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Autore: Ciuffettina    13/09/2018    7 recensioni
Sam si ritroverà a dire questa frase a qualcuno di totalmente inaspettato. Ambientato nelle puntate 13x17 e 13x18. Storia scritta a quattro mani con Fujiko91.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Non-con, Violenza | Contesto: Nel futuro
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- Questa storia fa parte della serie 'I Missing moments di Supernatural'
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Nei giorni successivi, diversi pasticceri denunciarono la sparizione dei loro dolci dai loro negozi e laboratori ma non essendo state riscontrate effrazioni, le loro denunce non furono prese sul serio dalla polizia. Quello che nessuno s’immaginava era che le razzie erano state perpetrate da un arcangelo in piena crisi.
Che Sam e Cassy pensassero pure che fosse un ingrato egoista, tanto la maggior parte degli angeli lo era ma se fosse stato sincero con loro avrebbe dovuto ammettere che non era stata la rabbia verso per il segreto svelato e nel sentirsi usato a indurlo ad andarsene, meglio a scappare, ma pura e semplice vigliaccheria.
Quando Cassy gli aveva detto che avevano bisogno di lui per sconfiggere alternative!Michael, Gabriel aveva sentito dei brividi di paura serpeggiare lungo la schiena e le ali. Da quello che gli aveva raccontato Sam, questa versione alternativa era, se possibile, ancora più tosta del suo Miky, mentre lui non era un guerriero, non lo era mai stato, neanche quando stava ancora in Paradiso, invece di allenarsi a usare la sua lama arcangelica preferiva di gran lunga ideare scherzi e mangiare dolci.
Aveva tentato di fermare Lucifer e ci aveva quasi rimesso le penne, Asmodeus, che era il Principe più debole dell’Inferno, gli aveva fatto tutto quello che voleva e lui non era mai riuscito né a fuggire né a ribellarsi. C’era voluto un umano in crisi con la propria coscienza perché tornasse libero, perché esporsi ancora? Molto meglio sparire di nuovo e festeggiare il suo ritorno alla vita in qualche posto allegro, oh sì! Tornare a essere quello che sapeva fare meglio: il Trickster dispettoso a caccia di umani da punire e al diavolo tutti quanti!
Che cosa c’entrava lui con la salvezza del mondo? L’aveva forse creato lui? Perché non interveniva Dio? Lui l’aveva creato e Lui avrebbe dovuto salvarlo invece, dopo una breve ricomparsa, era sparito di nuovo stavolta con la sorellina ritrovata fregandosene di tutto il resto.
Come sempre!” sbuffò Gabriel fra sé.
Ma continuava a sentirsi nelle orecchie la voce di Sam: «Gabriel, ho bisogno di te! Ti prego non andartene!» e la delusione nei suoi occhi da cucciolo quando gli aveva detto che se ne sarebbe andato, d’altronde a chi altri avrebbe potuto chiedere aiuto per riaprire il portale e salvare sua madre?
L’arcangelo ripensò a quando gli aveva fatto il bagno.
Sam era un ragazzo alto e forte ma sapeva anche essere delicato e Gabriel doveva ammettere che gli era piaciuto moltissimo sentirsi coccolato, avere le sue dita fra i propri capelli mentre glieli insaponava e glieli districava dolcemente.
Quando Asmodeus aveva telefonato, istintivamente si era stretto a Sam in cerca di protezione e lui gliel’aveva data, stringendolo fra le sue forti braccia, accarezzandogli i capelli e sussurrandogli che sarebbe andato tutto bene e che quel demone non l’avrebbe toccato mai più.
Era proprio patetico! Lui era un arcangelo, avrebbe dovuto trovare istintivo combattere, non comportarsi come una stupida ragazzina impaurita…
Possibile che tutta quella gentilezza e premura fossero servite soltanto per convincerlo ad arruolarsi in quella che, a tutti gli effetti, sembrava una missione suicida?
Però negli occhi di Sam non aveva scorto secondi fini ma soltanto un sincero desiderio di aiutarlo a stare meglio e forse, ma non voleva illudersi, anche un po’ di affetto.
Assurdo! Chi mai poteva voler bene a un arcangelo vigliacco e traditore che era scappato dal Paradiso soltanto per non vedere Michael e Raphael saltarsi alla gola a vicenda per il controllo totale e non doversi schierare con nessuno dei due? Che si era infilato nel letto di migliaia di esseri femminili per cercare di dimenticare che Lucifer era stato rinchiuso nella Gabbia e lui non aveva fatto niente per impedirlo? Che aveva permesso a un infimo demone di torturarlo in tutti i modi possibili e immaginabili? Persino le umane, molto più fragili di lui, avrebbero lottato in ogni modo per sottrarsi a quell’umiliazione. Era un fallito.
Eppure… eppure quando aveva visto Sam e Castiel in pericolo, aveva sentito dentro di sé scattare qualcosa che l’aveva fatto tornare un vero arcangelo e quanto aveva goduto nell’arrostire quel maledetto demone e finalmente vendicarsi dopo secoli di soprusi!
“Non sei affatto come la tua famiglia e di sicuro non assomigli a tuo Padre.”
Se non altro, io ho cercato di fermare l’Apocalisse!” Fece una risatina, la prima dopo secoli: forse poteva essere migliore di Lui. «Blasfemo!» si rimproverò senza troppa convinzione.
“Ho bisogno di te” aveva detto Sam ma Gabriel si rese conto che anche lui aveva bisogno di quello spilungone dagli occhi di cucciolo.
«Accidenti a lui!» esclamò prima di spalancare le ali per raggiungere il bunker.

«Cosa ci fai qui?» gli domandò Sam, vedendoselo comparire dinanzi in Sala Tattica. «Credevo…»
«Voglio aiutarvi perché non ho potuto resistere ai tuoi occhioni da cucciolo.» “Ma cosa caspita sto dicendo?
Sam arrossì. «Gabriel, io non ho mai voluto usarti come un’arma ma avevi ragione, ho tradito la tua fiducia, mi potrai mai perdonare?»
«Che cosa pensi che sia venuto a fare fin qui? A ogni modo, ora è meglio non parlare più di ciò che è stato… Dean è riuscito a salvare vostra madre e Jack?»
«No, sono ancora intrappolati in Apocalypse World» rispose Sam con un velo di tristezza nella voce.
«Quindi chissà come sarà di cattivo umore… non voglio nemmeno pensarci!»
«Non ti dirà nulla! Gli diremo solo che sei tornato per i miei bellissimi occhi» scherzò Sam.
«Tu osa dirgli una cosa simile che io…»
«Cos’è che non dovrebbe dirmi?» domandò Dean entrando in quel momento insieme a Castiel. «Hai intenzione di aiutarci?» Dai capelli spettinati e dai vestiti stropicciati, i nuovi arrivati davano l’impressione di aver provato tutte le posizioni del kamasutra.
«Certo perché…» cominciò a dire Sam.
Gabriel gli saltò addosso facendolo cadere per terra. «La tua linguaccia dev’essere punita!» strillò mettendosi cavalcioni sopra e facendogli il solletico. Entrambi cominciarono a ridere come due stupidi con Cas che li guardava non capendoci più nulla, ma una cosa era sicura, l’arcangelo li avrebbe aiutati nella loro nuova battaglia.
   
 
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