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Autore: Kris91    08/09/2018    0 recensioni
ATTENZIONE! Come da avviso, sto riaggiornando con calma la storia, anche per inserire i nuovi dettagli visti nel remake.
Dopo la terza guerra mondiale, la Terra e il genere umano faticano a riprendersi. Molte nazioni sono scomparse e altre hanno prosperato. Gli esseri umani si dividono in grandi e tecnologiche metropoli e in poveri villaggi dove anche saper leggere è un lusso.
Tuttavia, esiste una società che non conosce decadenza: il Mondo Nascosto.
Il Mondo Nascosto, invisibile agli esseri umani, è regolato da un organizzazione chiamata l'Ordine. Durante un incantesimo di protezione annuale, un'apprendista viene risucchiata da un portale. Due donne dovranno varcare le dimensioni per andare a recuperarla. Ma, come si accorgeranno, il pianeta di Gaia è tutt'altro che disabitato.
* * *
- Così non va... Krizia ha avuto una specie di premonizione al Tempio degli Antichi -
- Una premonizione? Che premonizione? -
Barrett era evidentemente confuso, così come tutti gli altri che le fissarono in attesa.
- E' successo qualcosa che ancora non siamo riuscite a capire ma... Una cosa è sicura: qualcuno o qualcosa ha manipolato la vostra linea temporale creandone una alternativa in cui i fatti e il destino di questo mondo e di chi lo abita, sono cambiati -
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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CAP. 2 CAP. 2

ShinRa Building, Dipartimento Scientifico
h 23:34

Quando si parlava di "dipartimento scientifico" non c'era dipendente della ShinRa a cui non venisse in mente quel pazzo psicolabile che lo comandava. Persino i fanti e i SOLDIER provavano un certo timore ad avvicinarsi al sessantasettesimo piano, e al sessantottesimo men che meno.
Di solito una persona si fa un idea precisa di come possa essere un piano che ospita perlopiù scienziati, completamente bianco o con i muri panna come in un ospedale e una costante puzza di medicinali e disinfettanti, beh, la puzza di medicinali e disinfettanti c'era sicuramente, ma più di tutto, su quel piano sembrava esserci costantemente notte e il fatto che a Midgar il cielo fosse la maggior parte delle volte piovoso o comunque nuvoloso non aiutava per niente.
Le tapparelle non erano mai alzate del tutto per ordine di Hojo in persona e nemmeno le finestre venivano aperte. Lo stesso Hojo aveva chiesto al Presidente di abolire la presenza delle donne delle pulizie nel suo dipartimento perché, una volta, le aveva beccate a spiare dei documenti. Così si occupavano a turno i novellini delle pulizie.
Come se non bastasse, il fatto che l'aria non veniva mai cambiata, aveva dato a quei due piani un disgustoso odore di sangue e morte.

Quando i fanti portarono la ragazza al dipartimento scientifico su ordine di Reno, sparirono quasi all'istante, a stento si assicurarono di metterla su un lettino, mentre Hojo la fissava evidentemente deluso di ciò che vedeva.
Quando l'aveva chiamato il Presidente si era sfregato le mani, felice di avere una nuova cavia, ma non si aspettava una cosa così banale come una ragazzina, per di più così esile e scontata.
Comunque avrebbe fatto come voleva il Presidente, di certo non aveva intenzione di perdere i preziosi fondi per le sue ricerche. Era stato incaricato di scoprire perché quella ragazza era apparsa in quell'esplosione di luce e, per quanto fosse convinto che l'unica cosa che avrebbe scoperto era quanto fosse ordinaria, l'avrebbe fatto in ogni caso.
La fece spogliare da due assistenti, mettendo i suoi vestiti e l'intimo in alcune buste sigillate che avrebbe fatto analizzare dall'ultimo dei pivelli del suo dipartimento.
Procedendo con le analisi di base si accorsero, però, che qualcosa non andava: il sangue della ragazza era troppo scuro, come se fosse stato contaminato da qualcosa.
Era inspiegabile.
Era ciò che aspettava Hojo.
Aveva già deciso di farla "visitare" dagli assistenti per poi sbatterla in una cella fino a che non gli fosse tornata utile in qualcosa, ma ora aveva quello che cercava: qualcosa di strano su cui fare ricerche. Poco importava che fosse un essere umano, Hojo era quel tipo di persona per cui la scienza veniva prima di tutto, anche prima di qualsiasi scrupolo morale.
Mentre gli assistenti continuavano a visitare la ragazza, fece analizzare il sangue della ragazza da uno dei suoi esperti.

Poco dopo lo scienziato che aveva analizzato il sangue, lo chiamò.
- Analizzando la ragazza mi sono reso conto che nel suo sangue sono presenti due differenti DNA femminili. Uno sarà sicuramente della ragazza, ma l'altro non è... Umano. Oltre al fatto che agisce come se fosse un parassita benevolo -
- Cosa vuoi dire, ragazzo? -
- L'altro sangue è inattivo, ma i globuli si sono talmente attaccati a quelli dell'ospite da vivere in simbiosi. Per un risultato del genere, deva avere l'altro sangue in circolo da tempo -
- Quantifica -
- Sicuramente più di un anno -
- Hai verificato a che creatura possa appartenere? -
- Sì Professore, e ho scoperto che questo tipo particolare di DNA non è nel nostro database... Ne in nessun'altro di questo mondo a dirla tutta -
L'assistente si girò terrorizzato verso il professore quando sentì la sua risata mefistofelica. Hojo non incuteva certo timore negli altri per come era fatto: basso, magrolino e piuttosto contrito, ma quando rideva paralizzava chiunque avesse vicino.
- Vuoi forse dire che questa ragazza viene da un'altro mondo? Che è venuta qui grazie alla magia? -
- Beh... Le spiegazioni scientifiche scarseggiano, e... -
- Sciocchezze!! La magia non esiste, esattamente come non esiste lo scambio di dimensioni o altri fenomeni del tutto antiscientifici. Tutto viene spiegato dalla scienza -
- Sì, ma il fatto che ancora oggi non sappiamo come funzionino esattamente le Materia, forse... -
Lo sguardo di ghiaccio che gli rivolse Hojo lo fece tacere all'istante. Quello, unito al fatto che aveva portato una mano all'interno del camice dove, tutti sapevano, tenesse la pistola.
- Trova il modo di scoprire a cosa serve quel sangue e da che creatura proviene. Non azzardarti mai più a dire la parola "magia" in mia presenza, questo è un laboratorio scientifico! -

Deserto di Midgar,
h 00:04

Era inutile: attraversare i portali le metteva costantemente lo stomaco sottosopra. Per cui appena uscita, Katarina dovette appoggiarsi a una roccia di quella landa desolata che le aveva accolte.
- Wow, davvero un bel posticino non credi? -
Un lamento soffocato da parte di Katarina la fece girare verso di lei. Era pallida in volto, anzi, forse più tendente al verdino, e una mano sul petto per tentare di non dare di stomaco.
- Tutto ok? -
Dopo qualche secondo, in cui si convinse che non avrebbe più vomitato, si girò verso la compagna rassicurandola con un pollice alzato per far intendere che era tutto a posto.
- Ok... -
Per puro caso guardò a terra notando qualcosa. Si inginocchiò osservando il terriccio smosso segno che qualcuno era passato da poco.
- Aeni era qui, fino a non molto tempo fa -
- Già, ma qualcosa l'ha portata via... O meglio qualcuno -
- Che vuoi dire? -
Katarina le fece segno di guardare meglio per terra: erano chiaramente segni di stivali e di fuoristrada.
- Stivali militari, così come le jeep -
Hathor seguì Katarina che si era spostata sul bordo della rupe, e fu così che la videro. Poco lontana una enorme metropoli si stagliava nel cielo notturno, esattamente come Arcrow, era un'ammasso di luci verdi e bianche. Tuttavia era strana poiché divisa in due parti: una parte sollevata da piloni imponenti e una parte sotto di essa. Anche da quella distanza Hathor vedeva bene, quindi descrisse il paesaggio a Katarina.
- Sono dei ruderi quelli sotto. Sicuramente saranno i quartieri più poveri e malfamati. In alto le costruzioni sembrano di ottima architettura e non fatiscenti -
- Sicuramente in alto saranno i quartieri più ricchi, di solito è così che funziona -
- ShinRa Electric Power Company -
- Mh? -
- É ciò che c'è scritto sul palazzo al centro della città -
- Pensi che abbiano preso loro Aeni? -
- Beh, per ragionamento logico: grande palazzo uguale persone potenti. Persone potenti uguale grandi risorse, e grandi risorse uguale grande ego -
- E qualcos'altro di piccolo -
Hathor si girò verso di lei con un sopracciglio inarcato.
- Il cervello, ovviamente -
- Ovviamente... Ora il piano d'azione qual'è? -
Le rispose lo stomaco brontolante di Katarina a cui Hathor rivolse un sorrisino di scherno, peccato che subito dopo anche il suo stomaco si fece sentire.
- Ok... Per rispondere alla tua domanda suggerirei una gita in città. Ormai è tardi e non credo ci siano hotel aperti, quindi, quello che resta della notte lo passeremo in perlustrazione, quando sarà un orario decente cercheremo un alloggio. Ci dovremo nascondere in ogni vicolo possibile e non dare nell'occhio, tutto chiaro? -
- Sì, ho solo un problema: al di là della nausea provocata dal portale mi sento parecchio strana, potresti darmi una controllata? -
Hathor si avvicinò alla rossa prendendole il polso e concentrandosi sullo scorrere del suo sangue. Passò qualche minuto prima di accorgersi di una cosa fondamentale.
- Il sangue nero è inattivo, sarà per la traversata tra le dimensioni. Anche Mirjana aveva faticato a localizzare Aeni probabilmente per via di questo dettaglio, quindi, ho provveduto personalmente a una scorta di siringhe -
Detto ciò aprì il borsone che si era portata dietro estraendo una siringa, dopodiché, si tolse la protezione da battaglia che aveva all'avambraccio sinistro e si tirò su la manica. Si piantò con decisione la siringa nel braccio cominciando a riempirla. Una volta raggiunta la dose giusta, la estrasse dal suo braccio per poi piantare a sorpresa e con decisione la siringa nel petto di Katarina, non senza un suo sobbalzo di sorpresa e dolore, direttamente all'arteria che usciva dal cuore.
- So che non è la normale procedura, ma così entrerà in circolo prima -
- Giuro che ti odio, fa un male boia! -
- Non sai quanto mi spiace -
- Immagino... -
Pochi secondi dopo Katarina cadde a terra in preda alle convulsioni: il sangue nero stava facendo effetto. Hathor osservò le vene della compagna diventare scure e in rilievo, mentre cercava di evitare che Katarina si soffocasse con la sua stessa lingua. Vide i suoi occhi rivoltarsi all'indietro e, prima di avere modo di preoccuparsi, tutto tornò normale. Katarina, sudata fradicia, tornò a respirare normalmente, le vene tornarono normali e cessarono le convulsioni.
- Rimani giù per qualche minuto -
- È sempre doloroso questo processo, non importa quanto tempo passi, non mi abituerò mai -
- Ed è un bene. È capitato che il sangue nero corrompesse l'anima di alcuni esseri umani, rendendoli folli. Il dolore e le convulsioni stanno a significare che ancora non è successo a te -
- Consolazione del cazzo, fa sempre un fottuto male -
Hathor l'aiutò a rialzarsi, ridendo per l'ultima affermazione.
- Hai anche pensato al dopo, vero? -
- A che ti riferisci? -
- Una volta trovato l'albergo non possiamo di certo presentarci così. Desteremmo troppi sospetti -
- Ho già pensato a anche a quello, o meglio, ci ha pensato Sissel con una fornitura di nuovi giochini. Ma ne parleremo a tempo debito, c'è qualcosa che si avvicina in fretta, non vorrei avere un'incontro ravvicinato con la fauna di questo posto. Meglio andare -

ShinRa Building, Ufficio del Presidente
h 06:51

Il Presidente l'aveva convocato nel suo ufficio al settantesimo piano per le novità riguardo la ragazza che era stata trovata dai Turks.
Hojo era più che pronto.
Aveva avuto degli ottimi riscontri dagli esami e la cavia si era rivelata essere più interessante di ciò che prometteva. Era quasi eccitato all'idea di mettere a parte il Presidente delle sue scoperte.
Proprio in quel momento, la giovane segretaria lo fece accomodare. Le rivolse un ghigno quasi malefico che la fece rabbrividire, pur tentando di nasconderlo.

Il Presidente era al suo posto, dietro al scrivania, che ammirava la città attraverso l'ampia vetrata fumando uno dei suoi sigari. Non accennò a girarsi, semplicemente gli fece segno di dire quello che doveva dire.
- La ragazza presenta delle anomalie, il suo sangue è risultato più scuro di quello di un normale essere umano. Per di più possiede due DNA femminili diversi -
Il Presidente, incuriosito, gli intimò di proseguire.
- Sono riuscito a separare le due tipologie di sangue e quello ospite è risultato essere nero e non umano. Ho riattivato il sangue scoprendo che ha delle funzioni simili al Mako usato sui SOLDIER, tuttavia questo fa qualcosa in più: le cellule presenti nel DNA si distruggono e ricreano più in fretta di quelle umane, questo rende possibile guarire da ferite molto profonde in pochi minuti e in più rallenta l'invecchiamento. Direi che possiamo cominciare la sperimentazione umana sui SOLDIER -
 A quel punto il Presidente si voltò verso il Professore.
- I SOLDIER rischiano? Non voglio che il mio miglior investimento cominci a morire perché lei non ha analizzato più approfonditamente quel sangue -
- Il rischio fa parte della ricerca -
Il Presidente si alzò furioso dalla sedia, fulminandolo con gli occhi.
- Assolutamente no! I SOLDIER valgono troppo per permettermi di sacrificarli! Glielo proibisco, professore! -
Il sorrisetto di Hojo non sparì nemmeno per un secondo durante la piccola sfuriata del Presidente, tuttavia non era d'accordo con lui. Con quel sangue Sephiroth sarebbe potuto diventare ancora più forte, anche se non avrebbe rischiato a iniettarlo direttamente a lui, doveva procedere per gradi o l'esperimento non sarebbe riuscito.
Però, la curiosità di iniettare qual sangue e vedere cosa sarebbe successo al suo miglior esperimento, era grande.
- In effetti ha ragione, Presidente, tuttavia da qualche parte dobbiamo pur cominciare. Quindi, se non sui SOLDIER, possiamo cominciare dai fanti sono più sacrificabili -
Il Presidente, risedutosi, si prese qualche minuto per riflettere sulla proposta di Hojo. I fanti erano la bassa manovalanza della ShinRa, ormai trascinata dal successo di Sephiroth, l'azienda non avrebbe certo avuto problemi a trovarne altri se alcuni fossero morti per via degli esperimenti di Hojo.
- Va bene, così sia. Scelga bene la sue equipe, professore, degli esperimenti non devono esserci tracce -
- Certamente. Un ultima cosa, Presidente -
- Cosa? -
- Per quanto riguarda il soggetto di ricerca, non è la fonte primaria di quel sangue, quindi, se gli esperimenti procederanno non garantisco la sua incolumità -
- La cosa la preoccupa, professore? -
- Ciò che più mi preoccupa è che la cavia muoia prima di capire cosa sia quel sangue -
Il Presidente inspirò profondamente dal sigaro per poi espirare le volute di fumo, meditando sul da farsi.
- Mentre lei proseguirà i suoi esperimenti, metterò i Turks a dare la caccia alla fonte primaria del sangue -
- Perfetto, Presidente -
Continuando a ghignare, Hojo uscì dall'ufficio del Presidente ansioso di cominciare seriamente gli esperimenti.

Midgar, settore 1
h 08:34

Si nascondevano in ogni anfratto possibile per poter osservare come si deve, tuttavia la città era piena di telecamere a circuito chiuso che vigilavano silenziosamente. Gli unici luoghi che, a quanto pare, non riuscivano a coprire, erano i vicoli chiusi.
- Che ne pensi? -
Katarina ci pensò su qualche secondo prima di risponderle.
- Anche se è giorno fa ancora piuttosto scuro, non trovi? Il sole sembra quasi non esserci -
- Già -
- Inoltre cominciamo a faticare a girare per la città, non possiamo continuare a nasconderci -
- Dobbiamo trovare una sistemazione e anche in fretta -
- Inoltre, dobbiamo anche discutere sulle prossime mosse e farlo in strada potrebbe essere complicato. Dove pensi sia meglio andare per cercare un'albergo? Qua sopra o là sotto? -
- Io direi di rimanere qui, anche perchè una volta che saremo andate a conoscere il proprietario della baracca, il piano di sotto sarebbe il primo posto in cui verrebbero a cercarci -
- Concordo. E poi, mi fido poco dei bassifondi, non voglio trovarmi tagliagole in camera mentre dormo -
- Allora, a noi i famosi giocattoli di Sissel -
Da una tasca interna del borsone, Hathor estrasse quella che sembrava una scatola di cerotti color carne, per poi notare l'espressione non troppo convinta di Katarina.
- Sì, lo so che l'aspetto non è granché, ma ti assicuro che funzionano bene -
- Che cosa sono? -
- Esattamente quello che sembrano: cerotti. Però, sono imbevuti del sangue di Thalitha -
- La mutaforma -
- Esatto. Ne ho studiato la formula assieme a Sissel: tramite una piccola ferita, il sangue di Thalitha entra in circolo e ci resta per dodici ore, o a meno che non si toglie il cerotto. Scegliamo una forma che possa passare inosservata in questo mondo -
- É sicuro? -
- Sì, l'abbiamo già provato e ha funzionato a dovere -
- Ok, allora andiamo -

Con il loro nuovo aspetto di donne in carriera, riuscirono a prendere una suite doppia in un hotel vicino alla ShinRa.
La suite era sui toni del panna con un salottino, una zona bar, due bagni e due camere con letto matrimoniale e vista sulla città. 
- Sappi che ho rischiato l'embolo quando la tipa mi ha detto quanto costava questa camera -
Le urlò Katarina mentre si sistemava nella sua camera, facendola sorridere divertita.
- Io l'ho rischiato quando la tipa non voleva darci la camera insistendo sugli orari di accoglienza degli ospiti e sul fatto che non avevamo prenotato. Meno male che alla fine ha ceduto. Comunque abbiamo tutto quello che ci serve, visto che non ci aspettavamo di finire in un mondo avanzato più o meno come il nostro e non ci siamo portate dietro il pc. Qui l'abbiamo in dotazione -
- Evviva la comodità, anche se i nostri portafogli non stanno proprio facendo i salti di gioia. Fortuna che hai avuto la brillante idea di rubacchiare qualche banconota ai passanti -
- E fortuna che tu avevi dimenticato delle carte d'identità false nel borsone o non avremmo potuto fare granché. Per il resto fatturerò tutto a Mirjana -
- Ne sarà molto felice. Allora qual'è il piano? -
- La prima parte del piano prevede di riposare e mangiare qualcosa. Oltre al fatto che è anche ora di pranzo, siamo arrivate tardi e abbiamo passato tutta la notte in giro senza riposare. Una volta che avremo dormito e riempito lo stomaco, cominceremo a raccogliere informazioni -

ShinRa Building, Dipartimento scientifico
h 12:54

Nessuno aveva avuto il permesso di fermarsi per la pausa pranzo, Hojo aveva personalmente blindato il laboratorio cambiando i codici di accesso, impedendo a chiunque di allontanarsi infatti all'interno del laboratorio, la tensione si poteva tagliare col coltello: circa una decina di fanti erano morti in seguito agli esperimenti fatti col sangue nero e tutti in modo molto doloroso e sanguinoso. Il sangue nero donava una grande forza fisica ai fanti, tuttavia in circa cinque minuti faceva collassare il loro sistema circolatorio e le ossa si spappolavano. E tutto questo aveva mandato in bestia Hojo che girava per il laboratorio con la pistola in mano. Tutti lavoravano in completo silenzio, nessuno aveva voglia di contraddire il professore in quel momento dato che aveva già ucciso due assistenti.
Il fatto di non riuscire a capire come funzionava esattamente quel sangue lo mandava fuori di testa, detestava non capire qualcosa.
- Professore, un'altro fante è morto in seguito alla sperimentazione -
Hojo si girò verso di la giovane scienziata e la guardò come se in realtà nemmeno la vedesse.
- Va bene -
La risposta tiepida che diede fece, paradossalmente, congelare tutto il laboratorio. Parecchi scienziati che componevano la sua equipe stavano avendo non pochi problemi di coscienza con quello che stava succedendo, anche se la cosa sembrava non sfiorare minimamente Hojo.

Ma, per uno degli assistenti, fu la goccia che fece traboccare il vaso. Si avvicinò ad ampie falcate al Professore che lo fissava con un sorriso falsamente cordiale sul volto e, anche se alcuni scienziati tentarono di fermarlo, non vi riuscirono.
- Professore, non trovo giusto tutto questo. Stiamo sacrificando vite su vite per nulla e non abbiamo ancora compreso appieno come funziona il sangue nero. Suggerisco di fermarci e riguardare con calma la struttura del sangue o così non arriveremo da nessuna parte -
Hojo lo fissò, sollevò impercettibilmente la mano in cui stringeva la pistola. All'interno del laboratorio furono attimi di panico, tutti convinti che sarebbe stata la terza vittima, invece si grattò una tempia con la canna della pistola per poi rimetterla nella tasca del camice.
- Sospendete immediatamente la sperimentazione umana e ricominciate a lavorare sul sangue nero. Mantenete il soggetto in coma farmacologico, studiatelo in lungo e in largo. Voglio capire come funziona quel sangue -
Il sospiro fu universale. Era raro che Hojo cambiasse idea su qualcosa, ma quella volta era andata decisamente bene.
Fu così che ripresero in mano la ragazza, ricominciando con le analisi di base.

Hotel four seasons, settore 1
h 06:30

- Se il tempo fuori è sempre così, morirò di sonno -
Si erano alzate da poco e il tempo fuori era pessimo: una pioggia battente si era riversata sulla città facendola sembrare ancora più cupa e grigia di quanto già non sembrasse il giorno prima.
- In effetti è alquanto deprimente. Però non possiamo andare a letto ogni volta che piove, altrimenti passeremmo la missione a dormire. Quindi, al lavoro -
Katarina si sistemò nella zona bar della suite dove c'era un bancone in legno pregiato e luogo in cui era posizionato il pc.
- Ok. Fammi indovinare "cerca tutto quello che puoi sulla ShinRa", giusto? -
- Brava, in particolare cerca se c'è qualcuno che possa metterci i bastoni tra le ruote in maniera fastidiosa. Io vado a farmi un giro in città per vedere se scopro qualcosa, anche se non ci giurerei troppo -
- Va bene, divertiti -
- Spiritosa -

Hathor passò tutta la mattinata in giro a chiedere informazioni. Per muoversi più liberamente per la città aveva optato per un aspetto un po' più casual rispetto a quello con cui si era presentata in hotel. Chiese informazioni a chiunque le porse un orecchio ma, come previsto, non ne ricavò molto.
Quando tornò in hotel, il suo morale era davvero a terra, o forse anche un po' più in basso, ma non appena sentì il profumo di cibo quasi si precipitò all'angolo bar dove Katarina stava pranzando davanti al pc.
- Spero davvero che la tua ricerca abbia dato frutti migliori della mia -
- Intanto avevamo ragione: sicuramente è stata la ShinRa a prendere Aeni -
- Sicura sicura? -
- Sicura oltre ogni ragionevole dubbio -
Katarina aprì la schermata home del sito ufficiale della ShinRa cominciando a illustrare ciò che aveva trovato.
- Allora, la ShinRa Electric Power Company, una volta nota come ShinRa Manufacturing, era principalmente un'azienda produttrice di armi ma, circa quarant'anni fa, ha scoperto il Mako, che non è altro che la forza vitale di questo pianeta trasformata in energia elettrica dalla società. Ne hanno fatto il loro business principale e attorno ad esso ne sono cresciuti molti altri, primo fra tutti l'ingegneria genetica, da cui sono stati creati degli elementi che potrebbero darci non poco fastidio se venissero schierati: i SOLDIER -
- SOLDIER? -
- Sì, altro non sono che esseri umani geneticamente modificati per essere più forti dei soldati normali. Sembra addirittura che alcuni di loro abbiano dei fan club, ma non ho ancora cercato informazioni precise. Comunque questa azienda ha le mani in pasta dappertutto, oltre al fatto che controllano tutto il mondo grazie ai loro servizi. Il mondo ne è totalmente dipendente -
- Fantastico. Rimpiango il nostro mondo, dove l'unica cosa di cui si poteva accusare un'azienda elettrica è di aver truccato le bollette -
- Questa città ha anche un sindaco, in effetti, ma penso sia solo per fare bella figura in modo che nessuno pensi che sia l'azienda ad avere il totale potere -
- Fammi indovinare, lavora al palazzo della ShinRa -
- Hai la palla di cristallo? -
- No, ma già so che questa missione mi farà venire due palle astronomiche -
- Cosa te lo fa pensare? -
- La ShinRa ha una certa reputazione e, di certo, non si abbasseranno mai a ridarci Aeni perché glielo chiediamo gentilmente. Quindi, prepariamoci ad affilare gli artigli -
- Senza contare che potrebbero già aver scoperto che Aeni non è una ragazza come le altre. I SOLDIER li creano in laboratorio, e quindi dà da pensare che abbiano un laboratorio operativo. Sicuramente la terranno lì -
- E scommetto lo stipendio di questo mese, che il signor Presidente ci scatenerà contro tutto quello che può, per impedirci di riprendercela. Per ora abbiamo un piano abbastanza lineare ma, da quando avremo il primo tȇte-à-tȇte con lui, dovremo andare a braccio -
- É il piano migliore. Tu hai scoperto proprio niente? -
- Ecco, grazie per avermelo fatto venire in mente. Mentre obbligavo i cittadini a rispondere alle mie domande, mi hanno menzionato di sfuggita un'organismo particolare della ShinRa... I... Turks? É possibile? -

Mentre Hathor parlava, facendo avanti e indietro per la suite, Katarina l'aveva ascoltata pur non smettendo di scavare sul conto della ShinRa, per quello il norme che aveva pronunciato Hathor le sembrava familiare.
- Sì, ho letto quel nome da qualche parte... Ah ecco, sono registrati sotto il nome di "dipartimento investigativo affari generali" e sono preposti all'arruolamento dei SOLDIER... Sei sicura? -
- Non so chi siano, ma una cosa è sicura: in città ne hanno una paura fottuta. Per la seconda volta, scommetto che non sono proprio dei segretari -
- Non sarebbe strano, visto che qui nulla è come sembra -

Germania, Arcrow,
Sala conferenze h 16:54

Era in conferenza con i membri del Consiglio già da due ore e ancora non era riuscita a convincerli che Hathor non era una traditrice.
- So bene quanto sia delicata la missione, per questo ho mandato due dei nostri migliori guerrieri e trovo che i vostri sospetti su Hathor siano dettati dal razzismo -
- E noi troviamo che le sue scelte siano influenzate dall'amicizia contro natura che ha con quell'essere -
Il tono piuttosto ostile che il capo degli elfi Felaern, utilizzò, la indispose parecchio. Tuttavia non poteva permettersi di perdere la pazienza o l'avrebbero giudicata incapace di intendere e di volere, esattamente come era successo quando aveva deciso di assumere Hathor.
Felaern era fisicamente sulla cinquantina d'anni, nonostante ne avesse effettivamente qualche migliaio, e i capelli argentati non aiutavano a dargli un aria più giovane. Il cipiglio severo faceva tremare tutti, e tutti sapevano che era un dittatore ego maniaco anche se parecchio codardo.
- Voi avete delle riserve su di lei solo perché elfi e demoni sono nemici naturali. Siete voi a non avere capacità di raziocinio. Vi ricordo che l'uomo che ha fondato l'Ordine, mio padre, era un demone maggiore come Hathor -
- Già, e se fosse stato per me non avrei mai permesso che un demone comandasse il Consiglio -
- Curiosamente a nessuno di voi illustrissimi signori e signore è venuto in mente di creare l'Ordine, eravate troppo impegnati a credervi superiori a tutto e a tutti per fare qualcosa di concreto mentre il mondo cadeva a pezzi -
- Modera il linguaggio, signorina. Non hai alcun diritto di parlarci in quel modo -
Prese la parola Syneus esponente dei centauri. Era stato un guerriero fiero e leale, aveva combattuto molte battaglie, solo che con la vecchiaia si era infiacchito nel comando e, una volta poggiate le sue chiappe da cavallo sui cuscini di velluto del Consiglio, era diventato un lavativo arrogante di prima categoria.
- No, penso che voi non abbiate il diritto di rivolgervi così a Mirjana e nemmeno ad Hathor. Hanno sempre protetto il mondo e sono arrivate dove nessuno sarebbe riuscito. Siete ingiusti con loro perché volevate avere voi le idee che hanno avuto loro. Siete vecchi derelitti che ormai non hanno più nulla, se non un potere di cui abusano per complicare il lavoro ad altri -
La driade Almyra era sempre stata misteriosamente dalla loro parte. Donna dalla bellezza fulminante, nonostante la pelle, i capelli e gli occhi verdi era una grande regina e stratega anche se non sapeva combattere, cosa che gli altri due le rinfacciavano costantemente.
- Pensa a curare i tuoi alberi, driade. Qui si parla di missioni e di guerra, tutte cose di cui una donna non dovrebbe occuparsi -
Lo sguardo che Elmyra rivolse a Felaern era pacato segno che stava per mettere a segno la stilettata finale.
- Già, ricordo bene quanto sei stato bravo nella guerra dei trecento anni. Oh, che errore, quello era tuo figlio a cui avevi promesso di passare il trono dopo la guerra in cui è misteriosamente morto, mentre tu eri rintanato nella sala del trono a far finta di non fartela sotto -
- Come ti...?!! -
- Allora chiudi la bocca. Mirjana, sappiamo bene quello che voi e Hathor avete fatto per il mondo e sa bene cosa ne penso. Stia attenta, non mi preoccupo che Hathor scappi o tradisca, mi preoccupa di più il fatto che venga uccisa. Lei sa bene quanto me che la quasi immunità dei guerrieri dell'Ordine proviene dal suo sangue, se le accadesse qualcosa i confini tra il Mondo Umano e il Mondo Nascosto verrebbero infranti di nuovo... -
- ... Poiché si spargerebbe la voce che noi dell'Ordine non possiamo più difenderli. Ho capito, la ringrazio molto per la fiducia, vi terrò informati -
- Grazie e buona fortuna -

Quando il collegamento si chiuse, Mirjana si accasciò scomposta sul trono. Qualche minuto dopo sentì il ticchettio degli stivali della figlia che percorreva il corridoio di sinistra, infatti, tempo pochi secondi e Halen si fece vedere mentre le portava un bicchiere d'acqua.
- Grazie, Halen -
Mirjana bevve talmente avidamente l'acqua che quasi le andò di traverso. Una volta finita, chiuse gli occhi e poggiò la testa al trono cercando di sopprimere il tremendo mal di testa che la attanagliava senza pietà.
- Con il Consiglio è sempre la solita storia, vedo -
Nonostante il tono lievemente ironico sul viso della ragazza non passò nessuna emozione, rimase seria e composta come una statua.
- Già, e come al solito l'unica che sta dalla nostra parte è Elmyra. Ma lei è giovane, è da poco entrata a far parte del Consiglio e non ha molta voce in capitolo -
- Vuol dire che non è un buon momento per chiedere udienza? -
Si voltarono verso l'entrata della sala, dove Gladio stava percorrendo il corridoio centrale fino ad arrivare al primo gradino che lo separava dal trono.
- Non vieni qui senza avere qualcosa di serio da dirmi, quindi spara -
Gladio prese un respiro profondo prima di rispondere a Mirjana. Aveva promesso a Noctis che non avrebbe detto nulla per non metterlo in imbarazzo, e aveva promesso ad Hathor che gli avrebbe sempre buttato un occhio per controllare che non facesse scemenze.
- Sono preoccupato per Noctis: mangia poco o niente, a stento si allena e parla ancora meno del solito. Qualche giorno fa l'ho beccato davanti alla porta del loft di Hathor, immobile. É preoccupato a morte, quando gli si chiede come sta nemmeno ti risponde e parla solo per domandare della madre -
Mirjana lo ascoltò in silenzio anche lei preoccupata, non tanto per Noctis quanto per il fatto che ancora non era riuscita a mettersi in contatto con Hathor e Katarina. Era passato quasi un mese da quando se n'erano andate.
- Dì a Noctis che non mi muoverò dalla Sala Azzurra finché non le avrò contattate e allora gli saprò dire qualcosa di preciso, anche se sono convinta che non sia successo nulla di male a nessuna delle due. Capisco la sua preoccupazione, ma deve mantenere il controllo o lo farò sospendere dall'incarico. Riferisciglielo, per favore -
- Va bene, attenderemo che ci diciate qualcosa di più preciso -
Con un lieve cenno della testa a mo' di inchino Gladio uscì dalla sala. Mirjana si girò verso la figlia con un'espressione a dir poco preoccupata.
- Credevo non sarebbe stato complicato contattarle una volta andate in quel mondo, in fondo avevo già trovato il tatuaggio di Aeni, ma la cosa si è fatta inspiegabilmente complicata. Penso che mi serva qualcosa di un po' più forte dell'acqua, ti spiace? Lasciami la bottiglia fuori dalla Sala Azzurra, e avverti che non sarò disponibile fino a ora da destinarsi -
Mirjana si alzò dallo scranno dorato, per poi prendere il corridoio di destra che portava ai suoi alloggi e, in fondo al corridoio, alla Sala Azzurra.

La Sala Azzurra era un luogo decisamente suggestivo: a causa di un notevole effetto ottico sembrava che non avesse pavimento o soffitto, e come ben suggeriva il nome, tutto era azzurro. Una passerella in marmo celeste polvere con piccoli fiumiciattoli di acqua ai lati, conduceva a un gazebo blu con intarsi dorati, in mezzo ad esso, vi era posato un enorme e comodo cuscino blu elettrico. Sembrava veramente di stare sul fondo dell'oceano.
Mirjana si sistemò a gambe incrociate sul cuscino, facendo respiri profondi per rilassarsi e fissando i fiori di loto bianchi che galleggiavano nei fiumiciattoli, poco dopo i suoi occhi si rovesciarono all'indietro perdendo contatto con ciò che la circondava. 

Midgar, Hotel Four Seasons,
h 20:24

Nonostante Hathor non avesse trovato niente la mattina, insisté per ritentare nel pomeriggio, e da quando era uscita, Katarina aveva una brutta sensazione.
I demoni non erano creature molto prudenti, forti delle loro capacità, si buttavano nelle situazioni pericolose a testa bassa e Hathor non faceva eccezione quando le toccavano le persone a lei care. Per questo, era convinta, che si sarebbe messa nei guai molto in fretta e altrettanto in fretta avrebbe cercato lo scontro diretto con il Presidente.
Curioso.
Di solito non si preoccupava mai per lei. A dire la verità, non si preoccupava mai di nessuno.
L'avevano tradita le persone che avrebbero dovuto proteggerla e, fin quando non era entrata nell'Ordine, l'unica persona di cui si era sempre fidata era sé stessa.

Proprio mentre era persa in quei pensieri, la porta d'entrata si aprì segno che Hathor era tornata. Appena richiuse la porta si liberò del travestimento.
- Come è andata? -
- Come stamattina. Non potrò più cercare notizie in questo modo: un signore si è insospettito dicendomi che stamattina un'altra signora più giovane aveva chiesto della luce che avevano visto ieri notte -
- Era prevedibile. Comunque io ho trovato informazioni sui SOLDIER -
- Come al solito quella che ha i risultati più concreti sei tu -
- Solo perché io so usare un pc senza farlo esplodere -
- Cosa hai scoperto? -
- In realtà non è stato troppo complicato trovarle: come ti dicevo stamattina, i SOLDIER di classe più alta hanno dei fan club finanziati dalla ShinRa, ma questi tre in particolare sono i più famosi: Angeal Hewley, 25 anni, 195 cm. Arriva da una famiglia molto povera in un paesino abbastanza distante da qui. É entrato in SOLDIER giovanissimo, a soli 16 anni e ha fatto carriera molto in fretta. Il padre era un fabbro ed è morto poco dopo il suo ingresso nel corpo, l'unico parente ancora in vita che ha è la madre che vive ancora nel suo paese natale -
Mentre Katarina leggeva, Hathor guardava la foto dell'uomo a lato della biografia. I lineamenti del volto erano duri e seri, la mascella squadrata era ben rasata, al contrario del pizzetto sul mento. Le sopracciglia sottili davano profondità a uno sguardo molto severo accentuato dagli occhi cerulei. I capelli neri e lisci erano sistemati all'indietro, tranne che per due sottili ciocche che gli ricadevano ai lati del viso. La fotografia terminava a metà del petto massiccio e muscoloso esattamente come doveva essere il resto del suo corpo. Non era il classico bell'uomo su cui tutte sbavavano, ma possedeva un certo fascino. Hathor si convinse che quegli occhi e quei muscoli rubassero diversi cuori. Aveva decisamente l'aria di un uomo tutto d'un pezzo, di quelli obbedienti fin quasi al servilismo e poco propensi a farsi troppe domande quando gli venivano impartiti gli ordini.
A vederlo non poteva non fare il confronto con Gladio, fisicamente gli somigliava davvero molto, anche se quel SOLDIER sembrava più giovane. Gli avrebbe dato meno anni rispetto a Gladio.
- Il secondo si chiama Genesis Rhapsodos, anche lui 25 anni per 188 cm di arroganza pura. Viene dallo stesso paesino del primo, solo che questo è un viziatissimo figlio di papà. Sembra che lui e Angeal siano amici fin da piccoli e siano entrati insieme in SOLDIER. Suo padre è un grande proprietario terriero e ha un attivo business di succhi di frutta. I suoi genitori sono ancora vivi, ma sembra che non parlino molto con figlio. O il figlio non parla molto con loro. Sembra sia appassionato di libri e legge molto. Anche se qui c'è scritto che legge praticamente solo un libro chiamato LOVELESS -
Era molto diverso da Angeal e non solo fisicamente, specialmente per come si poneva. I capelli di media lunghezza ramati, incorniciavano un volto giovane e affilato nascondendone parzialmente lo sguardo presuntuoso come lo era il ghigno che gli piegava appena le labbra sottili. 
Era evidentemente un ribelle, al contrario dell'amico, doveva odiare le regole a cui o non prestava ascolto o le infrangeva per puro divertimento. Anche per lui la foto finiva metà petto, era decisamente meno muscoloso dell'amico, ma se era nel corpo non dubitava che fosse ben allenato e con un fisico tonico.
- L'ultimo, e a giudicare dai suoi fan anche il numero uno fra i SOLDIER, è Sephiroth. Stessa età degli altri due, 190 cm di altezza. Considerato il SOLDIER più forte che esista, dicono che le sue abilità in battaglia siano eccezionali. Ma qui arriva il bello: non si sa niente di lui. Da dove arriva, la sua famiglia, niente -
Katarina parlava, ma Hathor fissava la foto del SOLDIER.
Gli somigliava troppo.
Somigliava veramente troppo a suo padre. Gli stessi capelli lunghi argentati, lo stesso sguardo severo e arrogante allo stesso tempo, che gli conferivano quell'alone di mistero e fascino. Al contrario di Angeal, Sephiroth era il classico tipo che, sicuramente, alle donne piaceva. Anche se probabilmente, lui nemmeno lo notava.
Senza quasi rendersene conto si ritrovò ad accarezzare con lo sguardo quel volto sullo schermo del pc. Imparò ogni linea del suo viso, ogni piccola ruga d'espressione. Gli occhi verdi erano ciò che comunicavano di più su di lui. Aveva già visto quello sguardo su suo padre quando comandava gli eserciti di demoni. Era lo sguardo di qualcuno che non perdeva.
Quel pensiero le fece ribollire il sangue. I demoni erano creature molto istintive e, sapere di qualcuno che poteva tenerle testa in combattimento, la fece quasi eccitare.

Tanto era presa dai suoi pensieri, nemmeno si accorse che Katarina la stava chiamando da almeno cinque minuti.
- Hathor! -
- Mh? -
- "Mh?" niente. Ti sto chiedendo cosa ne pensi e tu mi stai ignorando -
- Io... -
Non riuscì a dire nulla di senso compiuto, perché un fortissimo ronzio le fece gemere dal dolore. Poco dopo, una voce ben conosciuta fece capolino nelle loro teste.
- Finalmente! Pensavo sarebbe stato più semplice trovarvi -
- Mirjana??! -
- Già. Avevo tentato di contattarvi qualche settimana fa, ma dove eravate? -
- Come qualche settimana fa? Siamo qui da due giorni -
- Mi spiace ragazze, ma è passato quasi un mese da che siete via -
Katarina e Hathor si fissarono piuttosto perplesse, salvo poi capire cosa potesse essere successo.
- Questo vuol dire che lo scorrere del tempo tra le due dimensioni è diverso. Per noi sono passati solo due giorni, ma se per voi è più di un mese... -
- Questa novità potrebbe cambiare tutto: potrebbero volerci anni prima che torniate qui -
- Come faranno? I Cacciatori, intendo. Hanno bisogno del sangue di Hathor per poter andare in missione o non avrebbero vita molto lunga nel Mondo Nascosto -
- Per quello non c'è pericolo: andate in casa mia, fatevi dare la chiave da Noctis, nel freezer grande nella camera dell'armadio, c'è una scorta del mio sangue. Oltre a quella presente alla sede dell'Ordine, ogni sera me ne tolgo almeno una fiala per averne di scorta. É probabile che non faremo in tempo per l'anno nuovo, qui le cose sono veramente complicate -
- Che vuoi dire? -
- Voglio dire che non siamo capitate in un mondo disabitato, ma in un civilizzato come il nostro e con un tiranno a comandarlo. Ha lui Aeni, e per recuperarla potrebbe volerci un po' -
- Va bene, mi raccomando state attente -
- Oh, giusto per curiosità, una volta recuperata Aeni come facciamo a tornare? Per venire qua hai attivato un portale, ma per tornare? -
- Per il ritorno Hathor sa cosa fare, non preoccuparti. Allora buona fortuna, ragazze -
A stento riuscirono a risponderle prima che il contatto si interruppe. Probabilmente comunicare tra dimensioni era molto dispendioso a livelli di energia fisica e mentale e le interferenze erano tante.
- Perché hai il tuo sangue nel freezer? -
- Come perché? Hai idea di quanti Cacciatori ci siano all'Ordine a cui devo dare il mio sangue? Se mi facessi il prelievo solo quando serve, mi dissanguerei a morte -
- Giusto. Allora, il prossimo passo? -
- Penso sia ora di chiedere un appuntamento al Presidente -

Spazio autrice

Volevo solo informarvi che tenterò di restare il più possibile nei personaggi (parlo di quelli canon di FFVII) anche se l'OOC sarà quasi inevitabile essendo un fan fiction. Grazie mille e buona lettura.
  
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