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Autore: Elinacrisant    13/09/2018    1 recensioni
Festeggiamo la prima BS Week!
I ricordi dei nostri cari Guerrieri della Luce, adesso invecchiati, che ripercorrono in parte le loro avventure.
Sette storie e sette Maestri, spero che vi piacciano.
Eli
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clackey/Clarky Ray, Dan Bashin, Hideto Suzuri, Mai Viole/Shinomiya, Yuuki Momose
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salice
 
“Si può sapere perché dovevano proprio festeggiare qui?”
“È un bel posto per un matrimonio, non trovi Fratellone?”
“Ah, lascia perdere Flora, sei troppo ragazza per capire che per un guerriero come me rose e fiori non servono a niente!”
“Ah sì? Bene, allora stai pure qui da solo! Io vado a fare gli auguri agli sposi prima della cerimonia – DA SOLA!”
“Sì, si, va’ pure. Io sto bene qui, ti raggiungo prima che inizi!”
“Ma guarda tu se dovevano invitare anche lei.. Questo posto mi dà una strana sensazione, e non mi piace non sapere cosa succede!”
In mezzo a tutta quella confusione, membri delle famiglie degli sposi che facevano conoscenza, chi aspettava con ansia per vedere l’abito della sposa, nessuno si accorse che Zolder si stava allontanando dal gazebo costruito apposta per la cerimonia e che si stava addentrando nel parco.
Continuò a camminare perso nei suoi pensieri fino a quando non raggiunse un immenso salice che, in tutta la sua bellezza, ombreggiava il prato affianco ad un laghetto e celava una piccola aiuola piena di rose. Rose verdi e bianche in maggior parte, ma spuntavano a rallegrare quella monocromia rose rosse, viola, gialle e blu.
Sospirando sconfitto dal fatto che avrebbe trovato fiori e piante colorate ovunque in quel parco, si girò per tornare alla cerimonia, ma proprio in quell’istante una piccola incisione sul tronco del salice attirò la sua attenzione.
C’erano incisi diversi caratteri e a Zolder non servì molto tempo per capire chi doveva aver inciso quel tronco: quelle lettere andavano a formare i nomi dei maestri della Luce: Dan, Mai, Hideto, Clarcky e Kenzo, Yuuki e … Kajitsu.
Di colpo, l’immagine dell’ambiente attorno a lui divenne sfocata; ora due bambini, un ragazzo dai capelli bianchi e una bambina dai capelli verdi e la risata felice, si rincorrevano in quel parco, meno curato di quanto lo era adesso, per poi sedersi affianco al salice stanchi dalla corsa, per poi incidere i loro nomi sorridendo sul tronco.
Ricordi, ricordi di anni passati sotto quel salice fino a quando la ragazza non c’era più e sotto quel salice c’era solo il ragazzo. Non restò solo a lungo, la volta dopo era accompagnato da un’allegra combrincola: tutti i Maestri si erano riuniti sotto l’albero e dopo aver piantato le rose hanno inciso, uno alla volta, il loro nome affianco a quelli già presenti.
Altri ricordi ancora, un duello, due, tre, un’infinità; picnic vicino al laghetto, Dan e Clarcky bagnati fradici perché spinti nel laghetto da Mai, le foglie negli album di Hideto che li ha subito messi al sicuro nel suo zaino, per poi scoprire che non era il suo ma quello di Dan e che, quella mattina, ci aveva rovesciato in fretta e furia le briciole del panino, perché era in ritardo…
Ricordi non suoi, ma allo stesso tempo così familiari: i ricordi del Guerriero Bianco che è in lui.
“Ti perderai la cerimonia se resti ancora lì.”
“Che ci fai qui, Flora?”
“L’istinto mi ha suggerito dove trovarti… la cerimonia sta per cominciare, stanno tutti aspettando Mai.”
“Va bene, andiamo”
Entrambi, seppur non sapendolo erano, esattamente come gli altri Maestri, indissolubilmente legati a qual luogo, a quel salice, eppure senza dargli una seconda occhiata lasciarono quell’albero per raggiungere gli amici, che ormai attendevano loro.
Zolder non aveva seguito molto la cerimonia, certo aveva fatto i complimenti a Dan – che era visibilmente arrossito- quando aveva visto Mai col suo abito da sposa, ma per il resto non vedeva l’ora che finisse per potersene tornare a casa e allontanarsi da quel posto così pieno di ricordi soffocanti e non suoi.
Però una volta conclusa la cerimonia e fatti andare via tutti gli ospiti – che sarebbero tornati per il ricevimento più tardi, anche se in numero ridotto- sentì la necessità di tornare ancora una volta sotto quel salice. Dopo se ne sarebbe subito andato, aveva deciso.
Non poteva certo immaginare che, proprio sotto quel salice, Mai, Dan e tutti gli altri si erano riuniti per festeggiare e riposare tutti insieme le nozze; a quel punto tentò di andarsene e non farsi notare, ma – ovviamente – lo videro e gli chiesero di restare con loro, tanto che anche Flora si era unita a loro. Restarono lì, per un paio d’ore, ormai era ora di prepararsi per il ricevimento quando cominciarono ad andare via. I cinque Maestri accarezzarono tutti il tronco dell’albero, come se fosse una persona cara, e alla fine insieme a lui e Flora rimase soltanto il Guerriero Rosso.
“Qui è dove ho chiesto a Mai di sposarmi; ero tornato da quasi due mesi e non potevo più sopportare di farla star male, così l’ho portata qui con la scusa di rivangare il passato insieme e poi le ho fatto la proposta… Mi ha quasi fatto annegare nel laghetto laggiù, pensava volessi dirle che non c’era alcun futuro per noi.”
“Tipico tuo farti fraintendere, Dan.”
“Come se tu avessi mai parlato chiaramente, Zolder. A proposito- parlò sottovoce- io penso che dovresti dirle di questo posto.”
“Come sai-”
“Mai sa sempre tutto quello che vuole sapere!”
“A dopo, ragazzi, vado a prepararmi anche io che sennò chi la sente la mia dolce sposa!”
“Che cosa ti ha detto il Guerriero Rosso, Fratellone?”
“Niente Flora, che è ora di andare.. Andiamo?”
“Va bene.”
Nessuno li vide, quei due spiriti che felici, assistendo alla cerimonia, si tenevano per mano sorridendo per i loro più cari amici. Nessuno li vide eppure loro videro ogni momento della vita dei loro amici: i matrimoni, i bambini, i nipoti, i successi, e soprattutto i duelli.
Ogni anno infatti, nonostante l’età i Maestri della Luce – che vivono ancora nel presente, anche se ogni tanto si aggiungono quelli trasferitesi nel futuro- si ritrovano sotto quel salice e duellano: duellano come la prima volta che si sono radunati in quel luogo. Ogni volta radunandosi portando le loro famiglie; quello era il loro salice.
Tanto che in un futuro lontano, anni dopo la scoperta della verità su quello che era successo nel 2008 per colpa del Governo Invisibile – ormai dimenticato,in quel parco, proprio vicino a quel salice, affianco alle rose, venne eretta una targa commemorativa ai Maestri della Luce, per il contributo dato alla salvezza del mondo.
E i due spiriti che avevano vegliato su di loro sedevano felici sotto quel salice, ammirando la targa, solo che, questa volta, erano circondati da uno strano gruppo di personaggi – anch’essi spiriti- ben più chiassosa e decisamente tranquilla dei due, che una volta visti arrivare scoppiarono in una fragorosa risata: i Guerrieri della Luce erano, finalmente riuniti.
 
Note d’Autrice:
Questa è la prima volta che concludo una storia, e sono felice che sia la BS Week, che nonostante mi abbia alle volte messo in difficoltà nell’ideare una storia adatta al prompt mi ha fatto davvero divertire e sbizzarrirmi nell’ideare una grande discendenza – all’inizio avevo ideato di far comparire tutti i nipoti, ma poi ho dovuto studiare fino alle sette (che bello il secondo giorno di scuola, eh!) e quindi ho rinunciato a farne un elenco.
Ho voluto concludere dando un tocco diverso, forse un po’ troppo malinconico ma sono sempre stata fissata con i salici piangenti e ultimamente non faccio che ascoltare una canzone che ce l’ha come argomento principale quindi ho lasciato che fossero le mani a scrivere, insieme al cuore mentre ascoltavo la musica.
Spero che la storia vi piaccia,
ringrazio tutti,
A presto,
Eli.
   
 
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