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Autore: Son of Jericho    02/09/2018    1 recensioni
Traduzione della storia "Joey's Diary" di RoseOnAVine.
Se Joey avesse tenuto un diario online riguardo i suoi sentimenti per Rachel? Timeline stagioni 8 & 9, adatta per i fan J/R, non proprio per i R/R
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chandler Bing, Joey Tribbiani, Rachel Green, Ross Geller
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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N.d.A. Quella che vorrei proporvi è la traduzione della storia "Joey's Diary", risalente al 2003, scritta originariamente in inglese dall'utente RoseOnAVine.
I fatti raccontati si svolgono perlopiù durante l'ottava stagione, con un paio di capitoli ambientati invece nella stagione 9. Joey decide di cominciare a tenere un diario online, per esprimere l'evoluzione dei suoi sentimenti per Rachel.
A quel tempo Friends era nel pieno del suo successo, e riproporre una ff 15 anni dopo è per me una sorta di sfida.
Inoltre, si tratta della prima traduzione che pubblico, per cui qualunque commento, suggerimento e/o opinione saranno ben accetti.
Vi auguro una buona lettura, spero di aver fatto un buon lavoro, e s
pero che apprezzerete questo racconto come l'ho apprezzato io la prima volta.
Disclaimer: ogni diritto creativo appartiene ai legittimi proprietari e sviluppatori.


Chapter 1 - The Beginning
 

Se n’è andata questa mattina.

Mi sono fermato a pensare alla prima volta in cui ho capito ciò che provavo realmente per lei. Immagino che già da un po’ provassi queste sensazioni, che si siano sviluppate nel tempo fino a questo punto, solo che non me ne sono mai accorto perché è accaduto tutto in maniera così naturale. Eravamo sempre insieme, per cui era diventata la normalità, per me, cercare il suo sguardo ogni volta che entravo in una stanza. Era normale, che lei fosse la prima persona che vedevo la mattina, e l’ultima la sera prima di andare a dormire. Non mi ero mai reso conto di quanto veramente mi piacesse l’idea di incontrarla, parlarle, anche solo trascorrere del tempo con lei. Non mi ero reso conto di come mi facesse sentire bene, sapere che lei era nella stanza accanto.

Fino ad ora.

Ma non pensavo mi sarei innamorato di lei. Lei era la mia migliore amica. E’ uno schianto, è vero. Voglio dire, è bellissima. E non è una mia opinione – è un dato di fatto, è fuori discussione. Nessuno può posare lo sguardo su di lei e negare quanto sia bella. Ma non avevo mai pensato a lei in quel modo, al di là dell’ovvia attrazione sessuale. E credetemi, l’attrazione sessuale non significa nulla. Almeno, non dopo aver conosciuto il vero amore.

La sera che siamo usciti per il nostro “appuntamento”, credo sia lì che è cambiato tutto. Magari mi ha soltanto risvegliato, perché è probabile che tutto questo ci sia sempre stato dentro di me, da qualche parte. Non mi ero mai divertito tanto insieme a una donna. La cena e le chiacchiere per me erano soltanto un mezzo per un fine, insomma, la parte non-sessuale dell’appuntamento che devi attraversare e sopportare per poterti portare finalmente la ragazza a letto. E la mattina successiva, non vedevo l’ora che le cose finissero con lei che toglieva le tende, o io che me la svignavo per tornare a casa. A volte richiamavo quella ragazza, la maggior parte no. Nessun coinvolgimento emotivo, solamente l’orgoglio della conquista.

Con Rachel è stato diverso. E’ stato come se lei avesse aperto la porta su un mondo completamente nuovo per me. E avrei voluto che quella notte non finisse mai. Quando mi ha mostrato la sua “mossa”, prima di andare a dormire, il mio respiro si è quasi interrotto. Non riesco a descrivere ciò che ho sentito.

Tutto quello che abbiamo condiviso, l’affetto che provavo nei suoi confronti come migliore amica, è mutato, si è trasformato, o qualunque altro termine vogliate utilizzare. Quello che so è che è diventato qualcosa di molto più forte, e che da allora, ogni singolo minuto di ogni singolo giorno, sta crescendo ed è sempre più intenso. E io non so cosa fare, senza di lei.

Non sono riuscito a dormire, quella notte. Non facevo altro che pensare a come tutto fosse cambiato, e a cosa avrei potuto fare. Cosa le avrei detto la mattina dopo? Lei lo avrebbe capito, guardandomi in faccia?

Quando mi ha chiesto se “mi ero sentito strano” la notte prima, sono quasi svenuto dal sollievo. Allora non ero solo io! Ma alla fine, ho scoperto che era stato solo il cibo a farla sentire strana. Stupida aragosta.

Quando sono tornato a casa, lei stava guardando “Cujo”, e mi ha chiesto di sedermi vicino a lei come ogni volta che guardiamo un film horror. Non volevo farlo. Credevo di non essere in grado di gestire la situazione, ma dovevo farlo. Lei non immaginava niente, non sapeva che per me era cambiato tutto, e io mi sono dovuto comportare come il buon vecchio Joey, il suo migliore amico e coinquilino. Sarebbe sembrato strano, se mi fossi rifiutato di sedermi con lei. Così l’ho fatto, e mi ha spaventato a morte. Era fantastico stare vicino a lei, eppure, al tempo stesso mi faceva stare male. Perché ero lì, con la donna con la quale avrei potuto parlare di tutto – tutto tranne che di ciò che provavo realmente.

Ho provato a scordarmi tutto, ci ho provato davvero. Ho detto a me stesso che si trattava solo di una cotta, come aveva suggerito Phoebe. Ma poi, la mattina lei usciva dalla sua stanza, e allora un’ondata d’amore mi travolgeva in pieno mettendomi quasi al tappeto. Era stupenda, così incredibilmente bella, anche prima che lei si truccasse. Non ho mai visto nessuna ragazza così bella come lo è lei al mattino. Pensavo ad ogni tipo di scusa per poter stare con lei, così che potessi continuare ad ammirarla.

Ogni giorno diventa sempre più difficile nascondere i miei sentimenti. E’ l’unica cosa che posso fare, per evitare di afferrarla tra le mie braccia e confessarle tutto quanto. Sapere che non potrò mai dirglielo mi sta quasi uccidendo.

Farla andare a vivere con Ross era la cosa giusta. Io non sono il padre, e non era giusto che io vivessi tutti quei momenti importanti, quando lui sarebbe dovuto essere al mio posto. Questo è ciò che ho detto loro. All’inizio, quando le ho proposto di trasferirsi da Ross, lei è sembrata dispiaciuta, e ha reagito come se non volesse andarsene. Non riesco a descrivere come mi sono sentito, come se in qualche modo ci fosse speranza per me e che magari, soltanto magari, lei ricambiasse ciò che io provavo per lei. Probabilmente, una parte di me desiderava che lei dicesse che non poteva stare lontana da me, e si rifiutasse di andare. Ma in fondo al suo cuore, lei sapeva che quella era la cosa giusta da fare. Così se n’è andata.

E certo, Ross si prenderà cura di lei, ma potrà mai amarla come la amo io? Sarà in grado di farla divertire, rilassare, e non prendere ogni cosa così seriamente? Ordinerà una pizza per lei a mezzanotte, le preparerà il milk-shake menta e cioccolato per colazione?

Niente di tutto questo ha più importanza, perché ormai lei se n’è andata.

Prima di cominciare a scrivere queste pagine, sono entrato nella sua stanza e ci sono rimasto per un po’. Ha ancora il suo profumo. Ho notato un tubetto di mascara, che lei deve aver gettato nel cestino del bagno prima di andarsene. Questo appartamento sembra così vuoto senza di lei. Sono rimasto seduto qui tutto il giorno, cercando di abituarmi di nuovo a stare da solo. Se ho fatto la cosa giusta, allora perché fa così dannatamente male?

Dovrò dirle ciò che provo, oppure dovrò abbandonare la città, così da non soffrire e sentirmi triste ogni volta che qualcuno pronuncia il suo nome. Mi ucciderei, se dovessi vederla insieme a qualcun altro. Il Vermont sembra un bel posto. Se non avessi il lavoro e i miei migliori amici che mi trattengono qui, le valigie sarebbero già pronte.

Ora devo andare – Chandler è qui e ha portato pizza e birra, immagino per cercare di tirarmi un po’ su di morale. Sempre meglio che bere del succo d’arancia acido. Tornerò a scrivere più tardi.

 

 

   
 
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