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Autore: MagiaOscura    16/09/2018    2 recensioni
In questa mia storia analizzo più epoche. Parto dagli ultimi mesi di vita di James e Lily Potter per poi toccare l'anno di presidenza di Piton fino ad arrivare alla nuova generazione: un vero e proprio Ciclo. Spero che questa mia idea sarà di vostro gradimento.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Lily Evans, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lucius/Narcissa, Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Era passato un mese dall’inizio di Hogwarts e si stava avvicinando l’inizio del campionato scolastico  di Quidditch. James era il battitore e futuro capitano dei Grifondoro mentre Rose era stata presa come cercatrice. La partita inaugurale sarebbe stata contro i Serpeverde, un incontro amichevole per quanto potesse esserlo.
“Li attacchiamo frontalmente senza dargli il tempo di riprendere fiato!” incitava James come se fosse lui il capitano indiscusso della squadra.
“Non sei tu il capitano, James. La strategia la deve decidere Victoire fino a prova contraria” disse stizzita Rose per frenare l’entusiasmo che stava diventando arroganza di James.
Victoire, capitano dei Grifondoro giocava come portiere e aveva il sogno di vincere la coppa di Quidditch per andare via da Hogwarts da vincente.
Mentre i Grifondoro come i Serpeverde si preparavano per la partita, Harry insieme a sua moglie Ginny, Ron e Hermione erano appena arrivati a Hogwarts per tifare i propri figli e ad accogliere arrivò la preside McGranitt in persona.
“Salve professoressa, è un piacere rivederla” disse Harry stringendo la mano all’anziana preside.
“Anche per me Potter e mi fa piacere vedere anche…voi” disse la McGranitt osservando disgustata Ron che masticava un panino.
“Ronald, ma ti sembra il caso!?” disse Hermione stizzita al marito non appena la preside si voltò.
Il gruppo insieme alla preside si diresse allo stadio di Quidditch e Harry, staccandosi dalla moglie e da Ron e Hermione che andavano a passo lento si avvicinò alla professoressa McGranitt.
“Potter, o sei in una forma migliore di quei tre oppure vuoi parlarmi”
“Esatto professoressa…volevo chiederle come sta mio figlio Albus. Ancora non mi scrive una lettera e vorrei chiederle se ha amici, se combina guai cose del genere” disse sottovoce Harry per non sembrare agli occhi di Ginny un padre eccessivamente protettivo.
“Potter, non è mia abitudine spiare studenti. Sono la preside non la loro balia” replicò fredda la professoressa McGranitt.
“Lo so professoressa però…”
“Però nulla. Quello che mi da problemi è tuo figlio maggiore, tale e quale alle pesti delle quali porta i nomi.  Albus invece è tranquillo, non mi sembra avere troppi amici ma nella Casa in cui si trova è meglio cosi. Gira sempre con Delphi Fawley e Scorpius Malfoy”
Harry, quando sentì quest’ultimo ebbe un accenno di tosse, cosa che non sfuggì all’attenzione della McGranitt.
“Non ti preoccupare Potter. Il ragazzo è diverso da suo padre e ancora di più lo è da suo nonno. Ho avuto la disgrazia di insegnare a entrambi e di avere la stessa età di Abraxas Malfoy e ti garantisco che è il Malfoy più tranquillo che io abbia conosciuto. Adesso basta spettegolare su studenti , siamo quasi arrivati”
La preside in effetti aveva ragione visto che erano arrivati e scoppiò un lungo ingresso all’ingresso di Harry, Ron, Hermione.
“Grazie, grazie!” diceva Ron salutando tutto il pubblico.
“L’umiltà non ti è mai mancata signor Weasley” disse fredda la McGranitt, dirigendosi in tribuna d’onore.
“Io mi accomodo tra i Serpeverde. A Albus farà piacere, voi andate pure con la McGranitt”
“Harry! Ma ti sei rammollito!?” disse Ron come se pensasse che Harry fosse impazzito.
“Ronald. Se non hai alcuna empatia non vuol dire che gli altri siano come te” rispose Hermione al marito che taque.
“Va bene caro. Io vado insieme a loro, anche James vorrà il nostro sostegno pur avendo un sacco di autostima” disse comprensiva Ginny.
Mentre Ginny, Hermione e Ron si dirigevano nella Tribuna d’Onore insieme alla McGranitt, dove c’erano anche Bill Weasley e Fleur Delacour, Neville Paciock e tanti altri ex Grifondoro, Tassorosso e Corvonero, Harry si stava avvicinando verso i Serpeverde.
‘Mi sembra di andare volontariamente a morire con Voldemort nella Foresta Proibita’ pensò tra sé Harry.
Harry, mentre saliva nella tribuna dei Serpeverde sentì due voci molto familiari, una per lui molto gradevole e l’altra per nulla.
“Guarda che bella quella ragazza, se aspetti qualche anno può fare al caso tuo Teddy. Delphi è intelligente, bella e tanto altro”
“Ma secondo te mi metto con una bambina? Non è a te che deve piacere Victoire. Io con lei sto benissimo e…”
Erano Draco Malfoy e Teddy Lupin che battibeccavano tra di loro. Harry sapeva benissimo quanto Victoire non piacesse a Draco e ai suoi genitori e ogni volta il ragazzo discuteva a turno con Draco, Narcissa e Lucius Malfoy. Quest’ultimo arrivò al punto di fargli una lunghissima lista delle ragazze purosangue più ricche e belle di tutta Inghilterra.
“Ti prego di non cominciare con l’elencarmi i suoi pregi. Ti piace solo perché è una veela”
“Non mi piace perché è una vee…HARRY!!!” esclamò Teddy quando vide arrivare il padrino correndogli incontro. Il volto di Draco invece divenne una maschera mortuaria per quanto gli fosse sgradevole l’arrivo di Harry.
“Ciao Teddy, mi stupisce che tu sia qui” disse Harry al figlioccio.
“In realtà sto qui per sostenere anche Scorpius ma tranquillo, tifo Grifondoro anche per Victoire” disse il ragazzo al padrino senza farsi sentire da Draco.
“Harry caro! Che sorpresa vederti qui insieme al caro Teddy!” disse la voce di un uomo.
Harry e Teddy si voltarono e videro Horace Lumacorno, vestito con abiti verdi e argentati, che a dire il vero sembrava leggermente ridicolo. Il professore liberò subito il posto affianco a lui e invitò Harry a sedersi accanto a lui, nella stessa fila di Draco che osservava la scena con disgusto.
“Sono qui per tifare Albus, penso che gli farebbe bene sapere che ha il mio sostegno pur essendo un Serpeverde”
“Così mi offendo Harry. Serpeverde non ha nulla di meno rispetto le altre Case e io lo aiuterò a restare sulla retta via” rispose offeso Lumacorno a Harry che si stava sedendo affianco a lui mentre Teddy si sedette alla destra dell’insegnante, alla sinistra di Draco.
“Che c’è Potter? Hai scoperto cosa vuol dire avere una famiglia ed essere amati da qualcuno?” disse quest’ultimo colmo di odio, suscitando uno sguardo colmo di disapprovazione di Teddy.
“A dire la verità ho sempre avuto qualcuno che mi abbia voluto bene e che mi abbia fatto sentire come membro di una famiglia. Grazie della preoccupazione, Draco” rispose stizzito Harry anche se avrebbe voluto volentieri dare un pugno in pieno viso ma evitò per non scatenare ulteriori problemi. Proprio in quel momento stava arrivando Astoria Greengrass e alla sua vista Draco decise di tacere visto che sua moglie mal tollerava il suo comportamento alcune volte.
“Astoria cara come stai?” chiese Lumacorno quando vide la donna sedersi vicino a Draco.
“Bene signore. Sono venuta per nostro figlio” rispose la donna.
“Lucius non è venuto a guardare suo figlio?” chiese d’un tratto Lumacorno alla donna. Harry dovette soffocare una fragorosa risata mentre Draco aveva le vene alle tempia gonfie, come se a causa della rabbia soffocata stessero per scoppiare.
“Signore…veramente Scorpius è figlio mio e di Draco. Il signor Lucius è suo nonno” rispose Astoria con enormeimbarazzo all’insegnante che continuava a sorridere.
“Davvero? Lucius ha avuto un figlio che lo ha reso nonno? Questo mi era sfuggito proprio. Ad una delle nostre lezioni chiederò a Scorpius di aggiornarmi su chi sia suo padre e sua nonna” disse Lumacorno rimettendo il binocolo agli occhi e facendo gesti di incoraggiamento ai Serpeverde.
Harry si era infilato un pugno in bocca per non scoppiare a ridere mentre Astoria cercava di far calmare Draco, che guardava livido di rabbia nel vuoto. Teddy invece faceva cuori con le dita a Victoire che ricambiava.
Al fischio della McGranitt la partita cominciò e Draco e Harry notarono che non giocavano né Albus né Scorpius.
“Forse devo cambiare occhiali” disse Harry, non vedendo Albus in campo. I Grifondoro nel frattempo segnarono 20 punti consecutivi.
“Oh vero…Scorpius e Albus non amano giocare a Quidditch, me lo ha detto nostro figlio” disse all’improvviso Astoria.
“Quando?” chiese stizzito Draco alla moglie.
“Penso in uno dei momenti nei quali ti divertivi a inventare calunnie insieme a Pancy” rispose altrettanto stizzita Astoria al marito.
Quest’ultimo sembrò rallegrarsi quando un bolide colpì Victoire in pieno viso.
“SUL NASO!!! BRAVISSIMO!!!” urlò Draco quando vide uscire del sangue dal naso della ragazza.
“Piantala, non c’è nulla di divertente” disse Teddy a Draco visibilmente infastidito dalla gioia del parente.
“Vuoi andare direttamente in mezzo allo stadio a difendere il suo onore?”
“Teddy, calmati e godiamoci la partita, non è il caso” disse Harry al figlioccio mentre Lumacorno guardava estraniato da ogni cosa dal suo binocolo la partita.
Dalla tribuna dei Grifondoro si potevano vedere Ron e Bill urlare maledizioni in coro ai Serpeverde e la stessa Fleur Delacour perse in quel momento la grazia che l’aveva sempre distinta.
“SIGNORI PER CORTESIA!!! SI SENTE TUTTO DAI MICROFONI!!! VOLETE PIANTARLA???” urlò la McGranitt verso Fleur, Ron e Bill.
‘Che vergogna’ disse tra sé Hermione piena di imbarazzo.
Dieci minuti dopo il fischio d’inizio la partita era in parità: 50 a 50 con Victoire infortunata al naso.
“Victoire, giuro che ti vendicherò e che romperò il naso a Goyle” disse James arrabbiato alla cugina.
“Quando imparerai a ragionare col tuo cervello, James? Per fallo intenzionale vieni espulso e rimarremo in svantaggio numerico” disse infastidita Rose al cugino euforico come al solito.
La ragazza per tirarsi su di morale guardò verso la tribuna dei Grifondoro e vide Hermione che le sorrideva per incoraggiarla mentre Ron e Bill le urlavano di uccidere o almeno di buttare qualche Serpeverde. A sorpresa vide anche Harry seduto vicino a Lumacorno che cercava di tifare Grifondoro senza scatenare liti.
Qualche minuto dopo la partita ricominciò e le due squadre si alzarono in volo. Victoire decise di continuare la partita nonostante il naso rotto, chiedendo in cambio alla squadra di vincere. Qualche minuto dopo James segnò una doppietta portando i Grifondoro a 70 contro 50. Rose invece, appena vide il boccino luccicante planò in volo seguita dal cercatore dei Serpeverde. Mentre Rose rincorreva il boccino d’oro seguita dal cercatore avversario, i Serpeverde segnarono altri 20 punti portandosi di nuovo in parità.
“Maledetto boccino…perché non ti fermi?” imprecò la ragazzina.
Mentre il cercatore dei serpeverde dava calci alla scopa di Rose per farla cadere, la ragazzina proprio nel momento in cui era più vicina al terreno saltò con tutto il corpo sul boccino. Quando Rose lo alzò al cielo esplose un boato in tutto lo stadio e tutti i Grinfodoro, Tassorosso e Corvonero esultavano. Tra i Serpeverde le facce erano nere di delusione. Lumacorno appariva sconsolato mentre Draco Malfoy si mise le mani in viso per la rabbia. Solo Astoria Greengrass cercava di rimanere composta.
Quando i Grifondoro si resero conto di aver vinto scoppiò una festa collettiva e Rose fu portata in trionfo dalla squadra. Dalla tribuna dei Grifondoro anche i genitori festeggiavano mentre Ron addirittura si commosse per l’orgoglio. La stessa McGranitt pur sforzandosi di restare imparziale sorrise contenta.
Mentre i Grifondoro festeggiavano, Harry decise di andare a cercare Albus che stava arrivando allo stadio di quidditch.
“Papà, che ci fai?” disse il ragazzino vedendo il genitore venirgli incontro.
“Bhe…ero venuto a vederti giocare ma ho scoperto che neanche fai parte della squadra. Potevi scrivermi almeno una lettera”
“Io…io non sapevo cosa scriverti” rispose Albus al padre con leggero imbarazzo. Harry invece guardava il figlio sorridendo con uno sguardo pieno di affetto.
“Bhe…potevi cominciare col dirmi che eri stato smistato in Serpeverde, che non giocavi per la squadra di Quidditch della tua casa, che facevi parte del Lumaclub, che eri bravissimo a pozioni e che sei diventato amico di Scorpius Malfoy”
Albus guardò il genitore con un senso di colpa visto che sapeva che il padre aveva ragione. Il ragazzo più volte dopo lo smistamento avrebbe voluto scrivere ai genitori ma non trovò mai le parole adatte da dire.
“Pensavo che non ti avrebbe fatto piacere…insomma a te non piacciono i Serpeverde e neanche i Malfoy però…”
“Ti stai sbagliando con Ron. E’ lui fissato con i Serpeverde e i Malfoy. Per me l’importante è che tu stia bene e che i tuoi amici siano persone a posto, non importa se ne hai pochi o tanti” disse Harry mettendo una mano sulla spalla del figlio che fu incoraggiato dalle parole del padre.
“Promettimi da adesso di scrivermi il più spesso possibile. Non dico tutti i giorni ma un giorno si e uno no” continuò a parlare Harry dopo essersi messo in ginocchio davanti a Albus che proprio non voleva guardarlo in faccia.
“La mamma che ne pensa?”
“La mamma è orgogliosa del fatto che tu sia un bravo studente con la testa a posto…porterai onore ai Serpeverde, ne siamo convinti”
Albus, incoraggiato dalle parole del padre decise di tornare con lui allo stadio di Quidditch, dove i Grifondoro ancora stavano festeggiando. Il ragazzino salutò Ron, Bill, Hermione e la madre che lo abbracciò calorosamente.
“E’ uno scandalo!!! Vergognatevi tutti!!!” protestava vivacemente Gregory Goyle.
Era con sua moglie Millicent, una compagna dei Serpeverde larga e alta quanto il marito ed altrettanto arrabbiata.
“Dai Goyle…mia figlia è molto più brava del tuo, piantala” disse Ron per provocare Goyle e sua moglie, già furiosi.
“Adesso basta, per la resa dei conti tra genitori andate fuori dai confini di Hogwarts” disse nervosamente la McGranitt mettendosi tra Ron e Goyle, il quale se ne andò furioso con la moglie.
“Hermione e Harry cari!” disse Lumacorno arrivando a passo svelto per salutare i due  fuori allo stadio.
“Salve professore” dissero Hermione e Harry, imbarazzati dal calore con cui li aveva salutati il professore di Pozioni.
“Hermione cara, chi è questa bella ragazzina? Tua figlia?” chiese all’improvviso il professore vedendo Rose correre verso la madre.
“Bhe si, signore. E’ pure una sua studentessa” rispose Hermione imbarazzata all’insegnante che stava guardando sorridente Rose. Quest’ultima invece non sapeva se Lumacorno avesse ricevuto un bolide in testa perché sembrava non averla mai vista prima d’ora pur essendo un suo professore da due mesi.
“Ma che bello! Sei la sorellina di Albus allora…perché non me l’hai mai detto che avevi una sorella, Albus? – chiese l’insegnante all’incredulo ragazzo – francamente cara Hermione ti ho sempre vista meglio con Harry piuttosto che con Rufus Weansley”
Ron in quel momento si trovava proprio dietro a Lumacorno e Hermione aveva paura che per la rabbia gli tirasse quei pochi capelli che aveva, ma con la sorpresa della donna l’uomo non sembrava reagire.
“Veramente sono sposata con Ron, signore. E’ proprio dietro di lei” disse Hermione a denti stretti, cercando di mantenere la calma. Harry invece si girò dall’altra parte insieme a Albus per non scoppiare di nuovo a ridere, memore di quanto accaduto alla tribuna dei Serpeverde allo stadio.
“Ah…ciao Roland – disse Lumacorno deluso, girandosi verso Ron – cara, sei invitata al Lumaclub” disse Lumacorno girandosi a Rose che aveva la bocca spalancata per l’incredulità.
“Non è da me esprimere giudizi su colleghi ma al professor Lumacorno è sempre mancata qualche rotella in testa” disse la professoressa McGranitt facendo ridere il gruppo. Anche Albus e Rose risero e sembravano aver ritrovato la sintonia che avevano sempre avuto.
Finito il momento di allegria la professoressa McGranitt ordinò a tutti gli studenti di tornare nel castello, concedendo una piccola deroga a Albus, al quale concesse 5 minuti per salutare i genitori.
“E quindi sei un ottimo pozionista secondo quanto dice quello svampito di Lumacorno” disse Ginny al figlio che adesso era molto più tranquillo dopo aver capito che non era la pecora nera della famiglia.
“Si, Lumacorno mi mette i voti più alti della classe. Secondo lui ho le potenzialità per essere bravo come la nonna”
“Stai meglio? Sei pronto per tornare al castello? Non vorrei che la McGranitt ti punisse per colpa nostra” disse Harry sorridendo insieme alla moglie al figlio.
I due genitori dopo aver abbracciato il figlio, se ne andarono guardandolo tornare salire al castello.
Mentre i due coniugi se ne andavano a piedi fino al confine del castello per potersi smaterializzare fieri di Albus e preoccupati per cosa avrebbe potuto ancora combinare James, raggiunsero Teddy, Bill, Fleur, Hermione e Ron.
“Lumacorno è andato ormai” disse Ron facendo ridere Hermione. I primi a smaterializzarsi furono Bill e Fleur. Anche Harry, Ginny, Teddy, Ron e Hermione stavano per andare via quando sentirono Draco discutere animatamente con Goyle. Si voltarono e videro Astoria osservare preoccupata il marito.
“Tuo figlio deve essere amico di quelli come lui, dei purosangue” diceva Goyle a Draco che sembrava per nulla impressionato dai discorsi dell’ex amico.
“Mio figlio è amico di chi vuole. Non deve chiedere il permesso a uno scimmione come te…”
“E quindi vuoi che si avvicini ai nati babbani e mezzosangue come già sta facendo!?” sbraitava Goyle contro Draco che si asciugò il volto dalla saliva dell’uomo.
“Se devo scegliere preferisco mille volte nati babbani e mezzosangue a quelli come te e tua moglie. Astoria seguimi, ne ho abbastanza di questo posto” disse Draco prendendo la moglie per un braccio smaterializzandosi, cosa che poco dopo fece anche Goyle insieme alla moglie.
“Wow! Il buon vecchio Draco sta maturando!” disse Ron incredulo da ciò che sentì.
“Te l’ho detto che non è cattivo come sembra” rispose Teddy
Hermione, il marito, Ginny, Teddy e Harry si smaterializzarono sperando che i ragazzi passassero un sereno anno a Hogwarts, per quanto potesse essere possibile.
   
 
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