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Autore: hertz    27/08/2018    0 recensioni
Sara è una tennista professionista, eterna promessa incompiuta. Riuscirà a superare i suoi limiti sportivi e, sopratutto, personali, per poter finalmente vivere la sua vita?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sara aveva brillantemente superato le qualificazioni e il primo turno del tabellone principale, battendo Clare Terence, numero 45 del ranking. Era stata felice sopratutto per come era maturata la vittoria, non aveva sofferto il gioco della statunitense ed era riuscita a esprimere il suo gioco senza sbavature e senza sprecare troppe energie. Ora avrebbe dovuto affrontare la Kilinova, numero 32 e in splendida forma, o almeno questo le aveva riferito il padre. 

Era riuscita anche a tenere la mente libera dai pensieri e dubbi che l'avevano attanagliata nelle settimane precedenti, quando giocava c'era solo lei e la sua racchetta. Poi aveva chiarito con Roberto e questo, anche se non lo avrebbe mai ammesso a voce alta, le dava una forza in più. E aveva pure risentito Martina, inizialmente la diciottenne le aveva risposto solo un Ok! che le aveva provocato fastidio, poi senza rendersene conto avevano iniziato a scambiarsi messaggi come vecchie amiche, parlando delle rispettive avversarie e dei tornei che avrebbero affrontato durante la stagione. Sara non aveva mai avuto un'amica nel circuito, per lei il tennis era passione ma anche un lavoro, e le tenniste di certo non erano famose per essere socievoli. 

Aveva scoperto inoltre che le piaceva parlare con Martina, non solo per la loro unica avventura sessuale, e nonostante la differenza di età si trovava a suo agio. Non avevano più parlato di Matteo ma entrambe sapevano che avrebbero dovuto affrontare l'argomento quando si sarebbero viste. Sara aveva deciso di voler frequentare ugualmente la ragazza, non sapeva ancora in che modo, però aveva uno strano potere sul suo umore e non voleva mandare tutto all' aria. Aveva ragione Roberto: lei non voleva una relazione in fondo quindi poteva godersi questa conoscenza senza troppe paranoie.

'Fosse semplice' - sussurrò guardandosi allo specchio e notando le terribili occhiaie - 'Dio Carli hai bisogno di una vacanza, sembri uno zombie' - continuò parlando all' immagine riflessa.

 

Sospirò e si lasciò cadere sul divano, sapeva che per una vera vacanza avrebbe dovuto aspettare ancora diversi mesi. Si massaggiò le tempie e accese il PC, visto che non riusciva a dormire avrebbe studiato la sua prossima avversaria. 

Era davvero una bella ragazza, sua coetanea ed in ascesa, aveva battuto quattro top ten negli ultimi due mesi e aveva una media di ace a partita davvero impressionante.

Veniva definita la sorpresa della stagione. Sara si soffermò sopratutto sul sorriso, possibile che non ci avesse mai fatto caso prima?

 

'Devo decisamente iniziare a seguire il tennis femminile' - disse sorridendo .

 

'Sarebbe ora' - rispose una voce facendola sobbalzare.

 

'Papà mi hai spaventata' - replicò la giovane chiudendo velocemente il notebook - 'Pensavo stessi già dormendo'

 

'Non riesco. Poi volevo dirti una cosa, so che dovrei aspettare la partita di domani ma odio mentirti' - iniziò il padre facendola diventare improvvisamente seria - 'Ehi tranquilla, la mamma e Claudio stanno bene.' 

 

'Ok' - disse con un filo di voce - 'Qualcosa di grave?'

 

'No. Però temo mi detesterai, l'ho fatto solo per il tuo bene. Domani dopo la partita hai un'intervista, so che non ti piacciono ma sei la seconda giocatrice italiana nel ranking e sappiamo bene che in poco tempo supererai anche Arrenghi.' - l'uomo si fermò aspettando una replica della figlia ma vedendola zitta continuò - 'Il direttore mi ha promesso che sarà veloce, tanto avrebbero scritto qualche articolo a prescindere, tanto vale sia tu a dire le cose. No?' 

 

Sara continuò a stare in silenzio, non capiva perché si era permesso di prendere questa decisione, sapeva quanto odiasse le interviste, la rendevano impacciata e timida. E odiava i giornalisti. 

 

'Per quale testata?' - disse infine 

 

'TennisPiù' - replicò subito il padre - 'Son perdonato?'

 

Sara scosse la testa e gli fece mezzo sorriso. L'avrebbe perdonato. Come sempre. 

 

'Ora proverò a dormire' - gli disse abbracciandolo leggermente - 'Domani non sarà semplice'

 

Il padre annuì e lasciò sola, sperava solo che l'intervista non l'avrebbe distratta dalla partita.

 

La partita contro la numero trentadue durava ormai da più di due ore, le giovani erano un set pari e sul 6-5 per Sara in quello decisivo. Sara stava sbagliando davvero poco, solo qualche doppio fallo di troppo nel primo set, e la Kilinova stava dimostrando di non essere un fuoco di paglia. Però non poteva buttare alle ortiche un'occasione simile, arrivare al terzo turno in uno Slam significava recuperare tante posizioni nel ranking e rientrare finalmente nella Top 100 e cercare di raggiungere nuovamente il suo miglior ranking. Sentiva la stanchezza ma cercò di rimanere concentrata, non poteva permettersi di perdere a questo punto. 

Inoltre con una vittoria sarebbe riuscita ad affrontare meglio l'intervista. Inspirò profondamente e si concentrò solo sulla pallina, aveva a disposizione il match point. Il servizio non era la sua arma migliore ma in quel momento voleva solo chiudere la partita nel migliore dei modi. Non pensò tanto e riuscì a piazzare un ace perfetto. Strinse il pugno estremamente soddisfatta, in quel frangente si ricordò perché amasse tanto il tennis: la faceva sentire viva.

  
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