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Autore: pokepony10    05/09/2018    0 recensioni
Dal capitoll 5
《 - è mai successo che un furry facesse da dominatore?-
- sarebbe impossibile,  ogni furry è destinato dalla nascita a diventare sottomesso,  se diventasse un dominatore sarebbe ricercato e poi condannato-
-e se fosse un furry che non ha ne coda ne orecchie ma che può trasformarsi nel suo animale senza problemi e lo facesse solo quando nessuno lo vede? -
- sarebbe un furry perfetto e non esisterebbero più i furry come lui,  verrebbero eliminati perché sono imperfetti.  I furry infatti sono esperimenti mal riusciti venduti come giocattoli sessuali per malati pervertiti o animali da compagnia-.》
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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POV Alexander 
Le sue lacrime calde colarono sulla manica della mia maglietta. Era incredibile come anche se triste era meravigliosa, i suoi occhi brillavano e il suo piccolo broncio la rendeva più tenera del solito. 

Mi prese per la mano e mi portò in un posto  buio e maleodorante, non lo avevo mai visto. Sara mi disse che dopo la morte i corpi inanimati venivano sepolti sotto terra, in attesa del deterioramento. In una zona specifica scoprì che vi erano anche i furry. 

Era molto strano che lei avesse avuto una madre kitten, ma non sapeva nulla del ruolo di furry e daddy -che mi abbia mentito?- pensai mentre lei osservava la foto della madre.

 I loro occhi erano di un celeste cristallo mentre i loro capelli erano un po' diversi, il pelo della madre,  un kitten tigre bianca, era molto più chiaro. Sara si avviò all'uscita mentre io mi persi nei miei pensieri -la tigre bianca? Che sia collegata a Sara quella bestia?-.

 Sarebbe davvero stato un problema, non per me, i miei sentimenti non sarebbero mai  cambiati, ma mi preoccupavo per lei. Se un rappresentante della corte suprema avesse scoperto che c'era in giro un particolare kitten, Sara sarebbe finita nei guai e mai avrei permesso a qualcuno di farle del male. 

Senza volerlo le strinsi la mano con un lieve ringhio. -tutto bene?- mi chiese lei alzando il volto dalla mia spalla -io… devo dirti una cosa..- iniziai fermandomi -mi devo preoccupare? -  chiese lei fissandomi negli occhi agitata -io volevo solo dirti che ti amo...  E che ti proteggerò,  te ne ricorderai?-  le chiesi stringendola a me -si ma...  Non te lo permetterò. Tu non sei l'unico che vuole difendere la persona che ama- rispose, poi mi bacio. 

 Amavo i suoi baci,  mi davano come una scossa di terremoto nello stomaco, un brivido di piacere che mi percorreva tutta la schiena,  il mio cuore iniziava a battere forte e ogni parte del mio corpo diveniva più sensibile e calda.  Mi strinse a se ed io mi lasciai andare ad ogni suo volere,  mi fidavo,  mi poteva fare tutto ciò che voleva,  l'avrei accettato senza fiatare. 

 Si staccò dalle mie labbra e mi sorride -hai fame cucciolotto mio?- chiese.  Era come un incantesimo che all'improvviso finiva -s.. Si- risposi riprendendomi dal suo bacio. Uscimmo dal cimitero e arrivammo davanti ad un bar -cosa prendi?- chiese prendendo una limonata -consigliami tu- le risposi guardandomi in giro - va bene, prendi- disse dandomi una lattina rossa con una scritta bianca. Guardai la scritta e con un po' di sforzo cercai di leggere -coca… cola?- chiesi curioso. Mi basto un sorso e le bollicine mi finirono nel naso. 

Il sapore era rinfrescante e dolce, buono come pochi. -com'è?- chiese sara sorridendo mentre mi grattavo confuso il naso -gasato oserei dire- risposi.  Con le bevande in mano tornammo a casa ed io scappai in bagno. La versione umana non poteva più resistere, mentre da cane potevo fare i bisogni senza pudore, vicino a Sara non volevo farmi vedere durante certi processi. Mi liberai e andai in cucina. 

Sara era vestita con un pigiama corto e un grembiule rosso. Stava tagliando delle verdure quando mi vide -hey cucciolo- disse girandosi verso di me con il coltello in mano. Mi passò un brivido addosso e la mia coda si nascose tra le gambe. Vedere una di quelle lame mi dava il terrore addosso, ricordi e paure si inseguivano creando in cuor mio il caos. -c… cucciolo?.- chiese Sara posando il coltello e venendomi in contro con un biscotto -vieni qui piccolo …- disse accarezzandomi dolce mettendomi il biscotto vicino alla bocca. Lo annusai e lo presi senza toccare sara. -ho preparato delle polpette al sugo, ti vanno?-  chiese alzandosi, io risposi solo con un cenno di testa. Mi avvicinai al tavolo e apparecchiai come meglio ricordavo si facesse. Sara portò la cena a tavola e iniziò a mangiare. Quello fu un momento molto imbarazzante, guardavo forchetta e coltello ma non li toccavo. 

Non mi era mai capitato di mangiare in versione umana, ero sempre trattato da cane e solo quelle abitudini conoscevo. -non ti piace?- Chiese preoccupata Sara -no, è solo che… non lo so fare…- dissi abbassando la testa. Lei mi guardò e mi sorrise, con dolcezza mi prese le mani e ci mise le posate -ti insegno io- disse. Con delicato ma deciso gesto accompagno le mie mani per tagliare il cibo e imboccarmi. Il suo modo di fare materno e volenteroso mi dava sempre la voglia di capire, di imparare.

 in quel momento pensai che forse sarei riuscito a dirle il mio imbarazzante segreto: io non sapevo le basi. Potrebbe sembrare stupida questa paura ma io non mi sentivo come un furry per lei, non solo almeno. La sentivo come una parte di me, come se ogni mio errore fosse una colpa assurda. Le volevo un bene maggiore a qualunque mai provato, io avrei sempre voluto baciarla per guardare i suoi occhi cristallini e sentire il profumo della sua pelle. Era una vergogna non saper leggere bene, non saper usare le posate o non saper fare altre mille cose. Volevo essere alla sua altezza, essere degno dell'amore che mi dava e forse un giorno mi sarei anche sentito degno delle forti emozioni che creava in me. Quelle che provavo erano emozioni forti, profonde ed intime. 

A volte nascondevo la mia felicita, il mio imbarazzo o la mia paura, ma poi mi ricordavo chi avevo davanti, qualcuno che era un libro aperto per me ed io volevo essere lo stesso perché sapevo, sapevo che Sara non avrebbe mai piegato nemmeno una pagina del mio libro.

 -Alexander?- mi chiamò Sara vedendomi perso nei miei pensieri -s..si?- chiesi  tornando coi piedi per terra -hai finito di mangiare?- chiese -si, c'è solo il sugo- dissi guardando il piatto -non fai la scarpetta?- chiese, io la osservai dubbioso mentre lei prese un pezzo di pane e lo immerse nel sugo poi lo avvicino alla mia bocca -aahh ora ho capito- risposi facendo lo stesso. 

Dopo cena lei lavo il tutto mentre io mi accomodai sul letto. Non riuscivo ancora a credere che un padrone mi permettesse di dormire sul letto, soprattutto tra le sue braccia. 

-alexander…- disse sara entrando -si?- chiesi mettendomi seduto -come ti senti?- chiese -bene, mi dispiace per la tua storia- dissi abbassando la testa. Avrei tanto voluto chiederle perché avesse fatto finta di non conoscere i furry se era figlia di un kitten, ma forse non erano fatti miei. Lei si sedette vicino a me e mi accarezzo dietro le orecchie, senza accorgermene chiusi gli occhi e cacciai la punta della lingua. Lei mi osservò e con un sorriso mi fece sdraiare, mi lasciai spingere e mi sdraiai cercando di capire cosa volesse fare. Mi tolse la maglia e mi baciò all'improvviso.

Il terremoto delle mie emozioni si fece più intenso e un vago senso di sorpreso piacere mi si bloccò in gola. Lei si allontanò dal mio volto e mi sorrise -tutto bene?- chiese guardandomi negli occhi -s…si- risposi diventando rosso -bene- rispose baciandomi di nuovo. Le sue mani mi accarezzavano le guance e il petto e le sue labbra iniziarono a prendere una strada loro. Mi baciò la guancia e poi si avvicinò al collo. I miei sensi si fecero più fini e mentre passava le labbra sul collo, io mi trattenevo dal ringhiare. Ero combattuto, il piacere e l'istinto lottavano tra loro mente io nascondevo tutto dietro al silenzio. Forse non lo sapeva ma il collo era una parte molto sensibile, la parte più fragile e d'istinto nessun animale avrebbe mai permesso a qualcuno di avvicinare la bocca. I suoi baci scesero di più ed arrivarono sul petto. Era delicata e lenta, il suo respiro caldo percorreva la strada dei baci e le emozioni divennero più intense. Le sue labbra scesero fino all'addome e un lieve ansimo uscì senza il mio controllo. Sara alzò il volto e mi osservò sorpresa -ho sbagliato qualcosa?- chiese -no, non preoccuparti è che mi hai preso di sorpresa- mi giustificai io col volto più rosso di sempre. -posso continuare?- chiese con uno sguardo vagamente malizioso -s… sei tu il  capo- risposi. 

Lei non mi diede il tempo di dire altro che riportò le sue labbra sul mio corpo, un brivido mi percorse la schiena mentre Sara fece un gran respiro. Confuso la guardai quando all'improvviso inizio a farmi dei strani suoni sulla pancia,  tipo pernacchie. Iniziai a ridere come un matto mentre il mio corpo iniziò a dimenarsi. Continuò fino a sfinirmi. 

-hehehe sei adorabile mentre ridi- disse Sara stringendomi a se -grazie… e grazie dei tuoi dolci baci- la ringraziai ricordando quel piacevole brivido sulla mia pelle -se ne vuoi uno…- inizio lei -… basta che lo chiedi- concluse avvicinandosi ancor di più alla mia bocca. I suoi occhi in cui mi persi erano semi chiusi mentre mi diede un altro bacio. Avrei passato cosi intere notti se non fosse successo che per sbaglio col braccio accessi la televisione. Il programma che mi trovai davanti era un cartone che subito attirò l'attenzione di Sara. Mi sedetti a gambe incrociate e Sara si mise in braccio a me con un sorriso per guardare la tv. 

Non mi era mai sembrata un tipo a cui piacessero i cartoni animati eppure lei sembrava saperne tutto a proposito. Dopo un po' spense la tv soddisfatta e sorrise. I suoi capelli lasciavano intravedere il suo collo e io avvicinai il volto per sentire di nuovo il profumo della sua pelle. Senza accorgermene con le labbra sfiorai la sua delicata pelle e lei reagì con un ansimo sorpreso. Mi osservò con uno sguardo timido e le guance rosse -c… come mai l'hai fatto?- mi chiese con un filo di voce. Che le avrei dovuto dire? Che ero dipendente dal suo odore? -il tuo odore…- iniziai a dire -grazie- disse baciandomi all'improvviso. Sentivo la sua schiena a contatto col mio petto e per l'emozione persi l'equilibrio e lei cade sdraiata tra le mie braccia. Il suo collo era tanto vicino alla mia faccia che il suo odore invase il mio naso. 

-s… sai è stato piacevole quello che hai fatto prima- disse senza guardarmi in volto. Timoroso avvicinai la bocca al suo collo e le diedi un lieve bacio. Sara si strinse a me zittendosi all'istante mentre un lieve tremolio la invase. Non ricordo cosa mi piacque della sua reazione ma lo rifeci, una, due, tre volte e più baci le davo più lei reagiva in modo dolcissimo. Sentì le sue gambe stringersi e un lieve ansimo uscire dalla sua bocca. Il suo corpo iniziò ad essere più caldo, lo sentivo anche perché non era l'unica in preda alle emozioni.

 Dopo altri miei baci la vidi rivolgere gli occhi verso di me e all'improvviso mi baciò. I nostri corpi sentivano uno la presenza dell'altro, i battiti accelerarono... un telefono squillò prepotente.
   
 
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