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Autore: Uptrand    15/09/2018    9 recensioni
In questa One shot ho provato a immaginare qualcosa sul passato di Mercy, spero che vi piaccia.
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Angela 'Mercy' Ziegler, Jack 'Soldier76' Morrison, Nuovo personaggio, Winston
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era notte nella città della scienza Oasis, situata in una porzione del deserto arabico dentro i confini del Iraq. Ogni suo edificio era un monumento all'ingegno umano, a governarla alcune delle menti più brillanti del pianeta. 
La donna stava percorrendo a passi veloci un'area deserta dell'università, il rumore dei suoi passi e di quello che sembrava un bastone erano le uniche cose a lacerare un silenzio perfetto. 
« Dottoressa Ziegler dove sta andando con tanta fretta ? » chiese una voce, con un tono leggermente divertito.
L'interessata si fermò, facendo ondeggiare la ciocca bionda che portava sul davanti. Nonostante la sola e poca luce artificiale, i suoi occhi azzurri videro la sagoma di chi aveva parlato. 
« Non ti dispiace se ti chiamo per nome? Vero, Angela. Una volta eravamo colleghe a Overwatch. » continuò la voce. 
« Una volta, Moira. » rispose finalmente la bionda
La menzionata si fece avanti, posizionandosi sotto il cono di luce di una lampada. Una figura di donna esile e magra, in testa dei capelli rossicci si intravedevano sotto il basco « Mi chiedo quale interessante esperimento richieda la tua armatura valchiria, vorrei assistervi. » commentò lei, riferendosi all'armatura dal busto bianco che montava alla spalle ali che sfruttando campi magnetici permettevano ad Angela di volare dai feriti per dare subito soccorso. 
« Neanche il tuo abbigliamento...è consono, dopotutto quella è la tua armatura di quando era un agente blackwatch. » 
« Ho pensato che questa sera mi sarebbe stata utile, pare che abbiamo avuto la stessa idea. » 
Fissò la bionda con intensità « La mia offerta è sempre valida. »
« La mia risposta non cambia, non mi alleerò con te. Mai. » 
« Eccola la famosa etica della dottoressa Angela Ziegler, quando ti libererai di questo inutile peso? » 
« Quando non esisteranno più persone come te, quello che fatte a Oasis è vergognoso. Non è il culmine dell'intelletto umano, ma la fogna delle sue più rivoltanti fantasie. »
« Un sacrificio occasionale per la scienza è un prezzo accettabile. » a quell'affermazione lei non poté evitare di fissare il proprio braccio destro, ma lo sguardo tornò subito su Angela « Dopotutto, anche tu hai fatto sacrifici per preservare la preziosa tecnologia Valchiria. Al punto che un dubbio mi attanaglia la mente, è ancora possibile definirti umana? » 
Per un attimo lo sguardo risoluto della bionda ebbe un fremito d'incertezza « Quello che ho fatto non ha mai coinvolto gli altri. »
« Una definizione che non ritengo esatta, decidere come impiegare una risorsa influenzerà sempre chi ci sta attorno. » 
Un rumore come quello di un sospiro profondo, Angela fece per scattare dispiegando le sue ali ma qualcuno l'afferrò per le braccia facendola voltare con forza. 
La sorpresa di quello che vide la immobilizzò.
« Gabriel. » dichiarò lei, rivolta a una figura incappucciata con indosso un pesante impermeabile nero. In volto una maschera che ricordava un teschio allungato. 
Sotto di essa l'uomo conosciuto con quel nome, noto adesso alla legge come il mercenario Reaper, tremò un secondo. 
Da anni nessuno lo chiamava con quel nome, tutti lo guardavano con terrore. Solo lei riusciva ancora a rivolgergli quello sguardo pieno di commozione nei suoi riguardi, non c'era paura ma desiderio di aiutarlo. 
« Mercy, tu verrai con noi. Non opporre resistenza. » disse con voce roca e profonda. L'aveva chiamata con il suo nome in codice, quando serviva in Overwatch. L'organizzazione di cui un tempo anche lui aveva fatto parte, contro cui aveva guidato un attacco terroristico per distruggerla.Quel giorno era nato Reaper, ma nonostante questo non c'era odio nello sguardo di Angela. Lui voleva mantenere il più possibile una distanza emotiva da lei, dall'unica persona da cui sentiva di non essere odiato. 
« Gabriel, ti posso aiutare, permettimi di farlo. Riuscirò a farti tornare umano. » 
« No! » affermò, stringendo con forza i guanti artigliati attorno alle sue braccia facendola sussultare di dolore. 

« Toglile le mani di dosso! » gridò una voce maschile, da un punto sopraelevato. I colpi del suo fucile mitragliatore illuminarono l'ambiente. 
Per evitarli Reaper si trasformò in una figura che sembrava fatta di fumo, i proiettili lo attraversarono senza che subisse danno. 
Con un balzo l'enorme figura di un gorilla corazzato atterrò con un tonfo pesante presso Angela, alzando uno scudo a forma di cupola. 
« Reaper, intervieni! » urlò Moira, impegnata a combattere una giovane donna dai corti cappelli castani, armata di due pistole, che si muoveva scattante attorno lei. 
Non vi fu nessun vero combattimento, supportata dal mercenario la scienziata fuggì. 
Angela si portò una mano contro il petto, ancora una volta non era riuscita ad aiutare Gabriel. 
« Doc, tutto bene? » chiesa la ragazza che aveva ingaggiato Moira. 
« Si Lena, grazie a voi si. Winston, sei il primo scienziato che sono felice di vedere in questo posto. » 
« Oh beh, grazie, anch'io sono contento di vederti Angela. Dopo la tua chiamata, non potevamo lasciarti sola. » disse il gorilla geneticamente modificato, nelle relazioni con gli altri era sempre un po' impacciato.
Lei sorrise nel vedere come certe cose non fossero cambiate. 
La figura dell'uomo che per primo aveva sparato le si avvicinò. Avevi i capelli bianchi, un mirino tattico di precisione sugli occhi e la bocca coperta da una classica protezione per i militari. I due si fissarono per un istante in silenzio, fu lui il primo a parlare « Cosa voleva Reaper da te? »  
« Queste sono le tue prime parole? Ti abbiamo creduto tutti morto per anni Jack, avrei voluto sapere che eri vivo da te e non da Winston. » 
« Non abbiamo tempo per queste cose. » obiettò lui, andarono avanti così per un po'. 
Lena si appoggiò alla grossa massa di Winston dicendogli « Mamma e papà sono tornati, certe cose non cambiano. » 
Il gorilla ridacchiò, ma a quel punto si mise in mezzo ai due. Per nascondere il proprio disagio si portò una mano sul volto a sistemarsi gli occhiali, un gesto che ripeteva sempre in quei casi. « Direi che sarebbe meglio discutere altrove. » 
I due annuirono. 

Venti minuti dopo erano in volo su un Orca, un modello di trasporto aereo un tempo impiegato da Overwatch. 
Fu Winston ad avvicinare Angela per primo, si era messa seduta e tolta l'armatura Valchiria. 
« Io...ecco... cosa voleva Moira da te? Noi abbiamo sentito quella frase, infatti...non voglio essere invadente ma cosa significa... »
« Se posso ancora definirmi umana? »  mormorò lei all'amico. 
« Si. » disse lui con tono quasi dispiaciuto. 
« La tecnologia che ha sviluppato Moira deriva dalla mia, la sua capacità di assorbire energia vitale è una versione corrotta della tecnologia Valchiria. »
« Mmh... interessante, ammetto che avevo qualche sospetto ma perché cerca te? » 
« Perché la sua tecnologia è incompleta, senza un campione “puro” di Valchiria rimarrà tale. Dallo scioglimento di Overwatch si può dire che non abbiamo mai smesso di cercarci a vicenda. Io per fermarla, lei per avere il suo tanto agognato campione. »
« Comincia ad avere senso il suo interesse per te. Però adesso che sei con noi, la tua armatura Valchiria e la tecnologia in essa sono al sicuro. »
Sul volto della donna vide comparire un sorriso triste « L'armatura mi permette di volare, il caduceo benefico di somministrare le cure ma non contengono quello che Moira cerca. » 
« Vuoi dire che l'hai nascosta da qualche parte? » 
« Dentro di me. » 
« Io... non capisco. » dichiarò il gorilla scienziato. 
« Dovevo trovare un posto sicura in cui custodirla, così ho preso tutte le nanomacchine che la compongono e me le sono iniettate. » 
« Cosa hai fatto? » domandò sbigottito Winston. 
« Una follia, era l'unico modo per tenerla per sempre al sicuro. » 
« Tesoro, scusa, ma cosa significa? » domandò Lena avvicinandosi, aveva preferito ascoltare tutto da una posizione più discreta.
« La tecnologia Valchiria permette di guarire rapidamente o di migliorare le propri prestazioni, grazie alla nanotecnologia. Il mio caduceo benefico indirizza le nano macchine su un bersaglio, agli occhi di chi vede la scena sembra una striscia d'energia, ma è più esatto dire che in quel momento siete ricoperti da uno sciame di minuscoli esseri che quando disattivo il comando ritornano nel caduceo. »
Lena ebbe un brivido, non gli piaceva l'immagine di se stessa ricoperta di insetti meccanici. 
« Questo per farla semplice, il processo in sé è molto più complicato. » 
« Mi accontento della versione semplice. » commentò Lena. « Comunque, anche se sono dentro di te qual'è il problema? Togliamole! »
« Non è così semplice Lena. » affermò Winston. « Sono in tutto i corpo di Angela, da anni ormai. Questo deve aver portato a cambiamenti fisiologici enormi. »
« Come non essere invecchiata un sol giorno, in tutti questi anni. » 
« Aspetta, cosa? » Lena non poteva crederci, andò a prendere una vecchia foto che li ritraeva tutti assieme ai tempi di Overwatch. La guardò, Angela era identica. 
« Non puoi invecchiare? » domandò stupita.
« Forse nemmeno morire, ma quello non ho mai avuto modo di verificarlo. Le macchine dentro di me riparano le mie cellule di continuo, ormai credo che il mio corpo non potrebbe più vivere senza di esse. » 
Vi fu un istante di silenzio, nessuno sapeva cosa dire ma Angela non aveva ancora finito le spiegazioni « La cosa positiva è stato scoprire un aumento notevole del potere di cura, io...riesco a riportare in vita le persone morte da meno di un minuto se presentano danni riparabili. »
« Tu cosa? » 
« Sbalorditivo, vero. Per questo Moira mi vuole, sono il tassello che le manca per portare la scienza e forse la razza umana a una svolta evolutiva. » 
« Questo spiega perché ha l'appoggio della Talon, Reaper non sarebbe lì altrimenti. Non temere, ti proteggeremo. » A parlare era stato Jack, era arrivato porgendole una tazza di caffè caldo. 
Tutti l'osservarono pensierosi « Tranquilli, ho affidato i comandi di volo ad Athena. » spiegò intuendo la loro perplessità. 
« Grazie, Jack. » disse Angela. 
« Non temere, sapremo tenere lontano Reaper da te. » 
« Non chiamarlo così, conosci il suo vero nome. »
« Quell'uomo è morto! »
« Non lo è! » 
« Non è nemmeno più un essere umano, io ho visto cosa nasconde quella maschera e tu? » 
« A me non serve vederlo, perché lo so. Nasconde un uomo ferito da un esperimento fallito di Moira, eseguito partendo dalle mie ricerche. Odia pure Gabriel, ma non mi impedirai di curarlo come qualsiasi altro ferito. Nessuno merita di essere privato della propria condizione di essere umano. Se riuscirò voglio allontanarlo da Moira, per riportare il suo corpo alle condizioni naturali di un tempo. Dopo sarete liberi di regolare i vostri rapporti. » 

 
******* 

Ad Oasis, in un edificio sicuro, Reaper guardava fuori da una finestra spiando attraverso gli spioncini delle persiane chiuse. 
Sentì dei passi dietro di lui avvicinarsi, sapeva bene di chi erano.
« Bene, bene mi aspettavo di meglio dal famoso Reaper: la morte che cammina. » 
« Volevi Mercy viva o sbaglio? » 
« Un dettaglio essenziale, speriamo solo non vi siano altri motivi che abbiano influenzato la tua scelta. » disse acida la scienziata lasciandolo nuovamente solo, ma prima di farlo si voltò un ultima volta « Ricorda due cose: solo io posso stabilizzare le tue condizioni, per farlo mi serve il corpo della cara Angela. Sempre se vuoi tornare umano. » 
Sbuffò rabbioso, sapeva che in molti volevano che Moira avesse accesso alla tecnologia Valchiria. 
Ma dare Angela a Moira... era come decidere di uccidere tutto ciò che di buono esisteva al mondo. 
Perché Mercy, come ricordava il suo nome da agente, era esattamente questo. 
Lui aveva la sensazione che se fosse ritornato umano svolgendo quella missione, si sarebbe sentito molto meno tale di quanto lo facesse sentire il su stato attuale. 
« Se non saprai proteggerla, mi darai un altro motivo per ucciderti. Il più valido di tutti, Jack. » 

 
***** 

Giorni dopo. 
« Non intendo discutere con te, Jack. Questa non è Overwatch, non esiste una gerarchia di comando, noi non siamo obbligati ad accettare i tuoi ordini. » Sbraitò Angela nella sua armatura Valchiria. Erano all'interno dell'osservatorio di Gibilterra, un tempo struttura di Overwatch che dopo la caduta dell'organizzazione era stata abitata solo da Winston. 
« Tu non verrai in missione! » 
« Invece si, le mie capacità di cura vi saranno utili. Vi serve qualcuno che badi a voi. » quindi si voltò, ignorando il pover'uomo. « Adesso muoviamoci, conoscendo Reinhardt starà caricando a testa bassa qualcosa. Sicuramente avrà bisogno delle mie cure, recuperiamolo prima che si faccia veramente male. Lena, Winston pronti a partire? »
« Tutto pronto. » rispose il gorilla.
« Certo mamma. » disse sarcastica la donna, per il comportamento protettivo di Angela ma estremamente contenta di rivederla. Dando di gomito a Jack « A volte ci si dimentica quanto energia possieda dietro a quel suo viso da angelo. » 
« A volte sa essere un vero diavolo o una strega quando si imputa su qualcosa, il problema è che lo fa sempre per valide ragioni. » rispose burbero lui. 
Lena ridacchiò a quella risposta.
« Adesso muoviamoci, la Germania ci aspetta. » dichiarò Jack. 
L'Orca si alzò in volo, destinazione il castello di Eichenwalde.
   
 
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