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Autore: CHAOSevangeline    13/09/2018    5 recensioni
{ SouRin }
Solo i lampioni del molo di Sidney si riflettono sull’acqua, danno un senso a quell’incresparsi di buio che fa paura. Che si rimesta, che si spinge verso i loro piedi, quasi sul bagnasciuga, e poi torna indietro. Sembra un telo di seta nero fatto di onde e poi di calma piatta.
Potrebbe inghiottire ogni cosa ed è ciò che fa: inghiotte l’orizzonte.
Il cielo, le stelle… stanno sorgendo da quel mare o vi stanno sprofondando?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Rin Matsuoka, Sosuke Yamazaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho scritto questa breve storia in preda ai feels dell'episodio dieci della terza stagione, Dive to the future. C'è solo un piccolo accenno agli eventi di questo episodio, ma ve lo segnalo se a qualcuno dovesse creare fastidio.
La storia è ambientata in un futuro ipotetico dove Sosuke si trova in Australia. Se per vacanza o permanentemente, è a vostra discrezione <3
Vi lascio alla lettura, augurandomi che questa fanfiction vi piaccia e vi vada di dirmi cosa ne pensate!





 
L’ora più buia
 
 

 
Sente la sabbia calda fra le dita, Rin, la sente sotto la pianta dei piedi e intrufolarsi fastidiosa sotto le unghie delle mani.
Gratta.
I polpastrelli sono immersi sotto granelli e granelli dorati, a premere sugli strati più compatti e umidi che non possono sperare di scalfire. Premono, ma non può sperare di cambiarli.
I pantaloni arrotolati al polpaccio, le maniche ariose della polo scura che ondeggiano intorno alle braccia, carezzano la pelle e la fanno rabbrividire. Due paia di scarpe abbandonati lì vicino.
Intorno: oscurità.
Solo i lampioni del molo di Sidney si riflettono sull’acqua, danno un senso a quell’incresparsi di buio che fa paura. Che si rimesta, che si spinge verso i loro piedi, quasi sul bagnasciuga, e poi torna indietro. Sembra un telo di seta nero fatto di onde e poi di calma piatta.
Potrebbe inghiottire ogni cosa ed è ciò che fa: inghiotte l’orizzonte.
Il cielo, le stelle… stanno sorgendo da quel mare o vi stanno sprofondando?
Rin sente il cuore stretto in una morsa. Un’angoscia strana quella che prova, quasi un’urgenza; quella che ti rende vigile, che ti lascia immaginare le forme che non esistono nel buio. Quella che sai di non dover temere, ma ti fa paura ugualmente.
Ci sono delle notti in cui Rin non può fare a meno di pensare. Al futuro, alla vita. A quei mostri più grandi di lui, che potrebbero sormontarlo come un’onda e travolgerlo. E quella marea potrebbe riportarlo sulla riva, al sicuro, riprenderlo e poi consegnarlo di nuovo alla terra, oppure sommergerlo e trascinarlo giù, in fondo, negli abissi più profondi dell’oceano.
C’è un sottile masochismo in quei pensieri. Perché in parte pensare a quelle idee grandi, imponenti, gli piace. Lo fa sentire invincibile, ma poi lo fa tremare.
E per calmarsi Rin si volta.
Guarda accanto a sé e vede lui, Sosuke.
È seduto al suo fianco e scruta l’orizzonte con espressione calma. Il profilo deciso, la mandibola scolpita, le labbra appena schiuse.
Sosuke sembra sempre calmo.
Sosuke sembra sempre un’ancora a cui aggrapparsi. Sembra una speranza nell’ora più buia.
Le dita di Rin sbucano dalla sabbia, timide. Zampettano come un granchio verso quelle di Sosuke, arricciate dietro il suo busto, nella sabbia.
Sarà bella l’impronta morbida che la sua mano lascerà sulla spiaggia, pensa Rin.
La spalla di Sosuke sta bene, adesso.
Va tutto bene, adesso.
I polpastrelli di Rin sfiorano le sue nocche, il dorso della sua mano.
Poi la mano di Sosuke si gira e così fa il suo capo, verso Rin.
Lo guarda come in cerca di spiegazioni, ma non chiede nulla. Stringe la sua mano, intreccia le loro dita e lo guarda dritto negli occhi.
Per tutti il mare è blu, per Rin è del colore degli occhi di Sosuke. Del colore della speranza – la sua speranza. È di un colore rassicurante, un colore che gli fa bene.
Schiude le labbra, Rin, perché vorrebbe dirlo. Vorrebbe dire a Sosuke quello che pensa di lui, tutte le cose belle che pensa di lui. Tutto ciò che gli fa provare. Ma arrossisce e non lo fa.
E basta questo perché Sosuke capisca quali nuvole stiano ombreggiando la mente di Rin: qualcosa di troppo bello per essere detto. Qualcosa di troppo bello su di lui.
A Sosuke non serve altro: non serve conoscere ogni pensiero, ogni segreto. Gli basta sapere che c’è, alle volte, quel qualcosa di tanto bello nei suoi confronti nella mente di Rin.
Lo vede avvicinarsi, impacciato, e lui fa altrettanto.
Quando le loro labbra si incontrano sanno di aria salmastra e di sale, come se avessero speso l’intera notte a nuotare nell’abisso nero di fronte a loro, che sconfina verso i loro piedi, arrogante, e adesso li bagna.
Rin trasalisce sotto la mano che Sosuke ha posato sul suo viso, sussulta per il mare, ma rabbrividisce perché Sosuke lo sta baciando, perché non si abituerà mai.
Non si abituerà mai ad immaginare Sosuke mentre tiene gli occhi chiusi, non si abituerà mai a sentire il suo respiro caldo nella bocca, sulle labbra.
Non si abituerà mai a troppe cose, che forse potrebbero creare angoscia come il mare oscuro che tanto lo spaventa. Ma è questo che gli piace.
Gli piace non sapere se tornerà a riva, o se rimarrà in eterno a farsi cullare fra le onde di quel mare verde.
Perché quel mare, fra i baci, non fa più paura.
Quando si allontana, le ciglia ancora basse sugli occhi, Rin sorride.
« Andiamo a nuotare », dice prima di alzarsi.
Prima di liberarsi dell’impaccio dei vestiti, gettati nella sabbia che solleticherà la sua pelle quando li avrà indossati di nuovo.
Prima di tendere la mano a Sosuke perché si alzi e vada con lui.
Sosuke è sorpreso, ma si alza e lo bacia ancora, il volto di Rin stretto fra le sue mani.
Gli occhi di Sosuke, per Rin, hanno il colore della speranza.
Ma per Sosuke, Rin è quel tesoro che trovi in fondo al mare. Quella perla meravigliosa che non puoi permetterti di perdere, che custodisci e rimiri chiedendoti quale gesto tu possa aver mai compiuto per meritarla.
E quando sente le sue dita stringersi intorno alla propria mano, quando corre al suo fianco con i piedi nell’acqua tiepida e vede Rin voltarsi e sorridergli con una risata, gli occhi luminosi e gocce salate che pendono dalle ciocche dei suoi capelli, Sosuke non può che pensarlo.
Che lo ama.
E che anche nell’ora più buia, quando tutto fa paura, Rin è bellissimo.
   
 
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