Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: daphtrvnks_    18/09/2018    1 recensioni
Periodo Edo/Tokugawa.
Il popolo cinese sotto il dominio della dinastia Ming inizia la sua conquista nella regione del Kantō, nel sud del giappone.
Vegeta, erede della signoria Satsuma chiederà aiuto ai Daimyō per creare un esercito in grado di fermare l'avanzata nemica.
Insieme a lui il suo miglior amico Kakaroth, generale e samurai di alto grado.
Due donne entreranno a far parte della storia dei valorosi guerrieri cambiando così il corso del loro destino.
Genere: Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 17, Bulma, Chichi, Goku, Vegeta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Poggiata sul tavolo in legno della cucina una pergamena rilegata in lacci di cuoio veniva osservata con curiosità da Kakaroth, due iniziali dall'inchiostro rosso erano incise sul lato destro 'S.V.'.

Vegeta aveva scritto ancora, il tarlo di Lapis nonostante fossero trascorsi ben quattro anni ancora si faceva vivido nella loro mente, li ossessionava rendendo difficile concentrarsi su altro.

La prese slegandola con cura ed iniziando a leggerne il contenuto, la scrittura elegante con ideogrammi rotondi e spazi giusti ricordava la sua nobile provenienza:

'Kakaroth, 

Non ho idea se questa lettera verrà letta da quella impicciona della vostra donna o da voi. 

La vostra lettera è arrivata qualche giorno fa e schiettamente e senza troppi giri di parole vi avviso che il mio primogenito è nato, come speravo è un maschio, lo addestrerò in modo che diventi un guerriero forte e valoroso come il padre.

Non credevo potesse essere così difficile diventare un genitore ma farò del mio meglio affinchè diventi più forte di vostro figlio Gohan.

Come sempre nessuna notizia riguardo a Lapis.

Avvisate vostra moglie che Bulma la saluta e ringrazia dei suoi consigli, cose da femmine che a me poco importano.

Auguro che un giorno Trunks e Gohan possano incontrarsi e magari, se i kami lo vorranno, combattere fianco a fianco.

Saluti, Vegeta Satsuma. '

Il guerriero sorrise e ripiegando la pergamena la ripose in uno dei cassetti della cucina tra posate e tovaglie. 

Quattro anni, quattro anni in cui la tranquillità era regnata sovrana nella regione del Miyagi ed in cui ora assieme a Chichi ed il loro figlio Gohan vivevano il passare dei giorni tra insegnamenti e lavoro nei campi. 

Accenevano poco di ciò che successe prima del loro arrivo: dopo aver saputo della morte del monaco e della fine del grande impero cinese i tre si erano ritrovati a dover cambiar rotta e spostarsi verso nord-est, il suicidio del padre non aveva scalfito la grande forza della principessa ma ancora incubi la tormentavano tra le lenzuola; ricordi di una vita passata, rinnegata e disprezzata. 

Turles non aveva abbandato Chichi alla sua sorte rimanendo con loro e vivendo nel villaggio diventando parte fondamentale di quella famiglia unita ed all’apparenza felice.

'Padre! Padre nevica!'

Sentì il figlio chiamarlo, la sua voce acuta ed allegra lo riscosse dai suoi pensieri.

'Lo vedo… vai da Kakashi e dì di portare della legna per questa sera!'

Disse uscendo dalla piccola stanza ed andando verso la figura del bambino, piccolo e coperto da un kimono rosso e dorato dalle grandi maniche, un grazioso cappellino dai medesimi colori tra le paffute mani e gli stessi occhi furbi della madre. 

La sua vivacità portava felicità facendo dimenticare a chiunque i problemi della fatidica vita, amava i vecchi racconti sugli dei e cavalieri, sui gesti eroici compiuti dal suo papà in battaglia e di come egli e Vegeta avessero conosciuto le loro amate mogli cambiando totalmente il corso degli eventi.

'Padre, dopo giocheremo con la neve?'

Chiese innocentemente, egli annuì e dopo una leggera carezza tra i capelli corvini lo lasciò andare ad avvisare il falegname.

Sospirò guardandolo sgambettare tra i primi fiocchi del 21 dicembre.

Gohan correva passando tra le gente della piccola stradina del villaggio sotto il potere del Clan Kamizuko, troppo entusiasta per la neve sbattè contro un uomo dai lunghi capelli scuri raccolti in una bassa coda.

Cadde a terra sporcando la bella veste cucita con cura dalla madre, alzò il viso incrociando i grandi occhi ghiaccio dello sconosciuto.

'Scusate signore…'

Mormorò il bambino, ammirò in seguito la lucente armatura e dopo essersi rialzato riporse le sue scuse.

Lo straniero non rispose e proseguì per la sua strada, un bell'arco era posato sulle sue possenti spalle.

La principessa lucidava la Masamune seduta sul porticato con un kimono viola dai ricami argentati, la lunga chioma lasciata libera sulla schiena ed un brutto presentimento che continuava ad oppressarla, sentiva che quel giorno quella katana divina che da tempo teneva conservata sarebbe stata usata e per quanto si ostinasse a non pensarci percepiva il cuore stringersi in una morsa sempre più forte.

Il marito sostava alle sue spalle, a piedi nudi sulle assi in legno, guardava la strada e quel tempo gelido.

Gli occhi di un uomo e di una oramai donna.

Sapevano che quel giorno sarebbe giunto, presto o tardi, lo avrebbero affrontato pagandone anche la dolce morte se fosse servito.

Lapis arrivò, fermo davanti a loro dopo aver attraversato il piccolo giardino che divideva la casa dalla strada.

Era cresciuto; un fisico slanciato ed il viso non più fanciullesco.

'Siete venuto alla fine, vi aspettavo…'

Sicuro di sé Kakaroth parlò provocando nel traditore una risata, chissà covata da quanto.

'Ne sono sicuro, pronto a pagare il vostro debito?'

La spada venne sguainata, il rōnin recuperò la sua katana, lasciata sempre accanto alla porta in caso di pericolo e ricordando le azioni di quando fu un samurai prese a combattere contro Lapis.

Era solo, avrebbe potuto farcela, la tecnica del più piccolo non era delle migliori e lui lo superava di gran lunga.

I metalli stridevano, i passi sulla neve erano silenti. Lapis non era stupido ed alle sue spalle quattro soldati fecero la sua entrata.

'Non è leale, non è ciò che vi ho insegnato! Cosa volete, ditemi!?'

Sbraitò, si sentì braccato.

Le lame dei guerrieri lo circondarono e le urla di Chichi alimentavano soltanto la furiosa vendetta dell'arciere.

'Cosa voglio?! Avete disonorato la mia stirpe, mia sorella, con il vostro gesto, infangato e sputato sul bushido. Di Vegeta poco mi importa, ma voi, maledetto.'

Era odio. Veleno buttato dalla lingua della serpe e mentre la moglie si buttava in suo aiuto brandendo la Masamune Lapis non fu clemente per quella disattenzione.

Kakaroth rivolse un ultimo sguardo alla sua Amaterasu tenuta ferma dalle forte presa di una delle guardie, la stringevano con forza impedendo che corresse in suo aiuto.

La neve venne imbrattata dal caldo sangue e la katana di Bardack cadde dalle sue mani senza far rumore.

Si piegò sulle ginocchia, sputò macchiando le tenere labbra, lasciò fremiti percorrere il suo corpo.

Il profondo taglio al petto e le iridi ancora fisse all'unica che avesse mai amato, riuscì a pronunciare il nome del figlio, una supplica trasportata via dal vento.

Il manto candido accolse il guerriero tra le sue braccia, un urlo carico di dolore si alzò al cielo e quando venne scaraventata sulla figura esanime del marito un pianto disperato si fece largo tra il silenzio, lacrime erano versate sulle sue pallide guance ed in preda al dolore ed al luccichio della katana divina ancora serrata nella sua mano destra la dea dai neri crini prese la sua decisione.

'Vi starò accanto, vi devo tutto mio guerriero.'

Rispose a quella richiesta di quattro anni prima, quando quel dardo colpì la sua spalla e si prese cura di lui.

Non lo avrebbe abbandonato ma seguito, nella follia del momento ed in quell'amore che andava contro ogni obbligo.

Libero.

'Perdonami Gohan, ti amerò fino alla fine dei tempi.'

I soldati rimasero ad osservarla, lo stesso Lapis non mosse un dito per fermare quell'assurda fine.

Le dita tremanti sull'impugnatura, socchiuse gli occhi lasciando che la katana perforasse da parte a parte il suo stomaco squarciando la veste e la carne, cadde distesa su un fianco mentre la sofferenza svaniva in una tenue luce.

Accidentalmente la mano finì sul viso dell'uomo come in un'ultima carezza.

Gohan arrivò troppo tardi, ritrovò i suoi genitori a fissarsi con occhi vitrei tra le neve rossa; ancora una volta quella divina arma bianca aveva portato disgrazie e Bishamonten ne fu soddisfatto.

20 Anni Dopo

'Sapete, la figlia dell'imperatore se la cava bene nel combattimento.'

Il ragazzo scosse il capo, si chiedeva come potesse una femmina essere abile in quel genere di cose. Portò le mani dietro la schiena percorrendo con un giovane dai curiosi capelli lilla le stradine dei giardini di corte.

'E voi avete un accento del sud a dir poco orribile.'

L'altro rise sistemando con un gesto veloce l'armatura in ferro, guardò in avanti osservando la suddetta principessa dalle iridi come zaffiri seduta sotto un salice a conversare con una delle dame di corte; Mai, figlia di una famosa geisha, risultava ai suoi occhi come una delle più belle creature che avesse mai visto.

'Calmate i bollenti spiriti, non vorrà mai un samurai dai capelli viola!'

Il più grande lo spinse da un lato con una leggera gomitata, dopo aver placato le risate Gohan riprese a parlare:

Come stanno vostra madre e vostro padre?'  

Puntò lo sguardo sul sentiero pieno di ghiaia, l'horo rosso scendeva delicato fino a terra, come il padre e sotto consiglio dello zio Turles si era fatto avanti entrando nell'esercito giapponese e divenendone generale. 

'Conoscete il carattere di mio padre, non avrebbe voluto che vi seguissi… non ho potuto farne a meno, ma al contrario suo io non ho intenzione di disubbidire al bushido.'

Il tono del ragazzo si abbassò cercando di evitare sguardi indiscreti.

Era tornato dopo quindici anni alla corte del padre, non aveva rinnegato le sue nobili origini e seppur mentendo, raccontando che Vegeta fosse oramai morto, era riuscito ad entrare come samurai rimanendo sotto l'ala vigile di Gohan, amico fidato e maestro.

'Vi ha rinnegato?' 

Egli alzò gli occhi limpidi alle nuvole lasciando che i suoi lunghi capelli glicine scendessero lungo l'incavatura dell'armatura.

'Sono io a doverlo rinnegare non lui, possa dire ciò che vuole giuro che sarò quello che non è riuscito a diventare.'

Il ragazzo dai capelli scuri sospirò ed accarezzando il fodero con dentro la katana divina, ultimo ricordo della madre, sussurrò un impercettibile ‘Ed io giuro di far vendetta.'

//Yay!

È finita finalmente, in modo brusco ma è finita. Ammetto che doveva essere più corta, l'idea di far morire i protagonisti l'ho avuta fin dall'inizio e non potevo per nessun motivo mettere un finale felice come per Bulma e Vegeta. Ho voluto fare dei riferimenti alla mitologia giapponese, come sempre, solstizio d'inverno equivale all'uscita dalla caverna della dea del sole Amaterasu (naruto ispira), per Kakaroth lei è sempre stata simile ad una divinità fin dall’inizio e lo stesso alla fine. Oltre al mito ho scelto un mese invernale perché è lo stesso periodo della morte dei genitori di goku, basti guardare che il modo di morire è stato del tutto simile. 

Insomma, la katana porta solo disgrazie ed è passata nelle mani di Gohan, divenuto generale e maestro del figlio di Vegeta.

Trunks innamorato di Mai che… ricordate la geisha dai capelli neri nel primo capitolo? Beh, è proprio figlia sua.  

Gohan giura di far vendetta e magari, semmai mi verrà in mente di continuare porterò avanti la storia della katana divina!

Ringrazio chiunque abbia messo tra le preferite/seguite e recensito!

Tra cui le seguite:

- Debsss 

- Midnight_1205 

- pami93 

- Sapphir Dream 

- Solaire_28

Tra le preferite:

- Midnight_1205 

- Moby9090 

- namy86 

- SonZulli98

Tra le recensioni, ringrazio:

- Debsss

- Bulmeta

- BlackInkVelvet

- Solair_28

- Quarzoametista

- Elgul1

- Mari Lace

Non lanciatemi pietre!

-Daph




  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: daphtrvnks_