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Autore: Queen FalseHearth    01/09/2018    1 recensioni
Dal capitolo 2:
“C’era voluto un po’ di tempo, ma alla fine Gwen si riabituò alla sua routine. Era come se non avesse mai partecipato al reality: nessun riflettore l’accecava e le sfide che inseguiva riguardavano solo lo studio. Riaffrontò i pensieri di qualche mattina fa, le mancava il reality? Assolutamente no, ma non poté negare di essersi divertita un mondo e conosciuto emozioni e persone nuove. Per non parlare delle sensazionali avventure che aveva vissuto; negli ultimi giorni gli eventi più sbalorditivi furono la perdita momentanea del suo telefonino e l’aver trovato un dollaro per terra.
Vorresti vivere una nuova avventura, ma come?
Il telefono squillò. Una persona, guidato dal puro divertimento, aveva provveduto a sconvolgerle la vita senza permesso. La ricatterà per costringerla a lavorare nell’ultimo posto in cui una ragazza come Gwen vorrebbe lavorare, in un Maid Cafè.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Nuovo Personaggio | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale
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Maid Café

🍨 Capitolo 0🍨

 

 

Una volta varcata la soglia di quella caffetteria, trovarono un altro mondo.

Visitare luoghi bizzarri e avere un posto in prima fila per gli eventi più strani era per loro una routine. Niente li aveva tanto scombussolati fino a quando il suono di un campanellino diede a loro il benvenuto in un Maid Cafè giapponese. Eppure, all’esterno sembrava una normale caffetteria!

Per la prima volta riuscirono a provare stupore, confusione e paura nello stesso momento, il pensiero di aver sbagliato locale divenne la loro unica certezza.
Rimasero impietriti all’entrata, non seppero gestire l’improvvisa agitazione che si era impossessata nei loro cuori; le gambe si pietrificarono e gli occhi non ne volevano sapere di rilassarsi. Chris era contento di contare sull’aiuto di Chef, quest’ultimo stava progettando la fuga da solo.
Guardare un po’ in giro non fu una mossa intelligente per i due americani: i colori accessi di quel posto erano dappertutto, sedie rosa e gialle circondavano i tavoli dove era ricoperta una tovaglia del colore del mare, le pareti erano decorate con poster di personaggi dei fumetti fantasy e animali teneri di ogni tipo (dai cuccioli di panda a quelli di scoiattolo) e non dimentichiamoci degli enormi occhi che fissavano i nostri longevi protagonisti. Era il luogo in cui ogni bambina sogna di festeggiare il suo compleanno.
Non ebbero il tempo di scappare che vennero raggiunti da una ragazza che sembrava di essere uscita da un manga, stavano per caso sognando o quel luogo era invaso da un virus che trasforma le persone in modo infantile e allegro?
-Okaerinasaimase goshujin sama- furono accolti da una strana ragazza con addosso degli abiti non molto comuni per la società: erano abbelliti da trine e merletti privi di colore mentre il resto del vestito era nero alle maniche a palloncino, come quello di una principessa delle fiabe. Il grembiule rosso testimoniava che era una cameriera. Che cosa aveva detto?
-Ehm…- Chris provò a dire qualcosa ma il suo atteggiamento sarcastico e crudele era rimasto in America.
-S-salve- il moro era evidentemente in difficoltà, non era abituato a quel posto dove regnava una fatata serenità considerata all’esterno del locale inesistente. Quel Maid Cafè non era deserto, anzi: c’erano almeno una quindicina di persone intrattenuti da dei cloni di quella cameriera. Alcuni clienti erano adolescenti in cerca di una pausa, altri adulti che fingevano sguardi normali per il bene dei propri piccoli figli. In quella caffetteria c’era tutto tranne un orologio, per quanto tempo avevo fatto la figura degli imbecilli?
La cameriera, notando il disagio dei due nuovi clienti, batté le mani e rise. Nessuno dei due uomini capì le sue intenzioni, forse stava cercando di preparare un raggio lunare o cose di quel tipo; Chris e Chef non erano fans dei cartoni animati dell’arcipelago dell’Asia e il sarcasmo funzionava solo nelle loro teste.
-Il mio nome è Sakura e sono molto molto felice che voi siate i miei padroni!- disse in inglese.
-P-padroni?- il cuoco gettò un’occhiata perplessa al suo compagno d’avventure, impegnato a usare il cellulare. Stava sicuramente chiamando un taxi, fu la conclusione di Chef.
-E’ la vostra prima volta che venite in un meido kissa? Che teneri!!- portò le mani al petto, con i pollici e indici che formavano un cuore ed esibì un’espressione da cucciolo con tanto di testa inclinata verso destra. Chef continuò a fissare in modo supplichevole il moro nell’attesa che gli procuri un aiuto.
All’improvviso il terrore sul volto di Chris scomparve del tutto e chiese alla stravagante cameriera di accompagnarli ad un tavolo, con somma gioia di Sakura. La faccia di Chef fu tutt’altro che calma e concentrata. Sbaglio o stava tremando?
Dopo che Chris diede una quota di 1000 yen, Sakura li condusse, con una camminata che avrebbe fatto ridere la persona più seria del pianeta, al tavolo libero più vicino dicendo di aspettarla. Una volta seduti, trovarono un menù a forma di cuore che gli sorrideva. Inquietante. La cameriera si allontanò sorridendo e facendo un breve inchino.
 
-Chris…- disse l’uomo con voce profonda  -spiegami perché siamo qui…- i colori sgargianti di quel luogo e l’enorme sorriso infantile delle cameriere avevano spaventato l’uomo. Sicuramente non sarebbe mai ritornato in un Maid Cafè, dove ogni cliente è speciale.
-Te l’ho già detto! Una persona mi ha riferito che ha scoperto un segreto di Total Drama…chissà cosa ci dirà.-
-Questo lo so! Intendo perché siamo in questo locale…bar...ehm…posto giapponese!-
-E’ un maid cafè, Chef- specificò Chris interpretando all’improvviso una persona colta, un ruolo che infastidiva l’amico.
-E la persona che stiamo aspettando non ha sbagliato indirizzo- un brivido percorse la schiena di Chef, doveva sopportare quella tortura in silenzio, non poteva fare niente.
-Ti ha detto almeno cosa riguarda segreto?-
-No, ma ha dichiarato che è una bomba. Lo spero: insomma sono invecchiato di 14 ore, deve essere come dice lui!-
 
Quando iniziò il karaoke che coinvolse clienti e cameriere, Chris aveva avuto il coraggio di prendere il menu che, per lui, stava progettando di ucciderlo; vide molte immagini di dolci e non negò di avere l’acquolina in bocca. Immaginava quei pasticcini accarezzare le sue papille gustative, al diavolo l’estetica. Non era come quella donna falsa bionda che bastava che toccasse una torta per ingrassare.
-600 yen per una bevanda? 400 yen per fare una foto con questi schianti? E io che pensavo di essere tirchio-
-Primo la valuta americana e quella giapponese sono diverse e secondo da quando tu sai leggere il…-
-E da quando apri quella bocca solo per fare domande? Stai iniziando ad essere noioso. Colpa della vecchiaia? - era vero: Chef non era ancora riuscito di prendere l’autocontrollo e l’unico modo per non impazzire era di scovare certezze.
-Ehm…secondo te sono delle prostitute?- chiese il cuoco notando una giovane cameriera ballare accanto al tavolo.
-Cosa?! No! No! Non hai mai visto Kaichu wa Maid Sama o letto per sbaglio una guida giapponese?!- No comment, avrebbe dovuto dichiarare.
-Sono solo cameriere vivaci ed estroverse! E poi ricordi quello che ti ha detto Alex, il cameramen? Penso proprio che la caffetteria che ha aperto vicino a casa sua abbia tutte le caratteristiche di questo locale. Pare che al comando ci sia una nostra vecchia conoscenza- il tono di Chris si fece sempre più misterioso ma interessante.
-Quale conoscenza?- ormai Chef ha ottenuto in modo permanente il dono di fare solo domande. Chris fu divertito dalla situazione, non vide il motivo per cui non rispondere; immaginava già la reazione dell’amico dopo aver proferito il nome.
-Una vecchia concorrente, ha vinto la proprietà del maid cafè per puro caso, ed è…-

Un individuo si avvicinò ai due uomini interrompendo il loro dialogo, costui era il gemello dell’uomo nero e l’unica parte del corpo che mostrava erano gli occhi. Chris non riconobbe quegli occhi del colore dell’Oceano: erano grandi ma non sapeva definire se erano maschili o femminili.
Quella funesta presenza rovinava l’atmosfera spensierata del locale, le cameriere avevano intenzione di cacciarlo ma erano intimorite. Poteva essere un ladro o un assassino, meglio non provocarlo. 
Chef, stufo di fare domande, puntò gli occhi verso l’individuo con espressione interrogativa senza ricevere l’attenzione dell’amico. Fra sé e sé si chiese chi potesse essere.
-Tu sei quello, o quella non si capisce il tuo sesso, che ha informazioni nascoste sul mio reality? - la figura apparentemente losca annuì e si sedette su una sedia rosa comparsa magicamente dal nulla.
-Chi sei?- Chef cedette alla tentazione e formulò l’ennesima domanda.
-Come Chef, non mi riconosci?- la voce era modificata da uno strano microfono che lo rendeva ancora di più misterioso.
-Oh è vero ho il costume e il microfono…comunque sono uno dei tanti che ha avuto il privilegio di assaggiare le tue pietanze- lusingato da quel (quasi) complimento, cambiò totalmente l’opinione su quella persona. Non era del tutto strambo.
-Dunque… sei stato un concorrente del mio reality?- se la risposta era positiva avrebbe ridotto notevolmente il campo dell’identità dell’individuo: da 7 miliardi di persone a solamente sette.
-Intendi vittima!- ringhiò spaventando la maggior parte dei clienti, anche se non sapevano cosa avesse detto. I tre seduti a quel tavolo ignoravano che una maid dal costume verde aveva appena chiamato la polizia.
-Giusto…- Chris non obiettò per quell’affermazione -allora perché la tua voce non mi dice niente?-
-La sto modificando con un microfono, idiota, perché devo mantenere la mia identità segreta- dopo quella risposta quasi automatica intervenne il cuoco un po’ perplesso.
-Perché mostri gli occhi allora? Potevi benissimo presentarti con degli occhiali da sole per completare l’abbigliamento nero o contattarci per via e-mail-
Il personaggio misterioso non parlò: era arrivato il momento di non rendere vana la visita di McLean e Hachet in Giappone.
Prese un portatile acceso (molto probabilmente era nascosto sotto le sue vesti) e lo mostrò ai due uomini; sullo schermo c’era un video in attesa di essere avviato. Dall’immagine si poteva scrutare il volto di un’adolescente colmo di frenesia.
-E’ Gwen, sembra molto allegra- disse Chef (finalmente un’affermazione!).
-Per caso è ubriaca?-
-Si, non vedi la bottiglia che ha in mano?-
-Il problema è capire quale Gwen si tratti: quella deve essere la foresta di Wawanakwa-
-E’ dell’ultima stagione, dalle mie fonti risulta che si è appena conclusa-
-Si, cioè un giorno fa America. Poi ho ricevuto la tua chiamata e mi sono recato subito in Giappone. Se l’informazione che riguarda Gwen, una delle concorrenti più amate, mi soddisferà ti dirò chi ha vinto la stagione!- l’adrenalina ritornò nelle vene di Chris, la curiosità lo stava massacrando.
-ha vinto Zoey…- sussurrò nella speranza che si sbrighi.
-Vi mostrerò la seconda parte del video per tuo rispetto- disse rivolgendosi a Chef, quest’ultimo non capì. L’individuo vestito di nero, senza ulteriori indugi, avviò il video: inquadrava la ragazza pallida e un’altra figura maschile.
-Oddio…- Chris si voltò per assicurarsi di non essere spiato. Rivelando quel video, il personaggio misterioso aveva firmato la condanna per la gotica. Era davvero una bomba.
-Che cos’è, un porno?- -credo…sono adolescenti stressati, Chef-
Quasi non notarono che una maid stava facendo un balletto demenziale nello scuotere la bibita che non avevano ordinato. Il video durò trentadue secondi, sufficienti per scatenare uno scandalo.

Il campanello di benvenuto, che emise un suono simile di quello che udirono quando sono entrati nel Maid cafè, costrinse Chris e Chef a chiudere le bocche per tutelare la loro dignità. I nuovi arrivati nel maid cafè erano due uomini con gli occhi a mandorla e la divisa da poliziotto.
-Devo andare- quella persona sparì lasciando il portatile, senza dare motivazione del perché abbia dato loro un video che potrebbe rovinare la vita di Gwen. Un enorme punto interrogativo che forse non verrà mai spiegato.

-Allora…che facciamo?- chiese Chef mentre sorseggiò il frullato –C’è molto cioccolato- commentò l’uomo sulla bibita.
-Tu non ti rendi conto…sarà uno spasso!- era da tanto tempo che il conduttore non provava quella coinvolgente sensazione che l’ha portato a creare un reality per divertirsi. Poteva ritornare a manovrare le azioni dei suoi adorati “concorrenti”, un sorrisetto innocente non venne nascosto
-Possiamo obbligare Gwen a fare tutto quello che vogliamo! Sarà il nostro giocattolo, non in quel senso ovviamente non siamo mica dei porci-
-Chris, amico mio, qualcuno te lo deve dire: questo non è il tuo reality ma è la vita, non puoi ricattare la darkettona solo perché hai paura di essere perseguitato dalla noia. Potresti ritornare dietro le sbarre- provò a far ragionare l’amico, Chef non vedeva quel volto malizioso da molto tempo, preannunciava guai per la sua vittima.
-Oh non dire cavolate, amico. Stavo pensando che possiamo costringerla ad andare a scuola con degli abiti da pollo o…oddio: che ne dici se …-
Ad interrompere Chris fu la campanella, di nuovo attiva per accogliere i nuovi clienti.
-Ehi cocca di mamma!!- i due americani, sentendo una voce della loro lingua, si girarono incuriositi. Scoprirono che quella frase proveniva da una ragazza afroamericana familiare. Quello che fu più familiare furono le persone sulla soglia della caffetteria che stavano fissando la donna.
-Leshwana? Che ci fai qui? Anche tu in Giappone?- chiese la giovane ragazza dai capelli scuri sulla soglia della caffetteria, i suoi tre amici la guardarono interrogativi; anche loro ebbero le reazioni spaventate quando osservarono meglio il Maid Cafè. Com’era piccolo il mondo.
Chris e Chef nascosero immediatamente i loro volti dietro i menù.
-Ehi ma quella è Gwen insieme a quei mocciosi della quarta stagione! Come hanno fatto ad arrivare in Giappone se erano in mezzo al nulla?- sussurrò Chef riconoscendo quei ragazzini. Si voltò verso l’amico ed ebbe l’impressione che ci fosse un’altra persona accanto a lui.
C’era un sorriso.
Un sorriso grande come una montagna si disegnò sulla faccia di Chris, il menù rosa non riusciva a nasconderlo. Gli era arrivata l’illuminazione, aspettò che la lampadina accesa gli comparve sopra la testa. Era geniale, la sua idea, così grande che da fargli venire il mal di testa. Era emozionato, agitato, divertito allo stesso tempo. Si sentiva come uno scienziato che aveva appena fatto una scoperta importante per l’umanità, Chris l’aveva fatta per la sua giornata, e forse per tutta la sua esistenza. Il posto non lo metteva più a disagio, gli occhi giganteschi degli animaletti di carta non lo intimorirono (anche se li sognerà la notte).
Perché non ci aveva pensato prima?
Senza sprecare tempo, prese il suo cellulare e digitò un numero alla velocità della luce, non badando al rischio di essere scoperto. Il cuoco non comprese le azioni dell’amico, a chi stava chiamando e perché stesse sorridendo in modo preoccupante?
Al telefono rispose una ragazza, non molto contenta di ricevere una chiamata dall’avido conduttore.
-Chris, dannata carogna, cosa vuoi? Sono le dieci di sera -
-Ti ho trovato una nuova cameriera per il tuo nuovo locale! - dopo un po’ il tono della voce femminile cambiò radicalmente.
-Davvero? Be mi farebbe comodo…quando quella Dakota ha ritirato la sua proposta di lavoro dopo la sua eliminazione al tuo stupido reality, mi sono ritrovata con una cameriera in meno-
-Sono davvero contento che ti sia d’aiuto. -
-bene…ma lei sa che la caffetteria è un maid cafè? –
-Non ti preoccupare, la sua disponibilità è certamente assicurata!-

 

 

 

👑💎 Angolo Autrice 💎👑
Salve salve salve a te che sei arrivato fino a qui.
Non vengo a seminare i miei racconti in queste terre (oddio che metafora orribile) da Gennaio, secondo voi questo è un ritorno in grande stile? La storia è ambientata nel 2013 subito dopo la fine di All Star, quanti ricordi di quell’anno.

Francamente io non “impazzisco” per questo genere di storia (con eventi “normali”) ma non mi sentivo pronta per scrivere una storia d’azione e d’avventura (generi miei preferiti) decentemente quindi…incrocio le dita per il futuro.
Dall’inizio dell’estate che non dormo, non esco per lavorare su questa ff. Ci tengo davvero a questo progetto e questo capitolo è solo un semplice prologo. Ho fatto mille bozze e ho le idee abbastanza chiare.
Infine…non ci posso credere che ho finalmente pubblicato.
🍩 Aggiornamento il prossimo sabato, 8 settembre🍩

P.S.: vi prego non chiedetemi i fusi orari e l’ora esatta: ho fatto mille schemi per giustificare gli eventi ma nessuno vale la pena di essere esposto.

Trailer di questa fanfitcion: https://youtu.be/HQFhD3Fc5DI
   
 
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