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Autore: The_RoadSoFar    27/08/2018    0 recensioni
6 Aprile 1953, New York City. Ore 4:01. In un'ospedale della caotica città che non dorme mai, un evento del tutto fuori dall'ordinario cambia letteralmente il mondo allora conosciuto. Da quel giorno, un nuovo tipo di umani entra nella storia: i Niju, uomini dotati di due anime, una umana e una non, dotati di capacità fuori da ogni comprensione..
13 Settembre 2018, Tokyo. Ore 8:01. Nell'Istituto Niju di Tokyo la 17a generazione di Niju comincia le lezioni per diventare Niju idonei alla società. La sezione 1-B, formata da 19 studenti provenienti da ogni angolo del mondo, affronterà sin dal primo giorno una sfida: la professoressa giapponese ventiseienne appena messa in ruolo, Amaya Nukuchi, con un carattere particolare e una katana che porta sempre con sé...
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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La lama di una spada

è una storia inenarrabile;

l'anima di una persona

è una storia vivente.

 

 

 

 

 

New York City, 6 Aprile 1953 – 04:01 AM

 

 

La data in cui tutto cambiò. Il mondo intero, cambiò. Avvenne tutto al New York-Presbyterian Hospital, in quella notte. Solita routine, soliti feriti, soliti malati, soliti parti. O almeno così credeva il dottor James Culligan, 45 anni, medico da 19, che doveva gestire l'ennesimo parto. Un classico. Informato dall'infermiera di servizio del reparto, di corsa a cambiarsi: camice, guanti, mascherina, tutto rigorosamente sterile. Sala parto, una delle tante. Con lui il suo solito team, pronto ad assisterlo. Certo, non a quello che sarebbe accaduto. La donna, bianca, capelli rossi, pelle pallida, sudata, ferita alla testa, come se avesse preso una botta, era giunta fin qui da sola con una macchina. Nulla di particolare, se non fosse che la donna non era cosciente: infatti, nonostante fosse sul punto di partorire, non sentiva nulla, niente, nessuno riusciva a svegliarla, come se fosse morta, ma non lo era. Il battito era regolare, solo, era incosciente, priva di sensi. Eppure, dal suo grembo la nuova forma di vita trepidava ad uscire, come se avesse una propria coscienza. Il dottor Culligan non sapeva trovare alcuna spiegazione logica, ma doveva svolgere comunque il suo lavoro: quel bambino o bambina che fosse, doveva nascere. Durò meno del previsto. Ore 4:01 AM sull'orologio della sala parto. E' nato. Un maschio. 3 chili e 7. Tutto nella norma, tranne per una cosa. Il bambino non piangeva. Respirava, certo, al ché pensarono che fosse muto. Affatto. Il bambino emetteva suoni simili a parole, come se volesse parlare. Stupore generale. La madre del bimbo, invece, perisce appena il bambino nasce. Come se fosse stato quel bambino a tenerla in vita. Lo stupore più grande, però, avvenne qualche ora più tardi. Nella culla, infatti, il bambino aveva qualcosa in più: due piccole ali sulle spalle. Si grida al miracolo, al divino, il nuovo messia. Il dottor Culligan, però, è l'unico che nota, nella frenesia generale, che quel bambino di sole poche ore di vita, con due piccole ali sulle spalle, ha aperto gli occhi e ha sorriso, come se fosse divenuto qualcun altro. Come se fosse divenuto qualcos'altro...

 

 

 

Fiamme. Ovunque. Questo è quello che aveva visto il dottor Culligan dopo aver ripreso conoscenza. Cosa è successo? Semplice. Subito dopo aver visto quel bambino sorridere e aprire gli occhi, finalmente urlò: ma non un pianto, un boato. Un esplosione. Il dottore aveva fatto in tempo ad abbassarsi, altri non erano stati più veloci. L'intero reparto in fiamme. Tutti morti, lui ferito ad una gamba e in parte ustionato. Tenta di alzarsi, ce la fa, ma a fatica. Guarda in giro. Guarda quella culla da lontano. Il bambino non c'è più. Scomparso, del tutto. Delle 134 persone di quel reparto, fu l'unico sopravvissuto. Dottor James Culligan, 45 anni, medico da 19. Il primo nella storia ad averlo visto. Il primo nella storia ad aver iniziato a studiarli, da quel giorno. La notizia subito si sparse nel mondo. Da quell'anno, negli ospedali di tutto il mondo nascevano questo tipo di bambini: nuovi umani. Il dottor Culligan, insieme ad una grande equipe di esperti, a lungo studiarono questo tipo di nuovo umano, e alla fine, la rivelazione: gli esseri umani possiedono un'anima. Tale rivelazione fu possibile solo grazie al genio dello scienziato tedesco, ex nazista, Jacob Berger e all'invenzione del giapponese Hiroto Otsumaki, una macchina in grado di vedere oltre la normale anatomia dell'uomo, il Soul Cube. Così venne chiamato. Quello che sorprese gli scienziati fu non solo che tutti gli uomini possedessero un'anima, ma che questo genere di neonati ne potessero avere due. La cosa che però non si riuscirono a spiegare fu che nessuno di questi bambini e bambine fu uguale a quello del Presbyterian. Nessuno. E nessuno riuscì mai a ritrovarlo, nessuno. Dal giorno dell'attivazione del Soul Cube, il 9 Febbraio 1965, l'ONU prese una decisione che cambiò radicalmente il mondo: con voto unanime di tutti le nazioni membri di tale organizzazione, si prese la decisione di formare, in tutti e cinque i continenti, delle scuole specializzate dove questi bambini potessero imparare a gestire le due anime presenti nei loro corpi.
Il primo istituto ad essere aperto fu appunto quello di New York City, nel 1972, a tempo record, a Staten Island. Un edificio moderno, del tutto simile ad un'università, con un campus e dormitori per i ragazzi e le ragazze 'speciali'. Dopo molte discussioni su come dovessero essere chiamati questi nuovi umani, alla fine, lo stesso dottor Culligan coniò, insieme al professore Otsumaki, questi nuovi individui. Nijujinkaku. Per abbreviare, Niju. Un termine che letteralmente significa '' doppia personalità '', a sottolineare chi fossero questi esseri. Tale termine fu approvato da tutti, persino da questi individui che, nel frattempo, avevano raggiunto un'età matura. Furono la prima generazione, quella che doveva formare quelli che sarebbero venuti dopo di loro. Man mano, vennero formati altri 23 istituti in tutto il mondo simili a quello di New York: 10 nelle due Americhe ( Washington, San Francisco, Los Angeles, Chicago, Atlanta, Vancouver, Ottawa, Città del Messico, San Paolo, Buenos Aires ), 8 in Europa ( Roma, Parigi, Londra, Madrid, Berlino, San Pietroburgo, Mosca e Stoccolma ), 3 in Asia ( Pechino, Hong Kong e Tokyo ), 1 in Oceania ( Sidney ) e 1 in Africa ( Johannesburg ), il più recente. Con il passare degli anni, il numero dei Niju è aumentato, anche se non in maniera esponenziale, tanto che, oggigiorno, costituiscono una piccolissima parte della popolazione mondiale. Questi, dopo aver ricevuto il diploma finale dopo 4 anni di studi e pratica, si sono ben inseriti nella società, nei lavori più disparati, ognuno secondo le sue capacità e le sue necessità.


Tuttavia, mai e poi mai venne ritrovato il bambino del Presbyterian. Le ricerche continuarono, senza esito. Il dottor Culligan morì il 22 Dicembre del 1987, a 79 anni, e con lui si spense l'indagine per ritrovare questo bambino. Ancora oggi, quel bambino, divenuto oramai anziano, è disperso e nessuno sa come ritrovarlo. Nessuno.

 

 

Sono passati precisamente 65 anni dal giorno in cui tutto cambiò. 16 generazioni di Niju. Secondo l'ultimo censimento datato 14 Gennaio 2017, i Niju, in tutto il mondo, sono 876.342. Eppure, pochi di loro cambiarono nuovamente la storia. Questa è la storia di quei pochi, ma anche quella di una spada.

   
 
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