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Autore: Nao Yoshikawa    18/09/2018    5 recensioni
Liceo Raira.
Shizuo odia Izaya con tutto se stesso, tanto che se potesse lo ucciderebbe. Ma cosa succederebbe se Izaya venisse preso di mira da qualcuno che non è Shizuo, rischiando la vita?
DAL TESTO:
"A quanto pare siamo stati scaricati", affermò Shinra facendo per dargli una pacca su una spalla, ma bloccandosi nel ricevere una sua occhiata truce.
"Io non sono stato scaricato. Figurati"
"Lo sai, sembri quasi geloso", disse Kadota senza alcun timore. "Effettivamente, che ne sarebbe di te senza Orihara che ti fa andare fuori di testa?". Shizuo scattò in avanti, afferrandolo.
"Ritira quello che hai detto, idiota! Geloso? Tutte cazzate. Orihara può fare quello che vuole per quanto mi riguarda. Ma prima!", si decise finalmente a staccarsi. "Abbiamo un conto in sospeso da risolvere. E farà meglio a presentarsi!".
Shinra aspettò che l'amico si allontanasse prima di azzardare una domanda.
"È proprio geloso, vero?"
"Già. E io sono curioso di vedere come andrà a finire".
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izaya Orihara, Kyohei Kadota, Nuovo personaggio, Shinra Kishitani, Shizuo Heiwajima | Coppie: Izaya/Shizuo
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- I promise to kill you -

Le giornate scolastiche di Shizuo Heiwajima erano scandite da una serie di eventi che si ripetevano quotidianamente. Fra questi c'era il suo continuo cercare di porre fine alla vita di Orihara, suo compagno di scuola con il quale non perdeva occasione di iniziare una rissa, nel vano tentativo di ucciderlo. Fra tutti gli studenti della Raira, loro erano senza alcun ombra di dubbio quelli che più saltavano all'occhio. Ma la colpa non era sua, bensì di Izaya Orihara, anche più comunemente conosciuto come la persona in grado di far saltare i suoi delicati nervi in una semplice mossa. Ciò andava avanti da molto tempo e la cosa sembrava essere divenuta addirittura un gioco, ad un certo punto. Izaya lo provocava, lui scattava, magari lanciando per aria qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, e l'altro scappava. Così, ogni giorno del liceo. Era chiaro come il sole come quei due fossero nemici e legati da un intenso odio, e che probabilmente quell'odio sarebbe un giorno sfociato in un omicidio.
Magari fosse stato così facile, perché Orihara era un genio, doveva ammetterlo. Ma sì, sarebbe arrivato quel giorno, Shizuo era l'unico che poteva avere quell'onore, e questo era sempre stato un tacito accordo.
Izaya e Shizuo avevano un amico in comune: se solo Shinra avesse saputo che quei due sarebbero diventati nemici, probabilmente avrebbe evitato di farli conoscere. Ma dopotutto, cosa poteva aspettarsi da due  personalità tanto esplosive? Lui, talmente tranquillo e amante del quieto vivere, si era ritrovato nel bel mezzo di quei due uragani. Perché se Shizuo aveva giusto qualche piccolo problema nel gestire la rabbia, Izaya aveva un modo di divertirsi piuttosto strano: non perdeva infatti occasione per mettere in seri guai il suo biondo compagno di scuola.
Una relazione molto passionale, senza ombra di dubbio...
E quella mattina di settembre, proprio al rientro dalle vacanze estive, sembrava lì'inizio di una qualsiasi giornata.
"Kadota-kun, non è che per caso hai visto Izaya qui da qualche parte?", chiese Shinra rivolgendosi al suo compagno che preferiva di gran lunga starsene per i fatti suoi e lontano dai guai.
"Non lo so", borbottò facendo spallucce. "Ma di che ti sorprendi? Sicuramente starà scappando da Heiwajima. Sarebbe strano il contrario".
E Shinra si rese effettivamente conto della veridicità di quelle parole. Poi sollevò gli occhi al cielo e prese mentalmente a contare.
Tre...
Avvertì un certo tremore nell'aria.
Due...
E un bizzarro rimbombare. A quanto pare un terremoto stava per scatenarsi.
Uno.
"IIIIZAYAAAA! DOVE TI NASCONDI, BASTARDO?!".
"Stavo quasi in pensiero", affermò Shinra voltandosi e osservando l'espressione stralunata di Shizuo, il quale aveva i capelli totalmente in disordine e i vestiti rovinati in alcuni punti. Sembrava appena essere tornato da una guerra.
"Buongiorno, Shizuo", salutò il ragazzo. Per tutta risposta, l'altro si avvicinò a passi pesanti.
"Shinra! Dove si nasconde quell'essere inutile? Io lo ammazzo! Mi ha messo di nuovo nei guai con una gang di un'altra scuola!"
"Sinceramente non l'ho visto", ammise Shinra sistemandosi la borsa a tracolla su una spalla. "Su, lo sai com'è lui"
"Un uomo morto, ECCO COSA!", sbraitò. "Se lo vedi, avvertimi!".
Shizuo non gli diede neanche il tempo di rispondere che era già corso alla ricerca di Izaya.
"Ma faranno così per sempre?", domandò Kadota.
"Probabile. Che vuoi farci, ormai è la normalità", rispose Shinra. Poco dopo, il trillo della campanella annunciò l'inizio delle lezioni. Con le sue ricerche, Shizuo aveva fatto semplicemente un buco nell'acqua. Quando era entrato in classe, aveva trova Izaya seduto tranquillamente al banco vicino la finestra. Lo aveva visto poi sollevare lo sguardo verso la sua direzione e muovere la mano in segno di saluto.
"Oh, ciao Shizu-chan. Che ti succede? Non hai una bella cera".
Shizuo si avvicinò a lui con fare strascicato.
"Iiizayaaa! Bastardo, ecco dove ti nascondevi! Per colpa tua ho dovuto fare a botte contro un gruppo di dieci studenti di un'altra scuola"
"Oh, mi dai sempre la colpa, quando poi è chiaro che la cosa diverte anche te", sospirò lui annoiato. "Se vogliamo chiarire la questione, facciamo che ne parliamo dopo la lezione, ti aspetto sul tetto"
"Cazzo, puoi ben dire che ci sarò!", imprecò ad alta voce. In seguito fu richiamato dal suo insegnante e fu invitato a sedersi. Lui obbedì, imprecando a bassa voce, mentre Shinra se la rideva sotto i baffi. Alla fine era sempre divertente. L'odio poteva essere davvero simile all'amore.
Ma il pensiero venne immediatamente sostituito dalla novità di quella mattina: un nuovo compagno di classe. Arinori Hisaki veniva da un'altra scuola e aveva un'espressione affabile, un sorriso maledettamente convincente e suadente, i capelli neri perfettamente pettinati e gli occhi di un verde quasi innaturale. Si era presentato a tutti con tono gentile ed era stato a quel punto che Shizuo si era lasciato andare ad una smorfia. Sì, perché era oramai abbastanza bravo a capire quando una persona poteva causargli problemi o meno. E quel tipo, ne era certo, gli avrebbe creato molti problemi. Solo Izaya sembrava interessato a quel nuovo arrivo.
"Ma tu pensa, qualcun'altro con cui divertirmi", affermò volontariamente ad alta voce. Dopodiché si voltò per osservare l'espressione di Shizuo. Quest'ultimo gli lanciò un'occhiataccia, ma subito dopo se ne pentì. Chiunque, vedendolo dall'esterno, avrebbe potuto scambiare quella reazione come una conseguenza della gelosia.
Gelosia che era ovviamente inesistente!
Il nuovo arrivato andò a sedersi proprio accanto al moro, il quale non perse ovviamente occasione di presentarsi.
"Salve, Arinori-kun!", salutò. "Io sono Orihara, quello lì invece è Shizu-chan!"
"Eh? Piantala di presentarmi agli altri come se fossi uno dei tuoi amichetti", si lamentò. Arinori puntò gli occhi sui due ragazzi.
"Molto piacere di conoscervi. Spero andremo d'accordo"
"Tsk. Ti consiglio di stare lontano da Orihara, allora, se  non vuoi passare i guai", disse velenoso, senza neanche riuscire a controllarsi. Sì, quel tipo avrebbe fatto decisamente meglio a stargli lontano, altrimenti avrebbe avuto seri problemi. Non che gli importasse. Per niente. Ma Izaya era già abbastanza impegnato a creare problemi proprio a lui. Scosse il capo e tentò di ricacciare quel pensiero melenso dalla mente.

Shizuo era rimasto sorpreso quando, alla fine delle lezioni, Izaya e Arinori erano usciti dalla classe parlando in maniera affabile. Sembravano già diventati amici.
Li osservò con un''espressione indecifrabile sul volto.
"A quanto pare siamo stati scaricati", affermò Shinra facendo per dargli una pacca su una spalla, ma bloccandosi nel ricevere una sua occhiata truce.
"Io non sono stato scaricato. Figurati"
"Lo sai, sembri quasi geloso", disse Kadota senza alcun timore. "Effettivamente, che ne sarebbe di te senza Orihara che ti fa andare fuori di testa?". Shizuo scattò in avanti, afferrandolo.
"Ritira quello che hai detto, idiota! Geloso? Tutte cazzate. Orihara può fare quello che vuole per quanto mi riguarda. Ma prima!", si decise finalmente a staccarsi. "Abbiamo un conto in sospeso da risolvere. E farà meglio a presentarsi!".
Shinra aspettò che l'amico si allontanasse prima di azzardare una domanda.
"È proprio geloso, vero?"
"Già.  E io sono curioso di vedere come andrà a finire".

Il vento fresco gli sfiorò uno zigomo. Shizuo aveva preso a fumare la sua terza sigaretta nell'arco di un quarto d'ora. Non riusciva proprio a starsene fermo. Perché Izaya non si era presentato? Quel bastardo stava forse perdendo tempo di proposito? Eppure era stato lui a suggerire di vedersi per "chiarire" come solo loro sapevano fare. Questo era veramente assurdo, tutto ciò a causa del nuovo arrivato. Arinori non gli piaceva, per niente. Adesso ne aveva più che mai la conferma. E no, di certo non gli piaceva perché stava distogliendo le attenzione di Izaya da lui, assolutamente.... era solo una questione di principio.
Ma più ci pensava, più la sua rabbia cresceva. Si tolse la sigaretta di bocca e la gettò lontano. Adesso si che era incazzato. Ma era tuttavia una rabbia diversa dal solito, più amara, mista a vero e proprio fastidio che alla pura e genuina rabbia a cui era abituato. Con le mani infilate nelle tasche e il passò veloce si diresse in corridoio, dove Kadota e Shinra stavano parlando.
"Ehi, ma da dove sei stato?", domandò l'occhialuto. Lui abbassò lo sguardo.
"Quel bastardo non si è presentato"
"Certo che non si è presentato!", esclamò Kadota. "Sarà sicuramente con Arinori da qualche parte. Quei due si sono trovati immediatamente, e la cosa è piuttosto inquietante".
Shizuo non seppe perché, ma quelle parole lo ferirono. Non poteva di certo definirsi un amico di Izaya, quindi teoricamente non avrebbe dovuto importargli nulla Anzi, sarebbe dovuto essere felice di non trovarselo più fra i piedi, eppure il pensiero che si stesse dedicando a qualcun altro che non fosse lui... era strano. Passò accanto ai suoi amici, con gli occhi ancora incollati al pavimento.
"Ma dove vai adesso? Ehi, Shizuo. Ma che gli prende? Perché sono tutti strani?!", sbuffò Shinra strizzando gli occhi.
"Te l'ho detto,  è chiaramente geloso. E per quanto io ami farmi i fatti miei, devo ammettere che Arinori non mi piace. Ha una strana aura omicida intorno a sé, e poi si sa che Orihara attira guai"
"Tranquillo, Izaya sa cavarsela nelle situazioni di pericolo", disse pensieroso. "Anche se ammetto che con Shizuo è un po' diverso. Il loro è quasi un gioco... molto pericoloso. L'odio che provano l'uno verso l'altro è una cosa solo loro ed è una cosa così dolce... da essere speciale".
Kadota lo guardò male, battendo le palpebre.
"Tu hai uno strano concetto di cosa è speciale e cosa non lo è".

L'unico divertito da questa faccenda sembrava proprio Izaya. Aveva infatti potuto vedere una sorta di fastidio negli occhi di Shizuo. Era sempre così divertente far saltare i suoi nervi, anche se doveva ammettere che in fondo, molto, molto in fondo, gli dispiaceva non poco.
Arinori era incredibilmente intelligente e simile a lui, era intrigante nelle conversazioni e lo guardava sempre dritto negli occhi. Sicuramente troppo tranquillo per lui. Sì, probabilmente lo avrebbe scaricato a breve, non era divertente come con Shizu. A proposito di quest'ultimo, si ricordò del loro appuntamento sul tetto della scuola a cui era mancato. Ciò non era mai successo, ma avrebbe trovato un modo per farsi perdonare a suo modo.
Adesso si trovava in quello stesso luogo, insieme però ad una persona diversa. Arinori lo osservava con interesse.
"Temo di non stare troppo simpatico a quel tipo con i capelli tinti di biondo"
"Che vuoi farci, Shizu-chan è così. O ti ama o ti odia"
"Sembri conoscerlo molto bene"
"Sono la sua ossessione", affermò, assaporando lentamente quelle parole. "È come l'amore... solo che è odio. Appassionante, non trovi?".
Era piuttosto divertente e curioso, in effetti. Il passo dall'odio all'amore poteva essere davvero molto breve.
Arinori si avvicinò a lui, tanto da azzerare quasi del tutto le distanze. Izaya non si mosse, anzi, ne fu incuriosito.
"Sì, appassionante", il suo tono era adesso strano. "Dopotutto, credo che siano cose che capitano... quando si ha a che fare con uno come te"
"Uno come me?", chiese chinando la testa di lato. L'altro annuì lentamente.
"La tua fama ti precede, Orihara. Sapevo molto bene chi eri, già da prima che ti presentassi. Sai, dalla scuola da cui venivo, ero un pezzo grosso. Quando ho saputo che frequentavi anche tu la Raira, ho pensato che sarebbe stato così divertente provare a spodestarti dal tuo trono".
A Izaya venne da ridere mentre scostava lo sguardo.
"Mi dispiace, ma temo di non poterti accontentare"
"Perché no? È per quel tipo? Cosa c'è? Solo lui può fare questo gioco con te?".
Orihara assottigliò lo sguardo.
"Esattamente".

Per Shizuo calmare i nervi era molto più difficile che provare a non esplodere. In quei casi avrebbe volentieri preso un distributore automatico e lo avrebbe lanciato per aria, ma allo stesso tempo si sentiva così a disagio da non avere neanche voglia di farlo.
Si sentiva stupido.
"Bastardo e anche traditore", si lamentò Shizuo. "È così che funziona, no? Non appena arriva un tipo più interessante, Izaya mi butta come se fosse un giocattolo vecchio. Mi viene voglia di spaccargli la faccia". Tentò di accendere la sigaretta, mentre Kadota lo guardava male.
"Che cavolo hai da guardare?"
"Tu non vuoi ucciderlo perché vuoi porre fine alla sua vita, vuoi solo sfogare la tua rabbia perché non ti sta prestando attenzione. E questa cosa è assai equivoca.
"Lo sai, mi hai stancato con le tue supposizioni! Chiudi il becco e basta!", lo zittì malamente. Le guance si erano colorate di rosso. Perché mai doveva provare tutto ciò? Era assurdo, ridicolo... non si potevano provare certe cose verso la persona che più si odiava al mondo.
"... E comunque è una questione di principio"
"Eccolo che ricomincia, sei geloso, oramai non ci sono più dubbi"
"STAI ZITTO!", tuonò, alzandosi di scatto. Non ebbe occasione di sfogare la sua rabbia su Kadota, perché Shinra raggiunse in quel momento i due, stanco, con il fiato corto e con l'espressione di chi aveva qualcosa di urgente da dire.
"Ka-Kadota", ansimò. "Mi sa che avevi ragione tu. Arinori è davvero più pericoloso di quello che sembra. Ho fatto delle ricerche, e ho scoperto  che è stato espulso da scuola, durante il primo anno, per aver quasi ucciso un suo compagno! È stato in un riformatorio per un po', però... non sono sicuro che la voglia di commettere omicidi gli sia passata"
"E quale sarebbe il problema? Hai detto anche tu che Izaya non ha problemi con questo genere di cose, saprà tenere testa ad un eventuale problema, dopotutto è allenato ad affrontare gente che vuole ucciderlo, mi pare...".
L'attenzione dei due era stata catturata dal respiro pesante di Shizuo. Ques'ultimo era rimasto completamente senza parole. Qualcuno voleva uccidere Izaya... e quel qualcuno non era lui!
"MA SIETE COMPLETAMENTE IMPAZZITI?! NON VOLETE FARE NIENTE?!"
"C-calmati!", esclamò Shinra. "Non gli accadrà nulla di male!"
"Non è questo il problema, idiota! Merda, ho capito! Farò meglio ad andare io!"
"Ma...". Shinra se ne rimase lì come uno stupido. Inizialmente la sua reazione gli era sembrata eccessiva, poi però era bastato poco per capire. Ciò che c'era tra loro era così unico da essere speciale. E Shizuo stava cercando di proteggere ciò che apparteneva solo a lui e a Izaya.

Quest'ultimo intanto si stava ritrovando ad affrontare quello che, alla fine dei conti, si era dimostrato essere tutto il contrario di ciò che sembrava. Arinori girava armato, e questo non era un problema visto che anche Orihara era piuttosto ferrato nell'uso delle armi. Il problema era che il suo compagno gli si era avvicinato e con uno scatto lo aveva colpito ad una mano. Quest'ultima stava adesso sanguinando copiosamente.
"Questo fa male", sibilò Izaya. "Purtroppo non posso permetterti di uccidermi"
"Allora farai meglio a parlare di meno e ad agire di più".
Assottigliò lo sguardo. Lui era diverso da Shizu. Non sapeva in che modo, sapeva solo che non era la stessa cosa. Sicuramente era una situazione fastidiosa, ma assolutamente non poteva farsi uccidere così facilmente. Se fosse morto non avrebbe più potuto godere di quella quotidianità che scandiva il suo rapporto con Shizuo. E questo stranamente, lo spaventava un po'.
"E va bene. Allora prova ad avvicinarti se ci riesci".
Arinori non se lo fece ripetere due volte mentre scattava in avanti con un coltello a serramanico stretto in una mano. Izaya aveva allungato il braccio, mentre impugnava la sua arma.
Poi sentì qualcosa. La terra sembrava tremare.
"IIIIZAYAAAAA!".
Sentir chiamare il suo nome fu una sorpresa. Shizuo  si rivolgeva a lui in quel modo soltanto quando voleva provare a farlo fuori. Ed effettivamente, Heiwajima era proprio lì, respirava pesantemente e poteva giurare che nelle sue iridi ci fosse fuoco.
"Tu?", domandò sorpreso.
"Tu?", ripetè Arinori. "Ti dispiace? Noi saremmo impegnati".
Shizuo puntò gli occhi sul compagno e si avvicinò con irruenza, afferrandolo poi saldamente, quasi sollevandolo da terra.
"No, credimi. Non mi dispiace affatto".
Dopodiché poté finalmente dare libero sfogò alla sua rabbia. Con violenza sbatté il suo corpo contro il cemento, con tanta forza che quest'ultimo parve perfino incrinarsi. Izaya guardava la scena sorpreso, mentre tentava di frenare la fuoriuscita di sangue. Shizuo aveva scatenato la sua ira... solo per proteggerlo? Ma era possibile?
"Bastardo maledetto!", il biondo aveva afferrato il malcapitato per i capelli, guardandolo negli occhi. "Pensi di poter venire nelle scuole altrui e fare il cavolo che ti pare? FATTI CURARE, IDIOTA!".
Negli occhi di Arinori c'era adesso una chiara paura. Quel tipo aveva una forza fisica mostruosa, quasi sovrumana. Come poteva essere un comune mortale?
"Tu...", gemette. "Come... tu..."
"VATTENE", disse ad alta voce Shizuo. "Oppure giuro che non mi tratterrò come sto facendo adesso". Dopodiché mollò la presa e Arinori cadde. Indietreggiò spaventato, guardando con orrore Heiwajima. I suoi piani pieni di gloria si erano sgretolati in fretta.
Dopodiché Shizuo si voltò a guardare Izaya. Bene. lo aveva chiaramente aiutato, e adesso? Cosa avrebbe dovuto dire per giustificarsi?
"Orihara, sei proprio un idiota. Uno come te dovrebbe prestare più attenzione alla gente che ha intorno", affermò freddamente.
L'altro batté le palpebre, poi prese a ridere.
"Shizu-chan, non avrei mai pensato che un giorno saresti venuto in mio soccorso".
Lui distolse lo sguardo.
"Non farti strane idee, pulce. L'ho fatto solo perché quello che ti ucciderà sono io e non sopportavo l'idea che arrivasse qualcuno prima di me".
Lo aveva detto. Non poteva crederci. Era tutto così maledettamente melenso che avrebbe voluto mordersi la lingua. Izaya stava sorridendo e non per schernirlo.
"Allora puoi prometterlo, Shizu-chan? Puoi promettermi che sarai tu quello che mi ucciderà? Perché non accetterei che a farlo fosse qualcun altro".
Heiwajima lo guardò di nuovo. Adesso era tutto strano. C'era silenzio e sentiva il suo battito, stranamente accelerato.
Voleva prometterglielo. Quello era un onore solo e solamente suo.
"Tsk, certo che te lo prometto", borbottò avvicinandosi, afferrando poi delicatamente il suo polso. "Adesso andiamo in infermeria. Subito"
"Okay, Shizu-chan", Izaya gli sorrise ancora, pensando a quanto fosse ironico il fatto che la persona che più di tutti lo voleva morto, lo avesse salvato, si fosse preso cura di lui. La mano di Shizuo premeva adesso delicatamente sulla sua.
Buffo, davvero buffo. Amore e odio erano facce della stessa medaglia. E il passo dall'uno all'altro era davvero breve. Chissà cosa il futuro avrebbe loro riservato.


Fine



Nota dell'autrice
Io non posso credere di essere tornata su questo fandom dopo anni. Devo ringraziare Jill Shitsuji, che è una ragazza preziosa che mi ha dato questo prompt stupendo che ha sbloccato altre cento mila trame nella mia testa. Shizuo e Izaya sono stati la mia ossessione per diverso tempo, e li amo tantissimo tutt'ora, quindi volevo scrivere qualcosa, e sono così contenta di averlo fatto. Chissà quante ne combinavano quei due al liceo. **
Spero che questa os vi sia piaciuta :)


 
   
 
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