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Autore: shana8998    14/09/2018    0 recensioni
Sesilia James ha 24 anni. Un contratto di tre anni per Flaere una rivista di moda gestita dalla sua amica Victoria ed una vita abbastanza ordinaria , amici, lavoro e la sua storia sentimentale in rotta di collisione.
Una mattina però la proposta di Victoria le sconvolge la giornata. Sesilia deve salvare Flaere e per farlo dovrà volare a Chicago per intervistare il cantate di fama internazionale Jake Whiters ...C'è un solo problema ...Jake è da sempre stato l'amore della sua vita sin da quando avevano 12 anni e vivevano in un piccolo paesino di campagna. Riuscirà Sesilia a non cedere alle tentazioni del suo passato con lui mantenendo salda la storia con il suo ragazzo ?
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Jake è sempre più assente. Delle volte sparisce durate i dopo concerti e torna all'alba , direttamente in albergo , quando io sto già dormendo.
Sono giorni che va avanti così fra noi. 

Durante una delle nostre cene ricordo che non aveva fatto altro che guardare l'orologio mentre eravamo seduti ad uno dei tavoli del Ritz. Inoltre non riusciva a stare fermo sul posto, ed i suoi occhi non erano affatto rilassati , con le pupille evidentemente dilatate.
Jake ha preferito le droghe ed io l'ho perso.

Sento spalancare la porta della suite che si richiude un attimo dopo sbattendo.
E' tornato. Jake si muove nel salone freneticamente , avanti e indietro. Credo stia mesticando da qualche parte data la confusione che sta facendo.
Sollevo a fatica le palpebre ed afferro il mio cellulare. Segna le 5 del mattino.
Dove diavolo è stato fino ad ora? E perché sta facendo tutto questo casino?
Sento nuovamente aprirsi e chiudersi la porta.
Mi sollevo dal materasso.
Quando sono fuori dalla sua stanza , dove ultimamente mi ritrovavo spesso a dormire da sola, le luci della sala sono spente ma essa è illuminata dai sei faretti all'ingresso della mia e della sua stanza.
Non c'è disordine come mi aspettavo di trovare. 
Mi muovo verso l'area bar scrutando con gli occhi ogni centimetro di quel posto.
All'improvviso un minuscolo dettaglio attira la mia attenzione. C'è un cuscinone di uno dei due divani leggermente scostato dalla seduta. Mi avvicino e lo sposto del tutto.
Giuro che non mi aspettavo di trovarvi niente sotto, che non avrei mai pensato di trovarci quella dannata bustina.
Mi trema nella mano quando la porto più vicino ai miei occhi e capisco che si tratta di cocaina.

"Maledizione Jake!"

La stringo in un pugno mentre mi lascio scivolare con la schiena sul bordo del divano, arrivando a sedermi a terra.

"Adesso ci credi Sesilia?" 

Non ho la più pallida idea di chi gliela fornisca , ne tanto meno da quanto realmente ne fa uso , ma so che lo fa , che la usa , che la sta preferendo a tutto...E questo basta.

Jake torna nella suite solo verso le sette del mattino. 
Io decido di aspettarlo con una tazza di the fra le mani , seduta esattamente nel punto dove aveva nascosto quella roba.
Striscia il passpartù nella cassettina meccanica , ed i suoi passi invadono la stanza.
Lo guardo con la coda dell'occhio raggiungere l'area bar , sembra non essersi nemmeno accorto della mia presenza li. Mi nota solo una volta che aprendo l'ennesima lattina di Redbull ruota sul posto. Sembra sussultare quando mi vede.

-Tesoro...Come mai sei già sveglia?-. 

Il suo tono è estremamente calmo , come se cristo! Non è successo niente!
Termino il mio thè ed appoggio la tazza sul tavolino infondo ai miei piedi.

-Perchè non mi hai detto che ti droghi ancora?-. 


Mi guarda confuso, stupito . 

-Non mi drogo.-. Si acciglia sfregandosi il naso.

Sorrido amaramente. -Certo...Certo che no. Allora fammi capire bene..-. Mi premo la punta delle dita sulla fronte .
-Non ti droghi ...Ma sparisci sempre. Non ti droghi , ma ti sanguina spesso il naso. Non ti droghi e sei sempre irrequieto...Ma tu non ti droghi Jake!-. Mi alzo di scatto. Sento la rabbia scorrermi nelle vene.

-Non ho rincominciato a drogarmi.-. Si acciglia maggiormente e una piccola ruga si forma sulla sua fronte.

Incrocio le braccia sotto al seno e mi appoggio allo schienale del divano , esattamente difronte a lui.

-Non mentirmi. Guarda che lo so.-. 
Ho stretto nel pugno quel sacchetto, e diavolo dovrei sbatterglielo in faccia e arrabbiarmi, ma sono solo arrabbiata. Non ho il coraggio.

-Non sai niente perchè non è vero.-. Insiste.

-Bugiardo!-. Grido guardandolo in faccia.

-Voglio sapere quando è cominciata questa cosa.-. Continuo evidentemente fuori di me.

-Non...-.

-Dimmi la verità!-. Lo freddo prima che possa continuarmi a tirare coltellate con quelle menzogne.
Bastona lo sguardo.

-Sto aspettando.-. Stringo i pugni nascosti fra le mie stesse braccia. Jake non risponde.
-Se non parli esco da quella porta e non mi vedrai mai più.-.
E' difficile dirgli quelle parole...Ma alla fine riesco a farlo confessare.

-E' solo un po' di coca.-.  Fa spallucce.
Rido. Rido per la faccia tosta che ha. 

Anche se so perfettamente come stanno le cose , fa male sentirselo dire.

-Solo un po' di Coca...Come questa?-. Gli lancio addosso il sacchetto e lo vedo impallidire vertiginosamente.
Sogghigno. -Pensavi che fossi così stupida da non trovarlo?-. 
Vorrebbe dirmi qualcosa ma non trova le parole.
-Dio Jake...-. Mi scosto dal divano alzando gli occhi al cielo delusa.
Mi fissa nelle iridi.

 -Giuro che sto bene , che va tutto bene.-. 

Muove le mani avanti a se mentre con quel tono di voce , pensa di tranquillizzarmi  di finire li , magari , quella conversazione.

-Oh no Jake. Non va TUTTO bene..-. Scuoto la testa disturbata.
-Cosa cazzo ti passa per la testa?-.

-E' tutto sotto controllo.-.

Lo guardo ancora. Sento che nonostante stiamo affrontando quel discorso è come se io avessi un muro e ci stessi parlando senza ottenere risposte.

-Sai, per essere intelligente e di successo, sei davvero un perfetto idiota.-. Gli do una spinta mentre mi allontano da lui .

-Sesy...-. Cerca di afferrarmi una mano ma mi affretto a separarmi da lui.

-No. Jake seriamente. Non va bene. Dov'è ?-.

Spero che messo alle strette, vuoti del tutto il sacco, magari confessando altri posti "nascosti" in cui ha seppellito quella roba.

-Cosa?-. 
-La droga dannazione! Dov'è?-.
-Qui non c'è niente.-. 
-Smettila!-.
Inizio a muovermi per la stanza , a gettare anche gli altri cuscini dei due divani per aria , a tirare fuori cassetti come una riposseduta. Dove può nascondere più dosi di droga un drogato?
Una bustina pronta all'occorrenza ci sta che si trovi sotto ad un cuscino, ma il resto? Non credo che lui esca ogni mezz'ora per andarla a cercare.

"Pensa Sesilia..."

Poi lampante mi viene in mente che fra tutti gli angoli di quel bagno, l'unico punto che non avevo controllato era il cassettone del WC.
Corro in camera da letto. Jake si affretta a seguirmi e capisco che sono nella direzione giusta.
Arrivo prima e alzo il coperchio del cassettone . Ed eccolo li , appoggiato vicino al galleggiante.
Una specie di panetta ben impacchettata di polvere bianca.
Cocaina.
Lo prendo in mano e mi volto verso di lui.
E' cinereo.
Il mio corpo trema di rabbia e paura. Più che altro di paura.
Sollevo l'involucro davanti ai miei occhi.
-Da quanto?-.
Abbassa lo sguardo.
-Dimmi da quanto hai incominciato a mentirmi Jake. Da quando hai deciso di escludermi dalla tua vita.-.
Non vuole rispondermi. Stringe i pugni , credo stia sudando.
-Dio...Hai mai smesso almeno?-. Chiedo ancora.

Il suo sguardo schizza addosso a me.
-Quando ti ho detto che ero pulito, lo ero sul serio.-.
-E' incominciata prima o dopo il funerale?-.
-Dopo. Mi sono fatto la prima dose qualche giorno dopo che sono tornato qui a Chicago.-.
Non era ancora uscita la notizia di Paul sui tabloid.
Gli occhi mi si riducono a due fessure.
-Ne avevo ...Voglia. O forse bisogno non lo so...-.
Si passa una mano fra i capelli.
Resto senza fiato. -Eri appena arrivato...Significa che è successo più di sei mesi fa...-. Vorrei piangere.
Non avrei mai immaginato che Jake si facesse da tutto quel tempo, probabilmente nemmeno Dave lo credeva possibile.
-Perché?-. 
Mi trema la voce. Ho le lacrime incastrate negli occhi.
Lui scuote la testa e si muove nella stanza.
-Ero al limite. Sentivo che qualcosa mi era scattato dentro...Mi stava divorando.-.

"Esattamente come quando è morto Jonny..."

-Non è niente di drammatico Sesilia...E' solo un...Aiuto.-.
-Ah , un aiuto? Dici sul serio?-. Faccio quasi ironica. -E sentiamo quante volte la usi, durante la giornata intendo.-.
Oscilla sui piedi. Senza guardarmi risponde -Una , due volte al massimo.-.
Sta mentendo, ancora.
-Quante volte.-. Ringhio di nuovo marcando le parole.
Sospira e si appoggia alla parete alle sue spalle , mi guarda dall'alto in basso , dalla piccola fessura degli occhi. -Importa?-.
Deduco che le volte che si fa di quella sostanza , sono molte di più di una o due.

-Molto spesso quindi...-.

Non controbatte , quindi ho la mia risposta. Ho il sangue che sembra essersi congelato nelle vene.
In questo ultimo periodo credo che ne assuma veramente troppa. E' sempre strafatto. E' strafatto quando ceniamo assieme. E' strafatto quando guardiamo la TV. E' strafatto quando mi parla, mi bacia o fa l'amore con me. Quella roba gli scorre nel corpo.
Tutto si appanna.
Mi ha mentito ancora , mi ha tradita ma in modo totalmente diverso e fa quasi più male della sua fintissima relazione con Trudy.
All'improvviso esplodo.

-Non posso crederci Jake! Mi avevi giurato di essere cambiato!-.
-Si, bé, le cose cambiano.-.

La sua voce è bassa e fredda , non è quella del Jake che conosco, che amo.
Mi sento persa, alla deriva.
Abbasso la mano con l'involucro di cocaina.
Gli occhi di Jake lo seguono come se la sua vita dipendesse da esso.
La delusione ed il dolore sono così forti che sembrano spezzarmi in due.
Sto perdendo, anzi no, ho perso l'uomo che amo per colpa di questa schifezza che ho in mano e non ho idea di come fermare le cose.
-Ascolta, non è niente di che-. Dice. La sua voce è cambiata si è addolcita. -Ne uso un po' per affrontare la giornata . Tutto qui. Non c'è niente per cui ti debba preoccupare, piccola.-.
-Non dovresti affatto avere bisogno di questa roba per affrontare la giornata.-. Sussurro con la voce rotta .
-Non va bene Jake e lo sai benissimo. Ci sei già passato.-.
-Non sono un tossico. Stavolta è tutto sotto controllo.-.

Mi mordo l'interno della bocca per impedirmi di scoppiare a piangere.
-Proprio come non lo eri quando hai pisciato sul palco in Giappone? O quando non lo eri il giorno  che hai schiantato la tua macchina contro una pianta in pieno giorno? O come Paul?-. Il mio tono è velenoso.
Stringe gli occhi. Serra la mascella.
So che sta cercando di trattenere la rabbia. Per ora.
-Io non sono come lui.-.
La sua voce è misurata ancora.
-E riguardo quel periodo...Non avevo il pieno controllo di me, della roba. Adesso si. Allora non c'eri tu con me, piccola.-. Cerca di avvicinarsi ma io sollevo una mano per fermarlo.
-Ora ci sono, ma usi ancora quella roba. Non ha senso Jake. Non c'è una buona ragione per fare quello che fai. Non è affatto diverso da quella volta. Penso che finirai di nuovo come allora o morto da qualche parte , e Jake...Non ci sarà nessuno a salvarti questa volta , la fortuna ti bacia una volta sola.-.
Getto sul lavandino il pacchetto e gli passo accanto uscendo dal bagno.
-Tu non capisci!-. 
Mi segue all'esterno , nuovamente in salotto.
Salgo sulla pedana dell'angolo bar ed afferro una bottiglietta d'acqua, la stappo e ne tracanno qualche sorso.
-No? Non capisco? Non ho la più pallida idea di quello che hai passato vero?-.
-Lo sai?Pensi di capirmi?-. Chiede alzando la voce. Il livello della sua rabbia mi fa venire i brividi.
-Perchè onestamente non penso che tu capisca come mi sento. Come si è sentito Jake quando prendeva pugni da suo padre  che non lo ha mai riconosciuto come figlio nonostante vivesse con lui, di come mi sono sentito quando sono stato adottato dalla famiglia di Kally non vedendo più Susie o te.-.
Stringo la bottiglietta ormai vuota fra le mani , tanto da farla scricchiolare rumorosamente.
-Sai cosa significa "crescersi da solo" fare tutto da solo, arrivare in cima , da solo, Sesilia? Non credo. Tu cosa fai mentre io incido dischi , viaggio per il mondo anche quando non ho le forze , quando leggo la mia vita spiattellata su tutte le riviste del paese? Tu cosa sei? Scrivi per una rivista che fallirà , vivi una vita del cazzo buttata in un appartamentino che condividevi con un uomo che ti tradiva.-.
Dio ma dove l'ha trovata tutta questa cattiveria.
Non è la prima volta che Jake mi tratta così...
Sono senza fiato. Incomincio a credere che Jake Whiters non mi abbia mai amato. Una persona che ama non dice queste cose.
-Grazie Jake. E' bello sapere come mi consideri.-.
Butto la boccetta nella spazzatura e lentamente raggiungo camera "nostra" , lui mi segue.
Mi fermo e mi volto, forse ho solo una carta da giocare.
-So che stai soffrendo , è chiaro, ma non sopporto l'idea che tu assuma questa roba.-. Gli sfilo il sacchetto trovato sotto il cuscino, dalla tasca del jeans.
-O me o questa.-. Dico sollevandogliela davanti agli occhi.
-Cosa?-. Spalanca le palpebre incredulo.
-Hai capito bene. Scegli. O me o la coca.-. Prendo fiato. -O torni in riabilitazione oppure , mi dispiace ma torno alla mia "vita del cazzo".-.
Ogni emozione svanisce dal suo volto.
-Ancora, ma tu c'eri l'ultima volta?-.
Serro gli occhi e faccio un profondo respiro. Poi li apro. 

-No e di certo non voglio vivere un tuo deja-vu , adesso scegli, o me o lei.-.
Serra la mascella , il suo sguardo si sfoca, poi torna a fissarmi con una nuova determinazione. 
-Non mi piacciono gli ultimatum-.
Un dolore mi colpisce forte al petto. Ha preso la sua decisione.
Sbatto le palpebre e mi sfugge una lacrima.
Tiro a terra il sacchetto di coca.
-Goditi la vita con le tue droghe Jake.-.
Giro sui tacchi, pronta ad andarmene, sono estenuata , arrabbiata delusa. Lo odio.
Jake mi afferra tirandomi a se. -Sesy, no, non voglio che tu te ne vada.-.
-Non puoi averci entrambi!-. Grido.
-Smettila di fare la bambina!-.
Un'improvvisa rabbia brutale sprizza dal suo tono di voce e avvicina la sua faccia alla mia , le dita che mi stingono le braccia mi fanno male.
Il cuore si schianta contro la mia cassa toracica , poi perde un battito quando leggo sul suo volto quell'espressione così cattiva. Ho paura. 
-Io? Io mi comporto da bambina?-. Ribatto.
Il suo viso si contorce e per un attimo non lo riconosco.
Ci ha pensato. Ha pensato di mettermi le mani addosso, lo so.
Mi lascia andare spingendomi via. 
-Fanculo! Posso fare quello che cazzo voglio. Se voglio farmi di quella roba tutto il giorno , allora lo faccio e basta. E' la mia cazzo di vita. Andava tutto bene fino a che non sei tornata tu con quel fare da crocerossina del cazzo! Stavo bene prima senza te e ci starò anche adesso!.-.
E' acido quella serie di parole. Voglio fargli male tanto quanto lui ne sta facendo a me.
-Sai cosa Jake, tu non sei come lui , tu sei anche peggio.-.
Mi guarda come se lo avessi ferito a morte.
Poi il suo viso si stende.
-Se la pensi così sai dov'è la porta.-.
E' privo di emozioni il suo tono di voce e terribilmente calmo.
E' il suo ultimatum.
Sono così ferita ed arrabbiata che non riesco nemmeno a pensare.
Mi volto, entro in camera, prendo le mie poche cose gettandole alla rinfusa nella valigia , mi affretto a tirare fuori gli abiti appesi nell'armadio a muro. Lui è li che mi guarda , non dice niente. Chiudo tutto.

-Stammi bene Jake.-.

Lo sorpasso ed abbandonando la suite.




   
 
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