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Autore: Meramadia94    14/09/2018    2 recensioni
Il mondo di Sarah pare ormai perfetto: ha una casa, va a scuola, ha una famiglia e degli amici che le vogliono bene, ed è felicemente fidanzata con il ragazzo dei suoi sogni... ma nulla può prepararla ad affrontare quello che sta per arrivare. Una guerra portata sulla porta di casa, un passato doloroso che si ripresenta prepotente e senza possibilità di appello, la costringeranno in un ballo da cui potrebbe rischiare davvero di non uscire mai più viva.
Genere: Angst, Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Splinter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati due mesi da quando Sarah e Bishop si erano fronteggiati la prima volta. Ed erano due mesi che la ragazza era '' tornata'' alla sua vita normale. Per quanto normale potesse essere la vita di una persona che era stata rapita e seviziata da uno psicopatico, resa orfana da lui stesso ed allevata da cinque mutanti. 
Ma andava a scuola, si barcamenava tra impegni scolastici e la sua vita da ninja, usciva con le amiche, si godeva il suo ragazzo... sì, poteva dire che aveva di nuovo una vita normale. 
A parte il fatto che ora sapeva chi doveva ringraziare per tutto quello che non aveva più e che aveva avuto in cambio, e che passava ogni momento libero a cercare una traccia, un indizio, qualunque cosa potesse servire a mandare Bishop in prigione e sollevare un bel polverone.
Contava di trovare abbastanza materiale compromettente e di farlo avere in blocco alla prima stazione di polizia in forma anonima... lui in prigione, lei e i suoi genitori ottenevano giustizia, e soprattutto Leonardo e gli altri non avrebbero pagato con la loro esistenza un prezzo che non valeva la pena pagare. 
Solo che fino a quel momento non aveva trovato nulla. 
Si era fatto più furbo da quando aveva incontrato gli Hamato. Stava più attento che mai. 
- Trovato niente?- chiese una mattina a colazione mandando giù un lungo sorso di succo d'arancia. 
- Niente. Nessuna morte sospetta o violenta, nessuna sparizione.... solo qualche scippo qua e là.- fece Donatello chiudendo il suo portatile.
- Sarah...? fece Raph - sono due mesi che gli stai dietro... perchè non ti riposi un po'?- 
- Perchè non posso.- fece Sarah - Quel mostro ha ucciso i miei genitori, stava per fare del male a voi, ha quasi ucciso me e chissà quanti altri sono morti per colpa sua. Ora lo so perchè sono sopravvissuta quella notte, per fare giustizia. 
Ho un lavoro da fare e non mi fermerò finchè non lo avrò portato a termine....- nel dir così si alzò e prese lo zaino di scuola - ho le prove dello spettacolo, e devo finire una ricerca per lunedì....  non torno stasera, mi fermo da Angel.- e nel dir così se ne andò. 
I suoi familiari sospirarono.
Per lo meno si teneva occupata con qualcosa almeno per un po'.
Anche loro erano ansiosi di mettere spalle al muro quel bastardo che le aveva fatto del male in tutti i modi possibili... prima rubandole il diritto alla vita ed un'infanzia tranquilla, tredici anni, anzi quasi quattordici buttati via, poi i suoi genitori, e per finire l'aveva gettata in un baratro da cui solo una battaglia ed un disperato bisogno di salvare qualcuno l'aveva riscossa.
Ora sembrava che stesse molto meglio, ma sapevano che non sarebbe finita fino a che il mondo non avesse visto Bishop per ciò che era.
Ma era bello vedere che la loro sorellina riusciva ancora a pensare come una ragazza di quell'età. 
...
...
...
Angel rideva mentre fissava Sarah intenta a mettere a posto gli appunti per la ricerca.
- Cosa. C'è. Da. Ridere?- fece Sarah leggermente infastidita. 
Ovviamente era una domanda retorica. Sapeva benissimo a cosa l'amica stesse pensando.... peccato che non ci fosse niente di così esilarante.
I suoi fratelli e suo padre, con la complicità di April e Casey, l'avevano convinta ad investire le sue energie nel laboratorio teatrale della scuola.
'' Ti farebbe solo bene dimenticarti di chi sei, anche solo per poco, diventare un'altra persona, avere altri problemi...''- e lei aveva accettato. In fin dei conti l'idea non la schifava. Non aveva problemi a scuola per i quali fosse del tutto sconsigliabile prendere impegni extra e fin da quando era piccola adorava mettere in scena con i suoi fratelli le storie che le piacevano di più, si, era un piacevole diversivo, doveva dirlo. 
Il brutto era che nel gruppo c'erano pure Ashton e quell'ape regina della Mills...  ok, forse la seconda la preoccupava più del primo. Il primo con un po' di astuzia ( e non che ce ne volesse tanta) poteva schivarlo abilmente, ma la seconda... era già sicura che si sarebbe comportata come la reginetta dello spettacolo, quella smaniosa di stare sotto i riflettori, pronta a spingere qualcuno dalle scale pur di avere la parte della protagonista.
Invece aveva parlato con la professoressa a capo del progetto teatrale riguardo al cederle la parte della protagonista.
Sarah all'inizio non capì il perchè di tanta dimessa umiltà.... almeno prima di scoprire che il ruolo a cui aveva '' difficoltosamente rinunciato'' era quello  di Biancaneve.... ed Ashton aveva quasi supplicato per avere quella del principe.
- Può scordarselo...- fece Sarah - Io non bacio nessuno.-
'' A parte Leo ovviamente''- pensò Angel - Eh ma come fai a rifiutarti? La fiaba parla chiaro... '' Il bacio del vero amore spezzerà ogni maleficio''.- 
Sarah la guardò scettica - Numero uno, una che vedi una volta sola e per pochi secondi io non lo chiamerei vero amore.
Numero due, nella versione originale Biancaneve si sveglia perchè ai portatori cade la bara e mentre scivola le esce il pezzetto di mela avvelenata dalla bocca... quindi tecnicamente non sono obbligata a baciarlo.- 
Angel rise. 
- Beh... come idea non è male, anzi è quasi più realistica...- 
Le loro chicchiere vennero interrotte dalla responsabile della portineria.
- Huntington?- 
- Si?- 
- Ti cercano al telefono. -
La mora si alzò dal banco chiedendo - Chi è?-
- Eh questo non lo so... ma ha detto che è urgente.- 
Sarah  andò fino alla portineria e prese la cornetta del telefono.
- Pronto?- 
'' Meno male che hai risposto.''- fece una voce molto familiare.
- Karai... sei tu?- fece Sarah.
'' Ascolta, avevi ragione tu.''- fece le kunoichi -'' Shredder è pazzo furioso. Non mi sento più a mio agio nè al sicuro. 
Tu devi aiutarmi.''
Sulle labbra della giovane kunoichi si dipinse un sorriso. Era la notizia migliore che poteva aspettarla in quei giorni. 
- Perfetto, non c'è tempo da perdere, ascolta...- 
'' Voglio che tu mi raggiunga.''
- Dove?-
'' Incontriamoci tra mezz'ora all'angolo tra la nona e la Jane. Ti aspetto, ma non dirlo a nessuno. Mi controllano.''- e la telefonata finì. 
Sarah era confusa.
Avrebbe dovuto chiamare subito Leonardo e dirgli che finalmente Karai era rinsavita, che voleva scappare da quella vita in cui si era ritrovata senza rendersene conto, che in fin dei conti erano loro i suoi unici veri amici, e che dovevano preparare assieme un piano per permetterle di lasciare l'America quanto prima, un posto dove nasconderla in attesa che ciò fosse possibile... ma se si fosse trattato di un tranello per prenderli tutti in trappola? Non poteva rischiare così tanto, quel pentimento puzzava di marcio... e poi sicuramente qualcuno avrebbe iniziato con i se e con i ma, non c'era tempo per discutere...
Tuttavia, se Karai si era esposta così tanto voleva dire che aveva davvero paura di quello che fino a pochi giorni prima amava e serviva come una figlia devota. 
'' Va bene Sarah....''- fece la ragazza prendendo lo zaino. 
- Sarah?- la chiamò Angel.
- Si...?- 
- Non vieni a pranzo?- fece Angel - Oggi servono l'hamburger.- 
- Ehm...- fece Sarah - No... mi sono ricordata che ho una faccenda importante da sistemare e se non colgo l'occasione ora, potrebbe essere troppo tardi.- 
Angel la guardò preoccupata - Stai bene?- 
- Sì... devo solo parlare con una persona che però non può farsi vedere troppo in giro... appena finisco vengo direttamente a casa tua.- fece allontanandosi.
- Sarah?- fece Angel richiamando la sua attenzione - Non è niente di pericoloso.... vero?- 
Sarah sorrise - No.''- ma intanto pensava -'' Almeno lo spero.''- ed uscì da scuola dirigendosi a passo spedito verso il luogo dell'appuntamento.
...
...
...
Mezz'ora dopo, la ragazza era sul posto. Era proprio sul ciglio della strada e fissava l'orologio da polso.
Karai era in ritardo.
Ora che ci pensava non le aveva nemmeno chiesto se e come avrebbe potuto riconoscerla... magari la aspettava in qualche macchina, o si era travestita, oppure era sull'altro lato della strada... però ormai erano già dieci minuti che era ferma vicino al semaforo, anche se Karai avesse potuto vederla senza che lei vedesse lei ormai avrebbe palesato la sua presenza in qualche modo...
- Tutta sola bella signorina?- fece la voce di Ashton.
Sarah sbuffò annoiata.
- Dissolviti. Aspetto qualcuno.- 
- Chi, il tuo fidanzato? Avete un appuntamento?- la punzecchiò il ragazzo.
- No, un'amica in difficoltà. E ora vaporizzati.-
Il ragazzo si guardò attorno per assicurarsi quasi che non ci fosse nessuno a guardare prima di dire - Mi spiace... ma stavolta non mi scappi facilmente...- e nel dir così le mise le mani attorno al collo, e la spinse dentro un furgone che era arrivato proprio in quel momento. 
Sarah, presa di sorpresa, forse più dal fatto che fosse Ashton ad averla aggredita che dall'aggressione in sè iniziò a scalciare e a graffiarlo, affondando le unghie nella faccia del ragazzo. 
Provò ad urlare ma le mancava quasi il fiato... e non era nella posizione per prendere il kunai che teneva accuratamente nascosto sotto i pantaloni.
Un altro le si avvicinò e la obbligò ad aprire la bocca solo per versarle qualcosa in bocca.
Poco dopo iniziò a sentirsi fiacca, debole e stanca. Il suo corpo si intorpidiva lentamente e a poco a poco si addormentò. 
- Però.- fece l'uomo con il sonnifero - Una piccola tigre vero?- 
 - Puoi dirlo forte...- fece Ashton sedendosi accanto a lei - Il mio viso sarà la prima cosa che vedrai al tuo risveglio... mia dolce Biancaneve.- 
  
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