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Autore: Thanesse    14/09/2018    1 recensioni
- Voglio che lei sia felice -
Non è per forza una risata cattiva, ma fa comunque male.
- Lo è già. -
Mi chiedo cosa faccia più male, imparare nuovamente ad amare, o amare una persona fatta di ricordi che non ha più.
Mi chiedo cosa faccia più male, e la risposta si dissolve nel mio egoismo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La vedo e so di conoscerla, tutti i singoli momenti che erano nostri si mescolano automaticamente in un insieme di emozioni confuso. Non ho bisogno di ricordare la sua risata quando giocavamo come pazzi, lo sguardo serio nei pomeriggi freddi, le gambe sul tavolo mentre parlavamo di stelle o la paura del presente mentre mi stringeva la mano, perchè il mio cuore sa che la amo, e la mia testa sussurra tranquillamente familiarità.

Mi osserva con un sorriso insicuro, i suoi occhi sono vuoti.

Riflessa vedo la nostra vita che cade a pezzi.

 

 

Mentre le indico dove posare il giubbotto il suo sguardo vaga spaesato sui muri che ha dipinto lei stessa

Forse ci vorranno giorni

Forse mesi

Forse anni

Prende in mano una nostra foto e non riesce più a trattenersi, scoppia a piangere, la abbraccio delicatamente sussurrando promesse che non potrò mantenere. Stringe la mano di un estraneo che dovrebbe amare, spaventata per un passato che non ricorda. Ricambio la stretta e chiudo gli occhi, pretendendo per un attimo che sia più un gesto d'affetto che di disperazione. La tengo un po' più forte, per farle sapere che sono qui e che staremo bene, andrà tutto bene, risolveremo tutto e sappiamo entrambi che è una bugia, ma la accettiamo lo stesso.

Il silenzio della casa ci circonda, gli ultimi raggi del pomeriggio autunnale danzano sul pavimento.

L'alternativa non è qualcosa che vogliamo valutare.

 

Chiedo all'universo se si diverte a spezzare le persone, se guarda le nostre vite come qualche soap opera americana, masticando rumorosamente popcorn e aspettando con ansia il prossimo episodio. Glielo urlo pure, ma non risponde, non mi risponde nessuno, né l'universo, né Dio, né Lucifero, non so più a chi chiedere, cosa chiedere.

C'è solo silenzio, e forse è l'unica risposta che non ho paura di sentire.

 

Alcuni giorni mi sembra tutto un sogno, perchè la sua risata è rimasta comunque la stessa ed è difficile ricordare un tempo in cui vivevo senza sentirla. Vedo ancora terrore nei suoi occhi, ma è più pacato, più tranquillo, c'è un senso di accettazione che mi inquieta. È vero, forse, che ci abituiamo a tutto.

Anche a vivere senza sapere chi siamo.

Anche a vivere senza sapere.

Anche a vivere.

 

 

  • Posso esaudire un tuo qualsiasi desiderio -

 

Sussurra il genio della lampada nei miei sogni, pronto a schioccare le dita.

Farei di tutto pur di fare tornare tutto come prima, pur di vedere la luce brillare nuovamente nei suoi occhi, la risposta è ovvia:

 

  • Voglio che lei sia felice -

     

Non è per forza una risata cattiva, ma fa comunque male.

 

  • Lo è già. -

 

 

Le chiedo se l'amore è una forma di egoismo, e mi risponde senza nemmeno alzare gli occhi dal libro:

 

  • Certo che lo è. In fondo, se ci pensi, amiamo le persone che in qualche modo ci fanno stare bene-

  • Ma siamo pronti a tutto pur di renderle felici, non è così? Anche a costo di noi stessi -

 

Non noto la disperazione nella mia voce, non voglio notarla.

Si avvicina leggera e mi guarda dritto negli occhi, un sorriso pieno di pietà che mi rende nervoso le decora le labbra.

 

    • Lo facciamo perchè se loro sono felici, lo siamo anche noi -

 

Mi stringe la mano, e per la prima volta in questi mesi ho paura che in questa casa gli estranei siano due, non uno.

 

 

   
 
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