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Autore: Rebyanime    08/09/2018    1 recensioni
“Devi assolutamente passare per il negozio di Judy Fabray”
Rachel fermò il boccone a metà strada dalla sua bocca, fece schizzare gli occhi da Hiram a Leroy, quest’ultimo completamente ignaro di quello che aveva detto continuava a sorriderle, mentre l’altro si schiarì la voce agitandosi sulla sedia.
“I Fabray sono tornati?” Rachel appoggiò la forchetta, con il boccone ancora sopra, sul piatto. Le sue labbra ridotte ad una linea dritta.
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Ff in cui Quinn sparisce improvvisamente da Lima spezzando il cuore di Rachel, finchè...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Rachel”

La voce che la chiamava la fece smuovere dal tepore in cui si trovava

“Rachel”

Di nuovo quel suono melodioso le arrivò alle orecchie e lentamente aprì gli occhi.

“Aiutami Rach”

Quelle parole guidate dalla disperazione la fecero svegliare totalmente e quando cercò di alzarsi in piedi si accorse di essere sdraiata sul nulla. Galleggiava in un mare senz'acqua eppure non provava paura, solo preoccupazione per la proprietaria della voce.

Si guardò intorno senza però trovare nessuno.

“Sono qui Rachel, ti prego aiutami”

Poteva sentire la tristezza e l’angoscia che quella ragazza provava e non poté non sentirsi impotente davanti all’incapacità di aiutarla. Era un sogno, lo sapeva, eppure quello che provava o quello che la voce faceva trasparire sembravano così reali che Rachel si chiese se non stesse impazzendo.


“Chi sei?”

Si decise a chiedere la brunetta, continuando a cercare. Aspettò qualche istante in attesa di una risposta.


“Non posso aiutarti se non so chi sei” continuò.

Ricordati di me”

Quelle parole le erano state sussurrate all’orecchio perciò la diva sgranò gli occhi dalla sorpresa e si girò velocemente. Davanti a lei c’era la persona che tanto tempo fa aveva amato più della sua stessa vita.


“Quinn”

Era da tanto tempo che non diceva quel nome, ogni volta che ci provava l’aria abbandonava i suoi polmoni completamente, proprio come
in quel momento. Nonostante sapesse che la bionda non era fisicamente davanti a lei, l’impatto di rivedere quel viso delicato e quegli occhi
nocciola pieni di emozione, era pari a un pugno nello stomaco. Era consapevole di star vivendo un sogno eppure si chiese come la sua
mente fosse ancora capace di costruire una così dettagliata immagine di Quinn.


Quest'ultima allungò una mano verso di lei accarezzandole la guancia e spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio, un’immensa tristezza le si leggeva negli occhi.

“Devi trovarmi, ma per farlo devi ricordarti di me, di noi”

“Sono passati sei anni da quando sei sparita, mi hai abbandonata Quinn”

Rachel la guardò dritta negli occhi mentre diceva quelle parole, notando la malinconia della ragazza aumentare sempre di più senza smettere però, di sorriderle dolcemente.

“Lo so amore mio”

Un’ombra passò per il viso di Quinn che prese fra le mani il viso della cantante e alzò il tono della voce.


“Ma devi trovarmi”

“Ho bisogno di te, ricordati di me e mi troverai, ti prego!”

La stava davvero scongiurando di cercarla con tutte le forze che aveva.


Rachel era immobile, scioccata, poi la ragazza cominciò a sparire velocemente fino a quando non ne rimase solo il viso.

“Promettimelo Rachel, Promettimelo”

Gli occhi colmi di lacrime di rassegnazione.


“Va bene! Va bene lo prometto”

Si decise a dire la brunetta che poté vedere un leggero sorriso spuntare sulle labbra della bionda, prima che si dileguasse completamente.

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Rachel si sedette di scatto sul letto e si guardò velocemente intorno. Un sospiro di sollievo uscì dalle sue labbra alla vista dei deboli raggi del sole che illuminavano la stanza.

Si sfilò da sotto le coperte e a piedi nudi percorse lo spazio dal letto alla finestra.

Lima aveva un’atmosfera magica nel periodo di Natale e sebbene tornare lì non la entusiasmava molto, era un sacrificio che era disposta a fare per rivedere i suoi papà.

Osservò i tetti imbiancati delle villette del quartiere, il sole li faceva luccicare come diamanti e i giardini addobbati con luci natalizie e varie decorazioni davano colore e vivacità al tutto.

La signora Kennet, la donna anziana della casa di fronte, era intenta a spazzare il portico come faceva ogni anno da quando aveva memoria.

In fondo alla strada invece il postino pallido in volto, con la sua divisa blu e bianca si apprestava a mettere la posta nella cassetta del Signor e della Signora Smith, per poi fuggire dal loro carlino che gli abbaiava contro cercando di saltare la staccionata.

Rachel non poté trattenere un sorriso come succedeva ogni volta che aveva l’occasione di godersi quella scena.

C’era qualcosa di rassicurante nella quotidianità di Lima, soprattutto da quando la giovane donna era diventata una famosa cantante di Brodway di cui tutti parlavano.
Infatti, nel periodo di pausa in cui si rifugiava dai suoi genitori, Rachel si rendeva conto di quanto New York fosse movimentata e caotica, come lo erano tra l’altro i suoi tre coinquilini.
Ovviamente voleva bene a ognuno di loro, Kurt era il suo migliore amico dal liceo ed era un grande stilista soprattutto per quanto riguardava i costumi di scena che aveva realizzato per lei. Brittany era…Brittany e Rachel la adorava così com’era, mentre Santana, beh, aveva imparato ad amarla, era una psicologa affermata ed anche una grande amica.

Tutti e quattro avevano affrontato le incognite del futuro insieme, tra delusioni e gioie erano rimasti l’uno accanto all’altro guardandosi le spalle a vicenda, e poi, le erano stati vicino quando Quinn se ne era andata misteriosamente da Lima.

Rachel scosse la testa scrollandosi i ricordi della sua ex ragazza da dosso. Dopo sei anni, le era ancora legata, e la diva non lo sopportava, come non sopportava quel sogno che da mesi le fotteva la testa. Si era chiesta tante volte se fosse il caso di cercarla ma, poi, i mesi seguenti alla sua scomparsa tornavano a galla:
 
“Spostati”
Rachel osservava come il suo compagno di banco veniva cacciato dal suo posto da una alquanto alterata Santana in piedi di fronte a lei con i pugni stretti impegnata a guardare in cagnesco il ragazzo che si affrettava a spostarsi. Avrebbe voluto protestare e prendere le difese dell’ennesima vittima della latina, ma non ne aveva la forza o era troppo apatica per farlo.


Rachel la guardava prendere posto vicino a lei, per poi fissare il vuoto con uno sguardo assente pensando a quello che doveva dirle. Un atteggiamento insolito da parte di Santana, abituata a dire sempre quello che le passava per la testa.
Quando la cheerleader decise di aver pensato abbastanza, si girò verso di lei guardandola negli occhi con un’espressione seria, come se quello che stesse per dire fosse di vitale importanza.


“Che cazzo succede Berry?”

Davvero? Aveva pensato a cosa dire per cinque minuti buoni e tutto quello che era capace di uscire dalla sua bocca era solo un “che cazzo succede?”


“Buongiorno anche a te Santana”

Era tutto quello che era riuscita a rispondere Rachel. Santana roteò gli occhi per poi lasciare andare un sospiro, passandosi una mano sui capelli corvini raccolti nella tipica coda di cavallo, prima di parlare.


“Rachel stai scomparendo”

E questa volta lo sguardo che le rivolse fu di
apprensione

Prima non esistevo per mezza scuola, tecnicamente è un miglioramento”

La brunetta cominciò a giocare con la matita davanti a lei, facendola passare tra le dita affusolate. Voleva scappare da quella conversazione, sapeva di non essere pronta per affrontarla.

“Vieni con me”

Santana si alzò velocemente dalla sedia prendendole il braccio e trascinandola fuori dalla classe prima dell’entrata del professore. Rachel cercò debolmente di ribellarsi ma dopo qualche tentativo, capì che Santana non avrebbe mollato la presa. Arrivate nella sala del coro le lasciò il braccio, ed incrociò le braccia in attesa che Rachel le dicesse qualcosa.


“Sai, se uscirò da qui analfabeta darò la colpa a te”

“Sei un dizionario vivente Berry sappiamo entrambe che se non influisse sulla condotta faresti sedere un professore e condurresti tu la lezione

Rachel aprì la bocca per ribattere ma non sapeva cosa rispondere di fronte alla probabile verità perciò la richiuse e annuì sconfitta. Santana accennò un leggero sorriso per poi ritornare al motivo per cui si erano parlate in primo luogo.

“Lo capisco sai?”

Fece cadere le braccia lungo i fianchi guardando di nuovo seria quell’imitazione della “nana insopportabile” che aveva cominciato ad apprezzare.

“Il non provare niente al di fuori del dolore. La paura a lasciarlo andare perché senti che è l’unica cosa che ti ricorda di essere umana, che non sei solo un guscio vuoto. Ma dovrai andare avanti prima o poi, per quanto sia rassicurante sapere di riuscire a provare ancora qualcosa, il dolore non è la cosa giusta da sentire”

Rachel la guardò sorpresa, riusciva davvero a capirla, troppo per i suoi gusti.

”Ti consuma, e non sei capace di accorgertene finché non tocchi il fondo”

Santana fece una pausa ponderando bene cosa dirle

“Non so dirti il perché Quinn abbia deciso di andarsene…”

Al sentire il nome della sua ex ragazza qualcosa in Rachel scattò. Non lo sentiva da tanto, tutti stavano attenti a non pronunciarlo in sua presenza per paura di ferirla, forse avevano ragione.

“Non pronunciare il suo nome”

Mormorò e sapeva che Santana l’aveva sentita, tuttavia la mora decise di ignorarla continuando il suo discorso.

“…Ma posso dirti che non è colpa tua. Quinn aveva altre ragioni, valide ragioni, ne sono sicura”

Santana aveva notato che Rachel stava cercando di trattenere le lacrime, gli occhi lucidi e la mascella tesa erano prove più che sufficienti

“Non. dire. il suo. fottuto. nome”

Questa volta Rachel aveva scandito ogni parola alzando dopo ogni punto il tono di voce. Santana si fermò aspettando che continuasse a parlare, dandole spazio e tempo. Vedeva ogni giorno per i corridoi la ragazza avvicinarsi sempre di più al punto di non ritorno, sempre più magra, sempre più spenta. Proprio per quel motivo aveva deciso di parlarle o almeno provare, perché era consapevole che se non l’avesse fatto nessuno avrebbe mai più visto Rachel.

“Non sai cosa significa”

Rachel ringhiò fra i denti quella frase ma a quel punto le lacrime che aveva cercato così disperatamente di nascondere cominciarono a rigarle le guance.

“Non avere più la possibilità di vedere la persona che ami, da un giorno all’altro, senza una cazzo di spiegazione, rendendoti conto che forse, non eri importante per lei come lei lo era per te. Mi ha lasciata sola, quando avevo più bisogno di lei, senza nemmeno un perché”

Rachel non riusciva quasi a parlare tra i singhiozzi, tremava scossa dagli spasmi del pianto

“Tu parli di lasciare andare il dolore? Come posso farlo? È l’unica cosa che mi ricorda che c’è stata, senza dolore io...:”
 
Prese fiato per finire la frase, mentre sentiva lo sguardo comprensivo dell’amica su di lei


“Penserò che sia stato tutto un sogno, la dimenticherò e non voglio, non ancora”

Le gambe non la reggevano più perciò scivolò per terra, con il viso tra le mani tirando fuori tutte le lacrime che non aveva versato fino a quel momento. A quella vista Santana si chinò per stringerla a sé e sussurrarle parole di conforto. Dopo pochi istanti, Rachel sentì altre due paia di braccia intorno a lei che riconobbe appartenere a Brittany e Kurt. I due si erano infatti rivolti a Santana per un aiuto sperando che riuscisse a tirar fuori dalla loro amica quello che non voleva far trasparire. Dopotutto le persone più sconvolte della scomparsa di Quinn erano proprio Rachel e Santana. La latina sapeva il destino a cui Rachel stava andando incontro, l’aveva già visto altre volte e non aveva fatto niente, bloccata dall’incertezza. Aveva scelto di non fare nulla ed era stata una decisione con cui ancora faceva i conti.
Brittany abbracciò Rachel da dietro appoggiando il mento sulla sua spalla e circondando il corpo della brunetta e di Santana con le braccia.

“Siamo qui per te Rachel, non sei da sola”

Le sussurrò la ballerina

“Non lo sei mai stata tesoro”
Aggiunse Kurt unendosi all’abbraccio di gruppo.

Rimasero tutti stretti l’uno all’altro, in attesa che Rachel esaurisse le lacrime. Finché non sentirono dei singhiozzi provenire da Santana.

“Era la mia migliore amica Rach”

I tre alzarono lo sguardo verso la mora.

“Capisco come ti senti, manca anche a me, ma non avrebbe voluto vederci così. Quinn era una delle poche persone a starmi vicino, non sei l’unica a sentirsi persa senza di lei”

Presa dai suoi sentimenti Rachel non si era resa conto che non era la sola a soffrire per Quinn. Realizzò quanto cieca fosse stata per tutto quel tempo, perciò si buttò su Santana stringendola e piansero insieme mentre Kurt e Brittany continuavano a stringerle.

“Ce la faremo San, andremo avanti insieme”

Disse la cantante, ormai senza nemmeno una lacrima in corpo.

“Bene perché Rachel Berry senza monologhi e battaglie per assoli, non mi piace per niente”

Santana tirò su col naso sorridendo alla sua nuova amica e dopo tanto tempo Rachel ricambiò un sorriso.


“Rachel”

La voce del padre che la chiamava dalla cucina al piano di sotto, raggiunse le orecchie della ragazza.
Si allontanò dalla finestra e scese dai suoi papà nel suo pigiama rosa di lana. Leroy era concentrato a preparare la colazione a base di frittelle vegane mentre Hiram mangiava seduto al tavolo da pranzo leggendo il giornale, prendendo di tanto in tanto un sorso di succo di frutta. Entrambi si girarono a guardarla accogliendola con un sorriso.

“Buongiorno principessa”

Leroy si allontanò un momento dai fornelli per lasciarle un veloce bacio sulla guancia.
Rachel raggiunse il tavolo sedendosi vicino a Hiram che la accolse nella stessa maniera del marito cominciando a instaurare una conversazione con lei.

“Allora Rachel che piani hai per oggi?”

La ragazza ci pensò un po' su

“Io e Kurt avevamo in programma di cominciare a comprare dei regali”

Rachel si distrasse un attimo vedendo Leroy con il suo piatto di frittelle in arrivo su cui si fiondò appena lo ebbe davanti.

“Hiram, non avevano aperto un centro commerciale qui vicino di recente?”

Disse Leroy accomodatosi al tavolo insieme a loro con la sua fedele tazza di caffè nero nella mano.

“Oh sì infatti Rachel, dovresti andarci ci sono dei negozi davvero carini”

Confermò Hiram

“Devi assolutamente passare per il negozio di Judy Fabray”

Rachel fermò il boccone a metà strada dalla sua bocca, fece schizzare gli occhi da Hiram a Leroy, quest’ultimo completamente ignaro di quello che aveva detto continuava a sorriderle, mentre l’altro si schiarì la voce agitandosi sulla sedia.

“I Fabray sono tornati?”

Rachel appoggiò la forchetta, con il boccone ancora sopra, sul piatto. Le sue labbra ridotte ad una linea dritta.
Leroy stava per rispondere ma fu fermato da Hiram che gli fece gesto di chiudere la bocca con la mano. A quel punto Leroy, osservando il volto scuro della figlia, si rese conto di quello che aveva detto facendo uscire un consapevole “oh”
 
 
Nota
Uhm saaaalve, spero siate arrivati fino a qui e che in qualche modo vi sia piaciuto quello che avete letto. Non sono una scrittrice provetta come si può ben vedere haha però mi stavo annoiando e stavo guardando le foto di Dianna Agron quindi ho detto “vabbè” Letteralmente, cioè ho detto proprio vabbè e ho preso il computer con tanto di alzata di spalle. Non ho molta esperienza nello scrivere ff e questa è la mia prima long quindi siate buoni anche se le critiche costruttive si accettano sempre. Ci tengo a poter migliorare quindi confido in voi.
Avevo postato il capitolo tempo fa ma non mi sentivo molto soddisfatta quindi l’ho riscritto da capo, perché si.
Comunque, penso verrà aggiornata una volta a settimana visto che è già pronta eeee non so che altro dirvi mm ci vediamo. Si può sentire il cringe di questa “nota dell’autore”
 
   
 
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