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Autore: La_MiA_PiccolA    20/09/2018    0 recensioni
A un certo punto, durante la serata, Ally scompare e il solito ragazzo biondo mi si avvicina:” Ora finalmente mi presento sono Jason, piacere piccola” “Ciao, io sono Jane ahaha” rido per gli effetti dell’alcol. “Stai bene? Sembri leggermene ubriaca” a quella domanda rispondo alzando le spalle e inarcando le sopracciglia. “Quanto ti sta bene questo vestito, cavolo” noto il suo sguardo, mi osserva dalla testa ai piedi mordendosi il labbro inferiore. Devo dire che quella camicia gli risalta notevolmente i bicipiti e quei pantaloni, wow sembrava proprio bello.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Questo sarebbe stato il mio primo giorno all’università. Un nuovo mondo, una nuova città. Mi ero trasferita da pochi giorni negli alloggi dell’università la quale si trovava a diverse ore da casa mia. Fortunatamente la mia compagna di stanza doveva ancora arrivare, fortunatamente perché ho passato due notti in bianco a pensare come sarebbe cambiata la mia vita e la tranquillità risultava necessaria. Mentre mi trovavo in bagno a mettermi quel filo di trucco per rendere il mio aspetto decente, sento bussare alla porta, esco dal bagno, apro la porta e mi trovo davanti una ragazza castana, abbastanza bassa che mi sorride in modo amichevole ma anche notevolmente stressato.
“Ciao sono Ally, la tua nuova compagna di stanza” dice lei sorridendo.
“Ah, ciao, io sono Jane, felice di conoscerti” sospiro invitandola a entrare e indicandole il suo futuro letto,
“Scusa ma devo scappare, ho lezione alla prima ora” mi dirigo verso la porta. Ally mi segue anzi mi insegue
“Aspetta, anche io, seguiamo gli stessi corsi, vengo con te”. Mi sentivo sollevata ma anche un po’ irritata, avrei voluto stare tranquilla e la mia nuova “amica” non sembrava decisamente simpatica, ma soprattutto come diavolo faceva a conoscere tutti i miei corsi. Ci dirigiamo verso l’aula e lei continua a parlarmi della sua vita, dei suoi problemi, io non la sto ascoltando, la mia attenzione è catturata da un ragazzo alto con capelli e occhi castani. Sento smuovere qualcosa dentro di me, come una sensazione che mi dice che quest’anno sarà pieno di sorprese.
Nella pausa fra le due lezioni finalmente da sola vado alle macchinette, “Per fortuna sono riuscita a liberarmi di Ally, almeno per qualche minuto” farfuglio, selezionando il caffè più nero e amaro di tutta la macchinetta. In quel preciso momento si avvicina un ragazzo biondo, alto, con degli occhiali grandi che risalano i suoi occhi azzurri:” Ciao piccola, che corso segui?”
“Scusa, ma come ti permetti di chiamarti piccola, ci conosciamo?” sono consapevole di avere un caratterino non facile. “Ci provo sempre con le matricole” sorride lui. “Hai sbagliato ragazza, scusami, scappo!” mi dirigo verso l’aula un po’ infastidita ma anche particolarmente stuzzicata da questo incontro, “Cavolo, è il primo giorno e già qualcuno mi nota”. Io sono fidanzata da quasi quattro anni, con un ragazzo, sicuramente meraviglioso, ma da un po’ di tempo sentivo che la noia regnava padrona fra di noi, questo incontro aveva smosso qualcosa, era da un po’ che non succedeva.
Rientro in aula, Ally mi ha tenuto il posto vicino a lei, mi siedo e noto alla mia destra un ragazzo non particolarmente bello, ma decisamente muscoloso e pieno di tatuaggi. Dentro di me penso come quello sia il classico cattivo ragazzo. È il primo giorno e già il mio sguardo è rimbalzato su tre ragazzi, mi rendo sempre più conto che ormai la relazione con il mio ragazzo è pura routine.
A fine giornata io e Ally torniamo nella nostra stanza, alle 19.00 precise ricevo la telefonata di Alex, il mio fidanzato, rimaniamo al telefono per una mezzoretta circa, nel momento in cui clicco il pulsante rosso del mio iphone per terminare la chiamata, bussano alla nostra porta. Vado ad aprire, è di nuovo quel ragazzo biondo, incontrato alle macchinette “Ah sei tu! Sono qui per invitare tutti alla festa di benvenuto, si terrà nella discoteca vicino agli alloggi, preparatevi” gli chiudo la porta in faccia e ne parlo subito con Ally, sinceramente questa idea mi ispirava molto, era da mesi che non andavo in discoteca a divertirmi senza stress. Ally è dubbiosa, ma non risulta difficile convincerla.
Corro davanti all’armadio, per fortuna mi ero portata il mio vestito preferito, un abito corto con la schiena scoperta, nero tutto brillantinato, quel vestito risaltava notevolmente le mie gambe, non magrissime ma lunghe. Decido di indossarlo e di mettere un rossetto porpora che risalti con i miei capelli scuri. Ally si mette dei pantaloni in pelle e una maglietta rosa decisamente scollata.. Wow non mi aspettavo un abbigliamento del genere da lei. Usciamo dalla stanza e troviamo i due ragazzi della stanza davanti a noi uscire, decidiamo di andare alla festa insieme. Sono due ragazzi gay, uno si chiama Simon e l’altro Dylan, non capisco se stanno insieme, ma sicuramente il sogno di ogni ragazza è avere un amico gay con cui spettegolare, non mi pongo molte domande e accetto il passaggio.
Io mi sentivo eccitata e leggermente in colpa, in quanto non avevo detto ad Alex della festa, avevo detto che sarei andata a letto subito, in quanto ero stanca dalla giornata. Devo dire che non sono abituata a bere, sinceramente sentivo che quella sarebbe stata la mia serata, così decido di bere diversi cocktails, con un po’ di alcol in corpo non ci vuole molto conoscere persone nuove, sarebbe stata la mia occasione. Qualsiasi ragazzo mi si avvicinasse veniva allontanato da Ally e mi chiedevo il perché, forse perché era a conoscenza del mio fidanzamento.
A un certo punto, durante la serata, Ally scompare e il solito ragazzo biondo mi si avvicina:” Ora finalmente mi presento sono Jason, piacere piccola” “Ciao, io sono Jane ahaha” rido per gli effetti dell’alcol. “Stai bene? Sembri leggermene ubriaca” a quella domanda rispondo alzando le spalle e inarcando le sopracciglia. “Quanto ti sta bene questo vestito, cavolo” noto il suo sguardo, mi osserva dalla testa ai piedi mordendosi il labbro inferiore. Devo dire che quella camicia gli risalta notevolmente i bicipiti e quei pantaloni, wow sembrava proprio bello, presa dall’alcol mi accascio su di lui lanciandogli le braccia al collo. In quel istante arriva Dylan che mi prende in braccio e mi trascina via dicendo di stare molto attenta al lupo cattivo. Sinceramnete sulle spalle di quel mio nuovo amico, mi sentivo al sicuro e mi sono resa conto che quella non era la vera Jane, la vera Jane aveva voti alti a scuola, non andava da mesi in discoteca e sicuramente non reggeva l’alcol.
Mi sveglio il giorno dopo nel mio letto, mi rendo conto di indossare solo le mutandine, ma questo non mi crea problemi, vivo con una ragazza e i miei vicini sono gay. Mi girava tantissimo la testa, mi ricordavo poco della sera prima ma non riuscivo a togliermi dalla faccia una smorfia compiaciuta.
Mi vesto in fretta ed, esortata da Ally, vado a lezione, durante la quale, per puro caso capito seduta vicino a quel bel, ma che dico bel.. bellissimo ragazzo moro che avevo notato il giorno prima. “Wow, chissà se ieri sera era alla festa, chissà se mi ha notata” pensai mordendomi le labbra. 
  
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