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Autore: Inevitabilmente_Dea    27/08/2018    0 recensioni
I Radurai, o quello che ne rimane, hanno finalmente attraversato il Pass Verticale che li ha catapultati in una nuova realtà che tutti ormai avevano dato per scomparsa.
Finalmente Elena, i Radurai e tutti gli altri Immuni hanno la possibilità di ricostruire la loro vita da zero, lontano dalle grinfie della W.I.C.K.E.D. e lontani dagli obbiettivi violenti del Braccio Destro.
Torture, esperimenti e sacrifici sono finalmente terminati.
Ora esiste solo una nuova vita da trascorrere in un luogo sicuro e privo di Eruzione. Un vero e proprio paradiso terrestre.
Ma se qualcosa arrivasse a turbare anche quello stato di quiete, minacciando nuovamente i ragazzi?
Se in realtà la corsa per la sopravvivenza non si fosse mai fermata?
Dopotutto nulla è mai come sembra.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gally, Minho, Newt, Nuovo personaggio, Teresa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Eccomi qui, come promesso sono tornata per darvi delle risposte alle domande che mi avete posto. Spero di darvi la spiegazione più esauriente per ogni questione :3

Partiamo da KATNISS4102002 che mi chiede:
1. Consiglieresti quest'esperienza? 
1. Certo! Ho sempre pensato (e penso tutt'ora) che con un'esperienza del genere si ha sempre una marcia in più rispetto agli altri. E non parlo solo di un puntino in più nel curriculum quando cercherete lavoro, ma anche di un'indipendenza maggiore rispetto ai vostri amici, per non parlare poi del livello che raggiungerete nella lingua usata dal vostro paese di scelta (nel mio caso l'inglese - anzi, l'americano). 

2. Quale consiglio daresti a qualcuno che sta pensando di fare un exchange year all'estero? 
2. Vi direi di credere in voi stesse/i. Mi ricordo che prima di partire molte persone mi dicevano "dieci mesi sono molti, sicura di farcela?" oppure "sarà difficile, sicura che vuoi partire?".

E a me nel frattempo nasceva un senso di sfida: volevo dimostrare a tutte quelle persone che ce la potevo fare, che avrei concluso tutti i dieci mesi. Mi ero posta l'obbiettivo di completare l'esperienza per poi tornare in Italia e dire a testa alta: "sì, ce l'ho fatta. Sorpresi, vero?"

In realtà poi avrei anche voluto ricoprirli di insulti pesanti, ma ragazze, ricordatevi che si deve vincere sempre con eleganza 😌

3. Costa molto? 
3. Sì, parecchio. Però poi il prezzo cambia in base a quanti mesi decidete di fare all'estero, dall'associazione con cui decidete di partire, da che tipo di visto dovete fare, eccetera.

Ma c'è una buona notizia: esistono le borse di studio che le persone secchione che non hanno un soldo (come me, hehe) possono richiedere. Poi ovviamente ci sarà una classifica per determinare chi effettivamente può accedere alla borsa di studio e chi no.

4. Qualche suggerimento per convincere mia madre a farmi partire?
4. Falle una lista di tutte le cose positive che ricaverai da questa esperienza e ricorda: anche le esperienze negative ci insegnano tanto!

Poi dipende anche dal motivo per cui non ti vuole far partire. Se é un problema di soldi accenna le borse di studio, se é un problema di indipendenza dimostrarle che puoi essere responsabile, se é un problema affettivo dille che alcune associazioni permetteranno ai tuoi genitori di venirti a trovare dopo la prima metà del programma all'estero (nel caso in cui deciderai di fare dieci mesi).

5. Lo rifaresti?
5. Sí, lo rifarei volentieri, ma in un luogo è in una famiglia diversa (io e la mia famiglia ospitante non andavamo molto d'accordo).

Infatti sto già progettando di fare qualche settimana da volontaria in Africa la prossima estate e di fare un anno in un paese d'Europa durante l'università.

6. Come si sono comportati gli altri studenti al tuo arrivo?
6. Io ho avuto la sfiga di andare a finire in un paesino con persone di mentalità molto chiusa, quindi la maggior parte di loro non mi parlava nemmeno. Gli studenti che invece facevano eccezione e che sapevano distinguere un Exchange Student da un immigrato (sí, la maggior parte della gente era pure ignorante) sono diventati miei amici molto velocemente. C'erano anche altre due Exchange Student con me ed eravamo legatissime!

7. Manterrai i contatti con loro?
7. Sí, li sto mantenendo anche se é difficile perché abbiamo orari diversi e numerosi impegni che ci intralciano la strada.

8. Trovi che quest'esperienza ti abbia migliorata, in qualche modo?
8. Sí, parecchio. Ora sono molto indipendente, sono più ordinata (nonna e mamma apprezzano), sono più sicura di me stessa, la timidezza é sparita del tutto, sono più distaccata (nel senso che molte cose non mi toccano più, come gli insulti o i commenti negativi della gente), ho imparato a preoccuparmi delle cose importanti e a lasciar perdere quelle che non ne valgono la pena (ad esempio i filmini mentali). 
Ah, e ovviamente padroneggio l'inglese come una madrelingua (scherzo, non credo di essere arrivata a quel livello, però sono migliorata tantissimo).

@selma_essalhi mi chiede:
1. La sensazione che hai provato quando sei ritornata in Italia? Io non riesco a stare lontana più di un mese da questo paese, figuriamoci un anno 😂
1. Be', in effetti la parte più difficile dell'anno all'estero é saper controllare e convivere con la malinconia. Per fare ciò devi contare su tre cose:
Te stessa: se non impari a stare da sola, a sentirti a tuo agio con i tuoi pensieri e i tuoi silenzi, se non riesci ad essere tu la migliore amica di te stessa, allora sei fregata. Devi essere in grado di contare su te stessa, perché non sempre potrai fare affidamento sugli altri.

La tua Host Family e i tuoi amici di scuola: in questo caso però non sapete dove andrete a finire, quindi potreste capitare bene come potreste capitare male (e in questo caso ritorniamo al discorso riferito al contare su se stessi). 
 

giorgia__27 mi chiede:
1. Com'è la vita negli U.S.A.? 
1. Molto diversa da quella italiana. Ma davvero? Non me lo sarei mai immaginata. 
A parte gli scherzi, è bella, perché ti senti finalmente adulta, in grado di prendere  decisioni importanti da sola, perché vieni a contatto con una cultura diversa e persone diverse.

É difficile, perché ci saranno spesso incomprensioni (e poi risate dopo aver chiarito), perché per i primi mesi vi sentirete fuori posto e non capirete quasi nulla di quello che vi diranno.

É unica, perché ogni paese ha una storia diversa e di conseguenza avrà qualcosa di speciale in serbo per voi.

É frustrante, perché a volte vi sembrerà di non fare progressi o perché non sempre capirete la loro mentalità e la loro cultura.

É soddisfacente, perché anche se compirete piccoli passi sarete fiere/i di voi stesse/i.

É malinconica, perché capiterà che a volte vi sentirete sole/i.

É stupefacente, perché farete esperienze che non avreste mai immaginato e sperimentato se foste rimaste/i in Italia.

2. Come sono le persone di là? 
2. Molto gentili! Sempre disponibili ad aiutare e molto pazienti, soprattutto quando si tratta di aiutare uno straniero o un turista. A volte però possono risultare fastidiose per via dell'eccessivo patriottismo: prendono qualsiasi commento come un insulto e credono di essere i re del mondo, quelli che risolvono sempre la situazione, insomma, i migliori in tutto, quindi spesso non riconoscono i propri sbagli.

3. Il cibo è stato di tuo gradimento?
3. Mah... diciamo 50/50. Oddio, il cibo nei ristoranti é molto buono e anche i miei host parents erano molto bravi a cucinare, ma il cibo è pieno zeppo di roba chimica e grassi. Ho preso ben 10 kili! Mi basta dire che spesso nel frigo io trovavo più salse che cibo vero.
Una volta a casa di una amica, come spuntino, mi ha preparato il cioccolato alla vaniglia messo a mollo nella Coca Cola. Esatto, questi si mangiano il "gelato" (tra virgolette perché non ha nulla del gelato italiano) dentro la coca.

4. Ti senti ancora con gli amici che hai conosciuto?
4. Sí, ci teniamo ancora in contatto, anche se é difficile farlo con costanza. 


 

Perfetto, le domande sono finite, quindi io vi lascerei anche andare! Spero che le mie risposte siano state esaustive, ma se ne avete altre da pormi non esitate a commentare.

L'unica domanda proibita che non dovete mai fare é: ma Newt dov'è?

Elena: esatto, dicci dov'è Newt, brutta baldr...

Gally: hey hey hey! Rimaniamo nel family friendly, per favore.

Zart: siete usciti dal family friendly quando avete iniziato a parlare di me e Glader.

Elena: ma tu non eri morto?

Zart: proprio come Newt.

Glader: boom bitch.

Elena: IO TI AMMAZZO. *inizia a rincorrerlo*

Gally: meglio che vado a fermarla prima che ci scappi il morto. 

 

Okay, a parte questo sclero temporaneo, vi auguro una buona serata. 
Baci, 
Elena :3

PS: per chi si stesse chiedendo il motivo del titolo, ricordatevi che io sono un Dolente. Esatto, la vostra amata scrittrice é un mostro del Labirinto che tenta di ingannare le vostre menti scrivendo dal punto di vista di uno dei buoni. Il mio piano malefico sta riuscendo alla perfezione MUAHAHAHHAHAHA

   
 
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