Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Segui la storia  |       
Autore: Syliael    07/09/2018    3 recensioni
==(Storia con OC/iscrizioni aperte)==
Jeanne è sempre stata una persona un po' particolare, una di quelle con cui non si ha mai l'impressione di avere realmente un legame. Forse perché non vuole riempirlo per davvero, quel vuoto che da sempre l'accompagna, ma avere una scusa per correre sempre tra le braccia del suo unico affetto.
Forse il suo arrivo al "Dolce Amoris" cambierà le cose, forse no. L'unica cosa che scopre è che quel dannato liceo è tutto, fuorché "dolce".
Non ne è sorpresa, non le importa. Che la credessero pure un alieno, una poco di buono o che altro.
Infondo ognuno ha dei segreti e nessuno è disposto a rivelare i propri, no?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Evangeline Fleures, alias Eve, o Lin per le persone più dure di comprendonio, non era mai stata una persona facile.
O meglio, sapeva scegliere accuratamente le persone a cui donare la propria fiducia. Oh, sì, quella era preziosa, non la voleva elargire a destra e manca.
«Mia!», il suo grido rimbombò per tutta la palestra, seguito dal bagher di ricezione. Schiacciò a piena forza l'ottimo passaggio di Renée. Non c'era molto con la testa, non quel giorno.
Affondò in pieno proprio Brynhildr. Di tutti i sei componenti della squadra avversaria, proprio lei doveva colpire.
Dio, come se già le cose non andassero abbastanza male tra di loro.
«Fleures... Un po' di usta! Rivoglio i miei studenti vivi a fine ora!» la rimbeccò subito Boris.
Povero illuso, in quattro anni credeva avesse imparato che ad Eve certi discorsi non tangevano per nulla. Specie se ne valeva una vittoria.
«Ogni guerra... ha le sue vittime!» proclamò in tono drammatico, con fare scenico.
Quanto era brava a far ridere... e senza sforzi perlopiù. Un ottimo ulteriore motivo per gongolare come una scema assieme agli amici della classe.
Lysandre accorse a soccorrere la povera "damsel in distress", che si rimise in piedi in un battibaleno, la faccia del colore delle ciliegie che Eve avrebbe mangiato così volentieri. Sì, aveva proprio fame ed era solo la prima ora. Brutto segno. Sospettava che Lys avrebbe lottato con le unghie e i denti per non vedersi rubare il cibo come il giorno prima, già.
Non ce la faceva più, aveva bisogno di una serata in compagnia come ai vecchi tempi, soli, loro tre: lei, Lysandre e Brynhildr.
Voleva ridere con loro, solo un'ultima volta.
Ora vedere quei due così vicini, lei imbarazzata e lui così preoccupato, le faceva semplicemente fiorire un sorriso sincero in viso, ma non era sempre stato così, ricordò con nostalgia.
Eseguì un muro impeccabile, più per caso che altro, dal momento che era persa nelle sue osservazioni.
«Von Habsburg! Cambio! Su, Martin, in campo!»
La nuova ragazza sbottò appena mise piede in campo.
«Anche tu Fleures, scendi. Yamamoto, posizione 6.»
Eve non la prese bene, dal momento che voleva che la squadra vincesse per mano sua. Tenne lo sguardo impegnato a vagare per il campo, indecisa sullo spettacolo con cui deliziarsi, se la ribelle Grace o il pompato Kentin.
«...Che bocce.» commentò infine, sgomitando al compagno Leon con entusiasmo.
«Gnocca è gnocca, ma sai cosa si dice... La storia della droga...»
«Guardare...»
«Lo so, guardare non costa nulla! Oh, diciamo che ci proverei alla grande, ah ah!»
«Leon! Sono gelosa eh! Mh, se sapessi cosa le farei...»
Il ragazzo le tappò subito la bocca, scuotendo la testa: «Scusa Eve, ma sei troppo pervertita per un angioletto come me.»
Lei alzò teatralmente le mani al cielo ed increspò le labbra in un sorrisetto, gli occhi smeraldo che saettavano ancora dalla palla a tutte le belle creature in campo.
Si chiese ancora una volta come fosse possibile che Brynhildr, la ragazza impeccabile, fosse così scarsa negli sport di squadra, e come il signor perfettino Nath si trasformasse in uno così grintoso e competitivo. Lui col suo bel faccino.
«Umi, tua!»
Già, solo a quel nome si trovò a pensare a quella che, da qualche giorno, ''infestava'' la sua classe: Umi Yamamoto.
D'accordo, era molto bella, vuoi per i vaporosi capelli bianchi, vuoi per i glaciali occhioni o per il fisico atletico... Ma diamine! Ambra al confronto non se la tirava nemmeno!
Non sapeva nulla di quella ragazza, se non che perfino Ambra aveva ignorato il suo arrivo e non l'aveva presa di mira: l'aveva capito subito, con una così non avrebbe dovuto perdere tempo, in pochi l'avrebbero presa in simpatia, con quei suoi modi da sostenuta, senza contare che non sembrava il tipo del suo amato. E lei era d'accordo, per quel che aveva visto l'albina non meritava il suo tempo.
La campanella la fece sobbalzare.
«Doccia calda, mia!»
Si fiondò in spogliatoio appena recuperato il telefono.
«Oh, fanciulle mie, venite a farmi compagnia!»
Si aspettò l'occhiataccia della principessa, che andò a cambiarsi in bagno con quell'esagerato senso di pudore che nemmeno Melody poteva sperare di superare.
Jeanne invece sospirò e le passò a fianco, infilandosi nella doccia più lontana.
Inutile, la ragazza aveva fascino da vendere con quella sua aura misteriosa, ma pelle ed ossa com'era... Beh, se la poteva tenere Castiel o chiunque altro le avesse messo gli occhi addosso.
«Kiiim...»
«No. Ti ho già dovuto pagare la birra. Accontentati.»
Nessuna faceva mai la doccia, diamine. Solo perché a lei piaceva allungare le mani ogni tanto... chiedendo, ovvio. Quasi sempre, almeno. Dalla volta in cui Rosalya aveva urlato così forte da far accorrere metà personale della scuola, ecco.
«Va bene, non voglio vederti così bastonata. Ma tieni le manine al loro posto, mh?»
Sigh, Priya, di tutte le ragazze proprio quella che l'attizzava di più... e le chiedeva di controllarsi. Nemmeno una palpatina.
Le cabine, disposte ai due lati dello stretto corridoio del bagno, erano sbagliate di un metro per parte, così che Priya, mettendosi più frontale possibile, le rimaneva visibile per metà circa.
Era così perfettamente proporzionata, le spalle larghe che le avrebbero permesso di circondarla in un caldo abbraccio, la pancia piatta, scolpita, i fianchi larghi il necessario per un fisico a clessidra degno del nome... e le gambe, quelle gambe snelle...
Sì, non c'era nulla da migliorare in quella meravigliosa creatura. Deglutì, era arrossita a forza di fissarla.
«Fiore del dragone...» sussurrò, stregata dal profumo del bagnoschiuma che Priya aveva appena aperto.
E quando iniziò a spalmarselo addosso, in modo così sensuale, quasi a provocarla, Evangeline non resistette più, si voltò e fissò le mattonelle blu polvere che coprivano il muro.
«E...», la voce familiare le sussurrò nell'orecchio, «Per oggi ho vinto io.»
Nulla da dire, l'aveva messa nel sacco. Eve era fuori combattimento, non sapeva come avrebbe potuto sopravvivere altre cinque ore senza richiami o un giretto in presidenza. Troppe fantasie tutte assieme.
Asciugò i capelli alla ben e meglio, non aspettò neppure Kim per tornarsene in aula, al suo solito banco attaccato alla finestra ed al termosifone, più importante.
Si tormentò la treccina acquamarina, lasciando riemergere i ricordi su Lysandre e Bry, ai giorni dell'infanzia in cui il loro trio era compatto.
«Ohi! No, ma grazie eh, la borsa potevi portarmela!»
«Meh, pensavo che i calzini mi avrebbero uccisa.»
Kim le piantò una pacca in testa, ma Evangeline ormai pensava già ai fiotti di parole che avrebbe riversato su Jeje quel pomeriggio. C'era anche il compleanno di Brynhildr, di lì a qualche giorno, e lei non aveva ancora trovato nulla da regalarle. Non che lei volesse alcunché, ma le piaceva comunque farle notare che, nonostante tutto, lei ci sarebbe stata in ogni caso.
«...No.»
La voce di Umi. Si voltò, Capucine e Doris avevano la delusione stampata in volto, se ne andarono al loro posto irritate.
«Shhh, Eve. Sembra che ad Umi non vada l'idea di pranzare con le ragazze, tutto qui.»
«Non credo le vada mai di fare qualche cosa, specie con noi comuni mortali. Per quanto io non sopporti Capucine, poteva essere più carina.» sbottò a Nathaniel, che la trattenne dal farsi sentire da tutta la classe.
«A pallavolo non se la cava affatto male! Potresti prenderla in squadra, tra le riserve almeno!»
...Era serio?
«Tu a forza di pomeriggi con la tipa ti sei bruciato i neuroni.»
D'accordo che lei era la stramba della scuola, ma non significava che alle cose non arrivasse, tutt'altro. E c'era sempre modo e modo di trattare gli altri, come aggiungere ''grazie'' dopo aver declinato un invito. Non era granché, ma le piccole cose avvicinavano le persone, creavano dei legami. Poteva giurarlo, soprattutto perché Eve era una delle poche a cui Ambra parlava da pari, senza considerarla una cicca sotto al tacco delle scarpe nuove: tutto grazie a piccole accortezze che, poco a poco, avevano convinto la gemella di Nath a potersi non certo fidare, ma quantomeno rapportarsi in modo civile con lei.
Mai e poi mai, si disse, sarebbe stata lei a muovere il primo passo verso quella ragazzina.

Cambiò idea all'ultimo, non andò in biblioteca a disturbare Jean, ma puntò dritta verso casa.
Spalancò il frigo solo per trovarci l'insalata, marcita da almeno tre giorni e che né lei né la zia avevano avuto il coraggio di toccare, il famoso barattolo di noci e del pane da toast. Inutile dire che arraffò quest'ultimo.
Zia Rachel doveva essere passata per casa, i biscotti che aveva preparato il giorno prima Eve erano scomparsi magicamente.
«Le avevo detto che...! Accidenti a lei!»
I dolcetti per Lysandre, andati per sempre.
Accese la televisione, decisa anche quel giorno a rimandare i compiti a quello successivo, ma quando non trovò nulla a parte le repliche di ''Master pasticcere di Francia'' e la noia prese il sopravvento, andò a frugare nei cassetti del comodino, sperando in un libro non finito da leggere.
Un'altra delusione. In casa non c'era nulla da fare.
«Ehi, ciao, senti, so che è un po' improvviso, ma... non ti andrebbe per caso di fare un salto da me? Magari dopo usciamo a bere qualcosa, sai! So che Rosa è da Leigh stasera, quindi...», inviò l'audio con apprensione.
Passarono solo pochi minuti, che per Evangeline furono millenni, prima che la familiare voce di Alexy esplodesse dal telefono: «Ah, gioia cara, me l'avessi chiesto mezz'ora prima! Ho un appuntamento con un gnoccolone palestrato stasera, mi sto preparando per uscire, sarà per un'altra volta! Ma se sei proprio sola come un cane posso darti il numero di una linea erotica per gay, mi hanno detto che valgono tutta la tariffa!»
Era mai possibile che quella giornata girasse tutta intorno al sesso?!
Lo chiamò, sarebbe stata una cosa breve.
«No, grazie. Volevo solo compagnia per la ser...»
«Eee indovina cosa offrono lì, geniale ragazza!»
«... Tu sei malato. Buon appuntamento, non farti strapazzare troppo, ''gioia cara''!»
Troncò a metà la risposta di Alexy: «Perversa maniaca, chi mai ha detto che fi...»
«Ci finirai sicuramente a letto, ti conosco.» ridacchiò, scorrendo la rubrica.
Rinunciò alla compagnia e si lanciò in una serie di addominali, dimenticando del toast da scaldare sul piano della cucina: c'erano le lezioni di calcio la settimana dopo, doveva essere in forma per schiacciare ancora una volta quell'idiota di Castiel, che a lui importasse o meno.
A Bry avrebbe comprato uno di quei fermacapelli decorati che indossava nelle occasioni importanti, a costo di dilapidare le sue finanze, pace ed amen.
Dopo il messaggio della zia, che l'avvertiva di mangiare perché non sarebbe tornata quella sera, Evangeline riportò in viso il sorriso ed aspettò che calasse la notte: si sarebbe dedicata ad una delle sue attività preferite, osservare la vita notturna della città da una panchina.
Non cenò, sapeva che farlo da sola le avrebbe riportato alla mente il padre; uscì di casa poco dopo le otto e mezza e si diresse verso Square Saint-Roch, che era a meno di mezzo chilometro da casa sua. Proseguì oltre il parco e si piazzò su una panchina lungo l'Avenue Foch, conscia che la vita notturna del martedì non fosse esattamente intensa: a parte una coppietta intenta a litigare ed un paio di combriccole reduci da qualche bevuta, passarono ben poche persone, senza che accadesse qualcosa di eclatante.
Se ne tornò a casa un po' delusa, pur divertita dalla buffa andatura dell'ultimo passante. Spalancò la porta ed il buio la accolse.
Andò a tentoni fino al tavolo e buttò giù la borsa, pronta a buttarsi sul divano, dove aveva deciso di passare la notte, quando...
«Argh!»
Urlò terrorizzata: qualcosa le aveva appena toccato il braccio.
Saltò indietro e rotolò a terra, era nero pesto anche per l'intruso, ne doveva approfittare.
Strisciò fino alla televisione: sul mobile c'era sempre il telecomando che, pur non essendo un'arma, era meglio delle mani nude. Aspettò il rumore di passi, ma in casa regnava il silenzio.
«...Miao!», il verso, seguito dalle fusa e dalla sensazione di contatto sulle gambe la riportarono alla realtà: la sua micina...!
«Kira! Sciocchina, mi hai fatto morire d'infarto! Oddio, Kim morirà dal ridere quando... Ahahah! Oddio, oddio, che spavento... Ah ah...»
Salì al piano di sopra e si spogliò, gettando gli abiti sugli altri sparsi sul letto e tornò di sotto, piazzandosi sul divano con la copertina in pile.
«Buonanotte, Kira...» finì sbadigliando.



 
===================================
Angolino autrice risorta
E rieccomi, finalmente... Accidenti, non ho parole che esprimano quanto sia mortificata per non aver risposto prima alle recensioni ed ai messaggi, ma tra computer morto, connessione assente e lavoro non mi sono propriamente goduta queste settimane (insomma sì, una scusa per dire che pur non poltrendo non ho abbandonato tutto ._.)!
Per fare ammenda ho voluto "dedicare" il capitolo ad Evangeline, l'OC di kisspiece99! Mi piaceva troppo come personaggio, spero solo che si, perlomeno, avvicini a come la volevi! Quindi attendo critiche e commenti, assolutamente!°-°
Anche Umi, di Umimoon, ha il suo ingresso, dalla prospettiva di una ragazza che non la trova molto simpatica, ma dettagli! Il suo momento di gloria è dietro l'angolo, giuro!*^*
Prima o poi riuscirò anche a metterci di mezzo qualche creatura di sesso maschile, spero!:')
Et dulcis in fundo, i ringraziamenti, che vanno, al solito, alle autrici delle care OC, a Reika Enki, che ha aggiunto la storia alle seguite, a Lady White Witch per la recensione ed a tutti i lettori silenti!*-*
Alla prossima! (a breve, lo prometto!) (°^°)/
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: Syliael