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Autore: Camila Serpents    29/08/2018    2 recensioni
Questa è la secondo flashfic che scrivo perché in questo periodo più che mai ho bisogno di saldare i miei pensieri da qualche parte, è doloroso ma costruttivo.
Questo è uno scorcio sui miei sentimenti e su quello che provo.
"Perché difendo ancora il ricordo che ho di te?
Banalmente per stupidità, profondamente per amore."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non voglio più sentire la tua voce, mi farebbe troppo male ricordarla quando mi chiamavi 'mio piccolo grande amore'.
Non voglio più incrociare i tuoi occhi, mi imbarazzerebbe alquanto ricordarli mentre mi scrutavano come se fossi la persona più bella del mondo.
Non voglio più sentire le tue mani calde toccare la mia pelle fredda, mi infastidirebbe riprovare ancora una volta quei brividi lungo la schiena, che ora, non avrebbero più alcun senso.
Dove sei ora, smarrito chissà dove?
Torturarmi con questi pensieri mi porterà ad impazzire in un giorno ordinario, dove mi lascerò trascinare da quei dannati e miserabili ricordi che ancora conservo intatti, proteggendoli dal tempo e dalle avversità.
Perché difendo ancora il ricordo che ho di te?
Banalmente per stupidità, profondamente per amore.
Ebbene sì, perché tu Inuyasha, ti sei svuotato di ogni cosa: sensibilità, affetto, dolcezza, premura, tenerezza, di te rimane solo un effimero uomo che non conosce altro che irascibilità, violenza, arroganza, insensibilità, egoismo.
Eppure, io ti ho amato. Ti ho amato da fare schifo, strabordavo d'amore, piena di speranza e di fiducia verso il futuro dove ci vedevo proiettati verso la vita vera, quella che si affronta in due schiena contro schiena, io proteggo te e tu proteggi me, cade uno e l'altro lo rialza, così fino a trovare la pace.
Ma tu no. Tu sei andato via, credendo di farmi del bene, hai detto di farlo perché mi amavi a tal punto da privarti della tua stessa felicità. A conti fatti però io non lo sento questo bene, non sento un cambiamento positivo. Io non sento niente.
Ti sei impossessato avidamente del mio cuore, ci hai giocato, lo hai fatto cadere tante di quelle volte da perderne il conto, poi lo hai calpestato saltandoci ripetutamente sopra, ripetendomi che era per il mio bene, solo ed unicamente per il mio bene.
Ricordalo Kagome, per il tuo bene.
Io che cercavo una spiegazione ad ogni tuo gesto, che non ti accusavo mai, ma ti capivo sempre anche quando l’arrabbiatura era più forte della ragione. Io ero sempre lì per te, mai t’avrei abbandonato.
All’improvviso mi hai presa e mi hai gettata via come se fossi niente, aspettandomi forse troppo, sperando che tu ti comportassi come me, che mai m’avresti abbandonato.
Invece l’hai fatto.
Mi hai abbandonato.

   
 
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