Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: shana8998    20/09/2018    2 recensioni
Hannah è una studentessa modello. Una di quelle ragazze super intelligenti che non gode di alcuna popolarità nella sua scuola.
E' terribilmente infatuata di Justin Kohl uno dei ragazzi più ambiti della scuola che però la ignora totalmente.
Ma Justin non è l'unico ad essere popolare ed ambito alla Briar. Garret Graham un altro sportivo della Briar , è quel tipo di ragazzo senza nessun ritegno morale , uno sciupa donne viziato ed arrogante capitano della squadra di Hockey.
Dopo l'ultimo esame andato pessimamente per lui, Garret si troverà costretto a chiedere aiuto alla "secchiona" non che sconosciuta Hannah. Così stabiliscono una sorta di patto. Lei sarà la sua tutor per tutto l'anno mentre lui fingerà di essere il suo ragazzo , così da attirare l'attenzione di Justin. Ma qualcosa va storto e quella finzione fra i due non sembra più così falsa.
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                               Hannah

Sono nel corridoio della Briar. C'è un mucchio di gente riversa esattamente di fronte al mio armadietto. Dalla mia posizione, nonostante sia abbastanza lontana perché nessuno si accorga di me, posso vederle quelle maledette scritte in rosso acceso.
Qualcuno scatta qualche foto. Altri girano video. In un secondo la bacheca del My Space di Allie è invasa dal mio nome. Afferro il suo cellulare e la sua espressione ha voglia di dirmi "bambolina non sarai felice di ciò che leggerai".
Gli insulti sono infiniti , ma non sono loro a preoccuparmi , quanto quella foto di me e Garret che avviluppati stiamo pomiciando praticamente in "mondo visione".
Una risata sarcastica mi muore in gola.
-Perché bevo...-. Proferisco disgustata.
-Da quanto ti limoni Garret?-. Una voce dal tono severo, spezza quel breve silenzio nato fra me Allie e Nell. Alzo lo sguardo. Kendall è di fronte a me ed ha una faccia incazzatissima.
In automatico i miei occhi si sbarrano e sento ogni muscolo irrigidirsi.
Non so che dirle. Giuro. Perché io e Garret non "limoniamo". Io e Garret abbiamo stretto un patto, una sorta di "affare" proficuo per entrambi. Stop.
-Allora?-. Fa lei sempre più stizzita con la voce.
Guardo oltre le sue spalle. C'è il suo gruppetto di Ceerleader a farle da spalla. In un attimo capisco che per me si sta mettendo terribilmente male.
Ingoio a vuoto. 
-Hannah rispondile ti prego...-. Sussurra Nell nel mio orecchio. In questo momento ha più paura di me.
Tossisco schiarendomi la voce.
-Da quella festa.-. 
Kendall si morde un labbro nascondendo un sorriso carico di odio.
-Ti ho vista in camera sua!-. Grida.
Ok. Capisco che nella merda ci finisco solo ora.
Un "oh" di gruppo si leva in alto per il corridoio. Ormai ho tutta la Briar intorno. Anzi abbiamo. Io e la bionda siamo al centro di un cerchio compatto di persone. Magicamente è come se si fosse venuto a creare un campo da Boxe e tutti stanno attendendo le scazzottate.
-Ero li perché sono la sua Tutor , non perché me lo faccio.-. Dico con fermezza accigliandomi.
-Stronzate.-. Dice qualcuno nella mischia. E basta quella parola perché la bionda si scagli contro di me. 
Mi afferra i capelli costringendomi a piegare la testa all'indietro. 
Scintille mi attraversano quel punto esatto della cute ed i capillari mi tirano di riflesso nelle sclere.
Bene. Non è da me usare la violenza come ben sapete. Ma in questo momento l'ultima cosa che vorrei , sarebbe prendercele da questa bionda ossigenata.
Perciò senza guardare tiro un'artigliata . Quando sento un suo "ai" soffocato capisco di averla presa , ma solo dopo che noto del sangue sotto le mie unghie mi rendo conto di averla colpita proprio bene e PROPRIO IN FACCIA.
 Ha tre graffi che le partono dalla fronte arrivandole a metà guancia.
Si è separata da me ed ora ha il viso fra le mani.
-Puttana!-. Mi grida da sotto le dita lunghe e sottili.
Sono soddisfatta. E' la prima volta che faccio male a qualcuno e mi è riuscito bene.
Torna all'improvviso attaccandomi con molta più ferocia e "BAM" le sferro una ginocchiata in pieno ventre mentre lei mi fa arrivare un pugno dritto sulla mascella.
Ci stiamo facendo male. Molto. E nessuno di questi perfetti idioti sta facendo qualcosa per fermarci.
-Ne vuoi ancora?-. Mi sono caricata a molla. Forse la questione delle mani addosso mi sta sfuggendo di mano.
Kendall è piegata e si stringe l'addome con le braccia.
Si, ne vuole ancora. Ha l'odio negli occhi e veramente, non so perché ce l'abbia così tanto con me. Infondo Garret si scopa altre ragazze e lo sanno tutti.
Cerco di bloccarle le braccia tentando di allontanarla da me in ogni modo.
Farlo sui tacchi , non sto nemmeno a dire che è seriamente un'impresa titanica.
Si, sono ancora vestita come la sera della festa e si, tutti stanno assistendo ad un pazza in abito da sera alle 8 del mattino che si prende a botte con una confaternitana esaurita.
Mentre ci accapigliamo la mia mente si ferma proprio a questo dettaglio. Che sono scesa a fare dalla macchina di Graham se poi tutti mi hanno vista così? Perché non mi sono fatta prestare subito una tuta da Allie? E le domande continuano infinite.
Suppongo che alla fine, Garret mi abbia contagiato con la sua stupidità. Perchè questo, è il risultato di svariate scelte stupide fatte nell'arco di mezz'ora.
Come un fulmine a ciel sereno l'immagine imponente del preside sbuca da quella folla. Separa con forza Kendall e me , tirando la bionda per un braccio.
-In presidenza tutte e due.-. Dice senza chiedere spiegazioni quando , cazzo! Quella matta furiosa mi ha imbrattato l'armadietto e mi si è scagliata contro come un ciotto lanciato in un lago.
Kendall mi schianta un'occhiataccia raggelante, dal sapore di "non finisce qui."

Nove e trenta:
Sono seduta su una delle molteplici sedie lungo il muro che separa la presidenza dal resto della scuola. 
Kendall è seduta a qualche posto di distanza e suppongo che stia aspettando qualcuno date le chiamate che sta ricevendo, una dietro l'altra.
A breve infatti sua madre , una donna tutto punto bionda come lei , appare nel corridoio scortata da un'inserviente.
Non posso sentire quello che si stanno dicendo, ma Kendall piange e la madre sembra consolarla.
SEMBRA CONSOLARLA. Ragazzi , tutto ciò non ha senso. Se Kendall fosse stata mia figlia a prescindere da tutto , l'avrei rimproverata!
Ed invece no, la donna le accarezza i tre grandi graffi e si volta verso me gettandomi uno sguardaccio carico di rabbia. Si separa dalla ragazza e sembra volermi raggiungere.
Un secondo round no, vi prego!
Per fortuna il preside McHanzie esce dal suo ufficio.
-Signora De lucas.-. Sorride alla donna che ora rivolge uno sguardo di finta compiacenza verso lui.
Entrano nello studio e ci restano un altro buon quarto d'ora.
-Passerai un sacco di guai.-. Fa venefica Kendall all'improvviso. Ha un ghigno spaventoso sulle labbra ma non me ne curo.
Le distolgo lo sguardo snobbandola. Si , l'ho snobbata e se lo merita. E poi deve capire come del resto dovrebbero farlo anche le altre "predilette" della Briar , che a me non intimidiscono affatto.
Sta per alzarsi e forse dirmi qualcosa quando sua madre riemerge , uscendo dalla porta della presidenza.
-Andiamo Kendall.-. Le parole della madre resettano ogni sua mossa ed insieme si allontanano lungo il corridoio.
-Wells..-. Mi alzo rimettendo dritta la felpa grigia che Jason mi ha preventivamente prestato.
Ovviamente ho dovuto elemosinare qualche panno per raggiungere l'ufficio del "capo" e non sembrare una di quelle tossiche che frequentano festini a luci rosse e girano sfatte di giorno. 
 Chiudo la porta alle mie spalle e quando la serratura fa "tlack" nel muro , una vampata di angoscia mi graffia le budella.
Mi accomodo esattamente difronte a lui, su una sedia accostata alla scrivania.
-La signorina e la signora De Lucas mi hanno spiegato un po' cosa sia successo. Per quale motivo ha messo le mani addosso a Kendall che stava solo chiacchierando con le sue amiche?-.
Sono di ghiaccio quando sento quella versione. E' impressionante. Sul serio, quelle due bionde tinte hanno gettato la, una versione del tutto discordante con la realtà.
-Non è andata assolutamente così.-. Dico agitata.
-Signorina Wells.-. Mi zittisce con il gesto della mano. Capisco che quella è ufficialmente la versione originale e che non ho diritto a dire la mia.
Sospiro.
-Sono sempre le favorite...-. Mormoro. 
L'uomo mi guarda da sotto il suo paio di occhiali da vista , come per dire "insolente come ti permetti a dire che ho preferenze". 
Ma si, brutto vecchio scoppato , tu le hai e come le preferenze e di certo non sono io che ci rientro ma tutto il resto delle bionde figlie di papà di questo liceo del cazzo!
Aggrotto la fronte e mi sollevo dalla sedia.
-Dove va adesso?!.-. Esclama severo.
Mi volto e lo fisso dall'angolo del mio stesso occhio.
-Quanti giorni?-. Domando chiaramente.
L'uomo sospira dal nervoso. -Due settimane.-.
E' una coltellata. Due settimane fuori dalle lezioni per me significa perdere la metà dei corsi , e dovermi spaccare a merda durante i restanti mesi per recuperare tutto. Il che, ovviamente, è impossibile.
Non dico più nulla. Esco dall'ufficio e mi allontano lungo il corridoio.
Non ho voglia di restare a scuola. Non ho voglia di vedere o parlare con nessuno.
Ad un tratto sento che l'unico che vorrei chiamare è Graham. Sfilo il cellulare dalla tasca e compongo il suo numero , in un gesto scontato , come se lo avessi sempre fatto.
Garret ci mette tempo a rispondere:
-Welsy.-. Proferisce con stupore. -A cosa devo questa chiamata?-. Fa quasi con sarcasmo.
-Ecco...Hai altri corsi da seguire oggi?-. Ho la voce abbattuta e lui se ne accorge spegnendo subito la sua "euforia".
-Be, si. Ma posso saltarli.-.
Se fossi in me , gli impartirei di non farlo dato che insomma, Garret non spicca quasi in nessuna materia.
-Puoi portarmi a casa?-. C'è un attimo di silenzio. -Si, non c'è problema.-.
-Ti aspetto ai parcheggi.-. Riaggancio.
C'è una porta a vetro che funge da "uscita d'emergenza", esco da li. So che nessuno varca quell'ala della Briar e so anche che quella parte di istituto per quanto sia lasciata un po' a se stessa, è quella che più velocemente raggiunge i posti auto.
Lo aspetto li , col cappuccio della felpa tirato giù quasi a coprirmi gli occhi, rannicchiata nelle braccia.
-Welsy!-. Alzo lo sguardo solo quando sento la sua voce.
Sono in lacrime e quando lui lo vede gli balena un'espressione dispiaciuta in volto.
Non dice nulla , anche se ho la sensazione che vorrebbe dire qualcosa.
Sfila il telecomando della sua auto e apre la serratura.
Mi infilo dentro sprofondando nel sedile, mentre con il dorso della mano coperto dalla felpa, cancello quelle righe di lacrime dalle mie guance indolenzite.
-Ho visto i video...-. Proferisce quasi fra se e se mentre gira la chiave.
Non rispondo. Sono troppo scossa e mortificata.
-Mi dispiace che Kendall ti abbia fatto quelle cose.-. Aggiunge dopo.
Dovrei detestarlo perché è tutta colpa sua. Ma poi penso, colpa sua per cosa? Per essersi scopato una pazza totale che ci è rimasta in fissa? O per avermi baciato quando in realtà ero consenziente?
-Sono fuori per due settimane.-. 
Le sue palpebre si sollevano in un breve scatto.
-Dio Welsy...-.
-Lascia stare. Me la sono cercata.-. Rivolgo lo sguardo alla lingua di strada che corre sotto le ruote dell'auto di Graham.
-No, Kendall è solo ricca. Ecco perché ti sei beccata la punizione al posto suo.-.
Lo sa anche lui che funziona così.
Sospiro.
-Purtroppo non tutti siamo fortunati da nascerci.-. Proferisco rassegnata. 
Lo vedo incupirsi , forse la sua condizione sociale ed economica che poi, è uguale a quella di Kendall , lo imbarazzano in questa situazione.
C'è un breve silenzio e poi lui mi chiede :-Dove ti porto?-.
-A casa tua. Dovevo darti le ripetizioni questo pomeriggio, ma è meglio se ci togliamo questo affare stamattina. Così posso rilassarmi poi.-.
Annuisce e svolta di colpo in direzione casa.

A casa di Graham non ci sono i suoi compagni di squadra. L'appartamento è vuoto , c'è solo la donna delle pulizie che sta rassettando la cucina.
Saliamo al piano di sopra.
-Poverina.-. Faccio sorridendo con amarezza. -Costretta a mettere le mani nella vostra roba..-. Proseguo con un tono di disgusto.
Garret ridacchia. -E' strapagata da ogni membro di questo dormitorio, perciò "poverina" un corno.-.
Sospiro e mi scappa un sorriso.
Ci chiudiamo in camera ed io raggiungo la sua scrivania , tirando a me i libri di Etica.
-Vuoi davvero  iniziare a studiare così ?-.
Lo guardo come se non lo vedessi.
-Così come?-.
Mi fa un gesto con la mano come a dire "Cazzo è chiaro sei stravolta".
-Be, così.-. Si sdraia sul materasso nella sua posizione classica, con il braccio dietro la nuca.
 -Sembri scossa.-.
Effettivamente la mia testa ha troppi pensieri che viaggiano al suo interno , per poter spiegare qualcosa di sensato sul Postmodernismo.
Lascio i libri di testo ai piedi del materasso e mi avvicino ad un lato , sedendomi per metà sul bordo.
-E' la prima volta che mi prendo a botte con qualcuno per qualcosa che non ho ..-. 
Fatto? No perché, io l'ho fatto , l'ho baciato.
-Non hai?-. Infatti , fa di rimbalzo lui.
-Voluto fare con cattiveria.-. Accavallo qualche parola alla bene e meglio. Sono brava con le parole , mi divincolo facilmente grazie a loro, da situazioni scomode.
Garret sorride ed io non mi voglio chiedere per quale motivo.
Mi passo una mano sul viso e siccome al momento non me ne frega nulla , mi stendo vicino a lui , a pancia in su , con le mani allacciate sul mio ombelico, lo sguardo rivolto al soffitto.
-E' veramente una puttana.-. Dico.
Ride lui e sbotto in una breve risata anche io di riflesso.
-Dio Garret , come hai fatto a scoparti una del genere?!-. Giro il viso sul cuscino ed il mio sguardo è contrariato da quell'idea.
Fa spallucce . -E' brava a letto.-. Dice poi, come se fosse l'unico motivo per cui lui si "accoppia" con qualcuna.
Gli lancio un'occhiata eloquente. -Vai a letto con le ragazze solo perché sono brave a letto...Questo dice molto di te.-. C'è una leggera punta di sarcasmo più marcata in quelle parole. Ma mi sembra la solita che uso con lui.
Corruccia la fronte. -Guarda che non vado con una solo per quel motivo.-. Borbotta.
-Ah no? E sentiamo quali altri motivi ci sono perchè una venga portata a letto da te?-.
Il suo sguardo si fa furbo.
-Perché ti interessa Welsy?-. Muove due volte le sopracciglia.
Gli tiro un pugno finto, sulla spalla sorridendo. -Non mi interessa per quello che pensi tu. Non verrei mai a letto con te.-.
Socchiude gli occhi per un istante sbuffando, come se fosse offeso.
-Questo perché non sei brava , e quindi sai già che non verrei mai con te.-.
-Cosa?-. Un espressione stupita prende posto sul mio volto. -Dai, dici sul serio?!-. Mi sollevo di colpo e lui fa lo stesso.
-Certo! Come lasci a desiderare nei baci.-. Fa dandosi delle arie.
-Ma se eri ubriaco ! Nemmeno te lo ricordi quel bacio!-. Gracchio.
Lui mi guarda. Ha una luce strana negli occhi. -Effettivamente no, non lo ricordo. Ma questo sicuramente significa che non sei brava, sennò lo ricorderei.-. 
Aguzzo gli occhi. -So per certo che so baciare ed anche molto bene.-. Mi impermalosisco.
-Davvero?-. Sogghigna appena. -Dimostramelo.-.
Sollevo le sopracciglia all'impatto con quel verbo. Sta facendo per davvero?!
-Dai, ti do il permesso di baciarmi: se hai paura tanto da non riuscire a farlo, ti perdonerò.-. Si ruota su un fianco sorreggendosi con il gomito.
-Paura? Brontolo.-. -Io non ho paura deficiente è solo che ...NON VOGLIO.-.
Fa un sospiro. -Problemi di fiducia nelle tue "doti"?-. Stuzzica.
Ed ecco che l'irritazione scalpita di nuovo in me.
-Va bene.-. Gli sferro un'occhiata fermissima. -Facciamolo.-.
Garret spalanca gli occhi di colpo, sorpreso.
"Non ti aspettavi che andassi a vedere il tuo Bluff vero?" 
Sono soddisfatta della sua espressione. 
Ci sfidiamo con lo sguardo e lui spera che io sia la prima ad abbassarlo. A tirarmi indietro. No. Non lo farò.
Ma anche questa volta , come è stato per la questione delle ripetizioni, l'ho sottovalutato. I suoi occhi si scuriscono e diventano di un nero fumoso , gli leggo una sorta di eccitazione per quella specie di sfida.
-D'accordo allora mostrami quello che sai fare.-. Pronuncia tornando seduto. 
Esito. 
Porca puttana! Non può dire sul serio. 
Ed io non posso seriamente prendere in considerazione questa sorta di sfida insensata.
Non sono attratta da Garret e non voglio baciarlo.
Fine della storia. 
Salvo che...Be non è la fine di niente , perché ho il corpo infiammato e mi tramano le mani, e non è nervosismo , è la sensazione di ciò che sta per accadere.
Quando mi immagino di nuovo le sue labbra sulle mie il battito del mio cuore accelera.
Cazzo! Qual è il mio problema?
Garret si avvicina di qualche centimetro. Ora le nostre cosce si toccano, e o ho le allucinazioni , o posso vedere il suo battito cardiaco al centro della sua gola.
Ho i palmi fradici , ma non li asciugherò sui leggins così da fargli capire che sono agitata.
Sento il calore che irradia la sua coscia coperta dal jeans ed avverto solo ora il suo profumo di dopobarba che mi sembra troppo intenso al momento.
Piega leggermente il capo da un lato guardandomi con quell'aria da stronzo, mentre aspetta la mia prossima mossa...
-Allora?-. Continua a punzecchiarmi. -Non abbiamo tutto il giorno , piccola.-.
Ora fremo dalla rabbia. Fanculo. E' soltanto un bacio , giusto?
Non deve neanche piacermi. Tappargli quella boccaccia deve farlo. Sarà una ricompensa sufficiente.
Inarcando un sopracciglio mi avvicino e gli tocco la guancia.
Il suo respiro ha un sussulto.
Gli accarezzo la mascella con il pollice , esitando, per vedere se mi fermerà e quando non lo fa, porto lentamente la mia bocca sulla sua.
Nell'attimo in cui le nostre labbra si toccano , accade una cosa stranissima. Delle vampate pulsanti di eccitazione mi attraversano , innescandosi nella bocca , per poi diffondersi più a lungo su tutto il mio corpo, dandomi brividi sulla punta del seno prima di scendere ancora più in basso.
Ha il sapore della gomma alla menta che ha masticato per tutto il tragitto in auto la sua bocca. Le mie labbra si aprono spontaneamente e Garret infila , senza ripensarci due volte, la sua lingua dentro.
Quando ricambio quell'incontro con la sua lingua, emette un verso leggero , quasi impercettibile, come un ringhio dal fondo della sua gola e quel suono mi vibra attraverso tutto il corpo.
All'improvviso, mi prende una sferzata di panico che mi costringe ad interrompere quel bacio.
Respiro risucchiando quanta più aria possibile. Sono nel pieno dell'imbarazzo ma non voglio che lui se ne renda conto. -Allora? Come ti sembra?-.
Gli occhi di Garret sono appena umidi. -Non saprei dire, è stato troppo breve per giudicarlo. Ho bisogno di provarlo ancora un po' per darti un' opinione.-.
Mi sfiora la guancia con la mano leggermente ruvida.
Questo dovrebbe spingermi volontariamente ad allontanarmi. Invece, mi avvicino. Voglio un altro bacio. 
E mi fa accapponare la pelle in modo incredibile questo desiderio.
Quando la sua lingua scivola sulla mia , gli accarezzo la guancia e Dio, questo è un grave errore. Tutto quello che sta succedendo lo è.
Mi sembra di non aver mai conosciuto Garret. Quei baci...Quella situazione diversa di vivere Graham , mi sta sconquassando il corpo. Poi c'è un dettaglio che prende posto nella mia consapevolezza.
Ne ho bisogno. Cazzo...Ne ho un dannato bisogno.
Con un gemito sottile , mi avvicino maggiormente esplorando la sua bocca con più voglia.
Garret mi passa le dita fra i capelli e mi tira più vicino a se. Ora il mio seno è sul suo petto e sento il suo cuore battermi dentro.
Mi sta accadendo qualcosa. Non riesco a smettere di baciarlo. Mi piace troppo. E anche se all'inizio sono riuscita a tenere a freno la situazione , ora sono del tutto fuori controllo.
Graham bacia in un modo, che mi lascia senza fiato. 
Quando mi mordicchia il labbro inferiore poi, i miei capezzoli reagiscono indurendosi e gli premo le mani sul petto di riflesso. Ho paura di quello che mi sta succedendo dentro.
Le sue labbra calde, si separano dalle mie scendendo verso il mio collo, dove inizia a darmi baci prepotenti che mi lasciano scie di brividi.
Sento un mugolio tormentato , e mi stupisco che sia stata io ad emetterlo. Desidero soltanto sentire di nuovo la sua bocca sulla mia. Gli pianto una mano fra i capelli che però mi scivolano via dalle dita perciò quello che ne esce è me che lo spingo alla mia bocca. Questo gli provoca una risatina.
-E' questo che vuoi?-. Ha le iridi che si specchiano nelle mie e sto soffocando da tutto quel marasma di sensazioni. Soffoco per quello sguardo. Non è innamorato, ne dolce è vorace. Mi desidera.
Mi spingo verso la sua bocca ed ancora una volta lo bacio. E ci stringiamo. Ci assaggiamo.
Dio...Voglio Garret ...E' da pazzi.
-Ehy G, devi prestarmi un...-.Dean ci blocca.Con un gridolino di terrore mi stacco da Graham e scatto in piedi.
-Ops, non volevo interrompervi.-. Dean fa un sorriso che copre tutto il viso ed i suoi occhi si infiammano.
Torno alla realtà più in fretta di quanto non si possa pronunciare :"CHE CAZZO HO APPENA FATTO".
Porca puttana. Dean mi ha appena beccata a pomiciarmi Garret.
E...Oddio! Mi stava piacendo pomiciare Garret! Voglio morire.
L'espressione di Dean dice tutto:-Quindi è questo che fate tutte le volte che vi chiudete qui su?-. 
Cazzo. Devo inventarmi qualcosa...



   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: shana8998