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Autore: Teriel Donovan    21/09/2018    3 recensioni
"Avete guardato al mio dolore con indifferenza. La mia voce diventerà quella di milioni di persone. Donne la cui colpa è quella di esistere. Nate imperfette ai vostri occhi, ci avete rubato l'anima, sottratto la nostra dignità. In nome di tutto questo, non vi darò pace." Dayo
Genere: Angst, Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'Imperfezione della Donna

Andile si alzò faticosamente dalla sua stuoia di paglia e si affacciò cautamente all'entrata della capanna, guardandosi intorno con occhi guardinghi.
Aveva ormai superato i cinquant'anni ed il peso dell'età si faceva sentire, così come lo mostravano il grigiore delle sue tempie e le rughe accentuate sul volto, ma era ancora in grado di difendersi, pensò con orgoglio. Si sistemò meglio la corta tunica scura, il pugnale sacro ben saldo nella mano sinistra.
Scesa la notte da diverse ore, l'intero villaggio riposava tranquillo, in apparenza, ma lui sapeva che le notizie giunte dalle tribù vicine avevano turbato gli animi al punto da rendere quel silenzio irreale, sinistro. E come dar loro torto? Chi mai avrebbe potuto riposare sapendo che un mostro, dall'aspetto di donna, si aggirava sulla loro terra, uccidendo i venerabili saggi?
Il prossimo era lui, pensò. Ne aveva la certezza. Si era svegliato quel giorno, vinto da un tremore nefasto che gli aveva impedito di occuparsi delle bambine. Anche questo aveva reso folli gli animi, ma il suo lavoro richiedeva abilità e precisione… ecco perché aveva ignorato ogni supplica.
Trattenendo il respiro, tornò nuovamente a scrutare fra le ombre dei focolai. Di solito venivano spenti ma la sua gente li aveva lasciati accesi, nella speranza che la loro presenza bastasse a scoraggiare quell'abietta creatura… dopotutto, le loro leggende narravano che molti dei loro eroi avevano vinto proprio grazie all'uso del venerabile fuoco sacro.
Andile si oscurò in volto. Proprio non aveva avuto il coraggio di smentirli. Altrove era stato già usato come arma difensiva, ma ciò non le aveva impedito di agire. Al sorgere del giorno, il triste fato si era compiuto, ovunque fosse andata.
Erano stati deboli, pensò con convinzione. Erano stati messi alla prova e avevano perso. Non lui. Cosa ne sarebbe stato della sua famiglia? I suoi figli maggiori avevano preferito non seguire le orme paterne e solo l'ultimogenito, Abioye, si era rivelato degno della sua conoscenza, ma era ancora un ragazzino. La sola idea che un'altra persona potesse istruirlo bastava a ripugnarlo.
Qualcosa catturò la sua attenzione, spingendolo a voltar di scatto il capo verso destra. Trattenne il fiato.
Oscillava piano, muovendosi sinuosamente, il corpo racchiuso un una lunga veste nera che lasciava solo le caviglie scoperte, di un bianco innaturale. Un cappuccio celava il suo volto chino, da cui lunghi capelli neri, intrecciati, oscillavano come serpenti pronti a balzargli addosso.
Deglutì piano.
Non aveva alcuna fretta di raggiungerlo.
Alle sue spalle sentì il fuoco della candela crepitare ma lo ignorò. Non poteva distogliere lo sguardo. Il suo destino stava per compiersi.
Udì un suono. Un rauco raspare, qualcosa di raccapricciante.
La sua voce.
Nonostante tutto, Andile rabbrividì ma serrò i denti, dandosi subito una scrollata mentale.
La paura era nemica dei veri uomini.
Quasi gli avesse letto nel pensiero, l'essere scattò e in un battito di ciglia fu lì, la mano biancastra serrata sulla sua gola!


Scusate il disturbo ma quello che avete letto è solo un estratto.
Questa storia è stata riveduta, corretta e inclusa in "A Cup of Stories" di Teriel Donovan, su Amazon. Disponibile sia in edizione digitale che in cartaceo.

Angolo Autore

La storia, seppur in chiave horror, si basa purtroppo su un fondo di verità terribile. L'infibulazione è una pratica ignobile che non dovrebbe esistere eppure tutt'ora viene praticata. Ho scritto questa storia non per scagliare odio contro la razza umana, soprattutto quella maschile, sia chiaro, bensì per mettere in luce quanto sta accadendo. Non dobbiamo permettere che una simile infamia venga portata avanti!
Siate orgogliose di essere donne, femmine, umane. Avete il diritto di decidere, di essere voi stesse, non permettete a nessuno di rendervi schiave o di farvi credere che non avete il diritto di esistere se non in funzione di un maschio. E ancora di più, avete il diritto di godere. Avete il diritto di essere donne. Avete il diritto di opporvi. Non vi sto dicendo di darvi alla pazza gioia, ma bensì di trovare il vostro equilibrio. Non permettete a nessuno di farvi il lavaggio del cervello.
Siate orgogliose di voi stesse.

https://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/infibulazione.html

http://www.losaicheblog.com/2017/06/24/infibulazione-il-grido-del-dolore-delle-bambine-cucite/

   
 
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