Anime & Manga > The Seven Deadly Sins / Nanatsu No Taizai
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Autore: Slytherin_Divergent    21/09/2018    0 recensioni
Gli sembra la cosa più giusta, farsi dare il proprio premio per aver recuperato Hawk. Eppure, sono entrambi ubriachi, e sanno che non ricorderanno niente, la mattina dopo. Ma lui vuole lo stesso il suo premio.
Tratto dal testo:
"―Avaanti, Capitaano… non avrai pauuraa…?― domandò con tono strascicato e divertito l’uomo dal completo rosso. ―Coosa pensi che ti dirò di faare…?―
Il biondo dalla camicia stropicciata e le guance rosse scrollò le spalle con un gesto slegato. ―Non ho paura...― esclamò, sottovoce, per poi ripeterlo più forte e convinto. ―Non ho paura…! Però ho vinto ioo…!―
L’altro rise ancora una volta, e si piegò nuovamente su di lui. ―Ne sei sicuroo? Allora puoi ascoltaarmi!― esclamò, facendo sospirare il biondo e facendogli alzare gli occhi al cielo.
―Ti ascolto! Cosa vuoi…?― domandò. L’uomo sorrise.
―Un bacio.― posò un dito sulle labbra gonfie che spiccavano come non mai tra il viso scarlatto. ―Proprioo quii!―"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ban, Meliodas
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Osservò la stelle in cielo, che risplendevano, candide, in contrasto con il colore scuro, così come la Luna piena di quella sera. Socchiuse gli occhi e rimase in ascolto dello scricchiolio dei rami mossi dalla leggera brezza che gli scompigliava i capelli e la camicia, e che muoveva in una danza lieve l’erba su cui era sdraiato. Sapeva di aver il viso arrossato: sentiva le guance scottare, e la testa ruotava leggermente. Era quello il motivo per cui era uscito a prendere aria, e per cui si era sdraiato. Forse aveva esagerato con quelle bottiglie, quella sera.

Un leggero rumore di passi distolse la sua attenzione dal cielo. Spostò lo sguardo di lato e osservò il paio di scarpe che gli si paravano davanti. ―Eeeehii… Baan…!― esclamò, con voce strascicata. Si tirò a sedere, strofinandosi i capelli impigliati con dei fili d’erba con una mano. Alzò lo sguardo sulla persona al suo fianco, mentre quella si accasciava al suo fianco.

―Eeehii… Capitaanoo...!― rispose il nuovo arrivato con lo stesso tono strascicato, se non di più. Sollevò un braccio e sorrise, mostrando una bottiglia quasi piena. ―Ne vuoi un poo’...?―

L’altro scosse la testa, e si stese nuovamente, tornando ad osservare il cielo. Al suo fianco, l’uomo dalla giacca rossa portò la bottiglia alle labbra e tirò lunghi sorsi, sorreggendo il vetro per il collo. Si staccò per riprendere fiato e rise di gusto, agitando la bottiglia. Qualche goccia di vino cade sull’erba, qualche altra finì sul volto del biondo al suo fianco. ―Sei sicuuro che non ne vuooi? Guarda che è buonoo!―

Il biondo, dall’aspetto di un ragazzino, portò un dito su una delle piccole goccioline di vino che erano finite sul suo viso e la raccolse, poi si morse il dito e gustò quel sapore un po’ amaro. Si voltò verso l’altro e allungò una mano. ―Dammene un po’...― bofonchiò, quasi in un sussurro, facendolo ridere ancora.

―Non è roba per i bambinii…! Non possoo....!― rise ancora. Il biondo si tirò sui gomiti e allungò una mano verso la bottiglia, cercando di afferrarla. Mugugnò indispettito, e si mise seduto.

―Non soono un bambiino… daai, dammelaa… che ti costa?― afferrò il vetro e lo strappò dalla presa dell’altro con aria trionfante.

―Sei ubriaco marcio…!― esclamò l’uomo dalla giacca rossa, ridendo. Il biondo tirò una lunga sorsata scolando il fondo, poi, accertatosi che il contenuto di quella bottiglia si fosse definitivamente esaurito facendola dondolare all’ingiù sulla sua lingua, crollò sull’erba.

―Anche tu...― ribattè, e si voltò nella sua direzione, mentre il mondo prendeva a girare. Per un attimo, ebbe la sensazione di cadere nel vuoto, poi il terreno si fece nuovamente solido. Chiuse gli occhi, aspettando che il mondo smettesse di ruotare, con il respiro pesante. L’uomo al suo fianco crollò sdraiato e gli alitò in faccia, facendolo mugugnare. ―Puzzi...―

Quello rise. ―Anchee tuu puzziiiii…! Che divertentee… puzzo come tee…!― biascicò.

Per lunghi attimi, il silenzio li avvolse, poi il biondo esclamò: ―Abbiamo ripreso Haawk… ci volevaaa questoo...― aprì gli occhi, quando sentì l’uomo alzarsi e mettersi seduto. Lo imitò, incrociando le gambe. ―Che c’è…?―

―Ho ripreso ioo il maialee...― un ghigno si formò sul suo viso, e si piegò verso il biondo, che flettè prontamente il busto all’indietro. ―… devi fare queello che voglioo…! Erano i paattiii...―

Il biondo scosse la testa. ―Ho preso io Haawk… ho vinto ioo...― borbottò, e il mondo girò ancora, mentre l’altro rideva.

―Avaanti, Capitaano… non avrai pauuraa…?― domandò con tono strascicato e divertito l’uomo dal completo rosso. ―Coosa pensi che ti dirò di faare…?―

Il biondo dalla camicia stropicciata e le guance rosse scrollò le spalle con un gesto slegato. ―Non ho paura...― esclamò, sottovoce, per poi ripeterlo più forte e convinto. ―Non ho paura…! Però ho vinto ioo…!―

L’altro rise ancora una volta, e si piegò nuovamente su di lui. ―Ne sei sicuroo? Allora puoi ascoltaarmi!― esclamò, facendo sospirare il biondo e facendogli alzare gli occhi al cielo.

―Ti ascolto! Cosa vuoi…?― domandò. L’uomo sorrise.

―Un bacio.― posò un dito sulle labbra gonfie che spiccavano come non mai tra il viso scarlatto. ―Proprioo quii!―

Il biondo scosse con forza la testa, arrossendo. ―N-no! Perché dovrei faarlo?― deglutì, facendo ridere l’uomo.

―Perché siaamo ubriaachi…!― esclamò, piegandosi in avanti dalle risate, come se fosse una battuta molto divertente.

―Tanto domani non ci ricorderemo nieente…!― esclamò il biondo, scuotendo le mani di fronte a sé. Non gli sembrava per niente giusto. Certo, dare un bacio ad una ragazza gli sarebbe anche andato bene. In fondo, era il primo che ne approfittava, in particolare con Elizabeth. Ma in quella situazione? Cos’avrebbe dovuto fare? Acconsentire? Effettivamente, ad attirare Hawk era stato proprio quell’uomo, uno dei suoi amici più stretti, ma lui aveva catturato quella piccola creatura, quindi la vittoria era stata sua. Però, avrebbe comunque dovuto acconsentire? Non capiva più niente, con tutto quell’alcool in circolo.

―Aappuuntoo… quindi cosa cambiaa…?!― l’uomo rise. ―A ‘sto puntoo… dammi un baacioo…!―

Il biondo deglutì, e si inginocchiò, poi flettè il busto in avanti. In fondo, aveva ragione. Nessuna dei due si sarebbe ricordato più niente, al risveglio. Rimase immobile di fronte al viso dell’altro, che teneva gli occhi chiusi, in silenzio. Sospirò, serrò le palpebre, e posò le labbra sulle sue. Fu un attimo fugace e veloce, uno sfioramento. Nulla di più. Durò un attimo. Solo il tempo di staccarsi e i potenti battiti del proprio cuore, o così era sembrato al biondo. Si osservarono per qualche attimo negli occhi, poi il biondo si avvicinò nuovamente e premette con più sicurezza le loro labbra, muovendole lentamente su quelle dell’uomo, gonfie e secche. Ci fece scorrere sopra la punta della lingua, poi lo baciò ancora, con un movimento ancora più deciso.

L’uomo dalla giacca rossa lo afferrò per le spalle e lo spinse sul terreno, poi si lanciò su di lui e tornarono a baciarsi. Insinuò la lingua tra le loro labbra, e picchiettò sui denti dell’altro, che socchiuse gli occhi e lo osservò indeciso per qualche secondo. Sentiva il cuore battere forte, e il corpo aveva preso a sudare. Chiuse gli occhi, e lasciò che l’altro decidesse per lui. In fondo, per tutta la giornata poteva fargli fare ciò che preferiva, quasi fosse diventato una bambolina di pezza. Eppure, quella sfida l’aveva vinta lui.

L’uomo si insinuò nella sua bocca e la esplorò, facendo infine scivolare la punta della lingua sui canini. Poi afferrò la lingua dell’altro e le intrecciò, incominciando una lotta per il dominio, come se la loro indole da guerrieri non fosse riuscita a lasciar il controllo ad lato più incontrollato, ma pensasse fosse suo dovere non abbandonarli nemmeno in un momento del genere. Si staccarono per riprendere fiato, e un filo di saliva rimase ad unirli. L’uomo di fronte a lui rise, mentre il biondo lo osservava in silenzio, le guance scottanti.

―Veedii…? Non era così difficilee...― si voltò e si alzò, incamminandosi verso la taverna, poi si fermò di botto. ―Taanto domani non ci ricorderemo nieentee…!―

E sparì dentro il locale, lasciando da solo il biondo, che tornò a stendersi sull’erba.

Il mattino successivo, quando i raggi del sole li svegliarono, l’unica cosa che percepirono fu un forte mal di testa. Non sapevano cosa fosse successo durante la sera, e non lo sospettavano nemmeno. Eppure qualcosa era cambiato.

Quella sera non era sparita per sempre dai loro ricordi.



Nota Autrice:
Ciao ragazzi! E' da un po' che non ci si sente! Come state?
In ogni caso, è da poco che sono in questo Fandom, e non avevo nemmeno intenzione di scriverci sopra una FF. Poi, guardando uno degli episodi, mi è venuto naturale pensare: "Ehi, ma se succedesse questo?". E invece non è succcesso niente di tutto ciò. Però è stato divertente pensarlo.
Come al solito, fatemi sapere se vi è piaciuta, e se ci sono errori di battitura!
See you soon,
Eevee

   
 
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