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Autore: Cinzia_72    02/09/2018    0 recensioni
[Alén, luz de luna]
[Alén, luz de luna]Nora entra in casa...senza neanche accendere la luce. Si sente svuotata. Persa.
Alza lentamente gli occhi verso il soffitto e attraverso il buio intravede...........
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Nora entra in casa...senza neanche accendere la luce. Si sente svuotata. Persa.
Alza lentamente gli occhi verso il soffitto e attraverso il buio intravede lo striscione che, tutta eccitata per l'emozione, aveva appeso alla parete insieme a Pedro, proprio quel pomeriggio, in vista della splendida serata che avrebbe passato con Pablo, per festeggiare la notizia....la stupenda notizia dell'arrivo del loro primo bambino.
 
Ormai i suoi occhi si stanno abituando sempre di più al buio e così riesce finalmente ad intravede anche le parole scritte in grassetto sullo striscione........
” AHORA SOMOS UNA VERDADERA FAMILIA MI AMOR”....e in un attimo le lacrime iniziano ad uscire dai suoi occhi.
Le parole dello striscione prima nitide e chiare, adesso che la sua vista è annebbiata da quel fiume di lacrime, diventano sfocate e tremolanti.
Il suo è un dolore talmente forte che teme di non riuscire a contenerlo. L'unica cosa che riesce un po' a tranquillizzarla è il sapere che Lucio è al campo scuola e non tornerà prima di una settimana....perciò ha tutto il tempo di far EMERGERE QUESTO DOLORE DALL'ANIMA E DALLA MENTE...e di far USCIRE DAI SUOI OCCHI QUESTO FIUME DI LACRIME CHE SEMBRA NON AVERE FINE.
Questa notte doveva essere la nostra NOTTE... – Pensa Nora con la testa che gli pulsa di dolore a causa della tensione e della rabbia – “...una notte fatta per gioire, per fare progetti e per amarci e amarci..e ancora amarci....ma non sarà così.
Mai più sarà così.. per il semplice fatto che ormai è davvero tutto finito..e arrivati a questo punto, non si può neanche pensare di tornare indietro...mai più. Chissà quanto tempo ci vuole per AMMORTIZZARE il dolore e non finire completamente fuori di testa???” - si chiede mentalmente, sorridendo con un misto di rabbia e dolore, per poi riprendersi di colpo e dire a voce alta - “NO...non voglio stare così..non voglio soffrire....non posso neanche permettermi il lusso di soffrire così...non devo...per Lucio e per il mio bambino...non posso. - E detto questo, si accascia lentamente sul pavimento, praticamente “sconfitta”...su quella superficie dura che gli sembra gelida e bollente nello stesso tempo...e sono lacrime...lacrime su lacrime e singhiozzi su singhiozzi.
Si sente vuota, persa, immersa dentro un dolore che rischia di soffocarla. Non riesce a togliersi dagli occhi l'immagine di Pablo e Patrizia che discutono animatamente del LORO BACIO.. IMPROVVISO E RUBATO a detta di loro...e gli sembra ancora adesso di VEDERSI ANCHE LEI LÌ....IMMOBILE DIETRO DI LORO.....immobile come un'idiota...con in mano la busta del test della gravidanza con su scritto in bella mostra: “PER PABLO PINEDA DA PARTE DI...SUO FIGLIO”.
Nora, anche se sopraffatta dall'amarezza, non riesce a trattenere un sorriso di commiserazione verso se stessa e le parole iniziano di nuovo ad uscire dalla sua bocca come un fiume in piena - “Quando devo essergli sembrata idiota a tutti e due. Sono arrivata lì come una deficiente con quella lettera in mano...tutta giuliva come un’oca, pronta a consegnargli la busta con dentro il risultato del test di gravidanza...e loro invece nel frattempo che stavano facendo? Stavano parlando del loro BACIO...e di quanto poteva essere stato importante o meno” - e pronunciando queste parole, una morsa di dolore le aggancia lo stomaco in modo tale da farla quasi piegare in due dallo spasmo…ma anche in mezzo a tutta quell'angustia, gli sembra ancora di sentire distintamente la voce di Patrizia mentre discute con foga con Pablo, su quanto sia stato meravigliosamente intenso IL LORO BACIO...ANCHE SE ERA STATO UN BACIO LIEVE, E SOPRATUTTO A DETTA DI PABLO.. “RUBATO” . SI....RUBATO DA PATRIZIA IMMEDIATAMENTE DOPO CHE SI ERANO RITROVATI ABBRACCIATI DI COLPO, A CAUSA DELL'IRRUZIONE DI PABLO NELLA CASA DI MARTIN, DOVE APPUNTO PATRIZIA ERA STATA AGGREDITA DAGLI UOMINI DI PIZANTI.......e gli sembra ancora di udire le parole di Pablo che gli risponde chiaramente, dicendo “che il loro bacio era stato solo un attimo di debolezza e niente più...e che se anche comprendeva lo stato d'animo di Patrizia, la cosa che lei doveva assolutamente intendere, era che lui era legato a Nora e NON POTEVA stare con lei”.
Erano state quelle due parole che avevano letteralmente DEVASTATO Nora..più della scoperta vera e propria di quel bacio tra i due. Quel “NON POTEVA” detto da Pablo sul fatto di non POTER iniziare una relazione con Patrizia...L'AVEVA LETTERALMENTE TRAMORTITA.
Pablo non aveva detto che “NON VOLEVA”...ma aveva pronunciato chiaramente che “NON POTEVA”...quasi come se si sentisse imprigionato dal suo legame con Nora. Quasi come se si stesse giustificando con Patrizia sul fatto di non POTERSI lasciar andare liberamente con lei.
Sì...erano state quelle due semplici parole pronunciate con tanta veemenza da Pablo, che l'avevano messa KO, come se di colpo qualcuno l'avesse colpita con un pugno in pieno stomaco...”NON POTEVA”...e anche le successive parole di Pablo, avevano avuto su Nora un effetto devastante...”NON POSSO PATRIZIA E NON VOGLIO ASCOLTARTI!” Aveva proseguito Pablo....e poi...finalmente si era girato verso la porta del negozio, seguendo lo sguardo fisso di Patrizia che di colpo aveva iniziato a guardare in un punto al di sopra della sua spalla....verso la porta del negozio.
SI ERA GIRATO E L'AVEVA VISTA...IMMOBILE, COMPLETAMENTE PARALIZZATA CON UNA LETTERA IN MANO...e Pablo aveva capito immediatamente che Nora li aveva sentiti parlare...CHE PURTROPPO AVEVA SENTITO TUTTO....e bianco come la morte SI ERA LANCIATO VERSO DI LEI CERCANDO DI RAGGIUNGERLA.....non riuscendoci tra l'altro, perché Nora senza aspettare un attimo di più, era scappata dal negozio, per poi partire a razzo con la sua auto e sparire inghiottita nel buio della notte, mentre Pablo urlava incessantemente il suo nome.
Quello che Nora non sapeva, è che appena Pablo era rientrato di corsa nel negozio per prendere le chiavi della macchina, aveva trovato Patrizia con gli occhi sbarrati in mezzo alla stanza mentre leggeva il contenuto che di quella lettera"......la stessa lettera che Nora teneva in mano quando li fissava tutti e due con gli occhi sbarrati...e che nella foga di fuggire da lui, gli era accidentalmente caduta dalle mani.
Pablo aveva quasi dovuto strappare il foglio dalle mani di Patrizia, tanto la ragazza era sconvolta...e anche lui, una volta letto il contenuto della lettera…era sbiancato di colpo...sentendo in un'istante il sangue diventargli ghiaccio nelle vene. Non riuscendo neanche a dire una sola parola a Patrizia che continuava a fissarlo in silenzio, fino a quando scoppiando letteralmente di rabbia, aveva urlato con tutto il fiato che aveva in gola....” NOOOO....E' INCINTA...NORA E' INCINTA...ASPETTIAMO UN BAMBINO...E LEI.....LEI HA ASCOLTATO TUTTO. TUTTO QUELLO CHE STAVAMO DICENDOCI...e......” Dopodiché le parole gli erano praticamente morte in gola.
Nel frattempo Patrizia continuava a rimanere immobile in mezzo alla stanza, mentre Pablo invece, appena era riuscito a recuperare un minimo di lucidità, era uscito come un pazzo dal negozio. Aveva messo in moto l'auto ed era partito all'impazzata, facendo stridere le gomme sull'asfalto...con il solo intento di raggiungere Nora al più presto possibile, solo per potergli spiegargli che tutto quello che aveva ascoltato non significava niente....assolutamente niente per lui. Che lui l'amava....che amava solo e soltanto lei e nessun'altra.
Ma Nora non aveva sentito le ultime parole urlate da Pablo, anche perché dopo che lui si era accorto della sua presenza......Nora non aveva avuto più la forza di restare lì...ferma......ed era fuggita VIA.....come una furia, inseguita solo dalle grida di Pablo, che urlava come un pazzo il suo nome.
 
E ora sono qui” - continua a pensare Nora – “come una cretina. Annientata......completamente demolita............a casa mia. In questa casa che oggi, come una cretina, ho letteralmente tappezzato di striscioni e decorazioni per tutto il santo pomeriggio...e solo perché volevo che tutto fosse perfetto per festeggiare la notizia della mia gravidanza INSIEME AL MIO UOMO.......IL MIO UOMO.. “ - pensa Nora sorridendo di nuovo sconsolata. - “Oggi ho capito chiaramente che Pablo non è mai stato veramente il MIO UOMO, ma che più semplicemente stava con me solo perché dovevo fargli "davvero una gran pena” e solo perché proprio non sapeva come liberarsi di questo immenso peso morto!”
...e ora rimane lì. Immobile. Facendo fatica persino a respirare. Rannicchiata con le ginocchia raccolte sotto il mento...insieme a quelle maledette lacrime che riprendono a scendere dai suoi occhi ancora più copiose di prima...senza che lei provi neanche lontanamente a fermarle.
Alla fine...più per inedia che per volontà.....con uno sforzo che gli sembra veramente sovrumano, si alza lentamente da terra.
Per un attimo rimane immobile...fissando paralizzata la parete che ha davanti .....e di colpo, come impazzita, si getta sullo striscione e lo strappa con violenza dal muro, per poi avventarsi, immediatamente dopo, sulla tavola imbandita e scagliare con ferocia tutto il contenuto in terra.
Dopodiché, afferra di scatto le chiavi dell'auto e senza neanche pensarci due volte, si precipita di corsa fuori di casa, per entrare subito dopo in auto e partire a razzo. Vuole solo andarsene via...il più lontano possibile...da tutto e da tutti. Sa bene che sicuramente Pablo verrà a cercarla...per tentare almeno di giustificare la scena che lei continua ad avere nitidamente davanti gli occhi....ma lei ora, non ha proprio nessuna voglia di ascoltarlo...ormai non più.
“NO...non voglio né vederlo e né tanto meno sentirlo. Non voglio ascoltare nel modo più assoluto, le sue patetiche menzogne, che sicuramente starà pensando di rifilarmi.
Assolutamente no.
Ancora mi ricordo quando quasi mi ha dato della visionaria, perché gli avevo detto che l'atteggiamento da gatta morta di Patrizia nei suoi confronti, mi stava dando letteralmente i nervi...e lui, come se niente fosse, insisteva dicendo che la mia era solo una fissazione. Quasi fossi una pazza isterica che s'immaginava amanti ovunque.
NO...stavolta no...andasse a raccontare le sue pietose menzogne a qualcun'altra...io dico basta....per me è chiusa qui maledizione.” ….poi, iniziando di nuovo a piangere, porta dolcemente la mano sul suo ventre e quasi a tranquillizzare il suo bambino...inizia a ripetere tra le lacrime – “tranquilo mi amor...tranquilo hijo mio...mamá está aquí …mamá nunca te dejará ... siempre me quedaré contigo mi amor...siempre” .
  
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