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Autore: TeamFreeWill    14/09/2018    8 recensioni
Missing moment collocato prima della 4*18
Sammy è sempre più assuefatto dal sangue di demone e purtroppo non si accorge di essere manovrato da coloro che vogliono che il destino si compia :)
Genere: Angst, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Lilith, Ruby, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Dean correva con la sua Baby lungo la statale. Picchiettava nervoso sul volante. Fuori una leggera pioggia la faceva da padrone.

“Cazzo Sammy!” imprecò per l’ennesima volta, scuotendo la testa ricordando quell'ennesimo screzio con il fratello.

Erano appena tornati da una caccia a un poltergeist molto incazzato in una villa abbandonata a Indianapolis e Dean voleva riposarsi. Ne aveva tutto il diritto! Quello spirito era stato un vero osso duro!

Sammy, però, dopo appena 15 minuti dall'arrivo in motel iniziò a insistere sul non perdere altro tempo, di cercare quella puttana di Lilith e ucciderla.

Su questo nulla da obiettare, anche lui la voleva morta…ma quello che fece infuriare il maggiore fu una frase che sfuggì al minore, che disse evidentemente senza pensarci.

“L’inferno ti ha rammollito! Non sei più tu!” Lo disse con rabbia. Il suo fratellino nelle ultime settimane era diverso, nervoso e non capiva questo suo stato.

Dean uscì dal motel sbattendo la porta e se ne andò dirigendosi verso un bar.

Ecco dove stava andando in questo momento: a bere. Così parcheggiò ed entrò in quella bettola, la prima che trovò, dove della musica schifosa gli entrava nelle orecchie scoppiando nel cervello.

Si avvicinò al bancone e ordinò dello scotch. Lo bevve piano gustando il sapore del liquido ambrato lentamente.

Quella frase di Sammy lo aveva ferito….cazzo se lo aveva ferito! Davvero, non capiva perché ultimamente era sempre nervoso, sempre su di giri. Non riusciva a capirlo. E questo lo faceva sentire impotente.

Al motel, intanto, Sam se ne stava seduto sul letto, le mani sul viso, gli occhi chiusi. Come cazzo aveva potuto dire una cosa del genere? Che idiota‼ Ma sentiva una rabbia dentro che proprio non controllava a volte…

Le mani iniziarono a tremare. Il cuore a battere più forte. Cazzo se c’era caldo in quella stanza.

Stava sudando. Sentiva le goccioline scendere lungo la schiena. Si alzò dal letto e con due falciate raggiunse la sua borsa nell'armadio. Ne aveva bisogno.

Rovistò all'interno buttando all'aria i vestiti e sul fondo la trovò…quella fiaschetta che era una condanna e anche un’estasi.

Appena se l'appoggiò alle labbra e il liquido scese in gola, la pace lo invase. Sospirò. Una parte di sé sapeva che era sbagliato, ma poi l’altra vocina nella sua mente lo convinceva sempre che non era poi così sbagliato.

Certo. Come poteva? Se il sangue di demone lo rendeva forte e poteva sfruttare il suo potere per fare del bene, doveva cogliere questa opportunità…

Fece appena in tempo a mettere via la fiaschetta e a ripulirsi, che sentì un rumore nella stanza….Credendo fosse Dean iniziò a scusarsi per la frase poco carina che gli aveva rivolto, ma la voce che gli rispose non era di suo fratello.

“Ehi Sam! Hai di nuovo litigato con tuo fratello? Mi dispiace tanto tesoro…” la voce era suadente, calma, rassicuratrice. Ruby era lì che lo guardava con tanto di occhi comprensivi.

“Non sono affari tuoi!” rispose il moro “comunque hai notizie di quella puttana?”. Sammy era di nuovo su di giri vedendola.

“No Sammy….Ma i sigilli si stanno spezzando sempre più in fretta..” rispose addolorata di un simile evento.

“Dammi altro sangue allora…Su fammi diventare più forte!” disse il ragazzo completamente fuori controllo.

“Sono qui apposta!” e dicendo così si distese sul letto dando al moro il coltello con cui poi il ragazzo avrebbe inciso la pelle della demone e poi succhiato direttamente il sangue. Inutile dire che poi fecero sesso….come ogni volta.

Il ragazzo, completamente in balia di Ruby, non si accorse che il suo cellulare stava squillando e che il mittente della chiamata era Dean.

Al parcheggio del bar intanto Dean imprecava mentre seguiva due demoni. “Dove cazzo sei?!”.

Quei due bastardi, all'interno del bar, avevano nominato Lilith e lui sentendoli per puro caso li aveva inseguiti fuori nel parcheggio fin dentro a un piccolo boschetto lì vicino.

Come un’ombra li stava braccando, facendo ricorso a tutte le sue doti di cacciatore per non farsi sentire o scoprire. Continuava a chiamare suo fratello, nel frattempo…uno, due, tre squilli. Niente…suonava sempre a vuoto!

Non poteva più aspettare. Mise via il telefono ed estrasse il pugnale di Ruby. Con fare circospetto si avvicinò ancora.

I due demoni si misero a parlare con altre due figlie di puttana, che erano già lì ad attenderli. Si misero a parlare, ma non sentiva tanto bene dalla posizione in cui era.

Vide le due demoni sorridere e annuire e poi si volatilizzarono all'improvviso. Se ci fosse stato Sammy potevano attaccarli.

Potevano uccidere gli altri tre e catturare quello che sapeva di Lilith. Invece era andato tutto a puttane perché l’altro era irrintracciabile!

Basta! Era troppo! Decise di attaccare!

Uscì dal suo nascondiglio e come una tigre pugnalò da dietro il demone che era certo fosse solo un burattino nelle mani dell’altro che era più potente. Il bastardo non si rese nemmeno conto di quello che era appena accaduto.

Stramazzò al suolo, morto, lasciando indifferente il suo compagno di merenda che lo calciò via di lato.

“Dean Winchester!” disse, voltandosi, il demone sopravvissuto. Dean era in posizione d’attacco pronto a lottare e catturare da solo quel demone per avere informazioni su Lilith.

“Non ho questo onore figlio di puttana!” disse calmo il cacciatore. “Come non mi riconosci? Sono Luke!” disse sogghignando all'espressione sorpresa del biondo.

“Oh ricordi vero? Ricordi mentre mi torturavi!” continuò sogghignando e avvicinandosi al cacciatore che era impietrito, sconvolto.

Quei ricordi lo tormentavano giorno e notte e ora lì davanti aveva uno dei frutti della sua decade come torturatore. Quella era la prima anima che torturò.

Cristo! In quella decade era diventato il provetto allievo di Alaster. Con enorme sforzo lo aveva confessato al suo fratellino…Dio che peso che sentiva nel suo cuore!

“Che cosa vuoi da me brutto stronzo? Lavori per Lilith ora?” si sforzò a chiedere, cercando di nuovo di riprendere il controllo, almeno esternamente….Dentro sé era devastato…

“Cosa voglio lo saprai presto!” disse stringendo a pugno la mano davanti a sé. Il cacciatore gridò, colto di sorpresa, e si piegò a terra sputando sangue. Il dolore era insostenibile.

Il bastardo si accovacciò, sussurrò alle sue orecchie prendendolo per i capelli e gli alzò la testa in modo brusco.

“Lilith ti manda i suoi saluti…Vuole far sapere a tuo fratello che mai la troverà e che non riuscirà a impedire che i sigilli si spezzino. Il nostro signore risorgerà e tutto andrà a puttane per voi umani!” disse ridendo sadico. Compiaciuto di un simile evento. Poi smise di colpo ritornando serio.

“Finita questa premessa…è ora di pareggiare i conti…stavolta sarò io a torturarti e sarai tu che griderai come una verginella alla sua prima volta!” disse alzandosi e tirandogli un calcio nel fianco, spezzando il fiato al cacciatore. Rinsaldò, poi, la forza che esercitava dalla sua mano stretta a pugno muovendola.

Dean, piegato a terra, non gli diede comunque soddisfazione anzi lo provocò “Si mi ricordo le tue urla da verginella…figlio di puttana che non sei altro!”

“Come osi bastardo di un Winchester…ora morirai di una morte lenta e dolorosa!” e dicendo questo estrasse un sacchetto per maledizioni e lo lanciò vicino al ragazzo che stavolta proprio non riuscì a non gridare.

“Oh eccola qui la verginella! Sentitela come grida! Bene, mi sto eccitando a sentirti gemere di dolore!” disse Luke ridendo.

“La maledizione l’ha creata Lilith sotto indicazione di….”, ma non finì la frase che una luce accecante invase il suo corpo, uscendo da occhi e bocca. Un secondo dopo il corpo del demone era a terra con gli occhi bruciati.

Castiel lo aveva ucciso e ora stava bruciando quel sacchetto di maledizioni, in modo che il suo protetto si rimettesse in forze e stesse meglio.

“Grazie Cass!” disse il ragazzo all'angelo che lo aiutò ad alzarsi porgendogli una mano.

“Dean…non c'è bisogno che mi ringrazi. Ho sentito la tua preghiera e sono accorso subito” Rispose inclinando la testa.

“Io non ho….” Disse il biondo imbarazzato non riuscendo a sostenere lo sguardo penetrante dell’angelo di fronte a sé.

“Si l’hai fatto….a livello inconscio…quando quel demone ti ha ricordato che lo hai fatto gridare come una verginella!” disse Cass innocente.

“Oddio‼! Castiel era un modo di dire!” Dean era imbarazzato dalle uscite dell’angelo.

“Comunque sia…Io ora vado dai miei fratelli e sorelle…Il paradiso ha bisogno di me… ” e volò via lasciando Dean da solo in mezzo al bosco mentre la pioggia ricominciava a scendere.

“Sam...sentiamo che scusa s’inventerà stavolta!” disse il maggiore dirigendosi verso la sua amata baby.

Intanto al motel, Sam si stava rivestendo mentre Ruby, ancora a letto, riempiva una seconda fiaschetta del suo sangue.

“Tieni ragazzo. È un extra!” disse ammiccante al moro che la prese e la nascose nella sua valigia.

“Grazie…senti è meglio che vai prima che mio fratello ritorni e ti veda…” disse prendendo il cellulare e imprecando quando vide le sei chiamate perse del fratello.

“Vado Sammy…cercherò di portarti buone notizie la prossima volta” disse accarezzandolo per poi vestirsi e sparire dalla stanza.

Sam rimase solo e il panico lo colse come un uragano in pieno. Guardò l’ora. Era tardissimo!

Perché Dean lo aveva chiamato così tante volte? Perché e ancora perché senza risposta. Avevano litigato e se gli fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.

Prese la giacca sul tavolo lì vicino, aprì la porta di corsa e quello che ricevette fu un bel pugno in pieno viso che lo fece indietreggiare.

“Ma che cazzo!” disse mettendosi una mano sul naso dove il sangue usciva copioso. “Samuel! che cazzo hai fatto per non rispondermi al telefono?” gridò il maggiore rientrando nella stanza. Era furioso!

Sam non sapeva che rispondere colto alla sprovvista…”Sento le rotelle del tuo cervello mettersi in moto!” disse ironico il maggiore, fermo con le braccia incrociate.

“Senti Dean sul serio…ho perso la cognizione del tempo…Sono andato in un bar a sbollire la rabbia e ho conosciuto una ragazza…” era la prima cosa che gli venne in mente.

“Tu? Bar? Rimorchiare? Sesso? Oddio è proprio l’apocalisse!” disse il maggiore, vedendo il letto sfatto e avvicinandosi al minore “Mi dispiace per il pugno…Su fammi vedere il naso bitch”.

Il minore abbassò le mani e il maggiore poté esaminare meglio il danno.

Non glielo aveva rotto, solo ferito per fortuna. Con un po’ di ghiaccio l’emorragia si sarebbe fermata e così fece.

Andò a prendere dalla cassetta del pronto soccorso, che portava sempre con sé, il ghiaccio istantaneo e glielo porse. Il minore appena se lo appoggiò sul naso stette meglio e dopo pochi minuti il sangue si fermò.

“Grazie jerk…senti mi dispiace per la litigata…sono stato uno stronzo a dirti quelle cose…mi dispiace…ero nervoso per Lilith…” si giustificò il minore sedendosi sul suo letto mentre il maggiore si sedeva nel suo.

Dean lo fissò, intensamente. Stava per dirgli tutta la verità sul demone, ma poi cambiò idea.

Se il suo fratellino avesse saputo che Lilith lo provocava avrebbe dato di matto. Poi gli venne in mente una cosa…Quel sacchetto per maledizioni…

“Lo so fratellino, lo so…Comunque, se vuoi saperlo, ti avevo chiamato per dirti che nella bettola dove sono andato io c’era un demone…ma tu non rispondevi e così l’ho affrontato…voleva fare dei patti…” ma Sammy lo interruppe “Sapeva di Lilith?”

“No Sam, non sapeva dove fosse quella puttana….Prima di ucciderlo però mi stava lanciando un sacchetto per maledizioni…mi ha detto che glielo ha preparato una demone con conoscenze di stregoneria….Sono sicuro che è stata Ruby!” disse a questo punto il maggiore serio.

“Impossibile! Di lei mi fido. Sarà stata un’altra demone” rispose il minore alzandosi, agitato e respirando forte.

Ruby impossibile. Lei era dalla loro parte. Lo aveva aiutato.

“Va bene! Va bene! Calmati però ora!” disse il maggiore cercando di calmarlo mettendogli le mani sulle spalle.

Che stava succedendo al suo fratellino? E’ vero, lei lo aveva salvato in quei quattro mesi in cui era all'inferno…ma ora c’era qualcos'altro che lo legava a lei! Ma non capiva cosa!

Dio! Quanto avrebbe voluto chiederglielo, ma decise che era meglio sorvolare. Voleva calmarlo e non buttare altra benzina sul fuoco.

“Ti vuoi calmare Sammy?” disse il maggiore e il moro annuì respirando forte. “Che ne dici se ci beviamo una birra? Poi ci riposiamo e riordiniamo le idee?” disse sperando che il fratello accettasse.

Per fortuna il minore accettò e la mezz'ora successiva passò ridendo e scherzando finché le luci della stanza non si spensero. Erano andati a letto.

Qualcuno, nell'ombra, osservava la stanza oramai buia da sotto un lampione. Qualcun altro, poi, si avvicinò alla donna.

“Se non fosse arrivato quell'angelo Dean sarebbe morto…lo sai Lilith che le mie maledizioni non lasciano scampo!”

La voce che rispose era dolce, pura, angelica. La voce di una bambina di 8 anni. “Ruby oramai è andata così…Un giorno ucciderò con le mie mani quel pennuto! Come procede il tuo piano?”

“Procede che è una meraviglia...Samuel è completamente in mio potere….Dipende da me, soprattutto dal mio sangue….Sono il suo angelo custode!" ironizzò serafica. "Certo il fratello è d’intralcio,…ma andrà tutto come abbiamo concordato Lilith…Lucifero risorgerà!” convenne soddisfatta la demone dalla chioma nera.

“Perfetto! Comunque ho in mente una cosa divertente…Voglio incontrare di nuovo Sam e proporgli un patto!" il viso soddisfatto e maligno. "Oh! Vuole così disperatamente che l’apocalisse non avvenga…bene! mi presenterò a lui e lui accetterà cosa ho da proporgli, recitando la parte della demone che vuole tornare ai bei vecchi tempi! Sai, così potrò anch'io…non puoi avere solo tu l’esclusiva! Sarà esilarante vedere che non manterrò la promessa e Lucifero risorgerà comunque‼ Ho già adocchiato un’avvenente igienista dentale che fa al caso mio…Bene Ruby ora vado, ho una certa fame e poi possederò quella bionda…” e si smaterializzò lasciando Ruby a osservare il motel felice che il piano stava riuscendo alla perfezione.

Si perché vedere il minore uscire di nascosto e bere dalla fiaschetta era la migliore delle vittorie e delle soddisfazioni.

Sorrise ancora una volta compiaciuta e se ne andò proprio mentre il minore rientrava a letto, non facendosi sentire dal maggiore.

Sam non se ne stava rendendo conto, ma era diventato un drogato di sangue demoniaco e oramai era in una spirale senza ritorno.

Era caduto nella trappola di Ruby fidandosi di lei, credendo alle sue lusinghe, alle sue moine. Si era addentrato in un tunnel, in cui la luce che s’intravedeva alla fine erano le fiamme dell'inferno.





Note autrice
Sono nostalgica della 4 serie *-*
Grazie cin75 per avermela betata. ^^
Lily grazie grazie grazie ancora per correggermi gli errori
Grazie a chiunque ha avuto la pazienza di leggerla. Ciao a tutti.
  
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