Serie TV > NCIS
Ricorda la storia  |      
Autore: ziva394potter    01/09/2018    2 recensioni
La frase detta da Tony nella puntata "La solita routine" (7x01) rimbalza continuamente nella mente di noi fans di NCIS. Quel "Non posso vivere senza di te" ci ha sciolto il cuore ma non ci è mai stata data molta chiarezza, non ci è mai stato detto se Tony parlasse di un rapporto tra semplici colleghi o di quel qualcosa in più che tanto ci piacerebbe.
-
"Così decise che avrebbe dovuto parlargli, mettere da parte l'orgoglio e ringraziarlo. E magari anche discutere del resto della carne sul fuoco. Quel 'perché non posso vivere... senza di te' si ripeteva nella sua testa come un disco rotto. Le serviva una spiegazione."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prima di iniziare, vorrei ricordare che i personaggi non mi appartengono, ma ho dovuto ricopiare un dialogo per esigenze di copione. Anche perché se Tony e Ziva fossero personaggi miei, avremmo avuto una coppia di fatto più o meno... subito :)

 

 

BACK TO NORMAL

 

Era tornata a casa. Tornata alla solita routine, come aveva detto Tony. L'incubo Somalia era finalmente finito. Poteva tornare a vivere.

 

Aveva già chiesto a Gibbs l'approvazione per tornare in squadra e ne aveva parlato anche con il direttore. Di suo padre non gliene importava più nulla, l'aveva lasciata a morire nel deserto, non le serviva più la sua approvazione. Aveva già ringraziato McGee di averla cercata per metà mondo e salvata. Aveva già abbracciato di nuovo Abby confortandosi a vicenda, ma ricevendo anche una bella ramanzina.

Entrambi le avevano fatto notare un errore: non aveva ancora ripreso a parlare con Tony. Il loro rapporto era sul filo di un rasoio, e lei non voleva perderlo. Non dopo tutto ciò che aveva fatto per lei. Perché si, aveva ucciso il suo ragazzo facendola soffrire, aveva sentito di aver perso la fiducia nei suoi confronti, ma l'aveva salvata dalla tortura, dalla morte. Era stato l'unico a preoccuparsi così tanto per lei, arrivando a discutere con il direttore che non voleva "cambiare le circostanze".

 

Così decise che gli avrebbe dovuto parlare, mettere da parte l'orgoglio e ringraziarlo. E magari anche discutere del resto della carne sul fuoco. Quel "perché... non posso vivere senza di te" si ripeteva nella sua testa come un disco rotto. Le serviva una spiegazione.

 

Vide Tony arrivare di corsa alle scrivanie, che aggiornava Gibbs sul caso mentre cercava di trattenere la pipì. Ziva sentì che era il momento giusto.

 

Entrò nel bagno degli uomini accostandosi nella penombra, aspettando Tony che sicuramente sarebbe arrivato di li a poco. 

Eccolo. 

Senza accorgersi di lei l'agente super speciale si piazzò davanti ai gabinetti e finalmente si liberò.

Dopo qualche minuto si accorse della sua presenza.

"Che ci fai lì, Ziva?"

"Niente, vedo che sei ben idratato nonostante il periodo nel deserto."

"Una considerazione che porterebbe a..."
"Non so bene che cosa devo dirti."

"Ma sai che me lo dirai nel bagno degli uomini."

Mentre gli si avvicinava, cercò di acquistare sicurezza.

"So solo che devo dirtelo." fece una pausa "Quando hai sparato a  Michael, ti avrei ucciso lì su due piedi."
"Ma non ero in piedi."

"No infatti. Sei rimasto a terra, senza una copertura adeguata, in violazione di tutti i protocolli."

Lui aggiunse: "Con l'auto in doppia fila."
"Sì l'ho notato, ma questo non ha importanza, così come non conta com'è andata a finire per Michael."
"Allora che cosa conta?"
"Che mi hai protetta, che mi hai sempre, sempre protetta, e che ho fatto un errore a diffidare delle tue intenzioni."
"E perché l'hai fatto?"
"Mi fidavo di mio fratello Ari, mi fidavo di Michael, non potevo fidarmi anche di te."

"Fortuna che non sapevi che cosa dire."
"Ho avuto molto tempo per riflettere su quei fatti."
"Scusami, Ziva."
"No, sono io che devo scusarmi." 

 

Sì alzò sulle punte e gli diede un bacio molto delicato sulla guancia. Ma ora veniva la parte più dura del discorso.

 

"E Tony..."

"Dimmi Ziva."

"Quello che hai detto quando eravamo legati uno di fronte all'altro" agitò le mani tentando di spiegarsi "era vero?"

"Ho detto tante di quelle cose che non le ricordo tutte, sai ero stato drogato."

Non era sicura di riuscire a ripeterlo. 

"Dai Tony. Lo sai cosa."

"Che non posso vivere senza di te?"

Di nuovo il cuore di Ziva perse un battito, come la prima volta che aveva sentito la frase. 

"Esatto. É vero, lo pensi davvero?"

Tony fece la sua faccia da clown: "Non me sono sicuro, sai, quel potentissimo siero della verità che..." 

Si interruppe notando lo sguardo di Ziva. Non le interessava quello stupido giochetto, voleva davvero sapere.

"Te lo chiedi pure, Mossad? Certo che è vero. Come posso dire addio così velocemente a una persona che é entrata a far parte della mia famiglia da 4 anni ormai, che vedo tutti i giorni, con cui mi trovo così bene?"

Lo sguardo di Ziva, rispetto a quello precedente, si era raddolcito. Ascoltava quasi incantata.

Tony continuò: "Ziva, non hai la minima idea di quanto mi sia mancato punzecchiarci, ridere, confidarci e sostenerci. Mi è mancata la mia... amica."

Sapeva che per lui, la ragazza che aveva di fronte non era semplicemente un'amica. Era di più. Ma non voleva ammetterlo a se stesso, e la stessa cosa lei.

Ziva non sapeva esattamente come reagire. 

"Tony, anche io tengo tantissimo alla nostra... amicizia. In realtà, da quando mi hai detto quella frase, i miei sentimenti per te sono cambiati. Parecchio. Ho ritrovato tutta la fiducia che avevo in te. Con te mi sento molto più a casa che con mio padre, che geneticamente dovrebbe essere la mia famiglia. Ormai la mia famiglia è l'NCIS. Ormai la mia famiglia... sei tu."

Tony non si aspettava una dichiarazione così aperta e spontanea. Voleva trovare qualcosa da dire, ma la ragazza continuò.

"Anche quando Saleem e i suoi uomini mi picchiavano, torturavano e... violentavano, tu eri il mio appiglio. Mi rifugiavo nelle tue battutine, nel tuo sorriso, nel tuo affetto. Mi hai mantenuto in vita. È grazie a te se non sono morta prima."

 

Tony, dopo questa ulteriore confessione, era ancora più sconvolto. Non che non provasse niente per la ragazza, anzi, ma non credeva che anche lei ricambiasse. Non dopo che aveva ucciso il suo fidanzato.

 

Non riuscì a mormorare altro che un silenzioso "oh Ziva...".

Si avvicinò ancora di più a lei, mentre lei di nuovo si alzava sulle punte. Finalmente le loro labbra si sfiorarono, timide, timorose di ferirsi ancora di più. Ziva appoggiò le mani sulle spalle del poliziotto.

 

"Ti amo Tony... più di quanto tu possa immaginare, più di quanto io stessa possa immaginare."

"Ti amo anche io occhioni belli, non ti lascerò mai più andare via. Ti amo."

 

Si baciarono con più convinzione, sicuri di ciò che facevano, di ciò che si erano detti. Tony mise le mani sui fianchi di lei, stringendola e aiutandola a sostenersi sulle punte, mentre Ziva attorcigliava le proprie braccia dietro il collo di lui.

 

Non si accorsero che Gibbs, McGee, Abby e Ducky li fissavano dalla porta del bagno, scoppiando di gioia.

Ci pensò Gibbs a rompere il silenzio di quel momento magico: "Vi siete decisi a rompere la regola n.12! Finalmente!"

 

 

 

 

 

 

Note personali:

Dopo aver guardato la puntata 7x02, Ricongiungimento, mi sono chiesta per l'ennesima volta perché i produttori abbiano scelto di non fare chiarezza su questa benedettissima frase e di continuare normalmente il rapporto tra Tony e Ziva. Sarebbe stato uno dei tanti momenti perfetti per far iniziare finalmente una relazione amorosa tra di loro.

Detto questo, spero vivamente che questa one shot vi sia piaciuta.

Un saluto,

ziva394potter 

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: ziva394potter