese il motivo di tale domanda, lui restò vago, dicendo che era solo curioso e per sapere quando poteva sentirla.



Dal giorno seguente, quando non aveva prove o altro, andava a distribuire volantini, anche lui vestito da orsacchiotto, e cercò di attirare l'attenzione dei passanti ballando un po', non sapendo come altro fare altrimenti, ma non ebbe proprio il risultato sperato.

Infatti, ogni giorno, quando finiva il turno, il capo gli consegnava la busta contenente i soldi che aveva guadagnato quel giorno e, anche se la cifra non era sempre la stessa, dopo tre giorni non era ancora arrivato nemmeno alla metà della cifra che gli serviva.

Se continuava così, nei quattro giorni seguenti che mancavano alla sua settimana libera, non avrebbe comunque guadagnato abbastanza.

Si sedette sulla panchina vicino a lui, togliendosi la testa dell'orso, che era davvero pesante da tenere per un po' di tempo in testa, e abbassò lo sguardo tristemente.

Voleva davvero andare da lei, e facendolo come se fosse un ragazzo normale, non un idol, per questo aveva deciso di non usare i soldi che guadagnava con quel lavoro, però se continuava così, non sarebbe mai riuscito nemmeno a prendere l'aereo, figuriamoci raggiungerla in qualsiasi modo.

Riportò il costume al negozio, come faceva tutti i giorni, e poi tornò al dormitorio.

Quel giorno era così a terra, che non si accorse che qualcuno stava tornando con lui.



Non appena entrato nel dormitorio, si diresse verso la sua camera, per mettere i soldi guadagnati quel giorno insieme agli altri che teneva in una busta nel comodino vicino al letto.

- Dove sei stato oggi? - chiese Taehyung, facendo capolino dalla porta della camera.

Jungkook sussultò sentendolo parlare, dato che stava ancora sistemando i soldi nella busta, che cercò di nascondere in fretta per poi girarsi verso di lui.

- A-a fare un giro... - disse, risultando però poco convinto.
- Un giro dove? - chiese ancora Taehyung, guardandolo con sospetto.

Sapeva che il maknae gli stava nascondendo qualcosa, e voleva capire cosa.

- Ehm... - iniziò Jungkook, pensando ad una scusa da inventare.
- Come mai prima eri in centro vestito da orso? - chiese Jimin, sbucando vicino a Taehyung.

Jungkook si strozzò con la sua saliva appena sentì quello che aveva detto Jimin, e sentì le guance in fiamme.

Quando l'aveva visto?

- Vestito da orso? - chiese Taehyung, guardando confuso Jimin.
- Sì, l'ho visto poco fa quando stavo tornando qui. L'ho visto riportare il costume in un negozio e uscire con una busta in mano. - disse Jimin guardando Tae, per poi girarsi verso Jungkook.- Che stavi facendo? -

Jungkook li guardò entrambi per qualche minuto, in silenzio, pensando a cosa dire.

Infine, si decise.

Fece entrare i due ragazzi nella sua camera, facendoli sedere sul suo letto e, dopo aver chiuso la porta, iniziò a parlare loro di quello che voleva fare, e soprattutto, che lo stava facendo per andare ad incontrare lei.

I due ragazzi lo guardarono con occhi sgranati, sorpresi dalle sue parole e da quello che stava rivelando.

- E quando pensavi di dircelo se non ti dicevamo niente adesso?! - disse Jimin quando lui finì di parlare, guardandolo sorpreso.
- Ora capisco perché eri così fissato a portarti ovunque le lettere, e a guardare qualcosa al telefono. Hai delle sue foto vero? - chiese Taehyung, guardandolo con un sorrisetto malizioso quando finì di parlare.

Jungkook a quel punto arrossì.

- Come...? - chiese, rivolto a Taehyung.
- Ti ho visto qualche giorno fa che fissavi il telefono e non riuscivi a smettere di sorridere, però non sapevo cosa stessi guardando, ma adesso l'ho capito. Dovresti vederti quando parli di lei, sei proprio innamorato cotto. - disse, sorridendo.
- Ehi! - rispose Jungkook, mettendo un tenero broncio.

Dopo qualche secondo di silenzio, in cui i ragazzi si scambiarono uno sguardo, scoppiarono tutti a ridere, soprattutto perché Jungkook aveva accentuato il suo broncio.

- Quindi adesso continuerai a distribuire volantini per tutta la settimana, sperando di arrivare alla cifra che ti serve? - chiese Taehyung qualche minuto dopo.
- Beh, l'idea era quella... - rispose Jungkook, abbassando tristemente lo sguardo.
- E se non arrivi alla cifra? Puoi sempre usare i soldi che hai già, come hai già fatto le altre volte no? - chiese Jimin.
- Se lo facessi avrei cercato un part time per nulla... vorrei non usare quei soldi... - disse Jungkook, mordendosi il labbro inferiore.
- Jimin, non hai capito cosa ha detto prima il nostro Kookie? Vuole andare da lei e farle una sorpresa come farebbe un ragazzo qualunque, non uno famoso come noi. Quindi non avrebbe senso usare i soldi che guadagna con il nostro lavoro. E poi ti ricordo che quei soldi non possiamo usarli come ci pare e piace ogni volta che vogliamo. - disse Taehyung, guardando Jimin seriamente.

Jimin rimase un attimo a guardare Taehyung, per poi guardare il maknae.

Pensandoci, anche lui se avesse avuto una ragazza, non voleva approfittare del fatto di essere famoso per poterla andare a trovare quando poteva, ma avrebbe fatto qualcosa di simile a quello che stava facendo Jungkook.

- Quindi che farai se non arrivi alla cifra che ti serve? - chiese ancora, guardandolo.
- Non lo só... - rispose il maknae quasi sussurrando.

Non voleva pensare a questa possibilità.
Non voleva pensare di non riuscire a farcela.
Non l'avrebbe sopportato.

Non voleva passare una settimana di libertà, senza però riuscire comunque a vederla...

Taehyung guardò il maknae qualche secondo capendo, almeno in parte, quello che stava provando, e con un cenno del capo, fece segno a Jimin che forse era meglio lasciare il ragazzo da solo, e Jimin si alzò subito, per poi uscire dalla camera.



- Quanto gli daranno a quel part time? - chiese Jimin una volta fuori e lontano dalla camera di Jungkook.
- Non lo só, ma non credo abbastanza da farlo arrivare alla cifra che gli serve. Mancano solo pochi giorni, non ce la farà in tempo. - disse tristemente Taehyung.
- Aspetta, e se... - iniziò Jimin.

Quando finì di parlare, Taehyung lo guardò a bocca aperta, non credendo inizialmente alle sue parole, che le avesse pronunciate sul serio.
Quando poi realizzò che il suo hyung non stava affatto scherzando, e che parlava sul serio, decise di seguire la sua idea, anche se non sapevano come avrebbero fatto.



Il mattino seguente, Jungkook si concentrò completamente nel suo lavoro, cercando di pensare il meno possibile a qualsiasi altra cosa.
Mancavano solo altri tre giorni, e iniziò a sentire un po' di tristezza impossessarsi di lui.

Non era altissima la cifra che gli serviva, ma quello che aveva guadagnato in quei giorni, non gli si avvicinava nemmeno minimamente, quindi, anche se involontariamente, un po' si stava arrendendo.

Quello che faceva più male, era che tutto quello lo stava facendo per lei.
Se l'avesse fatto per qualcun altro, avrebbe semplicemente rimandato il giorno, anche se ci sarebbe rimasto male comunque, ma sapendo di farlo per rivedere lei, e sapendo che era più alta la probabilità di non riuscire, si stava lentamente abbattendo.



Senza che se ne rendesse conto lui stesso, questo suo "abbattersi", se così si poteva definire, nel lavoro non si notava, ma quando erano tutti al dormitorio, si notava eccome.

Infatti, Taehyung e Jimin conoscevano già il suo stato d'animo in quei giorni, sapendo cosa stava facendo che gli altri membri non sapevano, ma questi ultimi, iniziarono a tenerlo d'occhio quando potevano, non sapendo cosa gli stesse succedendo, ma non volendo comunque essere troppo invadenti e chiedergli cosa avesse, pensando che magari, di qualsiasi cosa si trattasse, lui non ne volesse parlare.



Jungkook continuò comunque ad andare al part time fino alla fine della settimana, e l'ultimo giorno, approfittando di un momento di pausa in cui non passava nessuno, tolse la maschera del costume, per prendere un po' d'aria, e si mise a guardare il telefono.

Trovò un messaggio della ragazza, che gli chiedeva se era libero per chiamarlo, e lui, guardandosi intorno per vedere se arrivava qualcuno, la chiamò direttamente senza rispondere al messaggio, e sperò che lei rispondesse, dato che gli aveva scritto qualche ora prima, e lui l'aveva visto solo in quel momento.

La ragazza rispose dopo il secondo squillo, e sentì che era davvero felice di sentirlo.
Gli disse che il suo datore di lavoro le aveva dato una settimana di ferie, ma che lei non aveva idea di cosa poter fare quella settimana.
Infatti, le amiche che aveva lavoravano in quei giorni, quindi non poteva andare da qualche parte con loro, e disse anche che lei avrebbe voluto passare quella settimana con lui, ma sapeva benissimo che era impossibile, dato il lavoro che faceva.

Jungkook a quelle parole si morse il labbro inferiore, forse esercitando un po' troppa forza, rabbuiandosi un po' pensando a quanto era arrivato con il lavoro part time che stava facendo, e che non era abbastanza per raggiungerla.

Lei, non avendo ricevuto risposta, gli chiese se fosse successo qualcosa, ma lui negò, non volendole dire nulla.

Dentro di sé, aveva una piccola speranza, anche se sapeva benissimo com'era la realtà.

Restò a parlare con lei qualche altro minuto, in cui era riuscito a tornare un po' felice grazie al sentire la sua voce, poi riattaccò e riprese il suo lavoro.



Tornato al dormitorio, si lasciò andare sul divano, prendendo un foglio e una penna dalla sua camera.

Scrisse solo poche righe, poi, dopo aver piegato il foglio ed esserselo messo nella tasca della camicia, chiuse gli occhi, ormai esausto, appoggiando la schiena allo schienale del divano.

Appena entrato, aveva notato che il dormitorio era vuoto, come se gli altri erano tutti usciti.

Ma non riuscì a chiedersi dove potessero essere, perché la stanchezza prese il sopravvento su di lui, e lo fece cadere tra le braccia di Morfeo.



Venne svegliato qualche ora dopo da un peso che si posò sulle sue gambe, e che quando aprì gli occhi, constatò appartenesse al corpo di Taehyung.


Si ritrovò circondato dai suoi hyung, che lo stavano tutti guardando.


- Che succede? - chiese confuso, mentre li guardò.

Namjoon lo guardò per qualche secondo, poi si allungò verso di lui, sfilandogli il foglio che si era infilato nella tasca della camicia prima di addormentarsi, e aprendolo.

- Quando ci rivedremo, devo dirti una cosa importante. Posso dirtela solo di persona, avendoti davanti a me. - lesse ad alta voce, attirando l'attenzione di tutti.

Jungkook si sentì arrossire completamente, e si allungò verso Namjoon per riprendere la lettera, prima che continuasse a leggerla.

Quando ebbe finalmente di nuovo quel foglio tra le mani, sentì qualcosa di leggero colpirlo alla testa, e quando si girò alla sua destra, per vedere cosa lo aveva colpito, si ritrovò davanti agli occhi un biglietto aereo, e Jin che gli stava sorridendo.

- Cos-? - iniziò, sempre più confuso, ma venne interrotto.
- Pensavi di fare tutto da solo ed arrenderti all'ultimo? - chiese Jimin, sorridendo.
- Come...? - chiese Jungkook, guardandolo.
- La sera che hai detto la verità a me e Taehyung, mi è venuta quest'idea, vedendo quanto ci tenessi a vedere lei, così ne ho parlato con Taehyung. In realtà, pensavamo di aiutarti solo noi ma... - iniziò a spiegare Jimin.
- Ma in questi giorni, anche se mentre lavoravamo non si notava, quando ti vedevamo durante le pause o qui al dormitorio, sembrava che qualcosa ti turbava, ma non volevamo essere troppo invadenti facendoti domande a cui forse non volevi nemmeno rispondere. Jimin ci ha raccontato tutto qualche giorno fa, anche il suo piano, e così abbiamo deciso di aiutarlo. - finì Jin.
- E come... insomma... - chiese il maknae, guardandoli a bocca aperta.
- Io e Jin abbiamo aiutato un benzinaio, io mi occupavo di fare la benzina, e Jin lavava le macchine. Hoseok e Jimin hanno trovato un posto come cameriere e lavapiatti in un ristorante, Yoongi consegnava le pizze, e Taehyung ha fatto il cassiere in un supermercato. - spiegò Namjoon.

Jungkook non riusciva ancora a crederci.
Tutti i suoi hyung lo avevano aiutato ad avere la possibilità di andare da lei, nonostante lui non avesse mai parlato con loro di questo, e per farlo, avevano anche usato le poche ore che avevano libere quella settimana.

Si sentiva felice, perché poteva andare davvero da lei, ma una parte di lui, si sentiva un po' triste, per non aver mai detto nulla ai suoi compagni.

- Scusate... - sussurrò, lo sguardo puntato sul biglietto aereo posato sulle sue gambe.
- Per cosa? - chiese Yoongi.
- Per non avervi mai detto nulla di lei. Per avervelo nascosto. E per avervi fatto lavorare in più per aiutarmi. - disse, sentendosi un po' in colpa.
- Pabo! - disse Yoongi, dandogli una leggera pacca sulla testa. - Primo. Non sei stato tu a dirci di aiutarti, l'abbiamo fatto di nostra spontanea volontà. Quindi non sentirti minimamente in colpa per questo. E secondo, più importante, ti conviene muoverti a prepararti, perché quel biglietto è per il volo di stasera, e mancano poche ore prima che parta. Hai giusto il tempo di prepararti una valigia. -

A quelle parole Jungkook spalancò gli occhi, controllando il biglietto.

Yoongi aveva ragione, il volo era previsto per quella sera, e lui non aveva ancora preparato nulla.

- Muoviti! - disse Taehyung, dandogli una leggera spinta per farlo alzare.

Corse in camera sua, afferrando un trolley e uno zaino, iniziando a riempirli con quello che gli serviva.



Quando fu pronto, Jin lo accompagnò fino all'aeroporto, mentre gli altri si lasciarono andare sul divano, sfiniti.

Anche se erano stanchi per aver lavorato più del solito, e in lavori in cui non erano molto bravi, sul viso di ognuno di loro c'era un sorriso, perché erano felici di aver aiutato il loro maknae.


Quando Jungkook atterrò, si guardò intorno una volta fuori dall'aeroporto, cercando di ricordarsi la strada per raggiungerla.
C'era stato solo un paio di volte dove abitava lei, ma si era promesso di ricordarsi sempre la strada, nel caso decidesse di farle una sorpresa, come in quel caso.

Arrivò al posto di lavoro della ragazza, che sapeva lavorava fino a tardi, e restò ad aspettarla.

Non sapeva l'orario preciso in cui finiva, dato che lei stessa gli aveva detto che non era sempre lo stesso.

Ad un certo punto però, sentì il rumore di una bici che viene trascinata, e che si fermò poco dopo, vicino a lui.

Prima che riuscì a girarsi per guardare in faccia la persona che si era fermata...

- Jungkook... - si sentì chiamare.

Nel momento in cui incontrò gli occhi della persona che si era fermata infatti, non riuscì a non sorridere, trovandosi i suoi occhi che lo fissavano, e non lo stavano facendo attraverso uno schermo o da lontano mentre lui era sul palco, lo stavano guardando a pochi centimetri da lui, e stavano luccicando.

Infatti, notò che la ragazza cercò di abbassare lo sguardo, per nascondere il fatto che le era appena scesa una lacrima.
Jungkook si avvicinò a lei, e le accarezzò la guancia.

- Non è un sogno vero? - chiese lei con un filo di voce, facendo sorridere di più il ragazzo.
- No. Ci hanno dato una settimana libera, e io volevo passarla con te. - disse lui, avvicinandosi di più.
- Quando te l'hanno detto? - chiese lei, guardandolo.
- Settimana scorsa. Non ti ho detto nulla perché volevo farti una sorpre- - disse, ma si interruppe.

Infatti, lei aveva lasciato andare la bici, facendola cadere malamente a terra, e lo aveva abbracciato.

- Ehi. - disse Jungkook, senza smettere di sorridere.

Lei non disse nulla, ma lo strinse più forte.

Intenerito, iniziò ad accarezzarle la testa, stringendola a sua volta a sé, e nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.


Restarono così per un po', poi Jungkook le raccolse la bici, e insieme si diressero verso la casa della ragazza, dove sarebbero stati insieme per qualche giorno.

Quella settimana non l'avrebbero scordata facilmente, anche perché nonostante stessero insieme ormai da due anni, Jungkook, dopo il giorno in cui si erano dichiarati, non le aveva più detto quelle due parole importanti, non trovando mai la situazione giusta per farlo, dato che potevano vedersi solo pochissimo, ma quella settimana gliele ripeté in continuazione, ogni volta che poteva.

Anche se per qualsiasi tipo di motivi non potevano stare insieme per molto tempo, i sentimenti che provavano l'uno per l'altra non cambiarono mai, e approfittarono di qualsiasi momento buono per vedersi ogni volta che potevano.





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- Angolo Autrice -


Ecco la seconda delle tre one shot che avevo intenzione di scrivere in questi giorni.
Allora, spero sia uscita bene. (incrocio le dita)
Volevo provare a scrivere una storia in cui non usavo un nome per la ragazza presente nella storia, quindi possiamo dire che questa one shot è una specie di esperimento.
Inoltre, per questa storia mi sono ispirata (nel caso non si fosse capito) al video di For You dei BTS, che è il video che io amo più di tutti tra i loro, non tanto perché è incentrato su Jungkook, per quanto lui mi piaccia, ma mi piace proprio la storia che racconta diciamo.
Il fatto che lui riceva lettere da lei e la chiami, ma non ha la possibilità di raggiungerla perché guadagna troppo poco, e alla fine arrivano gli hyung ad aiutarlo.
È il video, a mio parere, più dolce che ho visto in assoluto, e ad essere sincera, un po’ mi ci rivedo, perché anche io farei tutto il possibile per andare a vedere di persona una persona a cui sono molto legata, ed infatti è quello che ho fatto per andare a conoscere di persona la mia migliore amica, dopo due anni che ci conoscevamo solo tramite internet.
Sò che alcune cose sono diverse rispetto al video, come ad esempio il fatto che gli altri membri non sapessero che Jungkook stesse con questa ragazza, e lo scoprono solo mentre lui sta cercando di guadagnare la cifra che gli serve, ma ho cercato di adattarla al fatto che loro sono idol, mentre nel video non lo è (correggetemi se sbaglio), e quindi non volendo creare scandali, Jungkook ha deciso di tenere tutto segreto, anche se poi alla fine l'hanno scoperto.
Inoltre, il fatto che la ragazza abbia gli occhi azzurri, l'ho fatto perchè gli occhi azzurri sono... non sò come definirli, insomma, piacciono (per qualche motivo a me sconosciuto) e comunque è un colore che gli asiatici non hanno, a meno che non mettono le lenti colorate, almeno credo, per questo la ragazza li ha di quel colore.
Spero di non aver raccontato gli eventi troppo velocemente, o averli resi confusi.
Fatemi sapere la vostra opinione, se volete, accetto tutti i commenti, dato che senza quelli, non so bene come migliorarmi o a cosa devo fare più attenzione.
Spero vi sia piaciuta.

P.S. S.K. Di Busan, che sarebbe la terza one shot che volevo portare, non sarà più una one shot, ma sarà una storia di (credo) 5 capitoli, perché è troppo lunga.
Devo ancora iniziare a scriverla, ho pronte solo le idee da seguire per il testo, e dato che ho solo questa settimana libera, prima di riprendere a lavorare (tranne domani che sono impegnata quasi tutto il giorno), non so dirvi una data per quando inizierò a scriverla, anche perché questa storia sarà diversa da quelle che ho scritto finora, vi avviso che non ci sarà nulla di dolce o romantico come ho sempre scritto, quindi per me è un po’ difficile da scrivere, ma ci voglio provare comunque.

Fatemi sapere se questa storia vi è piaciuta.
Alla prossima <3

   
 
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