L'Imperfezione
della Donna
- Andile si alzò
faticosamente dalla sua stuoia di paglia e si affacciò
cautamente all'entrata
della capanna, guardandosi intorno con occhi guardinghi.
- Aveva ormai superato i
cinquant'anni ed il peso dell'età si faceva sentire,
così come lo mostravano il
grigiore delle sue tempie e le rughe accentuate sul volto, ma era
ancora in
grado di difendersi, pensò con orgoglio. Si
sistemò meglio la corta tunica
scura, il pugnale sacro ben saldo nella mano sinistra.
- Scesa la notte da diverse
ore, l'intero villaggio riposava tranquillo, in apparenza, ma lui
sapeva che le
notizie giunte dalle tribù vicine avevano turbato gli animi
al punto da rendere
quel silenzio irreale, sinistro. E come dar loro torto? Chi mai avrebbe
potuto
riposare sapendo che un mostro, dall'aspetto di donna, si aggirava
sulla loro
terra, uccidendo i venerabili saggi?
- Il prossimo era lui,
pensò. Ne aveva la certezza. Si era svegliato quel giorno,
vinto da un tremore
nefasto che gli aveva impedito di occuparsi delle bambine. Anche questo
aveva
reso folli gli animi, ma il suo lavoro richiedeva abilità e
precisione… ecco
perché aveva ignorato ogni supplica.
- Trattenendo il respiro,
tornò nuovamente a scrutare fra le ombre dei focolai. Di
solito venivano spenti
ma la sua gente li aveva lasciati accesi, nella speranza che la loro
presenza bastasse
a scoraggiare quell'abietta creatura… dopotutto, le loro
leggende narravano che
molti dei loro eroi avevano vinto proprio grazie all'uso del venerabile
fuoco
sacro.
- Andile si oscurò in
volto. Proprio non aveva avuto il coraggio di smentirli. Altrove era
stato già
usato come arma difensiva, ma ciò non le aveva impedito di
agire. Al sorgere
del giorno, il triste fato si era compiuto, ovunque fosse andata.
- Erano stati deboli,
pensò con convinzione. Erano stati messi alla prova e
avevano perso. Non lui.
Cosa ne sarebbe stato della sua famiglia? I suoi figli maggiori avevano
preferito
non seguire le orme paterne e solo l'ultimogenito, Abioye, si era
rivelato
degno della sua conoscenza, ma era ancora un ragazzino. La sola idea
che
un'altra persona potesse istruirlo bastava a ripugnarlo.
- Qualcosa catturò la sua
attenzione, spingendolo a voltar di scatto il capo verso destra.
Trattenne il
fiato.
- Oscillava piano,
muovendosi sinuosamente, il corpo racchiuso un una lunga veste nera che
lasciava solo le caviglie scoperte, di un bianco innaturale. Un cappuccio celava il suo
volto chino, da
cui lunghi capelli neri, intrecciati, oscillavano come serpenti pronti
a
balzargli addosso.
- Deglutì piano.
- Non aveva alcuna fretta
di raggiungerlo.
- Alle sue spalle sentì
il fuoco della candela crepitare ma lo ignorò. Non poteva
distogliere lo
sguardo. Il suo destino stava per compiersi.
- Udì un suono. Un rauco
raspare, qualcosa di raccapricciante.
- La sua voce.
- Nonostante tutto,
Andile rabbrividì ma serrò i denti, dandosi
subito una scrollata mentale.
- La paura era nemica dei
veri uomini.
- Quasi gli avesse letto nel pensiero, l'essere scattò e in un battito di ciglia fu lì, la mano biancastra serrata sulla sua gola!
Scusate
il disturbo ma quello che avete letto è solo un estratto.
Questa storia è stata riveduta, corretta e inclusa in "A Cup of Stories" di Teriel Donovan, su Amazon. Disponibile sia in edizione digitale che in cartaceo.
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Angolo Autore
- La storia, seppur in
chiave horror, si basa purtroppo su un fondo di verità
terribile.
L'infibulazione è una pratica ignobile che non dovrebbe
esistere eppure
tutt'ora viene praticata. Ho
scritto
questa storia non per scagliare odio contro la razza umana, soprattutto
quella
maschile, sia chiaro, bensì per mettere in luce quanto sta
accadendo. Non
dobbiamo permettere che una simile infamia venga portata avanti!
- Siate orgogliose di
essere donne, femmine, umane. Avete il diritto di decidere, di essere
voi
stesse, non permettete a nessuno di rendervi schiave o di farvi credere
che non
avete il diritto di esistere se non in funzione di un maschio. E ancora
di più,
avete il diritto di godere. Avete il diritto di essere donne. Avete il
diritto
di opporvi. Non vi sto dicendo di darvi alla pazza gioia, ma
bensì di trovare
il vostro equilibrio. Non permettete a nessuno di farvi il lavaggio del
cervello.
- Siate orgogliose di voi
stesse.
https://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/infibulazione.html
http://www.losaicheblog.com/2017/06/24/infibulazione-il-grido-del-dolore-delle-bambine-cucite/