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Autore: carachiel    09/09/2018    5 recensioni
Byron e Faker all’inferno. Decisamente, non può finire bene.
Specialmente se la lista dei torti fattisi è più lunga del diametro di Giove.
Fa parte della Elder Futhark Challenge indetta da Nazuhi, con il prompt Algiz: malevolenza, invidia, inganni, calunnie.
–Legata ad un’AU, ma leggibile a prescindere, in quanto Missing Moment di essa.–
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Byron Arclight/Tron, Dr Faker
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Algiz – Pretium sceleris*
 

 
“Sei vivo”
 
“Anche tu”
 
“…Non sono vivo. Non più. Da molto tempo.”
 
“Ironico. Per la prima volta dopo anni condividiamo qualcosa.”
 
“Non guardarmi così. Non riesco a sopportare… Quello squarcio.”
 
“Lo rimpiangi?”      
 
“Più di quanto tu creda.”
 
“Eppure l’hai fatto e non hai tracciato queste ferite su di me senza motivazione.”
 
“Esse sono più gravi di quanto tu possa credere.”
 
“Se le motivazioni non fossero gravi non sarebbero rotture, ma solo piccole scheggiature, graffi sulla superficie.”
 
“Risparmiami l’ironia, Byron. Non sono il tipo.”
 
“Ho sempre pensato che ti fossi divertito a contemplare la mia caduta… Come Dio fece con l’angelo ribelle.”
 
“Sono caduto anch’io-“
                                  
“Fammi indovinare… Più a fondo di quanto credo?”
 
“Non fare del sarcasmo. Non ti riesce bene. Tu sai che non tutto quel che è rotto si può riparare con dell’oro.”**
 
“Eppure… Eppure perché mi stai parlando? Perché non puoi lasciarmi in pace? Neanche qui… Perché mi stai costringendo a fare qualcosa che entrambi odiamo, come anche solo guardarci, solo per ottenere qualcosa da me!? Mi hai sempre ingannato, non hai mai detto qualcosa che fosse sincero.”
 
“…”
 
“Guardami. Come puoi pretendere qualcosa da me, dopo quello che mi hai fatto? Queste cicatrici… Quando sono tornato a casa, trascinandomi, i miei figli non riuscivano a guardarmi. Neanche ora ci riuscirebbero. Mi hai condannato.”
 
“Lo so, Byron. Lo so, non ho ferito solo la tua vanità.”
 
“Dimmelo, cosa vuoi da me? Siamo qui, intrappolati.”
 
“Già, all’Inferno. Ironico, vero? Nessuno dei due ci ha mai creduto.”
 
“…”
 
“Voglio solo mostrarti che non sei l’unico ad aver perso qualcosa.”
 
“Come sarebbe a dire?”
 
“Tu… Ti ricordi dei miei figli, vero? Kite e Hart.”
 
“Perfettamente.”
 
“La notte in cui abbiamo duellato tu mi hai ferito. Lo sai, del resto hai guardato il mio sangue andarsene come se avesse potuto indennizzarti del tuo occhio. Con orgoglio. Io ero a terra, avresti potuto finirmi.”
 
“Avrei potuto.”
 
“…Ecco, quella stessa notte Hart ha avuto una crisi. Peggiore delle precedenti.”
 
“Arriva al punto.”
 
“Ci sono arrivato. Ma come dicesti al tempo, ‘it’s a sham’.***
 
“Non giocare con me.”
 
“Nemmeno tu. Lo sai, per colpa tua, Hart è morto. Avrei potuto salvarlo solo al prezzo della tua vita. Ma sei sopravvissuto.
Ed io mi sono dannato, perché avrei preferito morire io, mille volte.”
 
“…Non-“
 
“Non ne avevi idea, vero? Eppure tuo figlio, Thomas, lo sa. Ha visto la lapide. Ascoltami Byron. Non c’è giorno in cui io non mi rimproveri di essere sopravvissuto alla tua spada. Ogni minuto. Ogni secondo.”
 
“Io…”
 
“Sai cosa mi ha detto? ‘Se tu fossi morto, chi si sarebbe preso cura di lui? Potresti rimpiangerlo parimenti’. È un ragazzo intelligente. Non merita di essere tuo figlio.
Tu guardi tutto solo e soltanto per quello che ti è stato fatto, non per quel che è stato fatto alla persona che ti sta dinnanzi.”
 
“…Prospettive! Tu vaneggi!”
 
“Sono più lucido di quanto tu possa credere.”
 
“…??”
 
“Non sopravviverai. Lo so. Ho visto il tuo cadavere, giacere su un lago di sangue. Rosso come un milione di rose. …Tutte quelle che non sono riuscito a portare alla tomba di Hart.”
 
“Per mano tua?”
 
“No… Ma avrei voluto, sapendo fino a che punto ti saresti trascinato.
Nell’abisso.”
 
“…A-Aspetta!”
 
“Sì…?”
 
“Ti prego… Fallo, se se ne vale così tanto la pena… Se serve a qualcosa, ad alleviare la pena di qualcuno che ho ferito. Uccidimi!”
 
“Ahahah… Non pensavo che ti avrei mai visto a questi livelli, ma evidentemente mi sbagliavo. Guardati, sei ridicolo a pregarmi… Dimmi, lei ti pregava allo stesso modo, quando me l’hai strappata via?”
 
“…Non tirarla in gioco! Lei non c’entra.”
 
“Ma certo che non c’entra… Se non fosse stato per te, adesso saremmo solo due colleghi. …E cosi doveva sempre rimanere!”
 
“Quindi… Cosa posso fare??”
 
“Lasciarmi andare. Devo morire anch’io.”
 
 
 
*Pretium sceleris: Espressione per indicare il compenso corrisposto alla persona cui è stato richiesto il compimento di un fatto illecito o una prestazione contraria al buon costume.
 
**Kintsugi: la pratica di riparare qualcosa con dell’oro in modo da far acquisire valore all’oggetto rotto.
 
***gioco di parole tra una linea dei sottotitoli “it’s a shame”, è un peccato, e “sham”, finzione.
In pratica ha insinuato che fosse tutto finto.
 
 
Angolo Autrice:
Come avrete letto già nell’introduzione, questa shot è legata e si basa su un universo alternativo, su cui si basa anche una long che – prima o poi – posterò.
Spero che sia tutto chiaro se non lo fosse non preoccupatevi, è normal-ehm, posso darvi spiegazioni ^^”” *fugge*
   
 
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