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Autore: Soul Mancini    12/09/2018    4 recensioni
[Seconda Jarohn della mia carriera da scrittrice (?). Un esperimento un po' particolare; niente di più, niente di meno. Grazie a chi mi supporterà e sopporterà ^^]
I
«Il mare serve a questo, no? La sabbia è fatta per sporcare, l'acqua è fatta per lavarla via.»
II
«Era così bello starsene così, in pace, a coccolarsi a vicenda.»
III
«Ora tutte le tessere del puzzle cominciavano ad andare al loro posto.»
IV
«Il suo tocco fu subito in grado di rilassarmi e rassicurarmi, era come un sedativo.»
V
«Osservarlo mentre riposava, ma in generale mentre faceva qualsiasi altra cosa, era come contemplare un quadro.»
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Daron Malakian, John Dolmayan, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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ReggaeFamily

V



Osservavo l'oscurità di fronte a me.

Gli accarezzavo i capelli, la schiena, le braccia, mentre lui stava accoccolato con la testa sul mio petto.

Era sudato sulla fronte e sul collo, ma dormiva così profondamente che non se ne accorgeva.

Io non riuscivo a fare altrettanto, non avevo sonno e combattevo contro il caldo.

Lo avevo sempre pensato: Daron sembrava un angelo quando dormiva; si rilassava completamenti, il suo viso era completamente disteso. A volte metteva su delle inconsapevoli smorfie, a seconda del sogno che stava facendo.

Adoravo il suo modo di essere così espressivo. Osservarlo mentre riposava, ma in generale mentre faceva qualsiasi altra cosa, era come contemplare un quadro: aveva mille sfaccettature, trasmetteva forti emozioni attraverso i suoi colori, poteva assumere molteplici significati.

Peccato che non me la cavassi troppo bene con la pittura, altrimenti avrei messo su tela ciò che Daron mi trasmetteva, lo avrei rappresentato con pennello e colori.

Mi accorsi che il chitarrista si stava agitando, forse in preda a un incubo.

Con cautela, lo strinsi un po' più forte a me e gli posai le labbra sulla fronte. Volevo fargli capire, anche attraverso il sonno, che io ero lì con lui e che poteva stare tranquillo.

Funzionò: Daron dopo qualche secondo si rilassò nuovamente contro di me e continuò a dormire indisturbato.

Io afferrai una ciocca dei suoi capelli e presi ad arrotolarmela tra le dita.

Mi piaceva stare così, a vegliare sul suo sonno come un angelo custode e coccolarlo un po'.

Mai e poi mai avrei permesso che gli succedesse qualcosa di male. A volte, quando stavamo lontani, entravo in apprensione e mi veniva voglia di chiamarlo più spesso del solito per sapere come stava, ma non volevo nemmeno sembrare troppo invadente.

Il punto era che sapevo quanto Daron riuscisse a cacciarsi nei guai, sapevo che a volte si trascurava, a volte gli si dovevano ripetere le cose mille volte come una mamma farebbe con un bambino.

Cercai di sistemarmi meglio nel letto senza svegliare Daron e ci riuscii.

Ripensai alla cena di quella sera. Era andata alla grande, avevamo mangiato molto bene e ci eravamo divertiti: come sempre, l'avevamo finita a riportare fuori aneddoti del tour appena passato e di quelli precedenti.

Io e Daron eravamo finiti in due punti diversi del tavolo e la cosa non ci aveva creato alcun problema: né io né lui eravamo estremamente appiccicosi, anzi, quando stavamo tra amici ci adattavamo alla situazione e ci comportavamo come tali.

Serj e Shavo non avevano portato fuori l'argomento nemmeno quando eravamo usciti per fumare, noi quattro dei System da soli. Non avevano nemmeno modificato il loro comportamento nei nostri confronti, segno che per loro non era cambiato proprio niente e ci avevano accettato senza battere ciglio.

Una volta a casa di Daron, dove avrei alloggiato quella notte, avevamo fatto un sacco di cose: avevamo cercato qualcosa da guardare in tv con scarsi risultati, ma ero arrivato a piangere dalle risate per i commenti che Daron portava fuori a proposito di programmi e film che trasmettevano. Poi lui aveva afferrato la sua chitarra, affermando di volermi fare un concerto romantico, e l'aveva finita a distorcere i testi delle canzoni col solo scopo di prendermi per il culo.

Infine avevamo fatto l'amore, senza però riuscire a smettere di ridere.

Certo non eravamo la coppia più romantica del mondo, ma una cosa era certa: sapevamo come divertirci.

Mentre passavo con delicatezza le dita sulla tempia destra di Daron, asciugandogli il sudore, mi venne in mente che quella sera era parso più tranquillo e rilassato del solito. Forse la chiacchierata al bar gli era servita davvero.

Volevo che capisse che non stava facendo nulla di sbagliato, semplicemente ci amavamo e se qualcuno non lo accettava non era un problema nostro.

Io ero sicuro di ciò che facevo e provavo, ma capivo che Daron necessitava di un po' di tempo: non riusciva ad assimilare subito le sue emozioni, non gli era mai capitato di innamorarsi di un ragazzo e doveva ancora capire se stesso in questo nuovo contesto.

Se lui aveva bisogno di pazienza, io ne avevo da vendere.

Daron cominciò a muoversi nel sonno e si rigirò, finendo con il fianco contro il materasso, accanto a me.

Incredibile: era sempre in movimento, pure nel sonno, come una trottola impazzita.

Subito sentii la mancanza del suo corpo sul mio petto e tra le mie braccia. Non volevo stargli lontano.

Stavolta fui io ad accucciarmi accanto a lui, posando la testa contro il suo petto.

Sorrisi tra me, nell'oscurità.

Io e lui in fondo eravamo come il mare: lui era la sabbia e io ero l'acqua.

Di qualsiasi demone o cattivo pensiero si fosse macchiata la sua anima, io sarei sempre stato pronto a lavarlo via. Non avrei mai permesso che qualcuno o qualcosa lo facesse stare male.



♣ ♣ ♣



Ragazzi!

Non ci credo che siamo giunti alla fine anche di quest'avventura! Ormai questa storia mi era entrata nel cuore e dover porre l'ultimo punto mi fa quasi male! Ma la signora Ispirazione ha voluto che io scrivessi questi cinque capitoli in questo modo, di questa lunghezza, raccontando questa vicenda... e chi sono io per andarle contro?

Mi mancheranno tanto Daron e John in questa veste, mi mancherà la dolcezza che intercorre tra i due, mi mancherà la spontaneità con cui ho buttato giù il racconto e che poi si è riversato nel racconto stesso... ma non temete, nulla mi vieta di scrivere un'altra Jarohn! Dovrò aspettare soltanto l'idea giusta!

E ovviamente mi mancheranno le recensioni dei miei adoratissimi lettori, che riescono sempre a darmi quella botta di energia e fiducia fondamentale! Grazie ad alessandroago_94. Kim WinterNight e Selene1990 per aver recensito con entusiasmo e sincerità tutta la storia, e grazie a StormyPhoenix per aver fatto un salto da queste parti e avermi dato il suo parere! Ragazzi, ma io dove sarei senza di voi? Se Soul esiste e continua a scrivere, il merito è quasi tutto vostro :3

Un abbraccio a tutti e vi do appuntamento alla prossima avventura, che spero vi possa coinvolgere e appassionare quanto e più di questa!!! ♥


...e grazie, grazie, grazie anche ai fantastici John e Daron, perché sono quel che sono e perché anche il solo pensare a loro mi fa sorridere e stare bene *-*



   
 
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