Serie TV > Army Wives - Conflitti del cuore
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Autore: piumetta8    02/09/2018    1 recensioni
Al rientro dal suo tour in Germania, Claudia Joy ha un malore all'aeroporto di Denver. Viene portata in ospedale e lì la sua storia si intreccia con quella del Dottor Brown.
Crossover con un What if sulla 7 stagione di Army Wives e una sorta di sequel della famiglia alternativa del mio "The Family Man"
Genere: Drammatico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Claudia Joy Holden, Emmalyn Holden, Gen. Michael Holden
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Io sono Emmalyn e vengo da Charleston, nella Carolina del Sud!”

Seduta sul sedile posteriore dell’auto, soltanto quando Nina si era fermata ad una pompa di benzina per far rifornimento, finalmente la ragazzina smarrita si era resa conto di non essersi ancora presentata.

“Io sono Colin!”

Il primogenito dei Brown si era voltato verso di lei per stringerle la mano.

“E io Ephram!”

Anche il ragazzo che le sedeva vicino le aveva sorriso gentile rendendo meno forte l’imbarazzo di lei di trovarsi con dei perfetti sconosciuti.

“È un nome particolare!”

“La nostra famiglia è per metà ebrea! Una volta a casa conoscerai anche la nostra sorellina Delia!”

Emmalyn non sapeva cosa aggiungere : probabilmente in altre circostanze non le sarebbe dispiaciuto approfondire la conoscenza di quei ragazzi così cortesi e a modo con loro ma il pensiero della sua mamma e la situazione grottesca in cui era finita inibivano ogni tentativo di far conversazione.

A salvarla ci aveva pensato Nina.

“Io invece mi chiamo Nina. E sono la vicina di casa di questi veri gentiluomini! Vedrai che ti troverai bene con noi, tesoro!”


Non le aveva detto una bugia!

Emmalyn si era sentita davvero a casa, come se avesse fatto parte di Everwood da sempre, perché avevano cercato fin da subito di metterla a proprio agio e anche i piccoli Delia e Sam l’avevano coccolata come una sorella maggiore durante la cena imbastita in tutta fretta a casa Feeney, soprattutto dopo che Nina aveva spiegato loro che quella ragazza era tanto triste e aveva bisogno soprattutto di sorrisi.

Quando la stanchezza aveva avuto la meglio su tutti, i giovani Brown avevano portato la bella ospite a casa loro.

Con l’aiuto di Nina, i ragazzi avevano dato una sistemata alla camera degli ospiti ,che non veniva usata quasi mai, anche se Emmalyn aveva protestato dicendo che anche il divano le sarebbe andato bene. Tanto non sarebbe riuscita a chiudere occhio comunque!


Dopo che i fantasmi del passato erano tornati a bussare alla loro porta, Ephram e Colin non se l’erano sentita di restare da soli.

Da bravi fratelli maggiori avevano letto la favola della buonanotte a Delia e, quando la bambina si era addormentata, avevano deciso di aspettare insieme il ritorno del Dottor Brown.

“Posso appoggiarmi al tuo letto mentre aspettiamo che papà torni?”

Ephram non aveva avuto nulla in contrario ma, poiché Colin era il più provato da quella giornata, suo fratello si era presto addormentato sul suo letto.

Per lasciar riposare tranquillamente almeno lui, il secondogenito Brown era sceso in salotto.

Qui aveva sorpreso la loro ospite che aveva tirato fuori dalla borsa una foto e la stava letteralmente inondando di lacrime.

Erano lei e Claudia Joy che sorridevano felici all’obiettivo su una pista di ghiaccio e mostravano il segno di vittoria dopo un successo della squadra di hockey di Emmalyn.

Ephram non voleva disturbarla ma aveva fatto un movimento maldestro richiamando l’attenzione della ragazza.

“Scusa non volevo fare il ficcanaso! Se vuoi stare da sola me ne vado subito!”

“No, resta! Credo di aver bisogno di un po’ di compagnia dopo tutto quello che è successo nelle ultime ventiquattro ore!”


Ephram si era avvicinato cauto e si era seduto vicino a lei sul sedile imbottito del divano. Gli occhi gli erano caduti sulla foto.

“Lei è la tua mamma?”

Emmalyn aveva annuito e poi aveva intercettato la foto sul caminetto che ritraeva Julia bella, elegante, sorridente.

“E la tua mamma, invece, dov’è?”

Ephram aveva sorriso triste ma poi aveva risposto con quella sottile ironia che lo aveva contraddistinto sempre, anche nelle prove più dure.

“Se dovessi credere a quello che dice il reverendo Keys è in cielo! È morta lo scorso anno in un terribile incidente!”

La ragazza ne era sinceramente dispiaciuta ma non voleva usare le solite frasi scontate e banali. Capiva il dolore di quel quasi nuovo amico ma, allo stesso tempo, si sentiva incredibilmente fortunata perché la sua mamma era viva. Perché lei non avrebbe perso Claudia Joy!

“Tu sei una sportiva?”

Ephram aveva cambiato discorso, additandola nella foto dove indossava la divisa della squadra del suo liceo.

“Forse allora andrai più d’accordo con Colin che con me! Lui e i suoi amici hanno la fissa per il basket, il football e qualsiasi cosa in cui ci sia un pallone di mezzo! A me invece piace di più la musica!”

Emmalyn aveva allora notato il bel pianoforte in palissandro alla parete e si era ricordata anche delle parole con cui i due fratelli l’avevano convinta che il Dottor Brown fosse il meglio che potesse capitare agli Holden in quel di Denver.

“Perché il coperchio è chiuso? Deduco che non ti eserciti da un bel po’!”

“Colpevole! La verità è che l’ultimo è stato un anno terribile: mia madre è morta mentre veniva al mio recital. Colin era con lei ed è rimasto ferito gravemente!”

Emmalyn aveva sospirato poi, inaspettatamente, gli aveva preso una mano tra le sue.

“La conosco quella sensazione sai? Quel vuoto che ti lascia la scomparsa di una persona cara! Anche mia sorella Amanda è morta un paio di anni fa mentre nostra madre l’accompagnava al college con il bagagliaio dell’auto colmo di valigie e di sogni per il suo futuro. Non sono mai arrivate.

Si sono fermate ad un Bar di Charleston e lì un pazzo ha pensato bene di vendicarsi di sua moglie facendosi esplodere come un Kamikaze, incurante delle vittime innocenti che avrebbe provocato! Poteva essere una strage ma per fortuna molti se la sono cavata con delle ferite più o meno gravi. Amanda non ce l’ha fatta!”

Entrambi i ragazzi erano con gli occhi lucidi ma parlare così, a cuore aperto, delle loro esperienze li aveva in qualche modo aiutati a placare un po’ quel cumulo di dolore che portavano nel cuore.

Ephram le aveva allungato un fazzoletto.

“Basta piangere, su! Vedrai che ti troverai bene qui, ogni tanto penso che Everwood e tragedia siano sinonimi!”

   
 
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