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Autore: DewoftheGalaxy    03/09/2018    2 recensioni
Fra fresche brezze e versi d'animali, fra il gorgoglio del ruscello e la danza luminosa delle lucciole, in una notte di primavera avviene una scoperta.
Una scoperta semplice, meravigliosa e nuova.
“Questo racconto partecipa al contest “Piacere, sono Dio" indetto da Not_only_fairytales”.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
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Non sapeva cosa l’avesse attirato fuori.
Forse l’insonnia, forse il canto dei grilli nel prato o forse una sensazione. Una sensazione nuova.


Francesco era uscito dalla sua capanna nel giardino di San Damiano e si era seduto sull’erba.
Erba. La toccò con la punta delle dita e sorrise: ora non vedeva bene, era quasi cieco, ma sapeva che all’alba sarebbe diventata di un verde brillante e sarebbe stata bagnata di fresca rugiada.


Dolce e dedicata e fresca rugiada sugli steli d’erba, le foglie e ci sarebbero state goccioline brillanti come gemme sulle ragnatele….


Swish!
Un suono interruppe i suoi pensieri.


Era stato il vento fra le foglie, una brezza notturna che stormiva le fronde degli alberi e parlava
Sì, parlava. Perché Francesco sapeva che quella era una voce antica e dimenticata, sussurri lievi che raccontavano della vita.


Perché Fratello Vento, con l’aria, il sereno, il nuvoloso ed ogni tempo, portava con sé storie e segreti lontani.


Come Sorella Luna, che tutto e tutti osservava da lassù con Sorelle Stelle, indipendentemente dal colore della pelle o dalla religione.
Sorella Luna si limitava ad osservare rimanendo sempre bianca e pura nonostante il mondo da lei vegliato si colorasse troppo spesso di sangue.


Francesco lasciò che Fratello Vento gli passasse sul viso. Quale inebriante dolcezza!


Poi gli venne in mente che, opposto a Sorella Luna, quasi come un fratello gemello, vi era Fratello Sole.


Fratello Sole! La creatura più bella e maestosa mai creata! Colui che scaldava e illuminava tutti, buoni e cattivi…Fratello Sole! L’immagine stessa di Dio!



Già, Dio.

 

Francesco era stato tanto malato in quei giorni, e lo era ancora: febbre alta, vomito e sputi di sangue. E aveva chiamato Dio, no, invocato Dio.

 

L’anno precedente, sul monte della Verna, aveva ricevuto nella carne i segni tangibili di Lui, cosa mai successa nella storia, eppure…
Eppure si sentiva comunque messo a dura prova.


Si chiedeva perché dovesse soffrire così, e in quel dolore Dio dove fosse.


Aveva lasciato tutto per seguirLo, tutto, e ora era ridotto ad un povero fraticello malato e cieco curato dalla sua migliore amica e compagne!
Perché? Dov’era quando aveva bisogno di Lui più che in ogni altro momento, più addirittura dell’anno precedente sulla Verna!


L’aveva abbandonato ai tormenti?

 

Sospirò.


Gli unici suoni udibili erano il verso di un gufo e l’acqua nel piccolo ruscello che scorreva più in giù, nell’oliveto.
Suoni di una notte primaverile.

 


Immaginò che più tempo addietro, quando non era colpito da mille malanni ed era ancora a capo della sua comunità, in una notte come questa si sarebbe potuto accendere un fuoco, Fratello Fuoco, e danzare e raccontarsi storie intorno ad esso


Fratello.
Sorella.


Parole che vanno insieme, unite, legate da qualcosa di profondo.


Fratello.
Sorella.


Fratello.
Sorella.


In quel momento, quando le lucciole danzavano e la brezza stormiva fra le foglie d’ulivo, Francesco chiuse gli occhi e realizzò. Realizzò, nel silenzio, qualcosa di stupendo.


Capì che vi era un filo che univa tutte queste creature, un filo di cui anche gli uomini facevano parte.
Era un filo sottile, invisibile, ma c’era.


Nascere. Crescere. Morire. Questo disegno era per tutte loro, tutte, nessuna esclusa.


Ed anche soffrire.
Sì, anche soffrire, perché dopo il dolore arrivava sempre un rinascita.


Un filo che univa la piccola e laboriosa formica all’essere umano, il passerotto al lupo.


Quel filo si chiamava amore e quella notte Francesco lo sentì più forte che mai, come se stesse per esplodere.


Era ciò che faceva girare il mondo e donava la vita, così come, a suo malgrado, poteva toglierla.
Era ciò che poteva fermare guerre e devastazioni e restituire la pace.
Era ciò che aveva creato il mondo e ne era il padrone assoluto sotto qualsiasi forma, ne regolava i cicli e lo controllava.
Era ciò che era stato decantato e osannato da sempre e lo sarebbe stato ancora per molti secoli a venire.


Amore.

Amore.

Amore.

Quale bellissima e complicata, molto complicata, parola.


L’amore era Dio. E Dio, creatore di quelle meraviglie, non l’aveva abbandonato.


<< Francesco! >> 


Fu una voce preoccupata a distoglierlo dai suoi pensieri, la voce preoccupata di Chiara che gli veniva incontro.


<< Cosa ci fai fuori dal letto?! Dovresti dormire già da un pezzo! >>


Dormire? Come poteva dormire quando non trovava requie sia fisicamente sia psicologicamente?
Ma ora quel momento di crisi era passato e la stanchezza delle notti passate in bianco cominciava a farsi sentire.


<< Vieni. >> Chiara lo afferrò per un braccio. << Ti riporto a letto. >>


Una volta rientrati nella capanna Chiara lo depose nel letto, gli rimboccò le coperte e si sedette accanto a lui. Francesco sorrideva, ma l’amica non capiva perché.


Lui era lì, quasi disperso fra le coperte e i cuscini, pallidissimo e con i capelli nerissimi incollati al volto dal sudore delle continue febbri, eppure su quelle labbra ora color del sangue era comparso un sorriso.
Era qualcosa di dolce, semplice e meraviglioso ma anche così piccolo e fragile come era ora il suo migliore amico.


<< Voglio comporre un Cantico. >> Disse Francesco soffocando uno sbadiglio.


<< Un Cantico? >>


<< Sì, e si chiamerà… >> Sbadigliò ancora una volta. << Cantico di Frate Sole…>>


Francesco stava lentamente scivolando nel mondo dei sogni ed appoggiò la testa sulla spalla di Chiara, la quale se lo strinse a sé.


<< Chiara… >>


<< Sì? >>


<< Lo sai perché Dio esiste? >>


<< Dimmelo. >>


<< Perché esistono l’amore e la bellezza. >>


Perché esistono l’amore e la bellezza. Ora anche Chiara sorrise felice.





- 896 parole.

 
   
 
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