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Autore: Dihanabi    28/08/2018    1 recensioni
[Non tradizionale SoulMate Au]
Odasaku voleva scrivere un libro. Dazai lo ama come se ne fosse uno, come se fosse l'unico
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Dazai ama Chuuya come fosse il suo quadro preferito, la perfetta combinazione di colori caldi e freddi.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Chuuya Nakahara, Osamu Dazai, Sakunosuke Oda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era stato un incendio. Dazai non ricorda davvero.

 

C’era un guanto di pelle scura a terra, tra polvere e resti roventi. Il sangue si stava seccando tra le cuciture.
 
Le dita erano scosse da tremiti, incerte nell’atto di coglierlo. Gli occhi sbarrati quando la realizzazione ha fatto capolino.
 
Chuuya.

 


 

 

Dazai impara ad amare Odasaku come si ama un buon libro, una pagina alla volta, sfogliandolo con la delicatezza di chi teme di piegarne i bordi.
 
Si ciba di ogni sua parola, di ogni attimo concesso.
 
Odasaku diventa un capitolo triste nascosto sotto cumuli di macerie da lui stesso create allo scopo di nascondere quel cuore che non credeva più di avere.
Uno dei capitoli più importanti.
 
Pagine della storia di Dazai che lo hanno portato dove è adesso.
 
 
Il ricordo di Odasaku ha il sapore agrodolce di ideali e sogni infranti.
 
 
Dazai ama il suo ricordo, simile ad una ferita passata che non riesce a chiudersi completamente, tanto quanto ha amato lui. Di un amore fatto di ammirazione e senso di colpa, di amicizia e di un qualcosa privo di nome alcuno.
 
Odasaku voleva scrivere un libro. Dazai lo ama come se ne fosse uno, come se fosse l’unico.
 

 
La prima volta che vede Chuuya è un bambino. Il sangue macchia le loro vesti, le lacrime si sono asciugate da tempo.
Si perde nel blu di quegli occhi e nel fuoco di quei capelli come se cadesse nella bocca dell’inferno.
Ma Dazai non ha paura. Precipita con la grazia di una persona pronta a morire.
 
 
Dazai ama Chuuya come fosse il suo quadro preferito, la perfetta combinazione di colori caldi e freddi. Alle volte stridenti tra loro, che bruciano in un dissonante contrasto. Altre volte rassicuranti, come il mare e il sole al suo capolino.
 
Ama Chuuya con la passione di morsi sulle labbra al sapor di vino e dita tra i capelli. Con l’energia di litigi che accendono un fuoco per distrarlo dal freddo che ha dentro.
 
Chuuya c’era quando erano piccoli e soli.
C’era quando Odasaku non c’era più.
C’era persino quando gli aveva voltato le spalle e aveva abbandonato la mafia.
 
Chuuya non c’era più.
 
 
Dazai amava Chuuya in un modo e Odasaku in un altro, ma li amava entrambi.
 

 
 
Al primo incontro con Akutagawa sente un bruciore al polso. Una striscia di pelle diventa improvvisamente chiara, scottata da un fuoco invisibile.
 
Il marchio dell’anima gemella perfora la sua pelle.
 
 
Dazai però non prova nulla se non il gelido vuoto a cui si era abituato.
 
Le regole non lo sfiorano. Il fato si fa beffe di lui. Persino la morte che lui tanto insegue lo schiva come terrorizzata da quell’essere impossibile, quell’essere non più umano.
 
 
Dazai ama dei ricordi che non riesce a raggiungere, per quanto ci provi, e non può amare nulla di diverso.
 


 

Ora non possiedo ne felicità, ne infelicità
Tutto passa.
[Osamu Dazai]



NOTE: Se non lo avete ancora fatto, leggete “Cigarette” la mia Soukoku (Dazai x Chuuya) scritta sicuramente meglio.

  
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