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Autore: Urom99    03/09/2018    1 recensioni
Sono passati 8 anni dall'inizio della serie.
Yato e Yukine vengono invitati alla festa di Natale e Capodanno più casinista della storia!
Lotte insensate, gente fin troppo ubriaca e "KIUN perché non sei ancora diventato il mio strumento benedetto?!"
Take x Kiun; Kazu x Bisha; accenni a Yato x Hyori
Molto angst e rivelazioni e ANGST
Capitoli in rivisitazione...
Genere: Angst, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti, Yato, Yukine
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I'm not a Pokemon'
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Bishamon non riusciva ad entrare nella testa di Kazuma, il suo modo di ragionare era parecchio illogico a dirla tutta. Sapeva cosa provava il moretto per lei, ma nonostante questo aveva deciso di boicottare una possibile fuga romantica per organizzare una pseudo trappola contenitiva con gli altri Shinki. E poi quello strano modo di rapportarsi con Kiun? Perché tanto timore per un comunissimo Shinki? Gli lanciò un’occhiata indagatrice, sembrava tranquillo con in mano tutti quei pacchetti regalo, ma d’altro canto lui era sempre troppo tranquillo, anche quando non avrebbe dovuto.
“Viina, cosa c’è?” chiese il ragazzo accigliato, la bionda scosse la testa e sorrise,
“Chi manca dalla lista?” volle sapere rallentando il passo per affiancarsi perfettamente a lui.
“Uhm, il clan Ha è apposto, mancano Nana-chan e gli alleati”
“E dimmi il clan Ma come è messo?” Kazuma arrossì senza un vero motivo, girando la testa dall’altra parte.
“Non mi serve nulla”
“Dai non fare il timido” si impuntò Bishamon facendogli un tenero Pat-pat sulla testa.
“Finché sono con te Viina, non mi serve altro”
“Kazuma…”
Un momento perfetto, ecco cosa sarebbe stato senza quei tre inutili idioti sullo sfondo a rovinare tutto.
Tenjin, Take e Yato stavano infatti alle spalle di Kazuma con tre cartelli abbastanza evidenti alzati verso il cielo. Su ogni cartello c’era una sola parola che componeva una frase difficilmente fraintendibile.
‘Povero-Ragazzo-Dagliela’
Bishamon provò ad ignorarli, ma lo spirito guerriero che risiedeva in lei non resistette.
Non considerando Tenjin che a suo avviso non aveva più speranze di miglioramento, prese per il bavero Take e Yato per poi fissarli malissimo.
“Cosa ci fate voi qui?!”
“Cosa credi stalker, la città non è mica tua!” le rispose a modo Yato, decisamente propenso ad iniziare l’ennesima litigata.
“Stavo solo dando un piccolo incoraggiamento alla vostra relazione, non puoi sventolargliela davanti per secoli e aspettarti che lui continui a non pretendere nulla” fece tranquillamente Take per nulla intimorito dalla rabbia della donna.
Kazuma nel frattempo non sembrava affatto offeso dal tentativo delle divinità, si ritrovò, anzi, ad annuire alle parole di Takemikazuchi, senza ovviamente farsi vedere dalla sua dea.
“Kazuma-kun” lo interpellò Kiun prendendo metà dei suoi pacchetti, mentre le divinità si minacciavano di morte a vicenda, “Il mio signore, poco fa, ha espresso il desiderio di discutere in privato con i suoi pari, ti dispiacerebbe seguirmi?”
Kazuma lo guardò stupito e anche un po’ dispiaciuto da quella richiesta, ma si allontanò comunque con lui, dopo aver avvisato Bishamon, ovviamente.
Quando furono abbastanza lontani il moretto lo interpellò.
“Perché continui ad usare tutto questa pro-forma quando parli? Sembri un dizionario, non puoi rilassarti un po’? Quei tempi sono passati”
Kiun lo guardò storto riconsegnandogli tutti i pacchetti e sparendo dentro un negozio.
“Quando il mio padrone mi autorizzerà ad adottare un comportamento più rilassato, allora mi rilasserò”
“Non è cambiato nulla negli ultimi 300 anni, eh?”
“Stesso discorso vale per la tua verginità, novellino”
“Cos-? Io non sono vergine! E comunque, non sono più un novellino”
“Certo, certo”
Kazuma corrugò le sopracciglia, ogni volta che si confrontavano a parole, finiva per auto ritenersi inferiore. Era irritante, ed ora che anche Viina se ne era accorta non poteva più starsene zitto. Inoltre, se lo avesse affrontato, lui e Viina avrebbero potuto…
“Se ti senti così superiore perché non sei ancora diventato un Hafuri?”
Kiun sorrise uscendo dal negozio con un paio di pacchetti regalo.
“Ti sono superiore proprio perché non sono un Hafuri, si chiama auto controllo”
Kazuma digrignò i denti, non aveva senso eppure sembrava che quel biondo avesse ragione. Come un flash gli tornarono in mente quegli shinki che lo avevano interrogato sette anni prima, con la faccenda del paradiso. E lui non era riuscito nemmeno ad alzare la testa e aveva cantato come un canarino. Tuttavia, con Kiun il discorso era diverso.
“Guarda che sono stato io a lasciarti quelle cicatrici, per dirne una”
“A proposito” disse il biondo voltandosi verso i lui con uno sguardo differente, privo di qualsivoglia forma di pietà “Dovresti imparare un paio di cosette da Yukine-kun…”
Kazuma non indietreggiò come il suo istinto gli suggeriva di fare, conosceva moltissimi sortilegi per combattere uno come Kiun, lo aveva già fatto, poteva affrontarlo.
“Quando un nemico indubbiamente più capace di te si lascia colpire di proposito…” sussurrò Kiun al suo orecchio, allargando il sorriso
“è buona educazione non lasciare segni visibili”.
Kazuma sentì il pericolo farsi sempre maggiore, unì due dita pronto a innalzare un confine…
“Kiun” lo richiamò Takemikazuchi appollaiato sul tetto della casa affianco “Quando avrai finito di sbaciucchiarti con il tuo ragazzo-hafuri, vedi di dirigerti a casa di Bimbogami, grazie”
Kiun si allontanò velocemente da Kazuma “Io non stavo facendo nulla di simile!”
“Hai comprato dei pacchetti?” chiese il dio ignorandolo “Per chi sono?” con una faccia degna di un bimbetto curioso. Nel mentre Kazuma si guardava intorno nel tentativo di avvistare un conoscente o un palo che assomigliasse a una persona con cui inscenare una conversazione, insomma, qualsiasi cosa andava bene. Confrontarsi con Kiun era un conto, Takemikazuchi era un’altra storia.
“Sekiun-dono e Kaun”
“Nulla per me? Vergognati ragazzino” alquanto deluso mettendo il broncio.
“Lei lo sa che sono più vecchio io, si?” gli fece notare Kiun
“Non lo saresti se fossi stato un buono shinki”
“Io sono un ottimo shinki, per questo sono un anziano”
Il dio scese dal tetto con un balzo avvicinandosi minacciosamente a lui.
“Oh, ma davvero? E cosa saresti altrimenti? Sono curioso.”
Kiun sorrise, dimenticando come per magia la presenza di Kazuma alle sue spalle, si avvicinò maggiormente al dio.
“Sarei sepolto in giardino”
In tutto quel fiume di parole Kazuma sprofondava nell’incertezza, quel ragazzo era sempre così rispettoso e formale e improvvisamente… Ma soprattutto, Takemikazuchi. Un dio con una pessima reputazione in fatto di shinki, uno così poteva scatenarsi violentemente, provocarlo in quel modo era una follia.
Takemikazuchi sorrise, alzò una mano facendola poi ricadere a peso morto sul capo di Kiun.
“Punizione divina!” un enorme scarica elettrica si abbatté sul corpo del ragazzo. Quel fulmine aveva una tale potenza da far tremare il terreno sotto i piedi di Kazuma per qualche secondo, il moretto si pietrificò sul posto nel vedere il corpo di Kiun scivolare a terra come un guscio vuoto.
Kazuma rimase impalato sul posto con la bocca semi aperta realizzando che quella scena era solo la prova delle dicerie, Takemikazuchi era un pessimo padrone. Kiun doveva aver avuto una vita davvero dura con un essere simile… il ragazzo strinse i pugni a quel pensiero, Viina si stava alleando con gente pericolosa, non poteva permettere che succedesse un’altra volta. Doveva proteggerla, ad ogni costo.

.
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Lo stregone ridusse gli occhi a due fessure e seguendo l’esempio della guida di Bishamonten si allontanò rapidamente dal dio del tuono.
“Mizuchi, non avevi detto che quel Take si era reincarnato?”
“Si, da quel che ho capito è successo più di 1200 anni fa, padre” rispose la ragazzina riassumendo forma umana.
“Non mi sembra molto cambiato, è pericoloso”
“Hai intenzione di lasciare perdere Kiun, padre?”
“No, anzi. Se quello shinki è sopravvissuto così a lungo in condizioni simili, deve essere davvero abile”
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Kiun si rialzò forse 30 o 40 secondi dopo che Kazuma era fuggito,
“Ma le sembra il modo?” fece Kiun indispettito massaggiandosi la testa e trovando, con orrore, una capigliatura afro al posto dei suoi soliti capelli lisci.
“Ce ne hai messo di tempo? Ti stai indebolendo o cosa? La vecchiaia che si fa sentire?”
“Mi ha solo colto di sorpresa, non si preoccupi…” disse il biondo con un basso sospiro, incamminandosi con un passo malfermo per la via, cercando di sistemarsi i capelli con gesti nervosi. Il dio lo guardò inarcando un sopracciglio, l’immagine della guida che si allontanava a fatica appoggiandosi al muro lo disturbò non poco. Non aveva senso, Kiun aveva un voltaggio solo leggermente inferiore al suo e in ogni caso avrebbe dovuto trasformarsi in un drago completo per ottenere una potenza che potesse ferirlo, giusto? Giusto?!
“Hey” lo chiamò Take rincorrendolo “Va tutto bene? Stai tremando…”
“Ah” constatò lo shinki ispezionandosi la mano libera, senza voltarsi a guardarlo “deve essere un calo di zuccheri”
“Allora... Tu siediti qui ed io vado a prenderti quei cioccolatini che ti piacciono tanto, Ok?” ordinò pacatamente il dio, afferrando lo shinki per le spalle, si sentì sollevato non avvertendo Kiun irrigidirsi sotto la sua presa. Sollievo che sparì alla risposta della guida.
“Non ce n’è alcun bisogno, posso resistere.”
Per Takemikazuchi fu peggio di ricevere uno schiaffo.
Aveva rifiutato i cioccolatini a forma di fungo.
Aveva rifiutato i Kinoko no Yama.
Non era mai successo.
Merda.
In quel preciso istante l’impetuoso dio del tuono sprofondò nel terrore totale.
“Dai piccolo, vuoi qualcos’altro? Un biscotto? Un succo? Ci sono i distributori a pochi passi da qui… Pago io, non ti preoccupare! Ehm…”
In tutto quel chiasso Kiun voltò la testa di lato senza emettere un solo fiato.
“Vuoi che ti porti da qualche parte? Alle terme magari, nella tua cronologia c’erano dei posti carini qui intorno… Ti va di andarci adesso?”
Kiun si degnò di guardarlo con la coda dell’occhio, facendo riacquistare un po’ di ossigeno al suo padrone.
Ok, forse il rapporto che aveva edificato con la sua guida per 1200 non era completamente perduto.
“In uno di questi dovrebbe esserci anche un centro estetico, che ne dici se andiamo a farci belli prima di andare da Bimbogami? Così ti sistemano anche quei capelli”
Kiun si illuminò d’immenso dopo quella frase.
“Promesso?”
“Certo, cucciolo”
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Alle terme

Take guardava Kiun visibilmente incazzato, la sua guida sguazzava allegramente nella piscina termale, senza palesare un solo acciacco.
Guarigione immediata appena erano entrati nella Spa, un vero miracolo divino.
“Hai ancora cali di zuccheri, Kiun?” ringhiò il moro, accettando comunque uno dei cocktail offerti dalla cameriera a bordo piscina.
“Sto apposto, grazie. Ma se non mi crede può sempre controllare spudoratamente la mia cronologia”
“Sai? Più passo il tempo con te più penso che Sekiun sia un vero illuso” affermò sicuro il dio, afferrando il biondino per un braccio e attirandolo a sé, fino a stringerselo addosso, senza lasciargli possibilità di fuga.
Kiun arrossì violentemente al sentire il corpo del suo padrone sfregarsi sul suo, petto contro petto e di conseguenza… Si, beh, non si aspettava di cavarsela senza ripercussioni.
“Un illuso Sekiun-dono, mio signore?” lo interrogò Kiun confuso, mentre il dio si impegnava a lasciargli più segni possibili sul collo, come se il suo nome ‘casualmente’ impresso nel suo gluteo destro, dal suo predecessore, non fosse già un segno abbastanza evidente.
“Era convinto di poter fare di me una divinità pacifica, ma ti ha affidato il compito di guida” ridacchiò Take scendendo più in basso con la lingua.
“Mi sta dando dell’incompetente?”
“Ti sto dando del demone, maledetto stronzetto manipolatore” ghignò Take
“Oh” sorrise Kiun compiaciuto “Allora grazie”








Note dell'autrice:
DIMENTICAVO : richiesta importante, i nomi di Take e Kiun non compaiono tra i personaggi. Se avete voglia, potreste andare a votare quei nomi in "aggiungi nuovi personaggi" sono a quota 3/4 voti e ne servono 10 per essere aggiunti.
   
 
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