Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: _mintae3009_    01/09/2018    0 recensioni
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Cosa succederà a due migliori amiche dopo essersi trasferite in una nuova città ?
Sara e Desirée sono due ventenni che dopo essersi prese un anno sabatico, decidono di proseguire gli studi in un'altra città. La meta è Venezia, è sempre stato il loro sogno poter andare ad abitare lì e finalmente stava per essere realizzato. In quella città abitava il nonno paterno di Sara che le lasciò in eredità la casa essendo l'unica nipote a cui era più legato.Riusciranno ad ambientarsi ? Faranno nuove amicizie? Riusciranno a trovare l'amore della loro vita?
Leggete per scoprire
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Genere: Commedia, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Cap.1 Siamo sull'aereo ormai da quasi un'ora e mezza, dove non ho fatto altro che ammirare l'alba.Quei colori ancora opachi che man mano che il sole si sveglia, sfuma nel giallo splendente, e infine un esplosione di colori caldi tra il rosa e l'arancione segnano il suo risveglio. Siamo? Si, perché con me c'è un bradipo nonchè mia migliore amica. AISHH! E' VERO NON CI SIAMO PRESENTATE... Io sono Desirée, ho 20 anni e sono una ragazza molto timida, solare e allegra. Non sono altissima,giusta di corporatura,con i capelli marroni tendenti al biondo,gli occhi marroni con insenature di verde e un sorriso non stupendo quanto quello di Sara. Sono molto curiosa e a volte testarda. Credo che il mio difetto maggiore sia la timidezza. Ho sempre avuto un carattere molto chiuso nei confronti delle altre persone e per questo motivo non sempre riesco ad aprirmi come vorrei. Solo con i miei amici riesco ad essere me stessa perchè loro mi fanno stare bene. Le mie passioni non sono molto diverse da quelle di Sara tranne che per il ballo. Ero negata in qualsiasi sport e non ero una ragazza socievole , preferivo stare chiusa in me stessa e non aprirmi con nessuno , nemmeno con la mia famiglia per paura di essere giudicata. Mia madre mi iscrisse a danza senza alcun successo, stessa cosa col nuoto e pallavolo. Alla fine provò col canto dato che ogni sera mi sentiva cantare nella mia stanza o quando facevo la doccia, ma avendo una bassa autostima non riuscivo ad ammettere a me stessa che fossi brava. Dopo aver iniziato il conservatorio di musica mi sono aperta e ho fatto nuove amicizie , ma il timore di essere giudicata non cessò di farsi spazio nella mia testa. Ogni volta che cantavo da sola mi sentivo libera, libera di poter fare quello che mi piaceva veramente senza dovermi preoccupare di chi mi ascoltasse o di cosa pensassero. Però quando cantavo in pubblico o almeno con pochissime persone mi bloccavo , non riuscivo a spiccicare parola, qualcosa dentro di me mi bloccava e ogni volta la storia si ripeteva, ovvero scappavo dalla mia grande paura. Allora decisi di non continuare più il conservatorio e di non far sapere a nessuno oltre alla mia famiglia, la mia migliore amica Sara e i miei pochi amici che mi erano rimasti nella vecchia città , che fossi brava a cantare. Mi ripromisi però che nella nuova città sarei cambiata e la paura di cantare in pubblico sarebbe cessata. Mentre questa tizia di lato a me è Sara, ha 20 anni ed è una ragazza solare , vivace e molto socievole. Non è ne molto bassa ne molto alta...quindi vi lascio all'immaginazione AHAH. E' esile ma abbastanza forte, i capelli lunghi, ricci e marroni con le punte blu e gli occhi verde smeraldo. E' molto allegra ma anche molto timida. E' fin troppo curiosa e determinata su quello che fa e, se vuole qualcosa statene certi che ci metterà tutta se stessa per ottenerla. Le sue passioni sono sempre state ballare , ascoltare musica , leggere , suonare il pianoforte. Questa è una delle passioni che aveva sin da piccola e nacque quando un giorno di pieno inverno suo nonno comprò un pianoforte , era bellissimo , fatto in legno pregiato. La prima volta che lo vide fu ammaliata da quell'oggetto a lei sconosciuto che, prima o poi sarebbe diventato per lei un'arma di distruzione. Un giorno il nonno con dolcezza le prese la mano e la portò davanti al pianoforte , si sedette sullo sgabello , la prese in braccio e poco dopo iniziò a suonare una melodia che la incantò. Lei appoggiò le sue piccole ditina sui bianchi tasti e fu da lì che nacque tutto. Dopo quel giorno passavano ore e ore a suonare. Ma questa passione cessò quando non molti anni dopo il nonno venne a mancare per una malattia che pochi anni prima gli era stata diagnosticata. La traumatizzò tanto quell'avvenimento a tal punto da farla smettere di suonare per il resto degli anni successivi. Per quanto riguarda noi due ci siamo conosciute ben 7 anni fa e ancora ricordo perfettamente il nostro primo incontro... FLASHBACK Erano appena le 8:30 del mattino io ero come un pezzo di legno, non riuscivo a scollarmi dai miei genitori mentre lei già interagiva con quelli che erano i nostri compagni. Le prime settimane non ci siamo parlate molto ma dopo che lei ha fatto la prima mossa chiedendomi un semplice matita, siamo diventate inseparabili, infatti eccoci qua a condividere una casa insieme . FINE FLASHBACK ...due ore dopo... Finalmente siamo arrivate e subito ci dirigiamo alla biglietteria per comprare il biglietto, per poi prendere il primo vaporetto che ci avrebbe condotte a Venezia. Arriviamo a San Marco alle 11:00 circa e dopo una lunga, anche se per me infinita, camminata sentiamo l'orologio di una chiesa non molto lontana suonare , segno che sono le 12 in punto. Affamate andiamo a mangiare in un locale vicino quella che, da questo giorno in poi, sarebbe stata la nostra nuova casa. Dopo aver pranzato ci avviamo verso casa. Arrivate rimasi stupita. "Benvenuta a casa" dice Sara con un sorriso stampato in volto. Più che una semplice casa sembra una reggia anche se un po' vecchiotta. All'esterno ha un grazioso giardino segno che dall'assenza del nonno di Sara qualcuno se n'è preso cura. Le pareti sono di un rosa antico con un grande portone bianco. La "casa" è divisa in due piani, nel primo ci sono la cucina, il soggiorno e la zona studio mentre sopra ci sono ben tre camere degli ospiti, due bagni uno nella zona notte e uno nella zona giorno e le nostre camere. Percorrendo il corridoio si scorge una piccola porticina nel soffitto. *STUPENDA* pensai Dopo esserci sistemate , ancora frastornate dal viaggio decidiamo di restare a casa per riposarci.
   
 
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