Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |      
Autore: reesejordan    12/09/2018    15 recensioni
Un breve viaggio nella mente e nel cuore di André che ama la sua Oscar. Ma è peccato per un plebeo amare una nobile? O sono semplicemente un uomo e una donna innamorati?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
È peccato. Ce lo insegnano da piccoli. Ci dicono che è sbagliato, che non si può, non si deve. Non si può desiderare. Non ci si deve perdere nella voglia di un'unione carnale. Peccato.

Ma io ti cerco, ti voglio, ti desidero. E tu mi chiami a te. E allora ci amiamo. Le mie labbra toccano lievemente i tuoi capelli, respiro il tuo profumo. Scorgo la tua pelle sotto alla camicia di seta e te la sfilo lentamente. Scopro le spalle bianche, la schiena liscia. Una mano a spostarti i capelli di lato. Un dito a scendere lungo la tua spina dorsale come la più leggera delle piume. Le labbra scendono sul collo avide e vogliose di te. Poi con un gesto sulla vita stretta ti volto verso di me. E tu ti abbandoni alle mie carezze mentre butti leggermente la testa all'indietro e sospiri. 

Ti tengo stretta a me e la mia bocca prosegue il suo viaggio sui tuoi seni meravigliosi, sulle punte rette, vette fiere che sanno di donna, di te. Potrei stare così per sempre, schiavo di questo contatto che mi fa sentire tuo. Scendo sul ventre piatto a baciarti sopra l'orlo dei pantaloni. Ci gioco con le dita, ma tu sei impaziente. Una mano sulla testa a incitarmi e un ordine a cui non posso che obbedire.

- Spogliami, André...

Allora scopro sempre di più la tua carne, accarezzo i tuoi fianchi e un brivido mi percorre, al ricordo delle mie mani che ti stringono mentre affondo in te, naufrago nel tuo porto accogliente. Lascio i pantaloni cadere per terra e la mia attenzione torna sull'entrata al tuo paradiso. M'inginocchio davanti a te. Sono un peccatore, non mi merito tanto, ma avvicino le mie labbra e assaggio il tuo nettare divino, mentre la tua voce angelica mi fa perdere la testa.

- Sono tua...

La mia mente corre a quella notte piovosa in cui sei diventata mia. I rivoltosi ci avevano attaccati, separandoci. Volevano ucciderci, ci consideravano un sacrificio nobile davanti al dio della povertà e della miseria. 

Il giorno dopo ti ho fatto sapere che il dio nordico che ci ha salvati, è rimasto indenne. Non potevo guardarti in faccia mentre ti pensavo ai suoi piedi a recitare preghiere e suppliche. Invece, sei venuta da me, nel buio della mia stanza, un inferno fatto di solitudine e dispiacere. Hai pianto davanti a me come un'anima dannata dal pesante fardello.

- Ti amo, André. Non voglio perderti.

È lì che si è spalancato il cancello alla mia salvezza, al tuo corpo, al tuo cuore. Hai fatto entrare il peccatore perdonato, servo devoto di una dea magnanima. Ci siamo amati tra sospiri e promesse d'amore, canti di angeli felici sulle labbra morse e affamate. La mia bocca pregava davanti all'altare della tua divinità, per venerarti e espiare le mie colpe. 

E adesso sono qui ad amarti di nuovo, colti dalla passione e dalla paura di perderci. È peccato il nostro? Un comune mortale può amare, adorare una dea con anima e corpo? Una dea può appartenere ad un comune mortale, e non rischiare il castigo degli altri dei? Sono pronto ad affrontare tutto per te, per noi. Mi hai detto che tuo padre ti vuole sposa di un altro. No, non ci possono separare. Siamo peccatori da redimere, colpevoli perché da amanti abbiamo assaggiato il frutto proibito. Che ci caccino pure dal paradiso terrestre, ma ovunque andremo, lo faremo insieme. Io e te.

La mia lingua, spirito vagante davanti al tuo cospetto, ti cerca. Ascolta i lamenti della mia anima peccaminosa e benedicila con la tua acqua santa. Mi chiami, mi guardi, mi accarezzi. Cosa vuoi? Dimmelo, mia unica padrona, mia unica ragione di vita e ti obbedirò. Esaudirò ogni tua richiesta. 

- Amami, André...

Non faccio altro da una vita. Non ho mai disatteso a un tuo comando e adesso che me lo chiedi così dolcemente, con il respiro spezzato, accompagnato da un gemito femminile e sensuale, mi sottometterò al tuo volere. 

Mi accogli nel tuo centro, luogo incantato e incantevole, dimora mistica in cui mi perdo e mi ritrovo in cui ti amo e vengo riamato. Mi faccio strada nel tuo tempio buio che viene illuminato dai tuoi occhi, fiamme che bruciano alle mie stoccate possessive. Sono nato per stare qui, battezzato dal tuo amore, benedetto dai tuoi ti amo, dolci preghiere sussurrate, santificato dalle tue mani. Ti aggrappi a me e saliamo insieme verso il monte degli dei. Raggiungiamo l'apice e rimaniamo lì, tra le nuvole, racchiusi in un abbraccio, ci guardiamo meravigliati, completati dalla bellezza e l'immensità di questo nostro amore profano agli occhi degli altri, ma non per noi..

Non mi potranno portare via da te. Non potrei stare lontano da te, mia dea. Se lo facessi sarei imperdonabile, commetterei un vero peccato.
   
 
Leggi le 15 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: reesejordan