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Autore: Ciceronix    29/08/2018    1 recensioni
Cosa succede se una squadra di cacciatrici mezze vampiro si imbatte in sei vampiri e una ragazza da proteggere? Idea mia molto folle per stravolgere la serie, spero vi piaccia!
Genere: Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yui Komori
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Era scoccata l'una di notte nella tenuta Ichigo, e Akira non era riuscita ancora a chiudere occhio. All'inizio non era stata la sola in quella situazione, poiché lei stessa, Yuki, Sui e Minako avevano passato tre ore di pura agitazione, dopo aver saputo che Nyoko e Yui erano sparite alla fine delle lezioni, invece di raggiungerle nella limousine.

 

Sui si era tenuta tutto il tempo le mani nei capelli, autodefinendosi una direttrice incapace, e allo stesso tempo si era promessa che avrebbe rafforzato la vigilanza nei corridoi, ignorando lo scontento sul volto delle altre.

 

Yuki era rimasta insieme a Minako a guardare fuori dalla finestra, speranzose che la rosa sarebbe tornata a breve.

 

<< Dovremmo avere più fiducia in lei, ha le nostre stesse potenzialità, e sa come difendersi! >>

 

Cercò di difenderla l'albina, ma Sui scosse fervamente la testa, contraddicendola:

 

<< Ha solo quindici anni, è ancora alle prime armi con il vampirismo, Minako. Ti sei mai fatta la domanda del perchè la accompagnamo sempre durante le sue missioni?? >>

 

Yuki riflettè se fosse stato giusto ribattere, ma costatò che era meglio non innervosire urteriormente la cugina esasperata.

 

Akira non aveva partecipato al dibattito: pensava ancora al silenzio di tomba nella vettura, ai volti neutri dei sei fratelli (ad eccezione di una lieve corrugazione sulla fronte di Ayato). E poi, una volta che furono scesi, come al solito senza un minimo cenno di saluto, aveva visto Laito Sakamaki allontanarsi da loro e proseguire per l'uscita principale. Un brivido l'aveva percossa da cima a piedi, con una rivelazione improvvisa nella sua mente:

 

“Lui sa dove si trovano...”

 

Il filo dei suoi pensieri fu interrotto dal suono del campanello, e dai passi veloci di Sui, che accorse ad aprire il portone: Nyoko era pallida come un cencio e strangolava Bunny più del dovuto.

 

<< Nyoko, per l'amore del cielo, cosa ti è successo?! >>

 

La trasportarono dentro e la sistemarono accanto al camino, accerchiandola e accarezzandole le spalle e le braccia tremanti:

 

<< N-Nyoko? Per caso...Laito ha cercato di farvi qualcosa? >>

 

Azzardò Akira, ricevendo un'occhiata confusa dalle tre e un “no” gesticolato dalla rosa che le diede sollievo.

 

<< Yui-senpai...è svenuta improvvisamente. Non si svegliava più ed era bianca come un lenzuolo. Era così debole...Laito l'ha presa in braccio e mi ha detto che non era successo niente, che era il momento per me di tornare a casa. E se...se stava mentendo? Se Yui-senpai fosse...fosse... >>

 

Sui l'abbracciò, passandole la mano tra i boccoli rosati:

 

<< Nyoko, devi comprendere che Yui perde troppo sangue. Per un essere umano può comportare gravi danni di salute ed normale anche possano perdere coscienza. Vedrai che dopo una nottata di riposo sarà in splendida forma. Non spaventarti più di una cosa simile. Non permetteremo mai e poi mai che muoia, va bene? >>

 

 

Nyoko soffiò il naso nel fazzoletto prestatole da Yuki, annuendo.

 

 

“Che avrà intenzione di fare quel pervertito??”

 

Pensava la californiana, versandosi la seconda tazza di camomilla e ammirando dal salone il cielo stellato:

 

“Più che altro...che significato avrà quel nome che Yui ha pronunciato prima di perdere i sensi??”

 

Mentre rimboccava le coperte alla più piccola, Akira chiese se Yui si fosse comportata in modo strano, e Nyoko le disse il nome che aveva stravolto precedentemente l'espressione di Laito:

 

<< Karlheinz. >>

 

Se fosse stata un'altra atmosfera, ci avrebbe riso sopra, inserendolo in qualche battuta sulla marca di salse “Heinz”. Al contrario, più se lo ripeteva, più una sensazione di oppressione le schiacciava il petto. Chi era Karlheinz? Era forse il padre di quei sei fratelli? Perchè non veniva mai a far visita ai suoi stessi figli?? Probabilmente perchè...lo odiavano per un preciso motivo??

 

 

Un odore familiare la destò improvvisamente dall'enigma in cui si era rinchiusa: Yui Komori passò davanti al loro cancello, correndo nuovamente verso la città, questa volta da sola, accendendo la preoccupazione della castana:

 

“Yui ma che ti è saltato in mente?! Dove te ne vai ad un'ora del genere?!”

 

 

Senza esitare, si trasformò in vampira e si vestì nella sua “divisa” lavorativa, seguendo la bionda senza farsi notare, conducendo entrambe alla “meta”.

 

“Una...chiesa? Ah, giusto, Yui è credente, quindi ha senso. Ma...vuole pregare all'alba?? Non potrebbe almeno attendere che si svegli il sacerdote?”

 

La bionda entrò nell'edificio, e Akira la imitò, teletrasportandosi e mettendosi dietro una delle colonne, sbirciando la scena.

 

Yui congiunse le mani, chiudendo gli occhi, e cominciò a parlare a Dio, come fosse un fedele amico:

 

<< Caro Dio, questa è una sfida che mi ha donato per mettermi alla prova? Non vorrei mettere in discussione la sua grande dote... ma...non riesco a comprendere quale sia la ragione vera per cui sia stata inviata qui. Come se non fosse abbastanza non posso vedere il mio adorato padre Spero che stia bene e che sia al sicuro...La prego...mi dia lei un senso...una spiegazione che mi aiuti a essere forte...Perchè ora come ora, non so proprio come andare avanti... >>

 

 

Akira si asciugò una lacrima uscitagli prepotentemente con il dorso del guanto, mentre sentiva le parole smorzate dai singhiozzi echeggiare nella navata oscura, illuminata a stento da un bagliore lunare, proveniente dalla imponente vetrata gotica sopra l'altare celebrativo, innondato di rose fresche.

 

“Oh Yui...purtroppo non credo più all'esistenza un Salvatore che mi ami incondizionalmente. Ma...sappi che per te sono disposta a diventarne uno...”

 

 

 

Una puzza invase velocemente la chiesa, avvertendo la castana, che estrasse velocemente uno dei pugnali, guardando torva Laito Sakamaki entrare e “commentare” il gesto compiuto da Yui.

 

<< Non mi disturberei a chiedere a Dio: tanto non ne otterresti una risposta. >>

 

La bionda si girò di scatto, sconvolta dalla sua presenza in quel luogo sacro, dove si pensava che fosse un luogo maledetto per le creature oscure. Quanto si sbagliavano, i mortali.

 

 

<< Buongiorno, Bitch-chan! >>

 

<< Come sapevi...che mi trovavo qui? >>

 

Chiese Yui lentamente, con gli occhi spalancati verso il primo dei trigemini, che incominciò ad incamminarsi verso la sua direzione, con il suo sorisetto sinistro e il suo tono di voce smielato e forzato.

 

<< Non te lo avevo già detto? So tutto ciò che c'è da sapere su di te. Perciò...dovresti sul serio smetterla di provare a scappare. >>

 

 

Akira ascoltava attentamente il dialogo, corrucciando la fronte e ragionando sull'affermazione di quel pervertito:

 

 

“Benchè i vampiri abbiano una logica molto più sviluppata degli umani, è impossibile dedurre che Laito abbia analizzato ogni informazione su Yui da solo. Sicuramente...Ci potrebbe essere lo zampino di una talpa...la quale deve aver donato una sorta di documento per descrivere il profilo della preda ai cacciatori affamati. Chi potrebbe essere, questa persona?”

 

 

Intanto la risposta di Yui le giunse vivida, titnta di una nota di rabbia repressa e di ansia:

 

<< Sai qualcosa riguardo a mio padre? >>

 

Il rosso fece spallucce, come se fosse stata la domanda più sciocca che avesse mai udito:

 

<< A chi mai importerebbe questo genere di discussione? >>

 

La californiana restò amareggiata da tale risposta, spingendola ad avanzare armata da colonna a colonna:

 

“Brutto...”

 

Laito fu velocissimo ad afferrare la bionda per un braccio, facendo scontrare i loro busti, strappandole un gemito di sorpresa e paura.

 

 

<< Sono qui per svelare quello che sei realmente... >>

 

Sussurrò con serietà, cercando di avventarsi sul collo già lesionato di Yui, che lo spingeva indietro continuamente, disgustata dall'atto sacrilego.

 

<< Fermo!! A-aiutatemi! Qualcuno mi...nngh!! Dio...Aiutami!!! >>

 

L'adrenalina le diede allora abbastanza potenza da spintonarlo al suolo, facendo cadere la fedora al suo fianco.

 

 

“Wow...Grandissima Yui! Le ho insegnato proprio bene!”

 

Si pavoneggiò Akira, meravigliata, fermandosi all'ultima colonna e preparandosi all'attacco che aveva escogitato con cura, aspettando la miccia che avrebbe dovuta farla esplodere.

 

Laito si lasciò scappare dopo un momento di silenzio un risolino, alzandosi e smuovendosi le ciocche di capelli ramati che avevano coperto il suo viso, mantenendo l'atteggiamento calmo e al contempo sgradevole, riavvicinandosi alla sua preda e donando un'altra sua opinione contro la religione:

 

<< Non sprecare il tuo fiato a pregare. Dio non è altro che una sciocchezza inventata dagli uomini. >>

 

Akira strinse i pugni, sforzandosi di rimanere ferma invece di attaccare quello stronzo all'istante e rovinare tutto. Non doveva agire, ancora...Doveva solamente attendere...

 

 

Yui obiettò la provocazione di Laito, ferita e irritata:

 

<< Questo non è vero! >>

 

Laito ridacchiò, arrossato da chissà quali pensieri sconci, e contrattaccò con un'intonazione canzonatoria:

 

<< Oh! Ma guarda un po'...Credi seriamente nella sua esistenza?? Pensi che lui ti aiuterà se tu credi in lui...Ahaha...Sei per caso stupida o ingenua? Forse...>>

 

La mise all'angolo, ritrovandosi faccia a faccia, l'altare dietro alle spalle della ragazza che impallidì:

 

<< Sei entrambe le cose. In ogni caso sei molto semplice. Trovo la tua innocenza attraente, Bitch-chan. >>

 

Senza preavviso, le strinse forte il braccio destro, facendola sobbalzare dal dolore:

 

<< In ogni caso... >>

 

Akira e Yui osservarono sconcertate il suo ghigno convertitosi in un'espressione dura e seria, sconosciuta su quella faccia.

 

<< Non esiste niente in cui credere, e devi fare molto più che pregare per far avverare qualcosa. >>

 

La castana affondò combattuta il viso sul marmo, ammettendo, a suo malgrado, che sia lei che il rosso la pensavano allo stesso modo.

 

<< Però io continuerò a pregare, e continuerò a credere! >>

 

Gridò Yui, la voce tremante ma decisa, e le lacrime ferme negli occhi socchiusi.

 

<< Oggi sei al meglio, Bitch-chan. Adesso farò uscire tutta la lussuria rintanata dentro di te... >>

 

La sbattè violentemente sulla superficie dell'altare, dove ne caddero migliaglia di petali, e il corpo di Yui si irrigidì dal peso innaturale di Laito, chino su di lei, famelico.

 

<< Adesso, dammi istruzioni: vuoi che cominci dall'alto...o

dal basso?>>

 

Yui assunse un'aria disgustata, dichiarando secca:

 

<< Non puoi fare una cosa simile in chiesa! >>

 

<< Sei arrabbiata? I tuoi occhi sono così affascinanti...Continua pure...è adorabile... >>

 

Commentò con un lieve rossore sulle gote e una voce sensuale, avvicinando il suo volto al corpo della giovane terrorizzata, che aveva chiuso gli occhi per sfuggire alla terribile realtà in cui si trovava.

 

<< Puoi arrabbiarti di più se vuoi. Puoi anche insultarmi. Ma non importa quante volte proverai, non sarai mai al mio livello. Perchè sono inumano...>>

 

Le sfilò il fiocco, ignorando il suo tremore:

 

<< Sarai forzata a sottometterti e sarai alla mia mercè... >>

 

Le sbottonò piano i bottoni della camicetta, godendosi i suoi lamenti lievi e disperati:

 

<< Vedrò tutte le parti che saresti imbarazzata di mostrare... >>

 

La sua bocca calò sulla carne scoperta, mostrando i canini lucenti e vogliosi di iniziare il banchetto.

 

<< E alla fine, sarai mia. >>

 

<< F-fermati... >>

 

Cercò di dissuaderlo la bionda riuscendo solo ad eccitarlo di più:

 

<< Non posso evitarlo...il solo pensiero mi fa sentire così... >>

 

 

Yui lo fissò dritto negli occhi, contemplandolo come un animale viscido e crudele:

 

<< Non mi sottometterò mai a te...MAI! >>

 

Akira non perse altro tempo: si spostò alle spalle di Laito, camminando a passi felpati, la lama argentea del pugnale veniva illuminata dalla luna.

 

<< Ma guardati, mentre fai la coraggiosa. Però non è male, mi piace. Vediamo adesso, quanto riesci a sopportare in un giorno... >>

 

Le afferrò una gamba e le baciò la coscia, facendola fremere. Sorrise compiaciuto, e sostituì le labbra con i denti...

 

 

 

 

<< Immobile, se non vuoi che questo ferro ti decapiti lentamente.>>

 

Yui spalancò gli occhi, incredula alla scena che le apparve davanti: Akira teneva la lama affilata contro il collo di Laito, intimandolo di allontanarsi, e controllava se sul corpo della povera vittima fosse accaduto niente, tirando un sospiro di sollievo:

 

<< Appena in tempo... >>

 

<< A-Akira... >>

 

Yui piangeva di gioia, ringraziando dentro di sé il suo Salvatore, che l'aveva veramente aiutata, inviandole la sua protettrice.

 

 

 

<< Avevo già intuito che avresti architettato una delle tue buffonate, Sakamaki. La prossima volta che ti allontani dal branco, cerca di essere più sveglio. Un purosangue dovrebbe accorgersi di essere sospetto agli occhi di una stirpe di “razza” inferiore, ho ragione? >>

 

Il rosso non era affatto scosso dalla lama uncinata che sfiorava la pelle pallida della sua giugulare. Sorrideva schietto, aggiustandosi con una mano la fedora e ammiccando alla californiana, parlandole sensualmente:
 

<< Certo che si. Per questo non dovresti prendermi come un'idiota totale, Caliente. Credi davvero che non mi sia accorto minimamente del tuo dolce odore fino ad adesso? Eri come una spettatrice del nostro piccolo show, almeno finchè non hai rovinato il divertimento. Ma meglio non parlare di quello che voglio: mi hai seguito perchè cerchi risposte da me, vero? Vuoi che ti sveli il significato che lega Bitch-chan a noi. >>

 

Akira deglutì, stupita, tenendo fermo il pugnale e affermando:

 

<< Esatto. Giorni fa ero venuta a conoscenza di un agenda, nel bel mezzo di una ricerca in una sala abbandonata. Conteneva delle informazioni sull'infanzia e pre-adolescenza della nuova sposa sacrificale, e trovai al suo interno anche una foto : ritraeva un prete che teneva in braccio una neonata, e sono sicurissima che si trattasse di Yui in fasce. Poi, feci due più due, aggiungendo nuovi indizi, tra cui la tua dichiarazione di conoscere ogni dettaglio su di lei. Sono giunta ad una conclusione: per ottenere il curriculum di Yui, avete preso a vostra disposizione una talpa, probabilmente un essere umano, e lo avete convinto a fornirvi i chiari dettagli. A costo di essere invadente, voglio sapere chi sia quest'uomo, o questa donna. >>

 

 

 

Yui si riabbottonava la camicetta, ascoltando rapita il ragionamento della castana.

 

“Hanno assunto uno stalker per studiarmi? Non ci credo...”

 

Laito rise forte, e ad una velocità mai vista poggiò la mano sul polso di Akira, alzandole il braccio e facendo cadere l'arma a terra, dove poco dopo si unì la gemella, estratta delicatamente dalla giarrettiera.

 

 

<< Lo ammetto, Akira-chan: per una mezza vampira, ti ritengo un'avversaria degna di raggiungere il mio standard. Ma per quanto riguarda la consapevolezza della realtà, sei lontana anni luce... >>

 

 

La spinse sulla colonna, bloccandola per le spalle. Le sollevò una gamba, e fece scorrere una mano sotto la calza di pizzo, sentendola rabbrividire.

 

 

<< Sono disposto, dunque, a confidarti un grande segreto...Insieme a Bitch-chan, ovvio. Dopotutto, è la risposta ai suoi dubbi... >>

 

 

Lanciò una frecciatina alla bionda, che abbassò il candelabro con cui voleva colpirlo, abbassando gli occhi.

 

 

<< Mi domando quale sarebbe la tua reazione...se ti dicessi che Bitch-chan ci è stata donata dalla stessa chiesa in cui crede tanto?? >>

 

 

 

 

Un velo d'orrore comparve sul volto delle ragazze, e Yui lasciò cadere il candelabro dorato, cadendo a sua volta in ginocchio.

 

 

<< Tu menti! Non è vero...non è possibile! >>

 

 

Contestò la castana, ritrovandosi gli occhi verdi troppo vicini ai suoi, e le dita andavano sempre più in basso, tastando i punti dolorosi che avrebbe tanto voluto dimenticare.

 

 

<< Cosa c'è? Siete sconvolte? Eppure è la verità: chi altro poteva conoscerla meglio, se non un membro dell'ambiente dove è stata cresciuta? >>

 

 

Sfiorò poi con le labbra l'orecchio di Akira, bisbigliandole a bassissima voce, per non farsi sentire dalla bionda traumatizzata:

 

 

<< Spero che ci sarai finalmente arrivata, Caliente. So che lo hai già fatto...infatti...io e te...siamo più simili di quanto credi... >>

 

 

Fece per baciarla ma lei scostò il viso da un lato, sorridendo sarcastica:

 

 

<< Uguale a te? Ti prego, non farmi ridere. Ti rendi solo più ridicolo così. >>

 

 

<< Hm, dì quello che vuoi. Nè tu né le tue amichette siete già al massimo della pateticità. Siamo pari. >>

 

 

Si abbassò sulla parte scoperta, passando il pollice sulla lunghezza

dell'entrocoscia, fermandolo sopra una linea rossa che stonava con la perfezione rosata e compatta dell'arto.

 

<< E questo...? >>

 

Abbassò la calza finò a che non toccò la caviglia, vedendo il taglio ricucito estendersi irregolarmente fin dietro al polpaccio.

 

Laito alzò interrogativo gli occhi verso la castana, rabbuiata e silenziosa.

 

Concentrandosi di nuovo sulla cicatrice, il rosso notò che continuava anche verso l'alto, raggiungendo l'interno delle mutande ricamate.

 

 

<< Mi intrighi ancora di più, Caliente. >>

 

 

Yui si tappò la bocca, vedendo il lunghissimo squarcio sutorato ricoprire l'intera gamba della sua amica, terminando in un luogo doloroso: le parti intime.

 

 

Un ringhio catturò l'attenzione di tutti: il lupo bianco attaccò il pervertito, mordendolo in più parti, e Yui cercava di fermarlo, sia per la sicurezza di Laito, sia per non macchiare di blasfemia la chiesa.

 

 

<< Minako, smettila! Ti prego! >>

 

 

L'albina sembrava sorda, continuando a strappare pezzi polposi da

 

da braccia e gambe, puntando al volto contratto di dolore dello sfortunato.

 

 

<< MINAKO, BASTA! >>

 

 

La lupa si voltò, guardando Akira rialzarsi la calza e scuotendo la testa:

 

<< Non mi ha fatto niente. Adesso finiscila, rischi di ammazzarlo. >>

 

 

La belva insanguinata ubbidì, tornando umana e chiedendo scusa, con un'espressione sconfitta.

 

 

 

Alla villa Sakamaki, Akira scelse di prendersi cura di Laito, lasciando di stucco le altre due .

 

 

Lo portò in camera e lo spogliò, passando pezze di acqua e disiffettante sui morsi, permettendogli di stringerle i gomiti o morderle la spalla se il bruciore fosse stato insopportabile.

 

 

“Forse se lo meritava...però non volevo vederlo ridotto in questo stato...”

 

 

Pensò tristemente, soffermandosi sulle macchie sopra il torace, dove osò passarci le dita, pervasa da una familiare e scomoda sensazione.

 

 

<< Mi intrighi di più...Laito Sakamaki. >>

 

 

Il vampiro non le rispose, era svenuto dallo sfinimento. Mugolò un nome, di una donna, che non risuonò molto chiara alle orecchie della californiana.

 

 

<< Delia? Amelia? Clelia? >>

 

 

Provò ad insistere, ma non ci fu niente da fare.

 

 

<< Ti scongiuro...Almeno...dimmi se è giusto quello che ritieni vero su Yui: è stato veramente Seiji Komori a darvi il taccuino? Cosa ha spinto un padre ad abbandonare la figlia dopo diciassette anni passati ad istruirla e ad amarla? Ci sarà una spiegazione

plausibile... >>

 

 

I lienamenti rilassati di Laito non reagirono, e lei cedette. Si alzò dalla poltrona e si girò un'ultima volta a guardare il ferito, mormorando un lieve “Mi dispiace...” e andando nella camera di Yui.

La trovò a stringere un cuscino, affondandoci la faccia e singhiozzando lentamente.

 

 

 

Si sedette al suo fianco, disegnando dei cerchi sulla sua schiena e aspettando che si calmasse.

 

 

<< A-Akira...se Laito avesse ragione...se mio padre avesse...

a-avesse... >>

 

 

Si buttò tra le sue braccia, stringendola con forza:
 

 

<< NON VOGLIO! Non voglio crederci!!! Solo perchè non risponde alle mie chiamate non significa che non voglia avere niente più a che fare con me! Lui mi vuole bene! E' L'UNICO CHE MI VUOLE BENE! >>

 

 

<< Shhh....Shhh...si Yui, non è assolutamente vero che sia stato lui: ti vuole molto bene...e lo sai una cosa? Anche io e le altre te ne vogliamo, e te ne vorremo per tutta la vita, se basta. Ti prometto che passerai degli anni fantastici, e nessuno sarà in grado di farti male. Ok? >>

 

 

Yui si rilassò, cingendo il busto dell'amica e posando beata la testa sulla spalla, chiudendo gli occhi distrutti:

 

 

<< Si. Grazie. >>

 

 

Minako si scostò dalla porta, finendo di origliare. Decise che sarebbe rimasta di guardia, quella notte.

 

  
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