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Autore: DesiKookie93    02/09/2018    3 recensioni
Capitolo speciale di Love You My Brother:
- Non dovevi farlo. - disse lui quando si staccò.
- Perchè no? Non ti piace? - chiesi, guardandolo.
- E' il più bel regalo che potessi farmi. Ma forse è anche troppo. - disse, abbassando lo sguardo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era passato qualche mese da quando nostro padre aveva finalmente accettato il rapporto tra me e mio fratello, e fortunatamente, non c'erano stati altri problemi con lui o nostra madre.

Ed io e Jungkook facevamo in modo che non ce ne fossero.

Infatti, quando eravamo a casa o in giro con i nostri genitori, ci comportavamo solamente come fratello e sorella, cercando di tenere una certa distanza tra noi, e non facendo qualcosa che avrebbe fatto arrabbiare nostro padre, anche se a volte era difficile.

Infatti, spesso Jungkook mi si avvicinava forse un po' troppo, e a volte mi baciava proprio davanti a loro, ed io notavo lo sguardo che mio padre gli rivolgeva quando lo faceva.

Più volte gli avevo detto di cercare di trattenersi, almeno davanti a loro, ma lui sembrava non ascoltarmi.

- Eddai. Perchè non posso abbracciarti e baciarti quando voglio? - aveva detto più volte quando lo riprendevo, gonfiando le guance in un tenero broncio.
- Non ho detto che non puoi farlo quando vuoi. Solo, non davanti ai nostri genitori. Ti ricordo che nostro padre ti guarda male ogni volta... - gli rispondevo ogni volta che diceva così.
- E allora? Lascialo fare... non sono affari suoi se voglio starti vicino. Ci si deve abituare. - rispondeva, stringendomi a lui e zittendomi con le sue labbra, per non farmi aggiungere altro.

E ci riusciva ogni volta.



Da quando finalmente potevamo stare insieme, era un po' cambiato, ma nemmeno troppo.

Era ancora il ragazzo timido e tenero che era sempre stato, ma a volte, soprattutto se si trattava di starmi vicino, la sua timidezza sembrava svanire quasi del tutto, e diventava più malizioso.
Non che a me dispiacesse quando diventava così, anche se ogni volta mi faceva sentire tremendamente in imbarazzo e sentivo le guance in fiamme, ma preferivo che non lo diventasse quando stavamo con i nostri genitori.


Durante il giorno, con i nostri genitori, ci comportavamo normalmente, beh Jungkook a volte sì e a volte no, mentre la sera...

Dopo aver cenato, stavamo sempre in camera insieme, o nella sua o nella mia, e dormivamo sempre insieme.

Jungkook non si addormentava finchè non mi aveva tra le sue braccia, stretta a sè, anche quando era particolarmente stanco, e gli occhi gli si chiudevano da soli, aspettava sempre che io mi infilassi sotto le coperte con lui prima di dormire.

A me piaceva particolarmente coccolarlo mentre si addormentava, accarezzandogli i capelli e il viso, e lui ogni volta che lo facevo sorrideva.



Quando finì la scuola, decidemmo di passare le vacanze in Corea, da nostra zia, ed io e Jungkook tornammo più di una volta al suo grottino segreto, in cui mi aveva portato a capodanno, e negli altri posti che visitavamo da piccoli.

Tornati in Italia, quando mancavano poche settimane all'inizio del nuovo anno, la mia mente fu occupata da un unico pensiero, che sovrastava qualsiasi altro pensiero in quel periodo.


Due settimane dopo il nostro ritorno in Italia, sarebbe stato il primo settembre, e quindi...

Il giorno del compleanno di mio fratello.

Dopo aver sistemato il contenuto delle mie valigie nella mia camera, mi sedetti alla mia scrivania, pensando a cosa potevo fare.

Presi un foglio, iniziando a scrivere qualche idea.

Volevo fargli una festa a sorpresa, ma non ero per niente brava in quello, quindi non sapevo che fare.

E dovevo pensare ad un regalo da fargli, altra cosa in cui non ero brava.

Scrissi alcune cose che sapevo piacessero a mio fratello, per decidere cosa potevo fargli come regalo, e poi allungai le gambe sotto la scrivania, stiracchiandole.

Quando lo feci però, sentii il mio piede destro toccare qualcosa, e non era qualche pezzo della scrivania.

Non sapendo cosa fosse, mi chinai, per guardarlo, e vidi una borsa appoggiata al pavimento, contro il muro, così la presi, per vedere cosa conteneva.

Non appena vidi il contenuto, spalancai gli occhi.

Quella borsa infatti conteneva l'action figure di McCree, il personaggio preferito di Overwatch di mio fratello, che avevo comprato quando ero uscita la prima volta con Taehyung.

Con tutto quello che era successo dopo quel giorno, avevo dimenticato di averla nascosta sotto la scrivania, e non avergliela più data.

Decisi però che quello non sarebbe stato il suo regalo di compleanno, dopotutto non l'avevo comprato per quello.

E poi, avevo ancora il timore che si arrabbiasse ricevendola, se avesse saputo che l'avevo presa mentre ero con Tae.

Dovevo pensare a qualcos'altro.


Chiamai Jimin e Yoongi, chiedendogli se quel giorno, il primo settembre, avevano qualche impegno, e fortunatamente entrambi dissero che erano liberi.

- Vuoi fare qualcosa a Jungkook? - mi chiese Jimin non appena gli chiesi se aveva impegni.
- L'idea era di fargli una festa a sorpresa, ma io non ho idea di come fargliela. - risposi.
- Perchè invece non fai qualcosa solo per voi due? - chiese.
- Perchè? - dissi, pensando che la mia idea forse non gli piaceva.
- Beh, scommetto che se prepari qualcosa solo per voi due, Jungkook sarà molto più contento. - mi disse lui, e notai una nota maliziosa nella sua voce.
- E cosa dovrei preparare? - chiesi, non capendo cosa intendesse.
- Beh, in realtà nulla. Basterebbe che tu ti faccia trovare nella sua camera, magari con un vestitino corto... - iniziò, usando quel suo tono malizioso.
- Un vestit- JIMIN!!! - esclamai, quando capii cosa intendeva, mentre sentii le guance in fiamme.
- Eddai. Scommetto che a Jungkook piacerebbe tantissimo. - disse lui, trattenendo una risata.
- Scordatelo! Non farò mai qualcosa del genere. - dissi, gonfiando le guance, imbarazzata.
- Stavo scherzando! Lo sò che tu non sei quel tipo di ragazza, tranquilla. - disse, continuando a ridere piano.
- Invece di scherzare aiutami! Non ho nemmeno idea di cosa regalargli... - dissi, ancora imbronciata.
- Beh, a quello devi pensarci tu. Per fargli davvero piacere, il tuo regalo deve essere scelto proprio da te e da nessun'altro. Altrimenti non lo accetterà mai, o ti chiederà di prendergli qualcos'altro. - disse Jimin, con tono pensieroso.

Aveva ragione.
Se mi fossi fatta consigliare il regalo, non sarebbe più stato da parte mia.

Dovevo trovarlo da sola.

Restai per un po' a parlare con Jimin al telefono, decidendo infine che la festa l'avremmo fatta a casa sua, dato che quel giorno non ci sarebbero stati i suoi genitori, quindi avrebbe avuto la casa libera.

Quando chiusi la chiamata, chiamai Yoongi, per sapere se avrebbe partecipato, e fortunatamente accettò subito.

- A proposito. Perchè non vieni qui oggi? È da un po' che non ci vediamo, e non mi hai più raccontato nulla. - disse quando finimmo di parlare della festa per Jungkook.

Era vero.
Da quando mio padre aveva accettato i sentimenti miei e di Jungkook, eravamo tornati a scuola insieme, passando l'intervallo con Yoongi e Jimin come sempre, ma io non avevo più raccontato a Yoongi cosa fosse successo quel giorno, e cosa avesse detto mio padre.

Aveva solo visto Jungkook diventare forse un po' più possessivo nei miei confronti quando stavamo con lui e Jimin, e che non lo nascondeva più come invece faceva prima.

Essendo il mio migliore amico, mi dispiaceva non avergli più detto nulla, però non avevo nemmeno più trovato il tempo per farlo, anche perchè da quel giorno, non ero più andata a casa sua, sia perchè per le vacanze ce n'eravamo andati, sia perchè Jungkook si ingelosiva troppo se decidevo di andare da lui, e quindi finivo sempre per restare a casa con mio fratello.

- Questa settimana sono libera. Se vuoi vengo a trovarti. - dissi, pensierosa.

Oltre a mancarmi lui, dato che era un po' che non lo vedevo, sapevo anche che sicuramente aveva lavorato parecchio nel suo studio in quei mesi, e quindi doveva avere nuovi mixtape creati che io ancora non avevo sentito.

E che avrei dato qualsiasi cosa per sentire.

Amavo i testi che scriveva, e la sua voce mi colpiva ogni volta, dimostrando quanto migliorasse sempre di più in ogni canzone che componeva.

- Sicura di poter venire? - chiese lui.
- Certo. Perchè me lo chiedi? -
- Perchè conosco una certa persona che non credo ti lascerà venire facilmente. - rispose.
- Un modo lo trovo. Non può tenermi legata a lui a vita. E poi lui esce con Jimin, perchè io non posso con te? - dissi.
- Perchè Jimin è un ragazzo come Jungkook, mentre io non sono una ragazza. - rispose, con un tono ovvio.
- E con questo che vuoi dire? - chiesi.


- Vuoi che esca con un'altra ragazza? - disse una voce dietro di me, che mi fece sobbalzare non appena la sentii.

Mentre parlavo al telefono con Yoongi e Jimin, ero in piedi, a gironzolare per la camera, e quando Yoongi mi aveva chiesto se potevo andare a casa sua, mi ero fermata davanti al letto, dando le spalle alla porta, e troppo presa dalla conversazione, non mi ero accorta che la porta si era aperta, e mio fratello era entrato, bloccandosi dietro di me quando mi vide al telefono.

Avevo messo il vivavoce, non volendo tenere per tutto il tempo il telefono incollato all'orecchio, quindi Jungkook aveva sentito la nostra conversazione, anche se non sapevo quanto avesse sentito.

Quando parlò, sobbalzando mi girai verso di lui, ritrovandomelo a pochissimi centimetri dal mio viso, e in quel momento, mi aveva afferrato i fianchi, dato che sobbalzando stavo perdendo l'equilibrio, e mi aveva avvicinata a lui, guardandomi dritta negli occhi con sguardo serio.

- Y/N? - sentii la voce di Yoongi provenire dal telefono, ma il mio sguardo era incollato a quello di Jungkook.

Non riuscivo a guardare altrove, ne a rispondere a Yoongi.

- Ora Y/N è occupata. Ti richiamerà dopo. - disse Jungkook, prendendomi la mano con cui reggevo il telefono e avvicinandola al suo viso.

Non dette nemmeno il tempo a Yoongi di rispondere, che riattaccò la chiamata, buttando sul mio letto il telefono.

- Jungk- -
- Ti piacerebbe se uscissi con un'altra? - mi chiese, continuando a guardarmi negli occhi.
- Eh? -

Spalancai gli occhi alla sua domanda.

Certo che non volevo, ma quello era un altro discorso.
Yoongi era il mio migliore amico, non un ragazzo qualunque.

- È il mio migliore amico. Perchè non posso vederlo quando voglio? - dissi, mordendomi nervosamente il labbro inferiore.
- Perchè è pur sempre un ragazzo. Sò che non ti farebbe nulla di male, e che con lui posso stare tranquillo, ma non sopporto l'idea di saperti da sola con un altro, anche se è Yoongi. - disse, sporgendo teneramente il labbro inferiore.
- Quindi non posso più avere amici maschi? - chiesi, alzando un sopracciglio.
- Esatto! L'unico con cui puoi stare sono io, e basta. - disse, gonfiando le guance e stringendomi a sè in un abbraccio possessivo.
- Sei troppo possessivo lo sai? - dissi, un po' imbronciata.
- Lo sò. Ma tu mi ami lo stesso. - sussurrò avvicinando le sue labbra al mio orecchio destro, per poi morderlo leggermente.

Quando lo fece, mi scappò un leggero mugolio, e lui si sbilanciò in avanti, facendo finire entrambi sul mio letto, io intrappolata tra il suo corpo e il materasso.

Mi guardò per secondi che parvero non finire mai, per poi riavvicinare il suo viso, incollando le sue labbra alle mie.
Risposi subito al bacio, mordendogli il labbro inferiore in una piccola vendetta, e a quel gesto, lo sentii gemere lievemente.

Volevo davvero rivedere Yoongi, e non sopportavo che lui non me lo permettesse.

Quando ci staccammo, entrambi eravamo a corto di ossigeno, e lui mi guardò serio, prima di riavvicinarsi a me e mordermi piano la guancia.

- Questo è per tutti i morsi che mi hai dato adesso. - disse, gonfiando le guance, imbronciato.
- Tu lasciami andare da Yoongi, e io non lo farò più. - dissi, guardandolo innocentemente.
- Scordatelo. - disse, serio.
- Perchè? Non puoi vietarmelo per sempre. -
- Io non voglio che tu vada da lui... da sola. - disse, abbassando lo sguardo.

Mentre parlava, sentii le sue braccia stringermi di più a lui, come se da un momento all'altro gli sfuggissi dalle mani.
Lo guardai per qualche secondo, per poi prendergli il viso con le mani.

A quel gesto, lui rialzò lo sguardo su di me, e quando i miei occhi incontrarono i suoi, parlai.

- Jungkook, lo sai che puoi fidarti di Yoongi. È il mio migliore amico, e sà che sto con te. Sò che il problema per te è che è un ragazzo, e non vuoi che resti da sola con lui, ma dovresti anche sapere che non farà nulla per dividerci, quindi dovresti fidarti un po' di più di lui. E poi, per lui sono come una sorellina più piccola, niente di più. Non puoi vietarmi di vederlo. - dissi, tenendo la voce bassa.

Una parte di me cercava di farlo ragionare, mentre l'altra aveva paura che si arrabbiasse.

- Lo sò che posso fidarmi di lui. Però... per colpa dei nostri genitori, devo sempre cercare di trattenermi dal baciarti o starti vicino, e posso farlo solo la sera quando stiamo insieme da soli. E quando usciamo con gli altri, cerco sempre di non esagerare perchè sò che altrimenti ti imbarazzi troppo. Se poi iniziassi di nuovo ad uscire con Yoongi o qualcun altro, quando possiamo stare insieme noi due da soli? - disse, gonfiando di nuovo le guance.

A quelle parole spalancai gli occhi.

Quello che aveva appena detto era vero.
Togliendo la sera, il tempo che i nostri genitori stavano a casa con noi, e quello che passavamo quando uscivamo con Yoongi e Jimin, non c'erano mai giorni in cui potevamo davvero stare da soli per conto nostro, quindi capii come si sentiva mio fratello in quel momento.

Non eravamo ancora usciti nemmeno una volta da soli, soprattutto perchè se non era per i nostri genitori, finivamo sempre per uscire con Jimin, che ci chiedeva di andare da qualche parte, e io non sapevo mai dirgli di no.

Le uniche volte che eravamo usciti da soli, erano quando eravamo andati in Corea per le vacanze, ma non stavamo in giro per troppo tempo.

Quindi capii perchè non voleva che rivedessi Yoongi.

L'avevo capito, ma non lo accettavo comunque.

- Ti prego. Yoongi mi manca, e voglio rivederlo. Ti prometto che troverò un modo per stare da soli noi due per un po'. Senza nessuno che ci disturbi. Ma lasciami andare da lui. - dissi, supplicandolo con gli occhi.
- Lo prometti? Staremo da soli, senza nessun altro? - disse, guardandomi serio, come se dubitasse delle mie parole.
- Te lo prometto. - dissi, guardandolo fisso negli occhi.

Lui restò a fissarmi qualche minuto, per poi darmi un bacio a stampo, e finalmente sorridere.

- L'hai promesso. - disse, serio.

Io annuii, per poi riavvicinare il suo viso al mio, ricominciando a baciarlo.



Il giorno seguente andai a trovare Yoongi, che come avevo pensato, mi fece ascoltare le nuove canzoni che aveva creato in quei mesi.
Parlammo anche di quello che avevamo fatto durante le vacanze, e poi gli raccontai come mio padre avesse accettato me e Jungkook, e cosa fosse successo quel giorno in quella villa.

Gli raccontai anche delle rose che mi aveva regalato Jungkook e lui si scusò per non avermi fatto un regalo, essendosi dimenticato del mio compleanno.

Parlammo un po' di tutto, e anche della festa che avevo intenzione di fare per mio fratello.

- Hai già deciso cosa regalargli? - chiese poco dopo.
- Ad essere sincera non ne ho idea. Lo sai che non sono brava in queste cose. - dissi, guardandomi le mani.
- Mmh... non saprei cosa consigliarti ma... scommetto che qualunque cosa gli regalerai, gli piacerà perchè sei stata tu a darglielo, anche se non sarà chissà che... - disse, pensieroso.
- Tu dici? -
- Io sarei davvero felice se la persona di cui sono innamorato mi regalasse qualcosa, anche se fosse una cosa semplice. Mi basta che sia lei a regalarmela. - disse, guardandomi.

Pensai alle sue parole, non potendogli dare torto.

Anche io avrei accettato qualsiasi regalo, anche la cosa più banale, se a farmelo era Jungkook.

- Quindi adesso non fà più storie se vieni a trovarmi? - mi chiese poco dopo.
- N-non esattamente... - dissi.

È vero che aveva accettato di lasciarmi vedere Yoongi, ma comunque non aveva ancora accettato completamente la cosa.

Ci si sarebbe dovuto abituare.

- Avevo capito fin da subito che fosse geloso di te, ma non pensavo fino a questo punto. - disse Yoongi, accennando un sorriso.
- Che vuoi dire? - chiesi, pensando che alludesse a qualcosa di particolare.

Ed infatti, non mi sbagliavo.

- Parlo di quando è venuto qui l'anno scorso e me lo hai presentato. All'inizio non capivo perchè mi rivolgesse quello sguardo ogni volta che mi vedeva, ma vedendo che lo faceva anche con Jimin e... - fece una pausa prima di continuare, guardandomi. - Taehyung... capii che lo faceva perchè era geloso di te, e di vederti circondata da altri ragazzi. Soprattutto perchè lui essendo tuo fratello, non poteva avvicinarsi troppo a te come invece facevano Jimin o... -

Non finì la frase, per evitare di ripetere di nuovo quel nome.

Dal giorno in cui avevo scoperto le sue vere intenzioni nei miei confronti, non avevamo più pronunciato il nome di Taehyung.
Al solo sentire il suo nome, un brivido percorreva la mia schiena, mentre la mia mente riviveva i momenti vissuti quel giorno a casa sua, quando mi aveva detto la verità, e quindi avevamo deciso di non nominarlo più.

Anche Jimin non ne parlava mai, essendo anche lui rimasto male proprio quel giorno, dato che con lui aveva legato parecchio, e quel giorno, si era sentito tradito, anche per il modo in cui lui gli aveva parlato.

A quelle parole arrossii, ripensando a tutte le volte che Jungkook aveva guardato male uno di loro, e a tutte le volte che poi si era confrontato con me, riempiendomi di domande.



Restai da Yoongi fino all'ora di cena, poi decisi che era meglio tornare a casa.

Non volevo che qualcuno ricominciasse a farmi il terzo grado.



Appena arrivata a casa, la sentii stranamente silenziosa quindi, dopo essermi cambiata, scesi a preparare la cena.

Mentre stavo controllando il cibo nella pentola, mi sentii afferrare i fianchi da dietro, e poi delle labbra baciarmi la guancia destra più volte.

- Sei tornata... - sussurrò, continuando a posare le sue labbra sulla mia guancia.
- Volevi che restassi da Yoongi? - dissi, in tono scherzoso, volendo prenderlo un po' in giro.
- No. - disse lui con voce roca, mordendomi appena la guancia. - E non provare mai a farlo. - aggiunse, sussurrando.

A quel gesto mi girai verso di lui, spalancando leggermente gli occhi.

Quando lo feci però, lui mi girò completamente verso di lui, e mi baciò.

- P-pabo. - dissi quando mi staccai da lui, arrossendo violentemente.

Mi rigirai di nuovo verso la pentola, sperando di non aver bruciato nulla, e per non fargli vedere quanto ero rossa.

Sentii una leggera risata, e poco dopo lui mi strinse a sè, appoggiando il mento sulla mia spalla, per vedere cosa stavo cucinando.

- Fanne di più. Ho fame. - disse in tono lamentoso, guardando la pasta nella pentola.
- Non hai ancora mangiato? - chiesi, guardandolo con la coda dell'occhio.
- Volevo aspettare te per mangiare insieme. - disse, stringendomi di più.

Io non riuscii a nascondere un sorriso, vedendolo così.
Era davvero tenero a volte, senza che nemmeno se ne accorgesse.

Per tutto il tempo in cui cucinai, lui mi restò attaccato, stringendomi a sè più che poteva e mi lasciò andare solo quando lo pregai di farlo, altrimenti non potevamo sederci al tavolo.

- Dove sono i nostri genitori? - chiesi mentre mettevo i piatti in tavola.
- Hanno detto che andavano a cena fuori, e sarebbero tornati tardi. - disse lui, per poi concentrarsi sul piatto.

Mangiammo in silenzio, ed io continuai a guardarlo con la coda dell'occhio.

Continuavo a pensare a cosa potevo regalargli per il suo compleanno, e a come potevamo fargli la festa.

Dopo aver mangiato, andammo in camera mia a giocare ai videogiochi insieme, e poi andammo a dormire.



Più si avvicinava il suo compleanno, più io mi sentivo in ansia.

A distanza di pochi giorni, non avevo ancora trovato un regalo che andasse bene per lui, e non avevo davvero idea di cosa fargli.

Alla festa invece ci stava pensando per lo più Jimin, con l'aiuto di Yoongi.
Io andavo ad aiutarli solo qualche volta, dicendo a Jungkook che andavo solo da Yoongi.

Sapevo che era molto più geloso di Jimin che di Yoongi.

- Secondo me devi fargli una sorpresa tu stessa quel giorno. - disse Jimin mentre decidevamo il cibo da prendere per la festa.
- Che vuoi dire? - chiesi.
- Che non devi essere tu a farlo venire qui, secondo me. Potrei scrivergli io. Fingerò che mi serve il suo aiuto in qualcosa, e quindi dovrà venire a casa mia, e quando arriverà... Sorpresa! - disse Jimin, sorridendo.
- Per me ha ragione Jimin. Immagina la faccia di Jungkook quando verrà qui pensando di trovare solo Jimin, e invece troverà tutti e tre che gli facciamo gli auguri. - disse Yoongi.
- Forse avete ragione. - dissi, pensierosa.

Speravo solo che il piano di Jimin funzionasse.



In quei giorni, ripensai a qualsiasi cosa riguardasse Jungkook.

Qualsiasi frase che aveva detto...
Qualsiasi cosa potesse far pensare ad un regalo da fargli...

Finchè non ne trovai uno che potesse andare bene.

Quando lo trovai, iniziai a cercare in internet tutte le informazioni di cui avevo bisogno, e poi uscii di casa, senza dire nulla a Jungkook.

Era perfetto, almeno secondo me, e mi chiesi come avevo fatto a non pensarci prima.
Sicuramente quel regalo gli sarebbe piaciuto, e anche tanto.
Solo... dovevo mettere da parte un po' di soldi per permettermelo, e fortunatamente, se avessi chiesto a mia madre, mi avrebbe sicuramente aiutata.

Per l'occasione, decisi anche di fare una cosa che solitamente non avrei mai fatto, ricordandomi una cosa che mi aveva detto il giorno in cui finalmente potevamo stare davvero insieme.



La mattina del primo settembre, mi svegliai presto, avendo deciso di rendere speciale fin da subito quel giorno.

Guardai il viso di Jungkook ancora addormentato per qualche minuto, accarezzandogli la guancia e i capelli, e poi posai leggermente le mie labbra sulle sue.

- Buon compleanno. - sussurrai sulle sue labbra, cercando di non svegliarlo.

Cercando di non farlo svegliare, e di non fare troppo rumore, scesi dal letto e scesi al piano di sotto, diretta in cucina.

Preparai una colazione abbondante, e la misi su di un vassoio, dirigendomi di nuovo in camera quando ebbi finito.

Appena entrata, richiusi la porta con il piede, avendo le mani occupate, e posai il vassoio sul comodino vicino al letto, sedendomi sul fianco del materasso dove era sdraiato lui.
Mi chinai appena su di lui, iniziando a lasciargli tanti baci sulla guancia, avvicinandomi lentamente alle sue labbra.

Sentii che iniziò ad emettere dei piccoli mugolii, e poco dopo girò il viso verso di me, aprendo leggermente gli occhi.

- Buongiorno cucciolo. - sussurrai sorridendogli, accarezzandogli i capelli.
- Buongiorno... - disse lui assonnato, toccandomi la guancia.
- Ti ho preparato la colazione. - dissi, alzandomi da lui e prendendo il vassoio.

Lui mi guardò un attimo, poi vedendo il vassoio si alzò, appoggiando la schiena contro la testata del letto.

Stavo per appoggiargli il vassoio sulle gambe, quando...

- Aspetta! - disse, stropicciandosi gli occhi con una mano.
- Cosa? - chiesi, bloccandomi.

Senza dire nulla, lui mi afferrò i fianchi e, stando attento al vassoio, mi fece sedere tra le sue gambe, con la schiena contro il suo petto, e mi strinse a sè, appoggiando il vassoio sulle mie gambe.

- Così va meglio. - sussurrò al mio orecchio, stringendomi.

Io arrossìì vistosamente, visto che anche dopo tutti quei mesi, non mi ero ancora abituata al fatto che lui dormisse indossando solo i boxer, e quindi per me era imbarazzante.

Iniziò a consumare la colazione, come se per lui fosse una cosa del tutto normale, mentre io sentivo il mio cuore battere all'impazzata, e le guance in fiamme.

Quando ebbe finito, spostò il vassoio in parte a lui, e mi strinse di più a sè, nascondendo il suo viso nell'incavo del mio collo.

- Buon compleanno Jungkookie. - dissi, girando il viso verso di lui.

Lui alzò il suo, guardandomi, e vidi che arrossì parecchio.

- G-grazie. - sussurrò, abbassando lo sguardo.

Io lo baciai sulla guancia, e appoggiai le mie mani sulle sue braccia.

- Che vuoi fare oggi? - gli dissi, guardandolo.
- C-cosa voglio fare? - chiese, guardandomi.

Io annuii.

- Oggi è il tuo compleanno. Quindi facciamo quello che vuoi tu. - dissi.
- Tutto quello che voglio? - chiese.
- Tutto quello che vuoi. - risposi, annuendo.

Vidi un sorriso apparirgli sulle labbra a quelle parole, e poi iniziò a riempirmi la guancia di baci.

- Oggi voglio uscire con te. Da soli. - disse.

Io a quelle parole sorrisi, pensando a dove potevamo andare.

Restammo nel letto per ancora qualche ora, dato che era molto presto, e verso mattina inoltrata, ci preparammo per uscire.



In quelle ore, avevo pensato a dove potevamo andare, arrivando alla conclusione di andare...

Al parco divertimenti.

Ricordai il giorno che avevamo saltato la scuola, e lui mi aveva chiesto quanto ci volesse ad arrivare al parco divertimenti, a cui non eravamo potuti andare perchè era troppo lontano da casa.

Dopo quella volta, non c'eravamo più andati, e sapevo che lui avrebbe voluto.

- Dove stiamo andando? - mi chiese una volta usciti di casa.

Avevo deciso di non dirgli nulla, e fargli una sorpresa.

- Appena arriveremo lo scoprirai. - dissi.


Per tutto il tempo, da quando eravamo usciti di casa, lui mi aveva tenuto la mano, intrecciando le nostre dita, ed io non gliel'avevo mai lasciata.

Volevo che quel giorno per lui fosse indimenticabile, quindi volevo renderlo speciale.

Non appena scendemmo dal pullman, prima che lui potesse vedere qualcosa, gli appoggiai una mano sugli occhi.

- Che fai? - chiese, sorridendo.
- Non puoi vedere dove ti sto portando finchè non lo vorrò io. - dissi, iniziando a camminare e guidandolo.

Appena arrivammo davanti all'entrata, gli tolsi la mano, e lui si guardò intorno sorpreso.

Dopo qualche secondo, si girò verso di me, baciandomi sulle labbra a stampo.

- Ti amo. - disse, per poi afferrarmi la mano e iniziare a correre, entrando nel parco.


Passammo tutto il giorno su qualsiasi giostra piacesse ad entrambi, finchè non cominciò a farsi sera.

Jimin mi mandò un messaggio nel pomeriggio, dicendomi di andare a casa sua per l'ora di cena, inventando una scusa per dividermi da Jungkook, che avrebbe fatto arrivare più tardi.
Io gli risposi velocemente, senza farmi notare da mio fratello, e dissi a quest'ultimo che saremmo tornati a casa per cena.



Non appena tornammo, Jungkook mi chiese cosa avremmo fatto in quel momento, ed io gli dissi che dovevo uscire un attimo, ma sarei tornata presto.

- Dove devi andare? - mi chiese, seguendomi fino alla mia camera.
- A prendere una cosa. Ma torno subito, non c'impiego molto. - dissi, sperando di essere convincente. - Tu intanto vai a farti una doccia, quando avrai finito io sarò tornata. -
- Prommesso? - disse, facendo il labbruccio.
- Te lo prometto. - dissi.

Non appena fù fuori dalla mia camera e lo sentii chiudersi in bagno, iniziai a prepararmi, per poi andare a casa di Jimin.

Avevamo deciso che alla festa saremmo stati solo io, Jungkook, Jimin e Yoongi, così non ci sarebbero stati casini.



Non appena arrivata, Jimin mi aprì la porta, e rimase sorpreso a fissarmi.

- Chi sei tu? E che ne hai fatto di Y/N? - mi disse non appena mi vide.
- Piantala... È già imbarazzante senza che dici nulla. - dissi, entrando in casa sua.

Trovai Yoongi seduto sul divano in soggiorno.

- Wow. Sei bellissima Y/N! - disse, non appena mi vide.
- N-non ti ci mettere anche tu per favore. - dissi, arrossendo.
- Che ho detto? - chiese Yoongi, posando lo sguardo su Jimin che era dietro di me.
- Si vergogna se le facciamo un complimento. - disse Jimin, punzecchiandomi la guancia.

Io gonfiai le guance, imbronciata ed imbarazzata.

- Chiamo Jungkook, deve assolutamente vederti. - disse Jimin, andando nella stanza accanto.

Io mi sedetti sul divano di fianco a Yoongi, tenendo lo sguardo basso.
Mi sentivo troppo in imbarazzo.

- Certo che sei davvero tanto innamorata di lui se arrivi a fare certe cose che di solito non faresti mai. - disse Yoongi, guardandomi.
- Questa sarà la prima ed ultima volta che lo faccio. Mi sento troppo in imbarazzo. - dissi, la voce quasi un sussurro.
- Non dovresti imbarazzarti. Hai visto come abbiamo reagito io e Jimin, no? - disse, girandosi verso di me.

Io annuii, sentendo le guance in fiamme.



- Ok, sta arrivando. Spegniamo tutte le luci, e tu Y/N, vai in cucina con la torta. - disse Jimin, iniziando a spegnere tutte le luci della casa.

Io mi diressi in cucina, per poi accendere tutte le candeline.

Come luce, usavo la torcia del telefono, che spensi non appena le candele erano pronte.

Notai un messaggio di Jungkook, e due chiamate perse sempre da parte sua.
Gli avevo promesso che sarei tornata a casa, ma gli avevo mentito.

Speravo solo non si arrabbiasse troppo.



Quando finalmente sentii il campanello suonare, e Jimin andare alla porta, presi la torta tra le mani, sentendomi in ansia.

- Che succede? Perchè c'è tutto buio? - sentii chiedere da Jungkook non appena entrò.

Sentii i passi suoi e di Jimin avvicinarsi al salotto, senza che Jimin disse nulla, e poi...


- SORPRESA! - dissero insieme Yoongi e Jimin, accendendo la luce.

Sentii anche uno scoppio, dovuto a Jimin che aveva scoppiato un tubo contenente dei coriandoli.

Mi sentivo tremendamente agitata così, presi un bel respiro profondo, prima di uscire dalla cucina e dirigermi nel soggiorno dagli altri.

- Credevo di doverti aiutare a- - iniziò Jungkook, un po' imbronciato.
- Stai zitto e girati! - lo zittì Jimin, facendogli un cenno con la testa, indicando qualcosa dietro mio fratello.
- Che altro c'è? Voglio tornare a casa per stare con- - disse, ma si bloccò quando il suo sguardo si posò su di me.

Io gli ero arrivata alle spalle, e mi ero fermata poco dietro di lui, reggendo ancora la torta tra le mani.

Jungkook mi guardò, facendo vagare il suo sguardo su tutto il mio corpo, cosa che mi fece sentire tremendamente in imbarazzo, prima di riposare i suoi occhi sul mio viso.

- Buon compleanno Jungkookie. - dissi, sentendo il viso in fiamme sotto il suo sguardo.

Mio fratello sorrise timidamente, per poi abbassare il viso, imbarazzato.

A quel punto, Jimin e Yoongi iniziarono a dargli pacche sulla schiena, prendendolo in giro per il fatto che si fosse imbarazzato, ed io mi avvicinai a loro dopo aver posato la torta sul tavolino davanti al divano.

Li guardai mentre iniziarono tutti e tre a ridere, e Jimin continuava a fare battutine su quanto Jungkook si imbarazzasse per le cose più normali.

- Fa tanto il duro, poi quando festeggiamo il suo compleanno diventa tutto timido. - disse Jimin, continuando a guardare Jungkook.

Mio fratello lo guardò male, gonfiando leggermente le guance, poi si guardò intorno, finchè non incontrò il mio sguardo.

Prima che potessi rendermi conto di cosa fosse successo, mi ritrovai tra le sue braccia, il suo viso nascosto nell'incavo del mio collo.

- Jungkook... - lo chiamai, appoggiando le mie mani sulla sua schiena.
- Sei una bugiarda. - mi sussurrò all'orecchio, in modo che solo io potessi sentirlo, e poi mi morse il lobo.

Io a quel gesto sussultai, spalancando gli occhi.

- Avevi promesso che saresti tornata a casa. - continuò a sussurrare, facendomi venire brividi lungo la schiena dato che sentivo il suo respiro sul mio collo.
- Volevamo farti una sorpresa. Non potevo dirti nulla. - risposi, stringendo la sua maglia tra le dita.
- Hai visto quant'è carina stasera Y/N? E lo ha fatto solo per te! - disse Jimin, guardandoci.

A quelle parole arrossii violentemente.

- V-voglio cambiarmi... - sussurrai, abbassando lo sguardo, mentre tormentavo la gonna del vestito che avevo indossato.
- Scordatelo. Tu non fai proprio nulla. - mi disse Jungkook all'orecchio, mordendolo di nuovo.

Avevo deciso che, almeno per una volta, avrei provato ad indossare un vestito, e avrei anche provato a truccarmi, cose che non avevo mai fatto e che non pensavo di fare mai.

Ma per Jungkook avevo voluto provare.

Sapevo che a lui sarebbe piaciuto vedermi indossare un vestito, piuttosto che vedermi sempre vestita sportiva, e me lo aveva detto più di una volta.
Il problema era che io mi sentivo tremendamente in imbarazzo ad indossarli, e mi sentivo più a mio agio con i pantaloni piuttosto che la gonna.

Però per il suo compleanno, visto che avevo deciso di renderlo speciale, dato che era il primo che festeggiavamo insieme dopo dieci anni, avevo deciso di provare.

In quel momento però, avrei dato qualsiasi cosa per un paio di pantaloni.



- Direi di iniziare a mangiare. Non voglio che la torta vada a male. - disse Jimin, dirigendosi verso il divano, davanti al tavolino dove avevamo posato il cibo e la torta.

Tutti e tre lo seguimmo, Yoongi si sedette alla sua destra, ed io stavo per sedermi alla sua sinistra quando...

- Dove credi di andare? -

Nemmeno il tempo di finire la frase, e farmi girare verso di lui, che Jungkook mi tirò a sè, sedendosi sulla poltrona davanti al divano, e posandomi tra le sue gambe, circondandomi i fianchi con le braccia, ed appoggiando il suo corpo sulla mia schiena, il suo mento sulla mia spalla destra.

- Tu non ti muovi da qui. - mi sussurrò all'orecchio.
- Tranquillo Jungkook, non te la mangiamo mica. - disse Yoongi con un sorriso.

Con la coda dell'occhio, vidi che mio fratello spinse la lingua contro l'interno della sua guancia, ed io sapevo che quel gesto lo faceva sempre quando iniziava ad innervosirsi.

- Tagliamo la torta? - chiesi, volendo cambiare discorso.
- Prima deve spegnere le candeline. - disse Jimin, guardando Jungkook.

Jungkook si sporse leggermente in avanti, gesto che fece muovere anche me, e soffiò sulle candeline, spegnendole tutte insieme.

Io, Yoongi e Jimin, iniziammo a cantare la canzone di compleanno, e lui nascose di nuovo il viso contro il mio collo, per non far vedere che si era imbarazzato di nuovo.

A quel gesto, scoppiammo tutti a ridere, dopodichè iniziammo a mangiare.

Jimin intanto aveva messo anche la musica, ed io sentii Jungkook che canticchiava a bassa voce.

- Grazie. - sussurrò qualche minuto dopo al mio orecchio.

Io sorrisi, girando il viso verso di lui, e posando le mie labbra sulla sua guancia.

- Però io al tuo compleanno non ho fatto nulla. - disse poi, sporgendo il labbro inferiore.
- Non fa niente. E poi, quel giorno dovevamo chiarire con nostro padre, non potevamo fare nulla nemmeno volendo e... - dissi a bassa voce.

Jimin aveva iniziato a ballare un po' sulla musica che aveva messo, e Yoongi lo stava fissando.
Nessuno dei due faceva caso a noi.

- E...? - disse Jungkook.
- Non è vero che non hai fatto nulla. Mi hai regalato i miei fiori preferiti ricordi? - dissi, sorridendogli.
- Già. E li hai ancora. - disse, stringendomi a sè.
- Sono la cosa più importante che ho, perchè me li hai regalati tu. - dissi, appoggiando le mie mani sulle sue braccia.
- La cosa più importante? Anche di me? - chiese, spalancando leggermente gli occhi e sporgendo il labbro inferiore.
- Che...? No! Tu sei più importante, pabo. - dissi, guardandolo sorpresa.
- Volevo sentirtelo dire. - disse sussurrando, baciandomi a stampo.

Io gonfiai le guance, dandogli una leggera gomitata.

- A proposito. Dove sono i miei regali? - disse, alzando leggermente la voce per farsi sentire anche dagli altri due.

Yoongi e Jimin lo guardarono un attimo, per poi prendere delle scatole che avevano nascosto di fianco al divano.

- Pensavi ce ne fossimo dimenticati? - disse Jimin sghignazzando.

Jungkook prese i regali iniziando ad aprirli.

- Almeno per aprire i regali, potresti lasciare andare Y/N. - disse Jimin.
- Non ci penso nemmeno. Non la lascerò mai andare. - disse Jungkook gonfiando le guance.

Il regalo di Jimin era un paio di scarpe, mentre quello di Yoongi era uno speaker.

Dopo aver aperto i loro regali, Jungkook mi guardò, aspettando di ricevere il mio.

- Dov'è il tuo regalo? - chiese Jimin, notando che non avevo nulla tra le mani.
- L-l'ho lasciato a casa... - dissi, abbassando lo sguardo imbarazzata.

Non era proprio del tutto vero, ma nemmeno del tutto falso.

Infatti, il regalo che gli avevo comprato, l'avevo lasciato a casa, perchè volevo darglielo quando saremmo rimasti soli.
Anche l'action figure l'avevo lasciata a casa, anche se ripensandoci, quella avrei potuto portarla.

- Uhuh, chissà di che si tratta se non puoi darglielo davanti a noi. - disse Jimin con un sorriso malizioso.
- N-non è quello che pensi. Pabo. - dissi, gonfiando le guance, arrossendo.
- Forse è qualcosa che farebbe ingelosire te. Per quello vuole darmelo dopo. - disse Jungkook, stringendomi a sè mentre guardava Jimin sogghignando.
- Ya! - disse Jimin, alzando leggermente la voce, e facendo scoppiare a ridere tutti.

Restammo un'altra ora a mangiare ed ascoltare la musica, e Jimin e Jungkook ballarono un po' insieme, mentre io e Yoongi li guardavamo, poi decidemmo di andare tutti a casa.

Anche perchè una certa persona era curiosa ed impaziente di ricevere il suo regalo.



Quel giorno i nostri genitori non c'erano, quindi saremmo rimasti da soli.

Appena entrammo in casa e Jungkook ebbe chiuso la porta, si avvicinò a me.

- Dov'è il mio regalo? - chiese, prendendomi i fianchi e bloccandomi contro di lui.
- È-è di sopra... - dissi, arrossendo.

Lui mi guardò qualche secondo, per poi abbassarsi, mordendomi sul collo, e non proprio gentilmente.

- Ahi! - esclamai, guardandolo.
- Così impari! - mi sussurrò, per poi passare la lingua sul punto in cui mi aveva morso.
- Che ho fatto? - chiesi, confusa.
- Solo io posso vederti con un vestitino addosso. E nessun altro. - sussurrò sulle mie labbra, guardandomi negli occhi.

A me mancò il fiato per un secondo, e rimasi immobile.

- Allora? Il regalo quando me lo dai? - chiese, allontanandosi appena da me.

Io sbattei un paio di volte le palpebre, ancora confusa da quello che aveva appena fatto e detto, poi lo presi per mano e lo trascinai fino alla mia camera.

Non appena entrammo, gli lasciai la mano, dirigendomi verso la scrivania, su cui avevo appoggiato i regali, e dopo averli presi, tornai da lui.

- Prima questo. - dissi, consegnandogli la borsa con l'action figure.

Lui la prese ed estrasse la scatola, guardandola sorpreso.



- Posso confessarti una cosa? - chiese pochi secondi dopo.
- Cosa? - chiesi, guardandolo.
- Mi sono chiesto più volte quando me l'avresti data. - disse lui, arrossendo leggermente.

Io lo guardai confusa, non sapendo cosa intendesse.

- L'ho vista più volte sotto la tua scrivania quando vengo qui a giocare con te, e... l'ho vista anche il giorno che l'hai presa... - disse, affievolendo la voce mentre finiva di parlare.

Io lo guardai sorpresa.
Quindi sapeva che...

- L'hai comprata quando sei uscita la prima volta con lui, vero? - disse quasi sussurrando.
- Io... - iniziai, abbassando lo sguardo.

Si sarebbe arrabbiato?

- Non sono arrabbiato, se è quello che stai pensando. - disse poco dopo, appoggiandomi una mano sulla guancia per farmi alzare lo sguardo.

Io lo guardai ancora sorpresa, perdendomi completamente.

- Non era questo il regalo che volevi darmi però, vero? - disse dopo qualche minuto.

Quella frase mi risvegliò dai miei pensieri.

- No... era... questo... - dissi, dandogli una busta chiusa.
- Cos'è? Una lettera? - chiese, guardando la busta ancora chiusa.
- Aprila! - dissi, gonfiando appena le guance.

Non appena Jungkook aprì la busta, spalancò gli occhi vedendo cosa conteneva.
Erano due biglietti dell'aereo, per il volo del giorno dopo, diretto in Corea.

- Cos-? - disse, guardandomi sorpreso.

Io abbassai lo sguardo, imbarazzata.
Non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi.

- Dici sempre... che vuoi del tempo per stare da soli... e... io ti avevo promesso che avrei trovato un modo... così ho pensato a questo... visto che abbiamo ancora una settimana prima dell'inizio della scuola... possiamo passarla completamente da soli... senza che nessuno ci distur- - dissi, mordendomi nervosamente il labbro inferiore mentre parlavo, ma venni interrotta prima di finire di parlare.

Infatti, mentre parlavo, Jungkook mi si era avvicinato e, circondandomi i fianchi, mi aveva sollevato leggermente, ed io per la sorpresa avevo circondato i suoi fianchi con le gambe, e lui aveva azzerato la distanza tra le nostre labbra, baciandomi.

Sentii le guance in fiamme in quel momento, ma non riuscii a non sorridere.

- Non dovevi farlo. - disse lui quando si staccò.
- Perchè no? Non ti piace? - chiesi, guardandolo.
- È il più bel regalo che potessi farmi. Ma forse è anche troppo. - disse, abbassando lo sguardo.
- Non dirlo nemmeno per scherzo. Domani partiamo e non voglio sentirti controbattere. - dissi, gonfiando le guance.

Lui mi guardò per qualche minuto a bocca aperta, sorpreso dalla mia risposta, poi iniziò a ridere leggermente.

- E non ridere. - dissi, imbronciata.
- Non sto ridendo. - disse, per poi baciarmi. - Sei troppo carina quando fai l'imbronciata. - disse, sorridendomi dolcemente.

Io arrossii, e poi lo baciai ancora.

- Ti amo. - disse, quando ci staccammo dall'ennesimo bacio.
- Anche... io... - dissi sussurrando, sentendo le guance in fiamme.



Il mattino dopo, entrambi preparammo le valigie, e nel pomeriggio partimmo verso la nostra prima settimana insieme completamente da soli.



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- Angolo Autrice -

Sono in ritardo!
Questo capitolo, come si capisce leggendolo, sarebbe dovuto uscire ieri, per il compleanno del nostro adorato coniglietto Jungkook.
Il problema era che mi ero dimenticata di scriverlo, presa da alcuni problemi personali, e anche dal fatto che volevo anche preparare un video per il suo compleanno, che anche quello ho finito per postarlo oggi e non ieri, dato che il mio pc non vuole funzionare quando dovrebbe, quindi ho finito per scrivere questo capitolo tra ieri e oggi, ed è venuto anche piuttosto lunghetto...
Mi scuso in anticipo se la parte della festa a sorpresa è venuta un po' strana, o anche il capitolo in generale, ma volevo fare qualcosa di semplice.
Spero che vi piaccia comunque.


Alla prossima <3

   
 
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