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Autore: Angel TR    06/09/2018    2 recensioni
Cosa succede se Lili e Asuka decidono di vestire i panni delle detective/pettegole e riprendere – quasi – tutti i partecipanti del Sesto Torneo?
Codesta meravigliosa principessa possedeva numerose doti, tra le quali una spiccata propensione per la lotta… Asuka, non ridere, lo sai che ho ragione. Il mio stile è sicuramente più aggraziato del tuo… ma quale tramandato da generazione in generazione! Significa solo che combatti come una vecchia.
{ Questa storia partecipa alla Challenge "Pagine di una storia infinita" indetta da molang su EFP.}
Genere: Azione, Commedia, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Emily Rochefort, Lei Wulong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Belle Époque'
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Videoregistrazione n°2, Fase a Gironi.


Avvertenze: questa è la trascrizione della prima di due videoregistrazioni, ritrovate in una pochette Louis Vuitton, appartenenti a Emilie Rochefort e Asuka Kazama, due partecipanti alla sesta edizione del Torneo del Pugno D’Acciaio. Sembra proprio essere il continuo della registrazione precedente.
Maneggiare con cautela. Vi invito a recarvi nel mio ufficio qualora aveste bisogno del video originale.
P.s. Ottimo lavoro, colleghi! Meglio di quanto potessimo sperare.
Agente Lei Wulong


Lili Rochefort avvicinò un occhio contornato dalla matita rosa alla lucina rossa a intermittenza. L’iride azzurra si spostava curiosamente, scrutando l’oggetto.
Finalmente, si allontanò, raddrizzando la schiena, e sul viso le si dipinse un’espressione gioiosamente confusa. Il suo sguardo si affilò e sulla fronte le comparve una piccola ruga di concentrazione, come se stesse cercando di risolvere un grande mistero.

«Asuka, continui a sorprendermi con questi articoli da collezionista nostalgico. Questo esattamente cosa fa? Trasmette la mia voce ai posteri?» chiese, morbosamente affascinata.

Asuka Kazama le rifilò una poderosa gomitata da karateka. «No, Finta Bionda, trasmette la tua faccia ai posteri» la corresse, un ghigno a sollevarle un angolo della bocca.

Gli occhi di Lili si illuminarono. «Posteri fortunati. Allora ci serviremo di questo simpatico aggeggio per riprendere le stranezze del Torneo. Par example, potremmo seguire quel bel pugile biondo che ieri mi osservava rapito… » si fermò per ammiccare in direzione di Asuka, la quale sembrò essere stata colpita da un attacco di tosse.

«Certo, come no. Io avevo l’impressione che lo stessi terrorizzando con le tue smorfie da femme fatale fallita» ipotizzò lei mentre i colpi di tosse si trasformarono in risatine. Lili le scoccò un’occhiataccia, il viso che virava verso una terribile tonalità di fucsia, prima di borbottare tra sé e sé.

La brunetta fu la prima a riprendersi. Batté i pugni e assestò una pacca sulla schiena della partner. «È ora di aggiornare la storia della “principessa”» affermò, mimando le virgolette con le dita.
Puntò gli occhi scuri sul videoregistratore e si schiarì la gola. Lili l’osservò attentamente poi, probabilmente ricordandosi di essere ripresa, distolse velocemente lo sguardo con aria colpevole. «Bene! Siamo giunte finalmente alla seconda fase a gironi. Di Jin Kazama nemmeno l’ombra. Pare che non siamo le uniche a volergli fare il culo a strisce ma non mi stupisce più di tanto. Il gruppo di combattenti inizia a sfoltirsi: ieri un tipo enorme sul quale non avrei scommesso una lira ha eliminato un ragazzo che prometteva bene. È passata anche la brasiliana scollacciata» elencò Asuka. A quelle parole, Lili iniziò a mordicchiare nervosamente una pellicina. «E in più il coreano rosso. Quello odia Jin con tutto sé stesso, glielo leggo negli occhi.»

Lili smise di torturare la pellicina per sollevare gli occhi azzurri, stranamente maliziosi, su Asuka e sghignazzare. «Non lo odia, credimi.»

La brunetta inarcò le sopracciglia con aria stizzita. «Scherzi, Finta Bionda? Lo sanno tutti che quei due sono rivali giurati» ribatté, la voce che si alzava di un’ottava, ma Lili scosse la testa bionda, sicura del fatto suo.

«Non sono nemici giurati più di quanto lo siamo io e te» tagliò corto, raddrizzando le spalle. Dalla bocca spalancata per lo shock di Asuka non uscì che un flebile guaito, il che sembrò rallegrare la bionda, ora tutta sorrisi raggianti.

«Sei una pessima narratrice, Asuka, ma ti lascio continuare perché sono generosa e magnanima» trillò, strizzando un occhio verso il videoregistratore. L’amica roteò gli occhi, palesemente avvilita. Lili Rochefort risucchierebbe persino la pazienza di un santo e Asuka certamente non lo era.

«Oggi si sosterrà l’ultimo incontro della penultima fase a gironi quindi ci dirigiamo verso il cimitero. Qualcuno» lanciò un’occhiataccia a Lili che, con un piede infilato in uno stivale bianco e uno avvolto in un calzino di seta, agitò graziosamente la mano slanciata. «pensa che sia “suggestivo” e “affascinante”. Io lo trovo abbastanza inquietante, se proprio volete saperlo.» Asuka afferrò il videoregistratore, pronta a partire. «Lili è una pappamolla» rivelò, a metà tra lo sconsolato e il divertito.

«Ho finito, ho finito!» si affrettò a dire la diretta interessata tra mille sbuffi. «Non si può mettere pausa? Riprendiamo appena arriviamo al cimitero» suggerì e, per la prima volta in quella giornata, Asuka accettò senza discutere una proposta della bionda: schiacciò subito il tasto ‘Pausa’ e si mise in marcia.

15 minuti dopo

«Certo che potevano mettere un servizio limousine. Guarda i miei stivali: tutti rovinati dal fango!» si lamentò Lili, sollevando i piedi il più possibile, come se potesse misteriosamente evitare di calpestare il misto di fango ed erba.
Davanti a lei, Asuka Kazama avanzava come un soldatino, senza mai inciampare o proferire parola. Il cardigan le scivolò da una spalla e Lili allungò una mano per sistemarlo. «Non sopporto la sciatteria» si giustificò.

Gli occhi scuri di Asuka si ridussero a due fessure. «Non perdi occasione per mettermi le mani addosso. Hai gravi carenze affettive» sentenziò e un forte rossore si diffuse sulle sue guance.
Lili arrestò la propria marcia con un urlo indignato, pronta per una sfuriata con i fiocchi; peccato che venne letteralmente buttata per l’aria da una potente spallata. «Mon Dieu!» strepitò, offesa. «Chi ha osato colpirmi in quel modo!?»

Al suo fianco, Asuka Kazama sembrava altrettanto confusa. «Quella ragazza ha tutta l’aria di voler prendere a pugni qualcuno» commentò, accennando con il capo il corpo slanciato avvolto da un elegante qipao arancione della combattente. Poi, sbalordendo tutti – persino sé stessa – posò una mano sulla spalla di Lili. «Non te la prendere, non l’ha fatto apposta» cercò di calmarla.
Lili incrociò le braccia al petto e alzò il mento, altezzosa. Una bambina che chiedeva attenzioni. Peccato che Asuka conoscesse bene quel gioco: potenzialmente, grazie alla pratica, sapeva giocare anche meglio di lei. Così, la ignorò bellamente e si affrettò a prendere posto – o meglio, a occupare due seggiole di plastica in mezzo al verde.
Se stringeva gli occhi, poteva scorgere la sagoma delle lapidi sulla collina in lontananza. Un brivido le scivolò lungo la spina dorsale. Che posto fatiscente.
Lili si accomodò al suo fianco, piegando regalmente le gambe da un lato. «Ricordami perché devo assistere all’incontro di quella cafona» cinguettò, premurandosi di usare un tono chiaro e alto per farsi sentire dalla partecipante.

Asuka non poté trattenere un ghigno. «Perché questa cafona è una studentessa del politecnico Mishima» le sussurrò all’orecchio.

Lili scattò sulla sedia, l’eccitazione si esibiva in un can can nei suoi occhi azzurri. «Allora è lei! È lei la groupie di Kazama di cui parlavano il pugile biondo e il coreano!» esclamò vittoriosa, battendo una mano sul manico della sedia. Qualche spettatore le lanciò un’occhiataccia.

Asuka fece tanto d’occhi. «Lili, sei una pettegola da dieci e lode» la rimproverò.

«Intanto ho ottenuto un’ottima informazione che ci tornerà utilissima» replicò lei soddisfatta, scostandosi i lunghi capelli biondi con un colpo secco della mano, in un gesto di pura alterigia. Poi si sporse dalla sedia, un’espressione famelica sul viso da bambolina che rivelava il fuoco da lottatrice che le bruciava dentro. «Spero la facciano a pezzi.» sibilò.


Ho interrotto qui la trascrizione poiché abbiamo trovato anche un secondo file che riprende il combattimento tra la presunta sostenitrice di Jin Kazama e un ignoto.
Vi invito a venire nel mio ufficio per segnalare le vostre impressioni, soprattutto se avete qualche sospetto riguardo a chi possa essere questa “groupie” – perdonatemi il termine.
Tenere a mente che Emilie Rochefort potrebbe essere un’investigatrice provetta.
Grazie per la collaborazione,
Agente Lei Wulong



Angolo Autrice: ma chi sarà mai la fan di Jin? XD ho deciso di dividere i capitoli perché risultava troppo lungo. Voi continuate ad avere fede xD
Baci, Angel

  
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