I
personaggi sono di proprietà dell’autrice JK
Rowling e l’opera è stata scritta
senza scopo di lucro
La
finale di Quidditch
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“Buongiorno
e benvenuti a tutti!
Mi sentite?
Alzate la mano se mi sentite bene. Ok, rinforzo
il sonorus. Ora? Mi sentite tutti? Perfetto!
Benvenuti
streghe e maghi alla finale di questa coppa del
mondo di Quidditch del 2010. Qui è la vostra Ginny Potter,
dal deserto del
Whortan, che vi parla. Oggi vedremo la partita conclusiva fra Irlanda e
Canada.
L’Irlanda, capitanata dall’altissimo cercatore
McGowan è in vetta alla
classifica con ben 5.875 punti, mentre il Canada, capitanato dal
biondissimo
portiere Simard si trova al secondo posto con 5.625 punti, quindi come
potrete
comprendere tutti, la sfida è ancora aperta e la finale
ancora tutta da
giocare!
Ora facciamo un
applauso a questi ragazzi che ci faranno
passare queste quattro ore con il fiato sospeso e il batticuore. Per
chi
tifiamo oggi? Per il Canada? Su su, innalzate un bel coro, tifosi del
Canada,
così i giocatori possono sentirvi anche dagli spogliatoi.
Bravi bravi! E chi
abbiamo qui? La curva dell’Irlanda? Per chi tifate voi? Siete
sicuri? Per chi
tifate voi? Sì! Allora ecco a voi, vi presento i
ragazzi…. Ma dove… Che
succede…”
Ginny
svolazzò a cavallo della sua scopa fin davanti
all’entrata degli spogliatoi, da dove sarebbero dovuti uscire
i giocatori.
Scese dalla scopa, annullò il sonorus e parlò con
qualcuno. Poi scosse il capo.
Tutto lo stadio era in silenzio. Cosa stava succedendo? Ormai i
giocatori
avrebbero dovuto uscire e Ginny avrebbe dovuto presentarli uno a uno e
volare
fino al gabbiotto per fare la cronaca della partita. La rossa si
voltò di nuovo
verso lo stadio e guardò tutte quelle persone dal basso.
Sospirò forte,
riformulò il sonorus e riprese il volo.
“Rieccomi
qui, grandissimo pubblico! Allora avete scaldato
la voce? E ora agitiamo le bacchette! Voglio vedere striscioni e luci
colorate,
su su, dai fatemi vedere come incoraggiate questi ragazzi. Bravissimi!
Sì, i
colori giusti! Ed ora… Ora… Vediamo un
po’ chi c’è in tribuna vip! Un grande
applauso al Ministro Canadese e alla sua bellissima moglie! E guardate,
sono
proprio seduti vicino al nostro Ministro della Magia! Chi non conosce
il nostro
nuovo ministro? Hermione, tesoro, alzati in piedi e ricevi anche tu il
tuo
applauso. La nostra Hermione si è guadagnata il posto di
ministro giusto due
mesi fa, ma io lo sapevo da tantissimo tempo, almeno quindici anni,
vero? Ed è
venuta con tutta la famiglia! Tre bellissimi bambini, guardateli. Per
fortuna
sono intelligenti come lei e non hanno preso dal loro papà.
Dai, su, signor
Malfoy, sto scherzando. Sto. scherzando. O forse no?”
Ammiccò
nella direzione del biondo, che la salutò sorridendo.
Hermione, invece, era in piedi e imbarazzata che annuiva sorridendo
forzatamente
e salutava lo stadio che applaudiva ridendo. I bambini al suo fianco
sorridevano estasiati e salutavano la zia che continuava a volteggiare
sulla
scopa. Draco tirò a sedere la moglie quando lei rimase
incantata, e la baciò
davanti a tutto lo stadio.
“Hermione,
la strega più brillante della sua età, che
è
diventata Ministro nonostante e ripeto, NONOSTANTE, sia la miglior
amica di Ron
Weasley e di Harry Potter. Nonostante, perché se non fosse
stata loro amica e
non avesse perso tempo dietro a loro, sarebbe diventata Ministro molto
prima e
con meno fatica. Ma il nostro ministro ha il cuore più
grande del mondo e si è
sempre impegnata al fianco di chi ne avesse bisogno. Tipo mio marito.
Eccolo
laggiù, mio marito. Harry, caro, alzati anche tu,
così ti vedono tutti e posso
vantarmi un po’ anche di te. A proposito, hai fatto
evanescere la spazzatura
prima di uscire di casa? No? Ahi… Risiediti vicino ai nostri
bambini, allora,
va.”
Harry rise
scuotendo la testa, mentre un esaltato James
saltellava come una molla cercando di salutare la mamma. Si risedette
vicino ad
Albus con la piccola Lily in braccio e lanciò un bacio con
la mano alla moglie.
Ginny gli sorrise, guardò di nuovo verso l’entrata
degli spogliatoi e poi si
guardò di nuovo intorno, con sguardo un po’
preoccupato.
“E
poi proprio vicino a Harry Potter, chi ci poteva essere
se non il suo braccio destro? Il mio caro fratellino Ron
Weasley! Alza la mano, Ron, e saluta come ti ha
insegnato la mamma,
no, non così. Sei troppo forzato, Ron,
cos’è sei in imbarazzo? Non
c’è mica zia
Muriel a pizzicarti le guance! Ron, oltre ad aiutare Harry al
dipartimento
degli Auror, lavora al Tiri Vispi. Conoscete tutti il Tiri Vispi a
Diagon
Alley? Tutte queste bellissime decorazioni vengono da lì,
fateci un salto prima
di tornare a casa e troverete sicuramente qualcosa che fa al caso
vostro. Come
potete vedere il mio caro fratellino è seduto con i suoi
figli, ma sua moglie
non c’è. Avete visto? Noooo non pensate male, lei
non l’ha mica lasciato, anzi,
sembra proprio che voglia stare ancora con lui, pensate! Ora lei
è a casa con
la loro ultima bambina, che proprio oggi compie due mesi. Auguri alla
mia
nipotina più piccola!”
Ginny fece
ancora un giro per lo stadio, facendo battute e
scherzando con altre persone. Quando riuscì a volgere di
nuovo lo sguardo verso
gli spogliatoi, notò che un omino vestito di nero cercava di
attirare la sua
attenzione: l’arbitro. Si scusò con tutto lo
stadio e volò nella sua direzione.
Lei annuì tre volte e poi entrò
nell’atrio degli spogliatoi con passo deciso.
Quattordici ragazzoni, fra cui l’altissimo capitano
dell’Irlanda e il
biondissimo capitano del Canada, guardavano per terra imbarazzati, con
le mani
dietro alla schiena.
“Allora,
io no so bene come cosa vi è saltato in mente. Ma
vi assicuro, che liberare decine di Pixie negli spogliatoi poco prima
dell’inizio della finale di Coppa del Mondo di Quidditch, non
è stata una buona
idea.”
Aveva parlato
velocemente, e con il tono più duro che avesse.
Lo stesso tono che aveva usato quando James aveva spinto Albus
giù per le
scale, seduto dentro la cesta per i panni sporchi. Quando uno di quei
ragazzoni
alzò il viso e aprì la bocca con
l’intenzione di interromperla, lo guardò con
lo sguardo che aveva ereditato da sua madre e lui riabbassò
gli occhi per
terra. “Per niente una buona idea. Ora, so che avete
acchiappato tutti
quei graziosi animaletti…”
Rabbrividì al pensiero di un
Pixie che le camminava sulla schiena per tirarle i capelli e le
orecchie. “Ma
santo Godric! Vi dovrei sculacciare come faccio con i miei figli!”
Un
ragazzone del Canada questa volta ci provò:
“Signora…”
“Signora
un accidenti! Ti sembro tua nonna?”
Sospirò,
forte. “Ora… lasciamo cadere la cosa e
non lo saprà nessuno. Ma quando sarà
finita la partita, dovrete pulire, sistemare tutti i disastri che hanno
fatto
quei mostriciattoli e portarli via da qui” disse
indicando la gabbia dove
erano stati congelati i Pixie e imprigionati.
“Ma…”
Provò un altro giocatore, questa volta
dell’Irlanda. “Ma
cosa? Sai cosa ho fatto là fuori per darvi il tempo di
rimediare al vostro
disastro? Ho mezzo in imbarazzo la mia miglior amica, ho sgridato mio
marito e
reso ridicolo mio fratello, quindi scusami: non ci sono
‘ma’, ok?” Il
ragazzone annuì silenziosamente. Ginny sospirò
ancora, fece per girarsi ma poi
guardò ancora verso la gabbia.
“Di
chi è stata l’idea dell’ Acqua Eructo?”
“Mia
sign…” Il ragazzo si fermò quando vide
l’espressione sul
viso della donna. “…Ginny. E’ stata mia,
l’idea, Ginny”.
La rossa lo
guardò. Lo conosceva: era Byrne, di Corvonero. Aveva
iniziato Hogwarts quando lei frequentava l’ultimo anno.
Sorrise. “Bravo
Byrne. La McGranitt sarebbe orgogliosa di te. E ora tutti fuori, che ho
voglia
di vedere la partita!” Il ragazzo annuì
sorridendo e uno dei suoi compagni
gli diede una pacca sulla spalla. “Oh, Merlino, ho
preso in giro tutti e mi
sono scordata di prendere in giro seriamente Malfoy. Non mi
ricapiterà più
un’occasione così...”
Sbuffò mentre faceva cenno ai ragazzi di prendere le
scope e prepararsi. L’arbitro si avvicinò a lei e
le fece cenno di volerle
parlare. “Che succede ancora?”
“Il
sonorus… non l’hai annullato…”
Ginny si
guardò intorno con gli occhi sbarrati, mentre i
ragazzi annuivano. Qualcuno ridacchiava. Ecco cosa volevano dirle
quando la
interrompevano! Tutto lo stadio aveva sentito…
“MERLINO!”
uscì dallo stadio seguita dai giocatori e
tutto lo stadio si alzò in piedi e applaudì.
Ginny guardò verso Harry, Hermione
e Ron e loro le sorridevano, applaudendo. Scoppiò a ridere e
cavalcò la scopa
prendendo il volo.